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Epidemia da Covid-19 in Ticino, la catena dice 53 vittime

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 16.23) Altri cinque anelli, altre cinque vittime si aggiungono alla triste catena della strage epidemica da Covid-19 in Ticino: alle rilevazioni di stamane, con aggiornamento sulle ultime 24 ore, diventano dunque 53 i decessi da mettersi in archivio (i decessi, tra di loro anche due persone di età inferiore ai 65 anni, entrambe con patologie pregresse) nonostante l’intensificarsi dello sforzo in profilassi ad ogni livello. Relativamente modesto ma tutt’altro che irrilevante, trattandosi di 46 casi in più per un totale di 1’211 unità, l’incremento nel numero dei contagiati; sui circa 200 ricoverati complessivi (tra l’altro, un’estensione della disponibilità di letti è stata data al “Cardiocentro” di Lugano, 12-14 posti in più nell’area degli “acuti”), al riscontro di ieri pomeriggio erano 45 le persone in terapia intensiva, e per la quasi totalità (43; età massima 82 anni, età minima 38, come da indicazioni fornite nel pomeriggio a cura di Giorgio Merlani, medico cantonale) risultavano intubate. Sempre alla data di ieri, il Ticino figurava ancora in vetta alla triste classifica stilata sulla base dell’incidenza del “Coronavirus”, con una media di 326.9 casi ogni 100’000 abitanti (a riscontro: Canton Basilea-città, terzo, 222.8 casi; Canton Vaud, secondo, 235.3 casi), in presenza di 70 decessi effettivi – che diventano 86 secondo informativa fornita alle ore 12.15 da Berna – in tutta la Svizzera; ad un computo aggiornato, ovvero considerandosi gli 8’836 contagi contabilizzati sempre alle ore 12.15, in Ticino un caso ogni sette (13.71 per cento) e tre decessi su cinque (61.63 per cento).

Fahrende Lebensweise ist in der Schweiz akzeptiert

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Eine Mehrheit der Schweizer Bevölkerung steht der fahrenden Lebensweise sowie den Jenischen, Sinti und Roma positiv gegenüber. Dies zeigt eine von der Fachstelle für Rassismusbekämpfung (FRB) und dem Bundesamt für Statistik (BFS) durchgeführte repräsentative Umfrage. Die Umfrage macht auch deutlich, dass wenig Wissen über die Minderheiten und ihre Lebensweisen vorhanden ist.

Erstmals liegen detaillierte Ergebnisse zur gesellschaftlichen Akzeptanz der fahrenden Lebensweise in der Schweiz vor. Zwei Drittel (67 Prozent) der Bevölkerung sehen die fahrende Lebensweise als Teil der Schweizer Vielfalt. 56 Prozent findet, dass die Schweiz mehr für sie tun sollte, etwa gegen den Mangel an Halteplätzen für fahrende Gruppen.

Jenische und Sinti sind heute in der Schweiz akzeptiert. 63 Prozent der Bevölkerung betrachten die Kultur dieser Minderheiten als kulturelle Bereicherung für das Land. Allerdings hatte kaum jemand Kontakt zu den Minderheiten. In allen drei Sprachregionen geben rund 10 Prozent an, bereits einmal bewusst Kontakt zu den beiden Minderheiten gehabt zu haben.

Für die repräsentative Umfrage des BFS wurden 3000 Personen im Alter von 15 bis 88 Jahren befragt. Zusätzlich ermöglicht ein Bericht der FRB eine Einschätzung der erhobenen statistischen Daten. Dazu sind die Rückmeldungen der im Vorfeld der Erhebung durchgeführten ausführlichen Gesprächen herangezogen und die Einschätzungen von Vertreterinnen und Vertretern der Minderheiten einbezogen worden.

Alle zwei Jahre führen die FRB und das BFS die Umfrage «Zusammenleben in der Schweiz» durch. Bei dieser werden Personen zu ihren Einstellungen zu verschiedenen Formen von Rassismus und Fremdenfeindlichkeit befragt. In den Zwischenjahren wird ergänzend eine separate Vertiefungsumfrage «Diversität» zu jeweils einem spezifischen Themengebiet durchgeführt. Ziel der Erhebungen ist es, ein verlässliches Bild der Herausforderungen zu geben, die sich für das Zusammenleben verschiedener Bevölkerungsgruppen in der Schweiz stellen.

Unfall in Wilen bei Wil (Kanton Thurgau): Buschauffeur kracht in Holzschuppen

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Nach einem Selbstunfall am Montag in Wilen bei Wil (Kanton Thurgau) musste ein Buschauffeur zur Kontrolle ins Spital gebracht werden. Ein 36-jähriger Buschauffeur befuhr gegen 19 Uhr von der Wilenstrasse herkommend die Dorfstrasse. Gemäss ersten Erkenntnissen der Kantonspolizei Thurgau geriet das Fahrzeug linksseitig von der Strasse ab, durchbrach einen Zaun und kollidierte mit einem Holzschuppen. Zum Zeitpunkt des Unfalls waren keine Fahrgäste im Bus. Der Chauffeur wurde durch den Rettungsdienst zur Kontrolle ins Spital gebracht. Es entstand Sachschaden von mehreren zehntausend Franken. Wegen ausgetretenem Dieselöl wurde die Feuerwehr Wil aufgeboten, die zusammen mit einem Funktionär des Amtes für Umwelt die Bergungsarbeiten begleitete. Die Unfallursache wird durch die Kantonspolizei Thurgau abgeklärt.

Coronavirus Appenzell Ausserrhoden: Weiterer Todesfall

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Am Montag, den 23. März, ist eine weitere Person, die positiv auf das Coronavirus getestet wurde, verstorben.

Es ist der zweite Todesfall in Appenzell Ausserrhoden infolge des Coronavirus. Es handelt sich dabei um eine Frau mit Jahrgang 1929, die im Spital Herisau behandelt wurde. Aufgrund des Persönlichkeitsschutzes verzichtet der Kanton auf weitere Angaben.

Der Regierungsrat bedauert den Todesfall sehr und drückt seine Anteilnahme aus. Gleichzeitig erinnert der Regierungsrat daran, dass sich nur mit striktem Einhalten der bekannten Verhaltensregeln die Zahl der schweren Erkrankungen begrenzen und die Überlastung unseres Gesundheitssystems vermeiden lässt.

Lotta al Covid-19, Stabio in prima fila con una doppia donazione

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Non tutti da qui usciranno, e lo sappiamo; per uscirne, per uscirne con il minor danno possibile, servirà il remare tutti insieme. Ed un contributo al remare contro l’epidemia da “Coronavirus” giunge in queste ore dal Municipio di Stabio, dove è stato deciso di procedere a due devoluzioni in denaro quale sostegno diretto a coloro che stanno investendo risorse umane e finanziarie su questo fronte: 5’000 franchi andranno dunque alla “Catena della solidarietà”, ed altri 5’000 saranno trasferiti sui conti dell’“Ente ospedaliero cantonale-Eoc”. Stamane l’annuncio, immediata l’esecuzione.

Bellinzona, niente concerto del Venerdì santo in Collegiata

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Nell’approssimarsi della Pasqua era da gran tempo un appuntamento fisso; ma, nell’approssimarsi di una Pasqua che si profila priva di celebrazioni liturgiche “coram populo”, ben difficilmente lo si sarebbe potuto attendere e pretendere. Come qui preannunciato, esce ufficialmente dal calendario 2020 il tradizionale concerto del Venerdì santo alla Collegiata di Bellinzona, quest’anno alla data di venerdì 10 aprile secondo calendario, Diego Fasolis direttore e con lui l’“Orchestra della Svizzera italiana-Osi” ed il “Coro Rsi”, solisti annunciati nei nomi di Sunhae Im (soprano), Christoph Strehl (tenore), Gabriel Rollinson (basso) ed Elisabeth Gillming (contralto);la decisione è conseguente ai provvedimenti in essere per il contrasto alla diffusione del Covid-19.

Fuoco e fiamme nelle Borse, “Swiss market index” oltre quota 8’700

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 20.22) Seduta da tappi di spumante, dopo ipotesi di “quantitative easing” illimitato a sostegno delle Borse in sede europea, oggi alla Borsa di Zurigo il cui “Swiss market index” è andato al saldo con progresso pari al 7.02 per cento ovvero sugli 8’733.32 punti ed a listino primario tutto in verde. “Swiss life holding Ag” e “Swiss Re Ag” a disputarsi il primato (più 15.90 e più 16.74 per cento rispettivamente); “Nestlé Sa” (più 2.42) sulla coda. Nell’allargato, oltre 40 titoli in guadagno a doppia cifra. In fiammata anche gli altri indici: Dax-30 a Francoforte, più 10.98; Ftse-Mib a Milano, più 8.93; Ftse-100 a Londra, più 9.05. Poderoso slancio anche a New York: Nasdaq, più 7.11; S&P-500, più 8.09; “Dow Jones”, più 9.70. Scostamento sino a 105.7-105.8 centesimi di franco nel cambio per un euro.

L’editoriale / Il coraggio di ignorare un tizio che è Senza Coraggio

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Nel corso della giornata, una giornata in cui il cuore ed i sentimenti dei ticinesi si sono per l’ennesima volta indirizzati alle vittime del Covid-19 ed ai loro familiari oltre che ai neocontagiati ed a quanti si prodigano per scongiurare il peggio, l’attenzione di taluni venne polarizzata dall’invero non richiesto parere di un funzionario bernese che, onusto di quel leguleismo che fa rima con egotismo, si sentì in dovere di spalar sterco su una congrua parte di Governo ticinese che, in ultima barriera di resistenza all’epidemia da “Coronavirus”, aveva imposto il blocco a tutte le attività pubbliche e private risultanti non necessarie. Ad avviso di colui, che se avesse voce in capitolo dovrebbe quantomeno venire qui a dire certe cose e dunque ad abbandonare la sua “comfort zone”, Bellinzona sponda Esecutivo si sarebbe dovuta attenere a quel che sentenziano dalla capitale federale pur non avendo preso contatto con il mondo reale a sud delle Alpi (il ragionamento vale tra l’altro, sul fronte grigionese, sulle veementi rimostranze dei parlamentari mesolcinesi verso Coira che volle lasciare operativi i cantieri).

La sullodata Bellinzona, seppur tirata per la giacchetta, non cedette all’impulso e, riservandosi domande obiezioni chiarimenti intemperanze proposte chiose postille glosse pandette a miglior momento, replicò con tre righe: a) le nostre disposizioni sono congrue al nostro scenario; b) le nostre disposizioni pertinenti al nostro scenario restano in vigore; c) per quanto riguarda le nostre decisioni, auspichiamo una prossima lettura positiva da parte dei membri del Consiglio federale. Notinsi l’essenzialità, il minimalismo e la finezza: noi Governo cantonale in nome del Ticino dialoghiamo con noi (“in extenso”) Governo federale in nome della Svizzera. Cortocircuitato il funzionario, che dovrebbe ricordarsi tra l’altro di essere un tutt’altro che insostituibile dipendente ovvero un salariato dei cittadini, compresi quelli che stanno tra Airolo e Chiasso. In ogni caso, fanno capire da Palazzo delle Orsoline, non è compito nostro il prestare orecchio al sussurrino refolante d’uno che interlocutore nostro nemmeno è.

Ben scrisse Vaclav Havel, che fu drammaturgo e anche ultimo presidente della Cecoslovacchia e primo presidente della Repubblica ceca, quando volle “Il potere dei senza potere” quale titolo del suo capolavoro letterario; perché mai si sa quale sia il momento in cui l’io non rassegnato alla menzogna (qui, al pensiero unico imposto, ed all’imprevidenza che è tipica di una società de-democratizzata) viene raggiunto dal raggio della verità, e dalla sua consistenza, e dalla sua inevitabilità. C’è di mezzo anche un po’ dell’“Illuminazione” di Krzysztof Zanussi, in questo, senza che si debba scomodare Saulo di Tarso e la sua conversione sulla via di Damasco; con molta maggior semplicità, vi è chi aderisce al reale e chi lo stato dell’arte (sì, a causa del Covid-19 si muore e si continua a morire; sì, il Ticino sarebbe stato da isolarsi un mese fa) sembra non aver ancora compreso, e ciò egli fa trincerandosi dietro una barriera di norme e di regolamenti (che, come tali, hanno un significato stasera e domattina potrebbero valere zero. No, le Sacre scritture sono altra cosa, davvero). Come dite, volete proprio il nome di colui? Va bene, va bene, faremo uno sforzo e andremo a cercarlo. Trovato: Martin per nome imposto, Dumermuth per cognome familiare. Dumermuth, “nomen omen”, cercate voi il significato. Suggerimento: è l’opposto di un Reichmuth…

Traffico di frontiera, saltano altri due valichi (e mezzo) con la Lombardia

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Come anticipato da fonti Rsi, imminente fra Ticino e Lombardia il blocco o la riduzione del transito veicolare e pedonale su altri tre valichi oltre ai 14 che, con due precedenti provvedimenti, erano stati temporaneamente dismessi nelle scorse settimane. Secondo indicazione dei vertici dell’Amministrazione federale delle dogane, alla luce della consistente riduzione dei transiti (si parla di un calo nell’ordine del 70 per cento) l’osmosi su questo fronte – che è burocraticamente classificato quale “Confine sud” – sarà infatti ridotta a due punti principali di transito sul Comasco, ovvero Chiasso-Brogeda (direttrice A2 svizzera-A9 italiana) verso Como e Chiasso-strada verso Como frazione Ponte Chiasso, e ad altrettanti punti principali di transito sul Varesotto, ovvero Stabio frazione Gaggiolo verso Cantello frazione Gaggiolo e Ponte Tresa verso Lavena-Ponte Tresa. I provvedimenti scatteranno alle ore 23.00 di oggi, lunedì 23 marzo.

Fra i non prioritari, chiusura totale è annunciata per il valico di Gambarogno frazione Dirinella su Maccagno con Pino e Veddasca frazione Zenna (Varese); chiusura parziale, ossia dalle ore 20.00 alle ore 5.00, per il valico da Lugano quartiere Gandria su Valsolda frazione Oria (Como); ancora non precisati, ma da presumersi analoghi a quelli adottati per Gambarogno frazione Dirinella su Maccagno con Pino e Veddasca frazione Zenna, i termini di intervento sul valico di Novazzano frazione Brusata verso Bizzarone (Como). Com’è noto, sul versante piemontese per la provincia del Verbano-Cusio-Ossola è attivo ora il solo valico di Brissago frazione Madonna di Ponte verso Cannobio frazione Piaggio Valmara. Sul valico di Chiasso-Brogeda è garantita una corsia a transito diretto (linea preferenziale) per il personale medico ed infermieristico e per il personale dei servizi pubblici di emergenza (luce blu); sul valico di Stabio-Gaggiolo è garantita analoga corsia per le merci di prima necessità. Nella foto GdT, il valico da Monteggio frazione Cassinone verso Dumenza e Luino (località Palone), già chiuso in conseguenza dei primi interventi di canalizzazione del traffico transfrontaliero.

Covid-19, indennità per gli indipendenti in perdita di guadagno

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Importante decisione, in àmbito di interventi a tamponamento dei danni economici dovuti alla crisi da Covid-19, per quanto riguarda i lavoratori indipendenti cui i provvedimenti decisi per frenare l’epidemia causano una perdita di guadagno: sussiste infatti la facoltà di indennizzo per tramite delle indennità “standard” per perdita di guadagno. Tali indennità, come ricordano fonti del Dipartimento cantonale economia-finanze, vengono assegnate su base giornaliera e, di fatto, rispecchiano in conformità quando è stabilito in materia di indennità per perdita di guadagno. Informazioni supplementari, indicazioni sulle procedure da seguirsi e formulari sono presenti sul sito InterNet www.iasticino.ch. Ah, per dovere di cronaca: il provvedimento a favore dei lavoratori indipendenti è in vigore da martedì 17 marzo.

Lavoro ridotto causa Covid-19, preannuncio “online”… ma via posta

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Troppe le richieste pervenute in questi giorni alla Sezione lavoro, troppe; per asserita impossibilità oggettiva di gestire in tempi ragionevoli il trattamento delle istanze in cartacea, dunque, al Dipartimento cantonale finanze-economia la decisione di optare per una sola modalità, e sarà quella elettronica. Con decisione annunciata oggi ed applicata in termini temporali contestuali sempre sotto lo scudo dei problemi organizzativi determinati dall’epidemia da “Coronavirus”, sino a nuova indicazione i preannunci di lavoro ridotto sono da compilarsi solo “online” ovvero mediante utilizzo dell’apposito formulario (occhio: non è possibile interrompere la compilazione una volta che la si sia avviata). Il che, si badi bene, non equivale ad individuazione-riempimento-trasmissione via InterNet: al termine della procedura di compilazione “online”, procedura “durante la quale i dati dell’utente vengono registrati automaticamente”, l’utente – vale a dire il titolare o il responsabile operativo che svolge tale incarico – si troverà nella mera condizione di ricavare un “file” in formato Acrobat .Pdf, di stamparlo, di firmarlo e di inviarlo per… posta all’Ufficio giuridico della Sezione lavoro (indirizzo: piazza Governo 7, 6501 Bellinzona). Questo, viene detto, “ai soli fini di comprova della firma originale della ditta”. Il modulo, cela va sans dire ma nell’informativa figura anche questa precisazione, non è da compilarsi da parte di coloro che, sempre nelle funzioni di cui sopra, “hanno spedito il preannuncio di lavoro ridotto prima di oggi”. In immagine, un facsimile del formulario.

Bellinzona, collisione moto-trattore: 58enne in gravi condizioni

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 17.36) Dichiarato fuori pericolo, pur nella gravità dei traumi riportati, il motociclista 58enne feritosi questo pomeriggio, intorno alle ore 13.56, in territorio comunale di Bellinzona quartiere Sementina, e ciò causa collisione fra il suo dueruote ed un trattore lungo via Locarno. Stando alla ricostruzione fornita da fonti della Polcantonale, il mezzo agricolo procedeva in direzione opposta a quella della moto e stava per svoltare su via All’Isola; il 58enne, che risulta essere domiciliato nel Locarnese, è stato assistito da operatori della “Croce verde” di Bellinzona e da specialisti giunti sul posto con un elicottero della “Rega”; illeso, per contro, il giovane – trattasi di un 20enne con domicilio nel Mendrisiotto – che si trovava alla guida del trattore. Sul posto anche unità di Polcantonale per i rilevamenti del caso ed effettivi della Poltrasporti per gestione e ripristino della circolazione stradale.

Lotta al Covid-19, richiamo ai civilisti per un aiuto immediato

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C’è bisogno di ogni mano utile, e servono mani abili soprattutto nel supporto del personale sanitario operante in seno alle case anziani ed agli istituti di cura: in questo senso l’invito ad un immediato apporto di energie che i vertici dello Stato maggiore cantonale di condotta formulano in queste ore all’indirizzo dei giovani astretti principalmente al Servizio civile sostitutivo, ed in prima battuta nel programma di interesse pubblico denominato “Assistenza e cure”. L’invito è esteso anche a quanti abbiano già portato a compimento la totalità dei giorni di servizio. Per tutti, quale riferimento, vale il “Centro regionale” in Monteceneri frazione Rivera.

“Appoggio” in casa secondaria, invito a dare avviso al Comune

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Con riferimento alle decisioni assunte sia in àmbito cantonale sia in àmbito federale, per disposizione resa nota questo pomeriggio chi si trovi al momento in una casa secondaria rispetto al domicilio abituale è invitato a dichiarare la propria presenza, ed al più presto, alla Cancelleria del Comune di riferimento. L’indicazione è stata data nel primo pomeriggio dal portavoce dello Stato maggiore cantonale di condotta. Ricordata inoltre la raccomandazione ad uscire solamente per l’acquisto di generi alimentari, per l’aiuto ad altre persone e per visite al medico o alla farmacia; a quanti abbiano più di 65 anni o siano già affetti da altra malattia “si raccomanda di restare a casa da sùbito, senza fare eccezioni”.

Polcantonale, da domani chiusura degli sportelli al pubblico

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Con decorrenza da domani, martedì 24 marzo, tutti gli sportelli nelle sedi in cui opera la Polcantonale saranno chiusi al pubblico. La decisione è stata assunta con riferimento alla necessità di allocare al meglio le risorse umane, gli strumenti ed i mezzi in funzione dell’opera richiesta per “fronteggiare ed evitare l’espansione” dell’epidemia da Covid-19, così come per “garantire le molteplici missioni a livello di sicurezza”, il che equivale, “in primis”, alla vigilianza sull’applicazione di quanto disposto dall’autorità. Da qui un cambio temporaneo di procedure: per le urgenze resta valido il riferimento telefonico alla “Centrale comune di allarme-Cecal” (numeri 117 e 112); per istanze non urgenti è da utilizzarsi il numero 0848.255555; possibilità di inoltro delle denunzie in modalità “online” (www4.ti.ch/di/pol/sportello/denunce-online); pagamento delle multe disciplinari sempre in modalità “online” (www4.ti.ch/di/pol/sportello/pagamento-multe). Qualora, e per pratiche inderogabili, sia necessaria la presenza fisica di un agente o di un’agente, facoltà di fissare un appuntamento (numero di riferimento è sempre lo 0848.255555).

Covid-19, Ticino appeso ad una corda: 11 vittime in più in sole 24 ore

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 14.48) Nero di sangue nero il lunedì del Ticino nella lotta contro l’epidemia da “Coronavirus”: 11 decessi in più nell’arco di sole 24 ore, impennata che stordisce, balzo in misura d’un 30 per cento a quota 48 morti effettivi quando nemmeno un mese è trascorso da quel martedì 25 febbraio quando venne riscontrato il primo “positivo”, e pare sia trascorso un millennio. A confermare il dato, stamane, fonti dello Stato maggiore cantonale di condotta, dalle quali si apprende inoltre che non eravi ieri valido motivo di innamorarsi – e qui lo si era scritto, e sulla scorta di una valutazione i cui concetti saranno magari da esplicitarsi in altro momento – per l’apparente frenata nella statistica dei contagi su suolo ticinese. Non eravi, ed infatti: ai soli 29 casi in più fra sabato e domenica si somma all’improvviso un numero a fattore otto, 226 unità in più, per un totale di 1’165 situazioni rilevanti, secondo criteri medici ed in tale novero comprendendosi anche coloro che tecnicamente sono da considerarsi guariti; una persona ogni 4.5 si trova ora ricoverata; 45 i soggetti in terapia intensiva, e per la quasi totalità (43) trattasi di intubati.

Coronavirus: Weitere elf Todesfälle in den letzten 24 Stunden im Tessin

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Die Situation ist auch in der Schweiz dramatisch. So sind im Kanton Tessin in den letzten 24 Stunden 11 Menschen gestorben, im südlichen Kanton der Schweiz sind insgesamt schon 48 Menschen tot.

Wie aus der Statistik von corona-data.ch ersichtlich ist, steigt die Zahl der Toten auch bei uns in der Schweiz rasant an (Photoquelle: corona-data.ch). So sind schweizweit bereits 115 Menschen gestorben. Gestern vermeldete das Bundesamt für Gesundheit BAG noch 60 Tote.

Mittlerweile sind über 8’000 Menschen mit dem Coronavirus inifiziert.

Coronavirus Kanton Zug: Drei Personen gebüsst

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Die Zuger Polizei musste am vergangenen Wochenende mehrmals im Zusammenhang mit Meldungen zu den verschärften COVID-19 Massnahmen des Bundesrats ausrücken. Mehrheitlich konnte festgestellt werden, dass sich die Bevölkerung sowie Verkaufsgeschäfte gut an die Regeln halten.

In den letzten zwei Tagen sind auf der Einsatzleitzentrale der Zuger Polizei verschiedene Meldungen eingegangen, dass sich Personen in Gruppen oder auch Verkaufsgeschäfte nicht an die neuen Anordnungen des Bundesrats halten würden. Sämtlichen Hinweisen gingen Patrouillen der Zuger Polizei nach und konnten in fast allen Fällen feststellen, dass die am Freitagabend (20. März 2020) in Kraft getretenen verschärften Massnahmen eingehalten wurden.

Erfreulicherweise hält sich die Bevölkerung grösstenteils vorbildlich an die Regeln. So war das Personenaufkommen in den letzten zwei Tagen im öffentlichen Raum sehr gering. Die Personen, die unterwegs waren, befolgten «social distance» sehr gut. Nur vereinzelt trafen die Patrouillen auf Gruppen, die sich nicht an die Vorgaben hielten. Sie wurden ermahnt und aufgefordert, nach Hause zu gehen. Die meisten Gruppierungen zeigten sich einsichtig und befolgten die Anweisungen.

Ein paar wenigen stellten jedoch die eigenen Interessen (Ausgang, Kollegen treffen, etc.) über die Empfehlungen des Bundesrats. Sie wurden entsprechend verwarnt. Drei uneinsichtige Personen erhielten zudem eine Ordnungsbusse. Bei den kontrollierten Personengruppen handelt es sich mehrheitlich um Jugendliche und junge Erwachsene.

Auch die Verkaufsläden sowie Unternehmen hielten sich gut an die Vorgaben des Bundesrats. Nur in wenigen Fällen mussten die Einsatzkräfte auf die geltende Verordnung aufmerksam machen. Die Verantwortlichen reagierten jedoch umgehend und setzten die Anordnungen um. Bis zum jetzigen Zeitpunkt kam es zu keinen Verzeigungen.

Die Zuger Polizei bedankt sich bei der Bevölkerung für ihre Solidarität im Sinne der guten Umsetzung der Verordnung und bittet sie, die Regeln weiterhin strikt einzuhalten.

“Swiss market index” psicotico: crolla, va in pari, riprecipita

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 20.28) Tuffo verticale in apertura, con perdita sino al quattro per cento secco; risalita alla parità, con scarto nell’ordine di quasi 500 punti, sull’ora di pranzo; e poi di nuovo giù, sino al minimo di seduta su quota 8’160.79 punti (meno 5.37 per cento) proprio alla chiusura. Schizofrenia mista a tensioni speculative anche oggi sulla piazza borsistica zurighese, con pessimo riscontro finale per lo “Swiss market index” su cui si sono riverberate le tensioni dell’ultima seduta a Wall Street, le difficoltà accusate nelle sedi asiatiche di contrattazione e cattive anticipazioni sull’andamento di giornata a New York; da qui listino tutto in cifra rossa, pesantezza diffusa, “Alcon incorporated” (meno 10.55 per cento) sulla coda, “Adecco Sa” in affondamento (meno 9.40); “Swiss Re Ag” (meno 0.92) e “Givaudan Sa” (meno 1.51) i soli titoli in resistenza. Sulle altre piazze primarie in Europa: Dax-30 a Francoforte, meno 2.10; Ftse-Mib a Milano, meno 1.09; Ftse-100 a Londra, meno 3.79; Cac-40 a Parigi, meno 3.32; Ibex-35 a Madrid, meno 3.31. Flessioni “differenziate” a New York: Nasdaq, meno 1.36; “Dow Jones”, meno 3.91; S&P-500, meno 3.94. In riavvicinamento ai 105.6 centesimi di franco il cambio per un euro.

Filo di nota / Sito “web” in crisi. Per accertata salute didattica

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Per alcune ore, nella giornata di ieri, fuori servizio il sito InterNet del Comune di Torricella-Taverne causa “Bandwidth limit exceeded”, come risultava dalla “homepage”, ovvero avvenuto superamento del limite massimo utilizzabile di banda; in pratica, un eccesso di traffico. Pare che a causare il problema, in verità risolto dopo breve, sia stato il ripetuto caricamento di compiti scolastici con “file” piuttosto pesanti in apposita sezione, dall’anno scorso non più su sito proprio ma accorpata al portale del Municipio. Fatta la debita raccomandazione affinché i documenti vengano prima compressi con apposito “zip” e poi destinati al caricamento, da minimo danno deducesi massima certezza: la continuità didattica, anche in tempi nei quali bisogna industriarsi causa Covid-19, è data, ed a Torricella-Taverne si studia.

Hockey amatori / Torneo amatori Biasca, titolo non assegnato

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Né un vincitore né una classifica, quest’anno, al Torneo amatori Biasca-Lhab di hockey: come da decisione – già sulle prime avvisaglie dei provvedimenti restrittivi legati alla diffusione del Covid-19 – assunta in seno al Comitato organizzatore, annullato il calendario di incontri ancora in programma sia nel “play-off” (gare di ritorno) sia nel gruppo di consolazione. Nelle gare di andata, il BiascaOldtime aveva posto una seria ipoteca sul successo finale imponendosi per 14-3 sul peraltro sorprendente HockeyShow93, solo quarto in fase di qualificazione ma capace di estromettere dalla corsa al titolo quegli Spartans che avevano collezionato 12 successi di fila dall’inizio della manifestazione (nove vittorie su nove in prima fase, 6-3 e 2-1 sui BlackgoatRebels nei quarti di finale, 5-4 nella prima partita delle semifinali sull’HockeyShow93 ma poi caduti e ribaltati per 2-4 e 3-4 ai rigori). In contemporanea, l’Ulisse si era candidato all’ultimo posto sul podio con un 7-6 sugli Spartans.

Poschiavo: stalla prende fuoco, in salvo persone e scrofa

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Soli danni materiali, per un’entità stimata in prima battuta a varie migliaia di franchi, per la stalla andata a fuoco nel tardo pomeriggio di ieri, sabato 21 marzo, in territorio comunale di Poschiavo. Alle ore 18.41 l’allarme alla centrale operativa della Polcantonale Grigioni; una diecina i pompieri intervenuti; in salvo, grazie all’opera tempestiva del titolare della struttura, la scrofa gravida che era alloggiata nella struttura. Il rogo è stato circoscritto con l’utilizzo di estintori e domato grazie all’opera dei Pompieri. Indagini affidate agli specialisti del Reparto incendi della Polcantonale.

Decisione presa, il “Festival del cinema giovane svizzero” va… “online”

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Impossibile, e non occorre nemmeno che ci si dilunghi sui motivi, lo svolgimento dell’evento così come esso era stato programmato; ma non per questo rinunzieranno a portare a compimento un progetto che è un sogno ed un segno della speranza e della volontà di agire. Convinti e ad un punto risolutivo, in queste ore, i promotori del “Festival del cinema giovane svizzero”, la cui 44.a edizione sarebbe dovuta andare sui grandi schermi al “Theater der Künste” ed al “Cinema Xenix” di Zurigo fra mercoledì 25 e domenica 29 marzo: causa Covid-19 non vi sarà appuntamento nelle sale, ma a partire da giovedì 26 marzo e sempre sino a domenica 29 marzo il “festival” passerà in versione “online”, ovvero con un “live stream” sulla piattaforma http://livestream.jugendfilmtage.ch. Il programma riformulato, con un totale di 46 cortometraggi tra cui due produzioni dal Ticino (“The domesticated child” di Noah Bernasconi in Mendrisio e “Money therapy” di Ana Sofia Ramos e Sophie Grazia in Chiasso), è pubblicato sul sito InterNet https://jugendfilmtage.ch/programm-2020/programmuebersicht-online-festival. In giorni nei quali molti sono obbligati a rimanere a casa e magari senza particolari soddisfazioni dalla tv, una proposta dalla sicura originalità e godibile.

Emergenza Covid-19, colletta con la “Croce rossa” del Sottoceneri

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Raccolta-fondi straordinaria, a partire da oggi, sotto l’egida della “Croce rossa Svizzera” sezione Sottoceneri, finalità il potenziamento del quotidiano sostegno a favore delle persone più vulnerabili sul nostro territorio. I contributi saranno utilizzati dai responsabili del servizio sociale della “Croce rossa” per garantire un aiuto concreto e mirato a famiglie bisognose e persone sole. Iban per i versamenti: CH49 0900 0000 6900 3417 8; conto corrente postale 69-2821-9, indicazione “Emergenza Coronavirus”.

Coronavirus Schweiz: Anstieg positiv getesteter Fälle am 22. März

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Bestätigte Fälle in der Schweiz am 22. März 2020, 12,00 Uhr:

Anzahl positiv getesteter Erkrankungsfälle:

7014 Personen

Verstorben:

60 Personen

Hockey amatori / Torneo ValleMaggia, le finali ci saranno: a settembre…

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99 su 100, e sarebbe 100 su 100 in caso di automatica conferma della partecipazione delle squadre alla prossima edizione del torneo, il podio del Torneo amatori ValleMaggia di hockey 2019-2020 sarà assegnato a settembre, vale a dire alla ripresa della stagione agonistica: in tal senso l’ipotesi che Marzio Demartini, presidente della “Società pattinaggio Lavizzara”, propone quale modalità di chiusura della manifestazione che, per i noti provvedimenti di contrasto alla diffusione dell’epidemia da Covid-19, era stata interrotta due giorni prima della disputa delle finali in partite secche. Come da esito delle semifinali di “play-off”, per il primo posto saranno in lizza Maggia e VeteraniAscona, classificatisi rispettivamente al secondo ed al quarto posto al termine della prima fase ma capaci di sopravanzare LokomotivCentvài (già terzo, 12-1 nel confronto diretto) e Soladino (già primo, 4-3 in pari confronto secco). Il programma, dunque: Soladino-LokomotivCentvài per l’ultimo posto sul podio, Maggia-VeteraniAscona per l’iscrizione del nome nell’albo d’oro.

Hockey amatori / Torneo Bellinzona, senza padrone il titolo 2019-2020

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Punto fermo e niente assegnazione del titolo, per la stagione 2019-2020, al Torneo amatori Bellinzona-Lhabe di hockey. Ufficiale da oggi quanto ormai pareva logico in una manifestazione che, nel rispetto del programma e delle disponibilità della pista, si era arrestata allo stadio delle semifinali di “play-off”, o per meglio dire con turno superato dagli HockeyDonkeys (5-1, 6-0 sui ConcordiaFalcons) mentre sull’1-0 per il CardadaAvalanche era la serie con il MonteCarasso (12-3 nell’unico confronto disputato). “In sostanza, seguiamo la formula adottata in àmbito Sihf”, commenta Alessandro Lava, capo dell’Ufficio sport della Città di Bellinzona e referente del torneo. A rigore di calendario nella versione messa a punto in autunno, per questo pomeriggio era prevista la disputa dell’eventuale “bella” per la semifinale CardadaAvalanche-MonteCarasso; l’eventuale spareggio della finale era dato per domenica 12 aprile. Ovviamente annullati anche i residui confronti secchi del torneo di consolazione tra Puntvécc, StdefDogs e VikingsHockeyteam.

Fully (Kanton Wallis): Seit Mai 2019 vermisst / Mann tot aufgefunden

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Am Dienstag, den 17. März wurde in der Region von Fully (Follatères) eine Person tot aufgefunden.

Wie die Identifikation ergab, handelt es sich dabei um den 63-jährigen Jan Koczwanski aus dem Kanton Wallis. Er galt seit dem 30. Mai 2019 als vermisst. Die Staatsanwaltschaft hat eine Untersuchung eingeleitet.

Hockey amatori / Torneo Chiasso, finale posticipata a settembre

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Mancava solo lo spareggio della finale, quando intervenne l’ordine di congelamento delle attività sportive in contesto collettivo. L’assegnazione del trofeo 2019-2020, al Torneo amatori Chiasso di hockey, avrà tuttavia luogo in pista: non ora, non fra una settimana e nemmeno fra un mese, ma all’inizio della prossima stagione, Insubrians Como e MomòSpartans saranno dunque chiamati ad inaugurare l’annata agonistica con una sfida che, come riconosce Massimo Gaeta in qualità di responsabile della Lega amatori hockey Chiasso-Lahc, “sarà forse vissuta con intensità ed emotività non pari a quelle di un evento a chiusura ed a coronamento delle serie di “play-off”, ma rappresenterà un giusto riconoscimento a tutte le squadre che hanno dato vita alla manifestazione”. Detto sott’altra forma, “in quanto membri del Comitato Lahc abbiamo creduto opportuno il procedere non con un annullamento ma con una… estensione del torneo”.

Motivo supplementare: si tratta anche di stabilire quale compagine avrà diritto a partecipare alla “Final six”, torneo fra le vincitrici dei singoli campionati amatoriali in Ticino (gli Insubrians Como, da campioni in carica, hanno accesso di diritto alla manifestazione; “E non nascondo il fatto che ci piacerebbe l’avere due nostre squadre in lizza”). Per quanto riguarda l’aspetto strettamente agonistico, Insubrians Como e MomòSpartans giungeranno all’atto conclusivo sulla scorta dell’1-1 nella serie al meglio delle tre partite (6-1, 4-5 ai rigori – dopo rimonta dei mendrisiensi dal 2-4 – i risultati). Già assegnati gli altri piazzamenti: terzi i Vikings sugli Oldmachine (5-1, 2-1), quinti i Wildboars sui Patriots (5-0, 2-8, 5-2). In immagine, la formazione dei Vikings.

Kerns (Kanton Obwalden): Motorradfahrer bei Selbstunfall tödlich verunglückt

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Am Samstagabend ereignete sich in Kerns (Kanton Obwalden) auf der Stanserstrasse ein Verkehrsunfall mit Todesfolge.

Um zirka 20.30 Uhr fuhr ein Motorradlenker auf der Stanserstrasse in Richtung Kerns. Aus noch ungeklärten Gründen verlor er die Kontrolle über sein Fahrzeug und prallte frontal in eine Hausmauer. Der 29-jährige Lenker, welcher in Obwalden wohnhaft war, verstarb trotz Reanimationsmassnahmen noch auf der Unfallstelle.

Nebst dem Rettungsdienst des Kantonsspitals Obwalden standen die Kantonspolizei und die Staatsanwaltschaft Obwalden im Einsatz. Die Unfallursache wird durch die Kantonspolizei sowie die Staatsanwaltschaft Obwalden untersucht.

Stadt Basel: Claudia Blum und Tom Barth wurden tot aufgefunden

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Vermisst wurden seit Donnerstag, den 20. Februar, ab Wohnheim Basel Lighthouse an der Gustav Wenk-Strasse 40 in Basel Stadt, die 51-jährige Claudia Blum und der 53-jährige Tom Barth Jetzt wurden beide tot aufgefanden.

Die beiden seit Donnerstag, 20. Februar 2020, in Basel als vermisst gemeldeten Personen, eine 51-jährige Frau und ein 53-jähriger Mann, sind zwischenzeitlich im Landkreis Kandern (Deutschland) tot aufgefunden worden.

Der Polizei liegen keine Hinweise auf Dritteinwirkung oder einen Unfall vor. Weitere Angaben werden aus Gründen der Pietät und aus Rücksicht auf die Angehörigen nicht gemacht.

Covid-19 in Ticino, altre nove vittime in sole 24 ore

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 11.08) Nessun motivo di consolazione, stamane, da quella che in altra circostanza sarebbe notizia degna di evidenza, e cioè rilevandosi un drastico calo nel numero dei nuovi contagiati da “Coronavirus” su suolo ticinese. Nessun motivo, perché pesantissimo è invece il dato dei decessi: altri nove in sole 24 ore, balzo da 28 a 37 vittime, e sono 15 nell’arco di 48 ore, linea tendenziale non interpretabile perché ai presupposti benefici della profilassi crescente essa risponde solo a distanza. In apparente frenata, ma trattasi di elemento informativo per il quale servono conferme almeno per tre giorni di fila, la statistica delle persone colpite da Covid-19: solo 21 in più, per un totale di 939; di queste, meno di 200 si trovano ricoverate ed una quarantina, alle rilevazioni di ieri, versano in terapia intensiva.

“Soccorso d’inverno”, pronti a fianco dei ticinesi in difficoltà

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La situazione economica di molte famiglie e di molti individui, in Ticino, peggiorerà a causa degli effetti del “Coronavirus”: lo si immagina, lo si sa, e lo si sa sin da ora, mentre il morbo sta infuriando da un lato all’altro del Cantone. Già in campo, con l’occhio puntato sul momento (che verrà) del maggior bisogno ma con le mani sulla realtà del momento, gli operatori del “Soccorso d’inverno”, attivo dal 1936 e pronto ad accogliere richieste di aiuto immediato da parte di coloro che non percepisconno alcun tipo di aiuto statale o che si trovi in difficoltà nell’attesa di un sostegno dalla medesima fonte. Formulario sul sito InterNet https://bit.ly/solidali-ora; compilare e spedire all’indirizzo “e-mail” info@soccorsodinverno.org; dal “Soccorso d’inverno” giungeranno buoni-spesa per il sostentamento eprsonale e del proprio nucleo familiare. Chi abbia la possibilità, invece, visiti il sito InterNet www.soccorsodinverno.org per una donazione: “Qualsiasi gesto è benvenuto, ed esso porterà un po’ di sollievo a quanti oggi abbiano perso il sorriso”.

Covid-19 in Ticino, cittadini per otto giorni in… vita sospesa

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Nuova stretta, nuovo giro di vite: quante volte l’abbiamo sentito, quante volte l’abbiamo scritto, in questi giorni di falcidie da Covid-19. Eravamo al livello quattro su cinque, nella percezione collettiva; da oggi, domenica 22 marzo, e sino a domenica 29 marzo cioè per otto giorni, saremo tutti in condizione di vita sospesa, sul massimo stadio di allerta e di limitazione alla libertà personale che mai sia stato imposto dai tempi dell’ingresso del Ticino nella Confederazione, declinandosi ovviamente le fattispecie secondo i tempi. Emergenza è e ad emergenza hanno voluto esprimere richiamo un po’ tutti: Christian Vitta presidente del Governo cantonale, Matteo Cocchi comandante della Polcantonale, Giorgio Merlani medico cantonale, ed ogni figura al vertice di qualcosa, e “testimonial” volontari ed involontari, e predicatori e persone di buonsenso su “Facebook” e con ogni altro strumento di informazione; il passo compiuto nel tardo pomeriggio di ieri, tuttavia, suona come se si trattasse dell’ultima campanella, o si spegne tutto (tranne l’indispensabile ridotto a liofilizzato) o si va al collasso. Lungo l’elenco, in parte a conferma di provvedimenti adottati in precedenza, in parte a stringere ancor di più le maglie della gabbia in cui ci si trova, e che è ormai speculare a quello imposto in Lombardia ed in Piemonte.

Persone:

a tutti viene chiesto di ridurre gli spostamenti al minimo necessario (si può stare all’aria aperta, ma nel rispetto delle norme igieniche “accresciute” e di distanza sociale); chi abbia avuto stretto contatto con persone che hanno contratto la malattia è tenuto ad attenersi alle indicazioni dell’Ufficio federale sanità pubblica e del medico cantonale; quanti abbiano compiuto 65 anni e quanti appartengano ai gruppi cosiddetti “vulnerabili”, e quindi sono particolarmente esposti al rischio di complicazioni gravi che possono metterne in pericolo la vita: a) sono invitati a restare a casa; b) sono tenuti ad evitare di accudire minorenni; c) sono tenuti a farsi aiutare da parenti o conoscenti – o ad usufruire dei servizi comunali appositamente organizzati – per la spesa, ed in altre parole soggiacono al divieto esplicito di recarsi personalmente ad effettuare acquisti; d) possono uscire per motivi medici; e) possono uscire per improrogabili motivi di lavoro nell’àmbito di un’attività autorizzata; f) possono uscire per svolgere attività motoria, sempre rispettando le norme igieniche accresciute e di distanza sociale; g) possono utilizzare il trasporto pubblico solo per necessita? mediche o professionali; sono proibiti gli assembramenti organizzati o spontanei con più di cinque persone. Le violazioni dei divieti sono punibili con una multa disciplinare di 100 franchi, analogamente a quanto previsto in precedente ordinanza;

Amministrazione cantonale:

fatte salve le attività urgenti, come da definizione governativa, chiusura dell’Amministrazione cantonale sino a venerdì 27 marzo, e dunque per l’intera settimana;

attività economiche: sempre sino a domenica 29 marzo, già valutato quanto imposto nei giorni scorsi ed in ispecie con la risoluzione governativa emessa venerdì 20 marzo, è confermata la chiusura di tutte le attività commerciali e produttive private, compresi gli esercizi della ristorazione le, strutture che offrono servizi alle persone con contatto corporeo anche a domicilio, le strutture ricreative e le strutture per il tempo libero; la chiusura dei servizi aperti al pubblico non si applica a: servizi di distribuzione di cibo (compresa la consegna a domicilio), per i quali viene però esclusa la possibilità di ingresso dei clienti nei locali; mense sociali senza scopo di lucro, mense negli ospedali e nelle case di cura, case anziani e scolastiche non aperte al pubblico; mense aziendali non aperte al pubblico; punti vendita di generi alimentari e di prima necessità; punti vendita di articoli medici e sanitari; farmacie e drogherie; chioschi; stazioni di servizio per l’approvvigionamento dei veicoli con carburante; banche; uffici ed agenzie postali; funerali nella stretta cerchia familiare;

è permesso l’esercizio negli alberghi che dispongono di un’autorizzazione alla gerenza per un numero superiore a 50 persone, nonché nei campeggi, solo per l’accoglienza di personale legato alle attività permesse ed alla gestione dell’emergenza, sempre a patto che non siano accolte contemporaneamente più di 50 persone (personale incluso). L’eventuale servizio di ristorazione è da limitarsi all’interno della struttura ed esclusivamente per gli ospiti; vietata l’apertura del bar e di altri servizi quali aree per il “fitness”, spa, et cetera;

immediata sospensione delle attività nei cantieri, fatti salvi i lavori necessari per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro. Facoltà di concessione di deroghe, da parte dello Stato maggiore cantonale di condotta, laddove sussista o un’evidente urgenza o un preminente interesse pubblico;

al pubblico è da interdirsi l’accesso agli uffici. Da limitarsi un’eventuale presenza in ufficio;

possono rimanere aperte in quanto permesse e consentite, in ogni caso sotto obbligo di rispetto delle norme igieniche “accresciute” e della distanza sociale: a) le strutture sanitarie e sociosanitarie; b) gli studi e le strutture di professionisti della salute; c) i servizi di assistenza e cura a domicilio da cui siano erogate prestazioni urgenti, necessarie e non procrastinabili a data successiva rispetto al divieto; d) gli asili nido ed i servizi simili necessari; e) i servizi a sostegno della popolazione anziana o bisognosa, incluse le badanti;

idem dicasi per aziende quali: a) attività del comparto agricolo e di trasformazione agroalimentare, comprese le filiere che di esse forniscono beni e servizi; b) attività dei comparti chimico-farmaceutico, medicale ed alimentare; c) attività indispensabili per il comparto sociosanitario; d) attività necessarie all’informazione ed alla diffusione di contenuti, compresa la stampa dei giornali; e) attività industriali che non possono fermarsi immediatamente (vale l’autorizzazione solo a svolgere i lavori necessari ad arrestare le linee di produzione); f) attività che sia possibile svolgere a domicilio ed in modalità remota; imprese per lo svolgimento delle pratiche doganali, dei trasporti internazionali e dei trasporti indispensabili da parte delle case di spedizioni; fornitura di beni e servizi a favore delle attività autorizzate; trasporti connessi con le attività autorizzate e con la consegna di pacchi; operatori che effettuino interventi puntuali volti a risolvere guasti, rotture, interruzione di servizi, situazioni di pericolo o altre urgenze; operatori che effettuino interventi volti a garantire l’igiene e la pulizia di luoghi pubblici o di spazi comuni; attività private volte a garantire la sicurezza e l’ordine pubblico.

Hockey / Mondiali annullati, luci spente su Zurigo e Losanna

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“Let’s make history”, era lo “slogan” scelto. E storia faranno, i Mondiali di hockey 2020 assegnati alla Svizzera or sono quasi cinque anni: storia in quanto abrogati, cancellati, annullati e senza possibilità alcuna di recupero. In tal senso, dopo lungo traccheggiare, l’odierna decisione che, causa pandemia da Covid-19, azzera il lavoro svolto per portare l’84.a edizione del torneo sulle piste di Zurigo e di Losanna, dove 16 squadre (Svizzera, Bielorussia, Canada, Repubblica ceca, Denimarca, Finlandia, Germania, Kazakistan, Regno Unito, Italia, Lettonia, Norvegia, Russia, Slovacchia, Svezia e Stati Uniti) si sarebbero dovute affrontare fra venerdì 8 e domenica 24 maggio. Analoga decisione era già stata assunta nei giorni scorsi per i Mondiali di Prima divisione (gruppo A a Lubiana, in Slovenia, e gruppo B a Katowice, in Polonia), per i Mondiali di Seconda divisione (gruppo A a Zagabria, in Croazia, e gruppo B a Reykjavik, in Islanda), per i Mondiali di Terza divisione (gruppo A a Roeser frazione Kockelscheurer, in Lussemburgo, e gruppo B a Città del Capo, in Sudafrica) e per i Mondiali di Quarta divisione (gruppo unico a Bishkek, in Kirghizistan).

Addio al poschiavino Bernardo Lardi, fu podestà e consigliere di Stato

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In lutto il mondo della politica nel Grigioni di lingua italiana: all’“Ospedale cantonale” in Coira, dopo breve malattia secondo quanto figura in un necrologio pubblicato dai familiari (ed a causa del “Coronavirus”, secondo varie fonti locali), è deceduto l’altr’ieri Bernardo Lardi, classe 1936, avvocato (era tuttora membro dello studio “Swisslegal Lardi & partner”, quale consulente dal 2017 dopo 30 anni quale professionista “in proprio”), già podestà (1972-1976) di Poschiavo suo Comune di origine (era nato in frazione Le Prese), a lungo granconsigliere retico in quota Pdc e fra il 1979 ed il 1986 anche membro del Consiglio di Stato. Licenza in diritto all’Uni Zurigo conclusi nel 1964, patente di avvocato dal 1968, dottorato ancora all’Uni Zurigo nel 1969 e patente di notaio nel 1974, Bernardo Lardi era stato giudice istruttore nelle sedi di Coira e di Samedan. La carriera politica, con titolarità sull’odierno Dipartimento cantonale giustizia-polizia, fu fermata da un’inchiesta (poi archiviata, ma il danno era fatto) in àmbito penale su ipotizzata violazione della “Lex Furgler”, tra l’altro al tempo dell’ordinaria attività quale legale ovvero prima dell’assunzione del ruolo di consigliere di Stato.

Filo di nota / Sino a ieri, guai a domandare. Ora, tutti “take-away”

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Taluni – compreso Matteo Cocchi, comandante la Polcantonale, proprio questo pomeriggio – si interrogano circa l’improvvisa esplosione dell’interesse collettivo verso il podismo amatoriale: quesito giusto ed equo, pur dovendosi tenere in ragionata considerazione il fatto che è precluso l’accesso a palestre private e pubbliche, campetti da basket, piste di atletica, campi da calcio e persino sgambatoi per i cani. Nel frattempo, chi opera da sempre nel mondo della ristorazione si pone una domanda non peregrina: com’è possibile che d’improvviso, da un lato all’altro del Cantone, varie imprese commerciali siano aperte operando senza somministrazione diretta (precisiamo: non più in tale guisa) ma ospitando e svolgendo regolare attività di preparazione di cibi d’asporto? Nel caso non si sia capito: come si spiega la subitanea fioritura di “take-away” sissignore-comandi-signore-come-no-arriva-tutto-caldo-caldo laddove, sino all’altr’ieri, ti squadravano dall’alto in basso e con un sorrisino sardonico ad accompagnare il diniego (“Ma che pretende mai, ‘sto cliente?”) se appena appena provavi a chiedere che ti portassero la pizza a casa? E non si rileva, tanto per chiarezza, una palese concorrenza sleale verso coloro che sino a ieri, proprio perché autolimitantisi al “take-away” sino a dover allontanare il cliente che per caso si fosse attardato all’esterno del punto-vendita, nella categoria degli operatori di comparto sono sempre stati considerati come paria?

Ebnat-Kappel (Kanton Sankt Gallen): Tödlicher Arbeitsunfall, Mann wird von Lift eingeklemmt

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Gestern, kurz nach 18:45 Uhr, ist ein 55-jähriger Mann in einem Betrieb, an der Industriestrasse in Ebnat-Kappel (Kanton Sankt Gallen), tödlich verunglückt. Er war mit Reparaturarbeiten an einer Maschine beschäftigt. Der 55-Jährige führte Reparaturarbeiten an einer Maschine aus. Aus bislang unbekannten Gründen fuhr ein Lift, welcher Lagerkisten auf ein Förderband verteilt, nach unten. Dabei wurde der 55-jährige Mann eingeklemmt. Trotz Aufgebot des Rettungsdienstes und der “Rega” verstarb der 55-Jährige noch auf der Unfallstelle. Die genaue Unfallursache wird durch Spezialisten der Kantonspolizei Sankt Gallen abgeklärt.

Covid-19, in Ticino sei altri decessi. E un caso ogni 4’000 abitanti

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 16.14) Sei altre vittime in Ticino, più di un quarto sul totale, nelle ultime 24 ore causa epidemia da Covid-14; uno stillicidio di campane che suonano a morto, 28 i casi sino ad ora, nessun segno di rallentamento o di piega all’ingiù della curva; unico dato costante, ma non tale da costituire motivo di incoraggiamento, l’incidenza al 50 per cento sul totale (56) dei deceduti in Svizzera. Dalle evidenze odierne (vale per ora il riscontro sommario a livello federale), in incremento attorno al 10 per cento anche la statistica delle persone colpite da “Coronavirus”: 918 i casi positivi, il 15.01 per cento sul dato svizzero complessivo (6’113 le conferme, 1’273 unità in più); a tutti gli effetti, con una media di 257.8 casi ogni 100’000 abitanti ovvero un caso ogni 4’000 abitanti circa, il tasso di contagiati risulta nettamente superiore a quelle di ogni altro Cantone (a seguire, Vaud con 181.2 casi, Basilea-città con 173.0, Grigioni con 106.9).

Sconti fiscali e “bonus”, la ricetta Udc per il dopo-“Coronavirus”

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“Bonus” per nuove assunzioni di persone residenti, sconto fiscale (15 per cento) sulle imposte comunali e cantonali legate all’utile, sconto fiscale (30 per cento) per gli indipendenti, sconto fiscale (20 per cento) per il ceto medio. Quattro i concetti-progetti formulati stamane, in altrettante mozioni, dai vertici dell’Udc Ticino in funzione del periodo post-“Coronavirus”: “L’incubo finirà, siamo chiamati a preparare le vie per il “dopo”, quando la generosità sociale e finanziaria istituzionale” sarà chiamata a “rispondere ad un’emergenza lavorativa” ed a “mettere a disposizione i mezzi per il popolo e per le imprese del Ticino”. Lo scopo: “Fare in modo che, quando la vita sociale potrà riprendere normalmente, potremo minimizzare altre sofferenze occupazionali e di tipo finanziario”.

Zwei Eritreer schlagen auf 29-Jährigen Iraker ein

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Mehrere Personen schlugen auf einen Mann ein. Als eine Passantin mit ihrem Auto vorbeikam, anhielt und reagierte, ergriffen die Männer die Flucht. Patrouillen der Regional- und Kantonspolizei konnten zwei Tatverdächtige anhalten und festnehmen. Die Staatsanwaltschaft hat eine Untersuchung eröffnet. Die Kantonspolizei hat die Ermittlungen aufgenommen und sucht Augenzeugen.

In der Nacht auf Samstag, 21. März 2020, zirka 0.45 Uhr ging via Polizeinotruf 117 die Meldung ein, wonach in Stein (Kanton Aargau), Langackerstrasse (bei der Post und Bank) mehrere unbekannte Männer auf eine Person eingeschlagen hätten. Die Melderin, die zufällig am Ort vorbeikam, gab an, dass sie die Autohupe betätigte, worauf die Täterschaft zu Fuss flüchtete.

Ein halbes Dutzend Polizeipatrouillen der Kantonspolizei sowie der Regionalpolizeien rückten vor Ort aus. Der Verletzte lag am Boden und war nicht ansprechbar. Es handelt sich um einen 29-jährigen Iraker aus dem Bezirk Rheinfelden.

Ambulanzbesatzung und die Melderin kümmerten sich um diesen Mann. Er wurde in der Folge ins Spital eingeliefert. Festnahme von zwei Tatverdächtigen – Eröffnung Strafuntersuchung Die Polizeipatrouillen konnten innert 45 Minuten zwei mutmassliche Tatverdächtige anhalten. Beide Männer im Alter von 22 und 23 Jahren sind eritreische Staatsangehörige und polizeibekannt.

Comunali 2020 / Governo in odore di abuso, ricorso contro il rinvio

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Rimescola le carte, a due settimane effettive da quello che era stato fissato come termine ultimo per l’esercizio del voto alle Comunali in Ticino, un ricorso in materia di diritto pubblico e del quale viene investito il Tribunale federale, con istanza di provvedimenti cautelari ossia del ripristino della data di domenica 5 aprile quale termine ultimo per lo svolgimento delle operazioni. In nome di sé stesso quale candidato e di altri due candidati – sulla medesima lista, ossia “Verdi-Pop-Indipendenti – quali cofirmatari, con legittimazione data dai fatti, a firmare l’istanza è l’avvocato Fiorenzo Cotti in Locarno, con procure di Annie Griessen Cotti e di Pierluigi Zanchi, nel mirino il decreto esecutivo pubblicato tre giorni or sono con rinvio della consultazione generale da cui sarebbero stati interessati tutti i Comuni tranne Astano (per le note vicende gestionali, dilazione su maggio), i quattro (Monteggio, Croglio, Ponte Tresa e Sessa, già in opzione su ottobre-novembre 2020) della futura aggregazione tresiana e quelli con rinnovo dei poteri in forma tacita (Municipi ad Aranno, Bedano, Bedigliora, Bedretto, Bodio, Bosco-Gurin, Campo ValleMaggia, Cerentino, Curio, Dalpe, Grancia, Isone, Linescio, Miglieglia, Orselina e Personico; Consigli comunali a Bedano, Bedigliora, Bodio, Curio, Grancia, Isone, Orselina e Personico; assemblee comunali ad Aranno, Astano, Bedretto, Bosco-Gurin, Campo ValleMaggia, Cerentino, Dalpe, Linescio, Mergoscia, Miglieglia e Vico Morcote). Di principio, chiesto l’accoglimento del ricorso, con concessione dell’effetto sospensivo, sicché le operazioni di voto dovrebbero proseguire regolarmente; nel merito, pari accoglimento del ricorso, con annullamento del decreto esecutivo e normale ripresa (anzi, prosecuzione) delle operazioni elettorali.

L’obiezione di base, per quanto si desume dalle 25 cartelle del ricorso, verte sul travalicamento dei poteri da parte dell’autorità politica cantonale, sicché l’atto in quanto tale è da leggersi – e l’estensore tiene a sottolinearlo – “non come un’offesa a chi è concentrato a combattere le nefaste conseguenze della malattia” ma “come strumento per capire quali sono i limiti da porsi al Governo nell’utilizzo dello stato di necessità”; in altri termini, “i ricorrenti sono (ben) coscienti della delicata situazione in cui versano il Canton Ticino e l’intera Confederazione”, ma “nel bene e nel male, sono corretti e legittimi il poter dubitare ed il chiedere alla giustizia di valutare” l’eventuale sussistenza di un esercizio abusivo della legge, dal momento che “una situazione grave e straordinaria” richiede risposte “mirate, intelligenti” ed in ogni caso “rispettose del sistema democratico”. Concetto così sviluppato: è stato commesso “un atto grave”, lasciandosi “intendere che in queste situazioni occorre istituire una sorta di legge marziale e sospendere – peggio, annullare – ogni processo democratico, non essendovi valida alternativa”. Discriminante, dunque, l’utilizzo della legislazione d’urgenza: “Alla stregua di una dittatura, l’attività statale sembra poter proseguire per mezzo di decreti governativi d’urgenza”, ma “a questo modo autoritario di fare bisogna chiaramente ribellarsi”, e qui il richiamo all’ordinario esercizio dei diritti democratici, per esempio, durante la Seconda guerra mondiale; in sostanza, urgenza è quel che come urgenza resta definito “cum grano salis, ed in casi ben definiti e circoscritti”. Il che, nella circostanza e pur stante l’apparente eccezionalità di quanto occorso ed occorrente sulla diffusione dell’epidemia da Covid-19, non sarebbe dato.

Di più: non trascurabile, a mente dei ricorrenti, è il fatto che questo specifico processo elettorale è stato generato (con atto del Governo), ponendo i candidati nella condizione di “adoperarsi per guadagnare il consenso degli elettori” ed indirizzando molti, tra consiglieri comunali e municipali, “a chiudere al meglio la legislatura”, tanti anzi “per passare il testimone a colleghi fors’anche più motivati”; ancora, “le operazioni preparatorie hanno avuto luogo regolarmente, il materiale di voto è stato spedito regolarmente nelle scorse settimane, ed una buona parte dei cittadini ha già fatto uso della facoltà di voto per corrispondenza”. Infine, non sarebbe data la base legale con riferimento all’articolo 40 della Legge sulle epidemie, in quanto esso “non permette di annullare uno scrutinio imposto dalla Costituzione e dalle leggi cantonali”; né risultano evocabili i principi di proporzionalità e di efficacia (“Altri i rimedi per garantire l’esercizio dei diritti popolari”, se è vero che il picco dei contagi sarà raggiunto – in tale orientamento le fonti sanitarie di informazione ai cittadini – “fra 15 giorni”). Morale: quanto compiuto a Palazzo delle Orsoline in Bellinzona, sponda Esecutivo, è “scelta insostenibile e lesiva”. Più che mai “affaire à suivre”.

Coronavirus Schweiz: Weiterer Anstieg positiv getesteter Fälle

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Bestätigte Fälle in der Schweiz am 21. März 2020, 12 Uhr:

Anzahl positiv getesteter Erkrankungsfälle

6113 Personen

Verstorben

56 Personen

Covid-19 in Mesolcina, appello agli anziani: «Delegate gli acquisti»

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Rimanere a casa, delegare a terzi gli acquisti dei farmaci e dei beni di prima necessità, e prestare attenzione alle telefonate sospette: queste le raccomandazioni formulate agli anziani dell’intera Mesolcina dai vertici dello Stato maggiore Regione Moesa con una nota – la quarta in ordine di tempo – pubblicata ieri e disponibile in forma integrale sul sito InterNet dei Comuni interessati. A tutti i cittadini viene raccomandato di evitare raggruppamenti di persone su suolo pubblico e su suolo privato. Per richieste di carattere non sanitario, l’invito a chiamare il numero telefonico del Comune di domicilio; per informazioni pertinenti al “Coronavirus”, invece, valgono i numeri 0800.144144 (dal lunedì al venerdì, ore 8.00-17.00, in lingua italiana) e 058.4630000 (sette giorni su sette, 24 ore su 24, nelle altre lingue).

Mesocco, annullata la prossima raccolta degli ingombranti

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Niente raccolta degli ingombranti, contrariamente a quanto figura nel calendario della “Corporazione Comuni Moesano raccolta-eliminazione rifiuti-Crer”, sabato 28 marzo in territorio comunale di Mesocco. L’annullamento della data è conseguente alla riduzione delle attività quale azione di contenimento alla diffusione del Covid-19. Un avviso sarà dato tempestivamente in caso di riprogrammazione della raccolta.

Schüpfheim (Kanton Luzern): Verdächtiger Rumäne in Pfarrkirche

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Gestern, kurz vor 13.45 Uhr wurde der Polizei gemeldet, dass sich eine Person in der Pfarrkirche Schüpfheim beim Opferstock verdächtig verhalten habe.

Der unbekannte Mann sei nun mit einem Personenwagen davon gefahren. Das Auto konnte schliesslich durch die Luzerner Polizei in Doppleschwand angehalten, der Insasse kontrolliert und festgenommen werden.

Der 43-jährige Rumäne wurde vorläufig festgenommen. Die Untersuchung führt die Staatsanwaltschaft Sursee.

“Consiglio cantonale dei giovani”, appuntamento via… InterNet

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Non alla “Scuola cantonale di commercio” ma su piattaforma “online”, domani ovvero sabato 21 marzo, l’esordio della 20.a sessione del “Consiglio cantonale dei giovani”, quest’anno in sviluppo sulle date di venerdì 15 maggio e di venerdì 25 settembre. La scelta della soluzione via InterNet – riferimenti sul portale del Ccg – è ovviamente funzionale al rispetto delle norme condivise per frenare la diffusione dell’epidemia da Covid-19 e, nello stesso tempo, rispettosa del lavoro preparatorio svolto dai membri del Comitato organizzativo, “sempre nella speranza di poter tornare alla normalità in tempi non lontani”. I partecipanti avranno dunque modo di commentare, di dare proprie opinioni, di proporre soluzioni e di votare le risoluzioni direttamente da casa; sulla piattaforma saranno infatti pubblicati i testi scritti dagli esperti, da qui l’interazione con i membri del Comitato, con gli altri iscritti e con i relatori stessi. I temi della sessione 2020: trasporti pubblici, mobilità lenta ed ambiente, mondo del lavoro, àmbito sociosanitario, spazi di aggregazione. In immagine, un momento di precedente edizione del “Consiglio cantonale dei giovani”.

Coronavirus: Heutige Situation der Schweiz

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Bestätigt in der Schweiz, 20. März 2020, 12 Uhr
Anzahl Erkrankungsfälle
Positiv getestet: 4840 Personen
Davon bestätigt: 4176 Personen
Verstorben: 43 Personen

Faido, rogo boschivo sopra Mairengo: operazioni in corso

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 20.20) Ancora in corso le operazioni di spegnimento dell’incendio divampato nel primo pomeriggio in area boschiva sovrastante l’abitato di Mairengo, in territorio comunale di Faido, dove le fiamme sono giunte a distanza ridotta – ma proprio a tal fine è stato interposto un cordone sanitario – da alcune abitazioni. Le cause del rogo sono oggetto di indagine. Sul terreno decine di effettivi dei Pompieri di Biasca e di Faido.

“Bellinzona blues festival”, la decisione: tutto rinviato al giugno 2021

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Sarebbero dovuti essere tre giorni trionfali per la dimensione e per la qualità dell’offerta: dapprima le “band” svizzere, poi gli artisti emergenti, infine un evento speciale sui diversi stili della musica afroamericana; 65 gli artisti – tra di loro, tre esclusive a livello europeo – già in accordo con gli organizzatori. Ed invece nulla: da un lato perché mancano elementi “sostenibili” circa i tempi in cui l’emergenza da “Coronavirus” sarà rientrata, dall’altro perché una parte dei musicisti, proprio a causa dell’epidemia, si è trovato a dover annullare i contratti stipulati al di qua dell’Atlantico. Parole e spiegazioni che giungono ora da Claudio Egli, direttore artistico, a nome dei membri del Comitato organizzatore del “Bellinzona blues festival” in casa “Coopaso music events”: a tre mesi e qualche giorno dall’appuntamento nella capitale (in prima battuta, calendario degli spettacoli fra giovedì 25 e sabato 27 giugno, sempre sull’area di piazza Governo), la decisione di fare un passo di lato e di rinunciare, pur con grave rammarico anche per i collaboratori e per i fornitori di servizi “cui siamo vicini in questo momento di estrema difficoltà, così come siamo vicini a quanti stanno soffrendo o hanno perso una persona cara a causa della pandemia in corso”. In sostanza: “Non possiamo garantire che l’evento abbia luogo in giugno con piena sicurezza per tutti, né abbiamo certezza della disponibilità di tutti gli artisti scritturati”; inevitabile la procrastinazione e, per evidenza di fatti, l’annullamento del progetto 2020. Prospettiva? Rivedersi 12 mesi dopo, e quindi fissando la “tre giorni” 2021 fra giovedì 24 e sabato 26 giugno. Con un’ambizione che si traduce in mezza promessa: rimettere insieme la stessa “line-up” sul palco…

“Radar”, per una settimana soli controlli secondo necessità

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Nulla di predefinito secondo singoli distretti, perché altre sono le priorità; di conseguenza, e tra le righe, un appello al rispetto delle norme. Causa diffusione dell’epidemia da Covid-19, e stante il bisogno di riversare e di destinare tutte le risorse umane su fronti dalla maggior urgenza per la salute pubblica, nessun controllo mobile della velocità sarà pianificato per la settimana compresa tra lunedì 23 e domenica 29 marzo. Lo stesso discorso vale per quanto concerne i controlli semistazionari; ai fini della prevenzione di problemi sulle strade, tuttavia, possibile lo svolgimento di controlli puntuali ed anche su eventuale indicazione da parte dei cittadini. A tutti, in ogni caso, un invito: dare segno di responsabilità, evitare le infrazioni.

Covid-19 in Ticino, decessi a quota 22. Contagi verso la quarta cifra

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 17.54) La resistenza contro il “Coronavirus” continua, i numeri allarmano. Invertiamo: i numeri allarmano, perché questa è la prima cosa, e questo mentre un intero Cantone dà prova di resistenza umana, fisica e mentale, purtroppo con qualche eccezione che si dovrebbe attribuire – meglio: si spera di dover attribuire – soltanto ad un’imperfetta comprensione del problema. Ma in cronaca deve prevalere un’accettazione fredda ed asettica di quel che ci sta attorno, e le parole servono a poco: sette altre vittime nell’arco di 24 ore, con balzo a quota 22, ed è come dire che il 50 per cento delle morti è occorso in un sol giorno; 22 decessi, cioè metà di quelli registrati su tutto il territorio elvetico. Esplosivo anche il dato sui contagi, ora 834; 169 i pazienti ricoverati, circa un quinto sul totale; 35 quelli in terapia intensiva. In valutazione di Giorgio Merlani, medico cantonale, il picco dell’aggressione portata dal Covid-19 giungerà fra due-tre settimane; da qui l’invito, rinnovato oggi da Bellinzona con parole di Matteo Cocchi (comandante della Polcantonale) e dello stesso Giorgio Merlani, a stringere i denti ed a rispettare le norme, per quanto esse siano parzialmente privative della libertà.

Quasi in contemporanea con gli annunci da Palazzo delle Orsoline in Bellinzona ecco la voce di Berna per una nuova serie di restrizioni a scopo di profilassi: niente divieto di uscita, ma limite di aggregazione (in pubblico) limitata a cinque persone (multe di 100 franchi per persona in caso di superamento di questa soglia); autorizzata nel frattempo la distribuzione – sette giorni su sette – dei prodotti alimentari da parte degli operatori in àmbito di servizio postale; controlli mirati saranno condotti nelle imprese (industria ed edilizia comprese), obiettivo la verifica del rispetto delle regole connesse con l’igiene e con la cosiddetta “distanza sociale”. Definito, nel contempo, un netto incremento delle risorse finanziarie da mettersi a disposizione per sostenere l’economia: ai 10 miliardi di franchi indicati in un primo tempo vengono aggiunti altri 32 miliardi di franchi, primario il sostegno al motore dell’“azienda Svizzera” la cui attività è di fatto ridotta nella misura del 20 per cento. Altri provvedimenti potrebbero giungere nei prossimi giorni.

Covid-19, marcia senza sosta. 43 le vittime. Contagi, più 24 per cento

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 14.09) Giungerà, il picco dell’epidemia. Giungerà, ma quando e come non si sa né si riesce ad intuire, mentre la dimensione del contagio da “Coronavirus” – e non sfugge l’analogia “ritardata” con quanto avviene in Ticino – assume consistenza massiccia: agli ultimi dati diffusi dai portavoce dell’Ufficio federale sanità pubblica, 952 persone si sono aggiunte ai già noti 3’888 casi per un totale di 4’840 infetti, con progresso dunque superiore al 24 per cento nello spazio di 24 ore. Nel gruppo sono da considerarsi i casi conclamati (4’176) e quelli evidenziati e soggetti a valutazione dopo primo riscontro positivo (664) oltre alle persone guarite (numero non noto); dal totale vengono scomputati invece coloro che l’attacco del Covid-19 non hanno potuto contrastare, ben 43 le vittime acclarate, 10 in più rispetto a ieri, e trattasi di responso parziale per il noto sfalsamento nella comunicazione dei dati da singole autorità cantonali. Al Ticino, dove sino a ieri erano stati riscontrati 15 decessi, il triste primato dell’incidenza dei casi (230.9 ogni 100’000 abitanti).

Erpresser E-Mails: Drohung Empfänger mit dem Coronavirus zu infizieren

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Betrüger versenden aktuell Erpresser E-Mails mit der Drohung, den Empfänger mit dem neuen Coronavirus zu infizieren. Die Erpresser geben an, Zugriff auf den Computer zu haben und die Gewohnheiten und den Aufenthaltsort des Empfängers genau zu kennen. Ignorieren Sie die Fake-E-Mails…

Fugge e semina il panico, in manette pregiudicato rumeno

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Ha tentato di passare in Svizzera, alla guida di un camioncino, non avendo alcun titolo per farlo. Non solo: quando gli operatori della Guardia italiana di finanza hanno proceduto al controllo dei documenti sulla frontiera a Chiasso-Brogeda, tra l’altro ponendogli domande circa le effettive necessità di spostamento, ha sfondato il posto di blocco, invertendo il senso di marcia e lanciandosi in una corsa folle lungo la A9 prima e sulle strade urbane ed extraurbane poi, con una fuga interrottasi su intervento di terzi solo a distanza di una trentina di chilometri dal punto di inizio. Qualche motivo per provare a sottrarsi alle forze dell’ordine, in effetti, il tizio aveva: trattasi infatti di un cittadino rumeno, 55 anni l’età, con lungo “curriculum” criminale e dunque pregiudicato, attività odierna non conosciuta, intenzioni da appurarsi. Nel corso della fuga, fermata solo alla periferia di Mozzate (Como), l’uomo si è reso responsabile di violazioni in serie al Codice della strada, tamponamenti ed incidenti con danni a veicoli sia in movimento sia in sosta e doppio speronamento (il secondo proprio nell’imminenza dell’arresto). Manette in flagranza di reato per resistenza a pubblico ufficiale, e addebiti contestati: forzata consegna, danneggiamento, tentate lesioni personali, ripetute violazioni delle norme della circolazione stradale, ed infine inosservanza alle disposizioni in materia di emergenza epidemica da Covid-19; ergo, processo per direttissima e, per prima cosa, detenzione alla casa circondariale “Bassone” di Como.

Dal cinema al disegno, concorso con la “Lanterna magica”

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La stagione degli spettacoli cinematografici è da considerarsi sospesa almeno sino alla fine di aprile, ma non per questo si ferma l’attività del progetto “La lanterna magica”, i cui operatori portano ogni anno, nelle regioni linguistiche del Paese (Ticino compreso), un ciclo di spettacoli cinematografici dedicati in modo specifico a bambini e ragazzi di età compresa fra i sei ed i 12 anni. Proprio a questi ultimi, con decorrenza da oggi, la proposta di… trasferire in disegno le immagini filmiche riamste più vivide nella memoria; un concorso sul cinema e sulle emozioni che esso riesce a destare, pertanto. Ammessa ogni tecnica, dall’acquarello al mosaico, dalla pittura ai pennarelli alle matite colorate e, volendosi, anche al “personal computer”. Una volta realizzata l’opera, sufficienti la fotografia dell’elaborato e l’invio per tramite di un formulario elettronico presente sul sito InterNet della “Lanterna magica” (www.lanterne-magique.org/it/events/concorso-2020) o per posta ordinaria all’indirizzo “La lanterne magique”, rue des Terreaux 7, 2000 Neuchâtel. Termine ultimo per la spedizione: giovedì 30 aprile. I lavori saranno pubblicati sul sito InterNet premenzionato e, in tal modo, proposti all’attenzione dei visitatori per l’attribuzione del “Premio del pubblico”; altri premi saranno assegnati da giurie di professionisti della cinematografia.

Horgen (Kanton Zürich): Corona-Situation / Schutzmasken-Wucherer verhaftet

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Die Kantonspolizei Zürich hat am gestrigen Abend in Horgen (Kanton Zürich) einen Mann verhaftet, welcher Schutzmasken im Internet zu Wucherpreisen anbot.

Im Rahmen der gegenwärtigen Corona-Situation wurde die Kantonspolizei Zürich im Internet auf ein Inserat aufmerksam, in welchem Schutzmasken zu völlig überhöhten Preisen angeboten wurden. Entsprechende Ermittlungen führten zu einem in Horgen wohnhaften 18-jährigen Schweizer. Beim vereinbarten Treffen bot der Verkäufer einem zivilen Polizisten fünf Masken, die normalerweise je etwa 50 Rappen kosten, für einen Gesamtpreis von rund zweihundert Franken an. In der Folge wurde der Anbieter verhaftet. Bei der anschliessenden Durchsuchung der Wohnung des Täters wurden mehrere Dutzend Schutzmasken festgestellt.

Gegen den mutmasslichen Wucherer wird durch die Kantonspolizei Zürich bei der Staatsanwaltschaft Anzeige erstattet.

Schweizer Reisende im Ausland sollen sich auf der “Travel Admin App” registrieren

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Der Bundesrat hat Anfang der Woche Schweizer Reisende aufgerufen, rasch in die Heimat zurückzukehren. Damit das EDA jene, die noch im Ausland blockiert sind, besser unterstützen kann, sollen sich diese sehr rasch auf der “Travel Admin App” des Eidgenössischen Departements für auswärtige Angelegenheiten EDA registrieren.

Das EDA verfügt derzeit nur von einem Teil der Reisenden im Ausland Informationen über deren Standort und deren Kontaktadresse. Diese Registrierung auf der «Travel Admin App» erlaubt es dem EDA, mit den Betroffenen in Kontakt zu treten und ihnen Informationen zu übermitteln.

Gleichzeitig sollen all jene, die schon zurückgekehrt sind, ihre Reiseregistrierung löschen. Damit wird verhindert, dass das EDA unnötig Massnahmen ergreift.

Der Bundesrat hat vor einer Woche von nicht dringlichen Reisen ins Ausland abgeraten. Anfang dieser Woche hat er die Reisenden aufgefordert, rasch die Heimreise anzutreten. Es liegt in erster Linie in der Verantwortung des und der Einzelnen, die Rückreise mit Hilfe eines Reisebüros oder direkt mit einer Fluggesellschaft zu organisieren.

Das EDA hilft bei der Rückkehr unter anderem mit der Unterstützung bei der Erteilung von Landeerlaubnissen, der Erstreckung von Fristen für Flugverbindungen oder der Informationsvermittlung via die Schweizer Vertretungen vor Ort. Sollte eine selbständige Rückkehr trotz allen Bemühungen nicht möglich sein, prüft das EDA Möglichkeiten für eine organisierte Rückkehr.

Fiducia nel domani, “EspoVerbano” confermata per novembre

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In tempi di totale incertezza sulla quotidianità e mentre non si ha ancora idea circa il momento in cui sarà stato raggiunto il picco dell’epidemia da Covid-19, vi è chi tuttavia trova il coraggio di pianificare il domani, confermando date e programmi con la fiducia di quelli che sperano nell’uscita dal “tunnel” e nella ripresa. Resta infatti fissata al periodo compreso tra mercoledì 11 e domenica 15 novembre l’ottava edizione dell’evento “EspoVerbano”, sede il “Palaexpo-Fevi” di Locarno, Comitato direttivo presieduto da Marco Garbani Nerini con Niccolò Salvioni quale “vice”. 100 gli “stand” annunciati, con priorità ad aziende ed enti della Svizzera di lingua italiana; come ad ogni anno, presenze fisse saranno Polcantonale, Guardie di confine, Esercito svizzero e Poltrasporti. Obiettivo dichiarato è la conferma dell’affluenza registrata nell’edizione 2019, ovvero 15’000 presenze.

Rotaia e strada fra Paradiso e Melide, soldi pronti per la sicurezza

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Ammonta ad 1’136’500 franchi il sussidio cantonale, unito ai 10’228’500 franchi del sussidio federale in un intervento da complessivi 23’917’000 franchi Iva esclusa (la quota residua sarà in carico alle casse delle “Ferrovie federali svizzere”, da portarsi a contabilità per gli interventi di premunizione della linea Ffs tra Paradiso e Melide, con parziale interessamento dei Comuni di Lugano e di Melide, fra il chilometro 184.100 ed il chilometro 185.700, ai piedi del San Salvatore. Il progetto è stato attivato in seno alle Ffs in funzione del maggior transito prevedibile sulla tratta una volta che essa fungerà da raccordo con la sezione Bellinzona-Lugano e con la sezione Locarno-Lugano (entrambe potenziate grazie all’apertura della galleria di base “AlpTransit” al Ceneri); dall’intervento trarrà beneficio anche la sovrastante Cantonale, su cui in effetti incombe la parete rocciosa ad alto grado di inclinazione su sviluppo sino ad un dislivello di 400 metri e costituita in prevalenza da dolomie; sussiste pertanto il rischio di crolli analoghi a quello avvenuto a metà settembre 2015 proprio nella zona di progetto (distaccamento di una massa rocciosa pari a 50 metri cubici; sul sedime stradale piovvero un masso da due metri cubici e detriti appena più piccoli per altri otto metri cubici).

Gli elementi essenziali dell’intervento: nuove reti paramassi per 1’278 metri lineari, rinforzo delle reti esistenti per 505 metri lineari, costruzione di altri terrapieni di protezione per 319 metri lineari; saranno inoltre attivati sistemi di controllo, ad esempio la sorveglianza sull’apertura di fessure e rilevamenti sulla stabilità di lastre di roccia, punte e speroni, Previste anche opere (piantumazioni, rimboschimenti, azioni di lotta contro le specie neofite invasive) di carattere naturalistico e paesaggistico; saranno infine rasi al suolo ed eliminati alcuni manufatti in disuso, depositi di materiali e aree ruderali dismesse.

“Swiss market index”, prima la volata poi la perdita secca

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 20.01) Denaro in afflusso, ed afflusso consistente soprattutto verso i pesi massimi difensivi a 7.1 miliardi di franchi messi sul piatto nella seduta (addirittura 2.3 miliardi di franchi nella prima mezz’ora di contrattazioni…), oggi alla Borsa di Zurigo dove un iniziale slancio dello “Swiss market index” sino a 9’174.56 punti è stato via via vanificato dalle vendite e dalle avvisaglie sul segno negativo a New York: saldo ultimo, infatti, a quota 8’623.86 punti, perdita pari all’1.80 per cento, forchetta ampia fra vincitori e perdenti di giornata (“LafargeHolcim limited” capofila, più 5.31 per cento; “Givaudan Sa” sulla coda, meno 5.94). Sussulti nell’allargato, una ventina i titoli a spuntare progressi in doppia cifra. Evidenze dalle altre piazze primarie in Europa: Dax-30 a Francoforte, più 3.70; Ftse-Mib a Milano, più 1.71; Ftse-100 a Londra, più 0.76. Flessioni fra l’1.33 ed il 2.42 per cento sugli indici della scena primaria a Wall Street Intorno ai 105.3 centesimi di franco il cambio per un euro.

Covid-19, Paolo Beltraminelli colpito ed ospedalizzato

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Anche Paolo Beltraminelli, 58 anni, già consigliere di Stato e direttore del Dipartimento cantonale sanità-socialità, fra i ticinesi colpiti da “Coronavirus” e ricoverati alla “Carità” di Locarno. La notizia è emersa iersera dalla trasmissione della puntata settimanale del programma “Falò” sulla prima rete tv della Rsi; benché smagrito in volto, l’esponente politico Ppd ha raccontato sintomi e decorso del suo contagio, rivelato dal “test” in Pronto soccorso dopo uno svenimento. Nel corso della giornata anche l’annuncio spontaneo della positività al Covid-19 da parte di Eolo Alberti, 53 anni da compiersi, sindaco di Bioggio e membro del Gran Consiglio in quota Lega dei Ticinesi. In quarantena per avvenuto contatto con persone affette da “Coronavirus” si era posto l’altr’ieri – dando poi conferma via “Facebook” – anche Bruno Arrigoni, 58 anni, sindaco di Chiasso in quota Plr. Nella foto, in senso orario, Paolo Beltraminelli, Eolo Alberti e Bruno Arrigoni.

Grandvillard (Kanton Freiburg): Frau bei Wanderung tödlich verunglückt

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Gestern im Verlaufe des Tages, ist eine 45-jährige Frau zu einer Wanderung in der Region Bounavau, Gemeinde Grandvillard (Kanton Freiburg), aufgebrochen. Zu einem bestimmten Zeitpunkt stürzte sie zirka siebzig Meter in die Tiefe und verlor ihr Leben.

Am Mittwoch, 18. März 2020, gegen 2000 Uhr, wurde die Kantonspolizei informiert, dass die “Rega” in den Freiburger Voralpen, in der Region Bounavau, Gemeinde Grandvillard, intervenieren würde für eine Frau, die nach einer Wanderung in den Bergen nicht nach Hause zurückgekehrt war.

Die in Zusammenarbeit mit der Besatzung der REGA und der Rettungskolonne durchgeführte Suche führte zur Entdeckung in der Umgebung „La Coudré“ (576054/153633), des leblosen Körpers einer 45-jährigen in der Region wohnhaften Frau.

Die Alpinspezialisten der Kantonspolizei Freiburg standen aus ermittlungstechnischen Gründen ebenfalls im Einsatz.

Erste Hinweise deuten darauf hin, dass die Frau, die alleine unterwegs war, einen Fussweg entlangging. Zu einem bestimmten Zeitpunkt stürzte sie zirka siebzig Meter in die Tiefe und verlor ihr Leben.

Kanton Uri: Ausgangsbeschränkung für über 65-jährige Personen ab heute Abend

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Der Kantonale Führungsstab erlässt per 19. März 2020, 18.00 Uhr, eine Ausgangsbeschränkung für Personen über 65 Jahre für das gesamte Kantonsgebiet. Diese Personen dürfen somit das Haus oder die Wohnung nicht mehr verlassen.

Ausgenommen sind Arztbesuche nach telefonischer Vorabsprache, Bestattungen im engsten Familienkreis oder Personen in systemrelevanten Funktionen des Gesundheitswesens. Lebensmitteleinkäufe und andere dringende Besorgungen müssen somit durch Angehörige, Nachbarn oder den Freiwilligendienst des SRK Uri vorgenommen werden. Lieferungen dürfen nur bis zur Haustüre erfolgen. Spaziergänge allein oder zu zweit sind während maximal zwei Stunden pro Tag zulässig. Darin eingeschlossen ist das Ausführen von Haustieren.

An die Bevölkerung unter 65 Jahre ergeht zudem der dringende Appell:

  1. Beschränken Sie Häufigkeit und Dauer Ihrer Einkäufe auf das notwendige Minimum.
  2. Halten Sie immer und überall einen Abstand von mindestens 2 Metern zur nächsten Person ein.
  3. Bleiben Sie zu Hause, es sei denn für Einkäufe und zum Arbeiten.
  4. Verzichten Sie auf jegliche Hausbesuche von Personen über 65 Jahren. Rufen Sie stattdessen häufiger an, um den wichtigen Kontakt aufrecht zu erhalten und zu pflegen. Der kantonale Führungsstab wird die Einhaltung dieser Massnahmen mit Hilfe der Polizei konsequent überwachen und durchsetzen.

In Uri sind zurzeit (Stand 19. März 2020, 12.00 Uhr) 7 Fälle positiv auf Coronavirus getestet worden. Der Kantonale Führungsstab (Kafur) hat an seinem Rapport vom 19. März 2020 die am Dienstag, 17. März 2020, erlassenen Weisungen zur Umsetzung der Coronavirus-Massnahmen im Kanton Uri den aktuellen Gegebenheiten und den neuen Erkenntnissen angepasst. Die Weisungen gelten ab Freitag,

Lotta al Covid-19, in caserma a Losone il ritorno dei militari

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Non lo si sarebbe mai creduto possibile: l’ultimo passaggio, con un corso di ripetizione, era stato registrato nell’ottobre 2006, e da quel momento in poi l’area e gli immobili erano stati al centro sia di utilizzo su altro fronte (dall’aprile 2014 all’ottobre 2017, in particolare, quale struttura per richiedenti l’asilo) sia di distinti esperimenti progettuali. Ed invece, da questa sera, i 5’200 metri quadrati della caserma “San Giorgio” di Losone tornano al servizio dell’Esercito: negli ambienti progettati dall’architetto Arnold Brönnimann trova infatti alloggio parte dei militari in mobilitazione ovvero inviati sul territorio cantonale, in forza della richiesta pervenuta da Bellinzona, quale appoggio nella lotta contro la diffusione del “Coronavirus”. Tempestiva l’adozione di adeguati provvedimenti da parte delle autorità municipali e dei funzionari di Losone, e questo anche con un’informazione diretta ai cittadini.

Oey (Kanton Bern): Frau ermordet, tatverdächtiger Bosnier festgenommen

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Einsatzkräfte der Kantonspolizei Bern haben am Mittwochnachmittag in Oey eine leblose Frau aufgefunden. Sie wurde aktuellen Erkenntnissen zufolge Opfer eines Tötungsdelikts. Der mutmassliche Täter befindet sich in Haft und ist geständig.

Am Mittwoch, den 18. März, in den Mittagsstunden wurde der Kantonspolizei Bern gemeldet, dass es in Oey (Gemeinde Diemtigen) möglicherweise zu einem Tötungsdelikt gekommen sei. Umgehend rückten Einsatzkräfte der Kantonspolizei Bern aus und fanden gestützt auf die eingegangene Meldung auf einem Industrieareal eine leblose Frau auf. In der Folge wurden für erste Ermittlungen zu den Umständen und für die Spurensicherung verschiedene Spezialdienste der Kantonspolizei Bern, so etwa der Kriminaltechnische Dienst sowie Diensthundeführer aufgeboten.

Gemäss aktuellen Erkenntnissen dürfte die Frau gleichentags an den Folgen von Gewalteinwirkung verstorben sein. Die formelle Identifikation des Opfers ist noch nicht erfolgt, es bestehen jedoch konkrete Hinweise auf die Identität. Demnach steht ein Beziehungsdelikt im Vordergrund.

Der mutmassliche Täter, ein 60-jähriger Staatsangehöriger von Bosnien und Herzegowina, konnte kurz nach Eingang der genannten Meldung in Interlaken angehalten werden, als er mit dem Auto unterwegs war. Polizisten hatten das gesuchte Fahrzeug gesichtet und konnten den Fahrer nach einer kurzen Nachfahrt im Bereich Lindenallee dazu bringen, anzuhalten. In der Folge wurde der Mann widerstandslos festgenommen. Er befindet sich in Haft und hat sich im Zuge erster Einvernahmen geständig gezeigt.

Die Regionale Staatsanwaltschaft Oberland hat ein Verfahren wegen vorsätzlicher Tötung eröffnet. Weitere Ermittlungen sind im Gang. Daneben werden am Institut für Rechtsmedizin der Universität Bern Untersuchungen, so insbesondere auch zur genauen Todesursache, durchgeführt.

Lotta al Covid-19: Ticino da trincea, Berna ringrazia (e glissa)

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Due sole cose utili nella tardiva discesa del consigliere federale Alain Berset, oggi, in Ticino: una, il fatto che sia arrivato, questo il fronte elvetico principale contro l’epidemia da “Coronavirus” e questo, pertanto, sarebbe stato il primo presidio da imporsi anche con atto politico di presenza, tanto di più se è vero – è stato detto e non sussiste motivo per dubitare di ciò, ma tale informazione apre il campo ad una quantità di interrogativi non piacevoli, ad esempio in materia di profilassi adottata – che Berna e Bellinzona, sul Covid-19, stavano dialogando già a fine gennaio. La seconda, una promessa a scadenza fra 24 ore: è in corso di definizione un piano straordinario di intervento (ma che cosa non ha caratteristiche di straordinarietà, in questi tempi?) sul versante economico, i quattrini ci sono e lo sappiamo e questo pone la Svizzera in una condizione affatto diversa rispetto alla maggior parte o alla quasi totalità delle nazioni circonvicine, 10 miliardi di franchi saranno assegnati secondo una “ratio” che si suppone sia stata anticipata almeno ai consiglieri ticinesi di Stato, con cui Alain Berset si era intrattenuti per una buona ora prima di pranzo; metro di valutazione in questo senso restano il tono e l’umore di Christian Vitta, presidente dell’Esecutivo cantonale ed a fianco dell’ospite per l’intera conferenza-stampa tenuta a Palazzo delle Orsoline in Bellinzona. Non che Christian Vitta abbia sprizzato entusiasmo, non lo farebbe in condizioni normali ed egli è ben cosciente del quadro complessivo; ma un eventuale “Arrangiatevi” di Alain Berset avrebbe suscitato qualche reazione, ed almeno l’“Arrangiatevi” non c’è stato.

Rispetto al visitatore, che alle domande rilevanti della stampa ha opposto un atteggiamento da “glisseur” e la cosa è piaciuta più o meno quanto un borsone con la bandiera dell’Unione europea piantato da taluna a favor di telecamera, molto più concreto si è dimostrato proprio Christian Vitta. Per carità, la solidarietà intercantonale è merce che consola il cuore, alla pretesa “attenzione” di Berna verso il Ticino non si può replicare meccanicamente, ma la misura di quel che si sta facendo è data da notizie reali e capaci di incoraggiare: accogliamo dunque con favore l’annunciata implementazione della disponibilità di letti ospedalieri in terapia intensiva, obiettivo la tripla cifra, apprezzando l’orizzonte dell’esubero rispetto all’orizzonte del temuto necessario. E cioè: tutti felici solo quando avremo visto quei letti vuoti ed abbandonati per sopravvenuta guarigione dei pazienti, ma il picco della pandemia, o per meglio dire la cresta dell’onda, è di là da venire, e la discriminante sta nel non arrivare alla soglia del collasso; da pesantezza angosciante i numeri del contagio nelle ultime 72 ore, ed al proposito vedasi in altra parte del giornale, perché siamo a 178.6 casi ogni 100’000 abitanti, in graduatoria seguono Basilea-città con 112.7 e Vaud con 115.0. E si sa anche che, per quei teorici 100 posti in terapia intensiva, serve personale; lo si trova ora dopo ora, lo si cerca e lo si trova.

Altro ha aggiunto Christian Vitta, 2-0 nella partita a distanza con il visitatore: Berna riverserà anche quattrini, ma nel frattempo ci si attrezza con il nostro ed allora la pressione va su “BancaStato”, da cui verrebbero estroflessi 50 milioni di franchi (e “cash”, con tempi da economia e non da politica) per destinazioni primarie. L’essere stati frangiflutti in questa epidemia non sta portando al Ticino qualche privilegio in termini di priorità, e la cosa non va bene; l’essersi rimboccati le maniche, invece, ha dato un segno. Come si suol dire: per fare il primo passo non sempre occorre sapere quale sia la strada, e quanto essa sia lunga.

Covid-19, il Ticino piange un’altra vittima. Contagi raddoppiati in 72 ore

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 12.53) Nel giorno in cui Berna sembra improvvisamente percepire il Ticino quale emergenza primaria per le questioni connesse con l’epidemia da Covid-19, ed infatti dalla capitale giunge il consigliere federale Alain Berset (conferenza-stampa da Palazzo delle Orsoline in Bellinzona alle ore 13.30), notizie non confortanti arrivano dal fronte sanitario. Rispetto al tragico bollettino dato ieri, quando quattro erano stati i decessi nell’arco delle 24 ore, registrata la vittima ticinese numero 15 (la 16.a in area della Svizzera di lingua italiana), e sempre dalla cosiddetta “categoria delle persone vulnerabili” (non indicata, da fonti dello Stato maggiore cantonale di condotta, l’eventuale presenza di patologie preesistenti). Accelerazione nel numero dei casi di contagio rilevati: 127, alla media di uno ogni 11 minuti, per un totale di 638 evidenze positive (comprese le persone da considerarsi guarite, e di cui non viene fornito il numero così come non consta la statistica dei ricoverati “semplici” e degli intubati) a partire da martedì 25 febbraio; tenendosi conto degli 89 casi denunciati ieri e dei 92 constatati il giorno precedente, di fatto i numeri risultano raddoppiati nel volgere di tre soli giorni.

Schweiz: Dringender Aufruf des Bundesrats

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Der Bundesrat verbreitet folgende offizielle Meldung über die Sender der SRG, gestützt auf das Bundesgesetz über Radio und Fernsehen:

“Empfehlung des Bundesrats: Bleiben Sie zu Hause, insbesondere, wenn Sie krank sind oder 65 Jahre alt oder älter sind. Es sei denn, Sie müssen zur Arbeit ge hen und können nicht von zu Hause aus – arbeiten, oder Sie müssen zum Arzt oder zur Apotheke gehen, oder Sie müssen Le lebensmittel einkaufen oder jemandem hel fen. Der Bundesrat und die Schweiz zählen auf Sie!”

Wie der Bundesrat schon zuvor mitteilte, zählt er angesichts der Corona-Pandemie auf die Eigenverantwortung der Bevölkerung in der Schweiz.

Schlierbach (Kanton Luzern): 8-jähriger Junge stirbt nach Verkehrsunfall

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Am Montagabend wurde ein 8-jähriges Kind bei einem Verkehrsunfall in Schlierbach lebensbedrohlich verletzt. Der Knabe ist am Mittwochabend verstorben.

Der Unfall ereignete sich am Montagabend (16.3.20), kurz vor 18.00 Uhr in Schlierbach. Ein 8-jähriger Knabe rannte auf die Dorfstrasse, um einem Ball zu folgen. Dabei wurde er von einem Auto erfasst und schwer verletzt. Der Knabe wurde von der AAA (Alpine Air Ambulance) in ein Spital geflogen. Dort ist er am Mittwochabend verstorben.

Im Einsatz standen auch der Rettungsdienst 144 und ein Care-Team zur Betreuung der Personen vor Ort. Die Strasse wurde vorübergehend gesperrt.

“Vie del Ceneri”, lancio rinviato: apertura alla vigilia dell’estate?

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Posticipata a data da destinarsi, in funzione di quanto disposto a prevenzione del diffondersi del contagio da “Coronavirus”, la cerimonia di apertura del primo tratto della “Via del Ceneri”, itinerario tematico-escursionistico messo a punto grazie alla collaborazione fra autorità comunali di Monteceneri, Gambarogno e Cadenazzo. Il progetto è già stato presentato nelle tre realtà territoriali in distinti incontri fra la metà di dicembre e la metà di febbraio, a definizione di un contesto dalla storia almeno trimillenaria; articolazione in due segmenti, il primo (7.4 chilometri, dislivello 350 metri circa) dal passo del Ceneri alla stazione ferroviaria di Cadenazzo, il secondo (10.0 chilometri, dislivello 10 metri circa) dalla stazione ferroviaria di Cadenazzo a Bellinzona. In programmazione iniziale, la prima inaugurazione era stata prevista per sabato 21 marzo e la seconda nel corso del mese di giugno, a segnare l’una il passaggio dall’inverno alla primavera e l’altra il transito dalla primavera all’estate; pur nell’incertezza determinata dall’evolversi dell’epidemia, possibile l’accorpamento delle due date proprio a ridosso della stagione calda.

Fiammata improvvisa, lo “Swiss market index” si regala un’emozione

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 19.15) Privo di senso il calo accusato ieri; priva di senso la fiammata che nella seconda parte della seduta, ha prodotto un margine utile di oltre 450 punti – convertibili in incremento pari al 5.32 per cento su quota 8’782.24 punti – sullo “Swiss market index”, in una Borsa di Zurigo nella quale continuano a prevalere le operazioni sul corto, dunque ad immediata presa di beneficio per la felicità di “broker” e commissionisti centesimali in auspicato aggiustamento delle posizioni. Buoni spunti dai pesi massimi difensivi, interessante il parametro dato dal titolo “Nestlé Sa” (più 5.91 per cento) a 99.80 franchi; guadagni di picco nel comparto finanziario con oltre 77.5 milioni di pezzi scambiati complessivamente tra “Credit Suisse group Ag” (più 10.90) ed “Ubs group Ag” (più 7.73); in coda “Swisscom Ag” (più 0.73). Andamento nelle altre sedi primarie di contrattazione: Dax-30 a Francoforte, più 2.00; Ftse-Mib a Milano, più 2.29; Ftse-100 a Londra, più 1.40; Cac-40 a Parigi, più 2.68; Ibex-35 a Madrid, più 1.93. Progressi fra l’1.45 ed il 3.44 per cento sugli indici di riferimento a New York. Sempre ai minimi del triennio, ovvero sui 105.3 centesimi di franco, il cambio per un euro.

Donazioni di sangue, situazione critica per il gruppo “A-”

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Carenza di gruppo “A” con Rh negativo; disponibilità limitata di gruppo “B” con Rh positivo e di gruppo “zero” con Rh sia positivo sia negativo. Tali le necessità primarie in materia di donazione di sangue, secondo evidenza del Servizio trasfusionale nella Svizzera di lingua italiana, alla data di ieri, mercoledì 18 marzo. In immagine, il barometro con le indicazioni circa lo stato dell’arte. La legenda: disponibilità “alta” uguale nessuna difficoltà nel medio periodo; disponibilità “normale” uguale scorta sufficiente per 10 giorni; disponibilità “bassa” uguale scorta sufficiente per sei giorni; disponibilità “critica” uguale scorta sufficiente per quattro giorni; nessun messaggio di disponibilità “pericolosamente bassa”, che equivale ad indicare una scorta sufficiente per soli due giorni e quindi una richiesta di immediata donazione.

Coronavirus: 27-jährige Covid-19-Patientin in Österreich verstorben

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Der erste Todesfall im Zusammenhang mit dem Coronavirus in Oberösterreich ist eine 27-jährige Patientin.

Nach Aussagen der Landessanitätsdirektion, befand sich die Frau wegen einer schweren Vorerkrankung, bereits längere Zeit, im Linzer Kepler Universitätsklinikum in Behandlung. Die Verstorbene soll an schweren Grunderkrankungen gelitten haben. Der Fall sei somit „nur indirekt mit der momentanen Corona-Thematik verknüpft“, betonte der Ärztliche Direktor Ferdinand Waldenberger. Die Patientin befand sich seit dem 13. März auf der Intensivstation.

„Wir möchten festhalten, dass es sich bei der Verstorbenen um eine junge Frau handelt, die seit rund 14 Jahren an schweren Erkrankungen gelitten hat. Während der Behandlung dieser Grunderkrankungen wurde sie unter anderem auch auf COVID-19 getestet und das Ergebnis war positiv“, so Ferdinand Waldenberger vom KUK in einer Aussendung. Nachdem positiven Testergebnis der Frau, habe man sämtliche Massnahmen ergriffen, um andere Patienten

Donazioni di sangue in Ticino, norme e strategie “modulate”

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Le esigenze, come sempre, ci sono; ma bisogna fare i conti con il Covid-19, che ha priorità nelle strutture e nelle risorse umane dedicate. Su tale principio la rimodulazione annunciata in Ticino, sul fronte delle donazioni di sangue, dai responsabili del Servizio trasfusione della “Croce rossa svizzera” per la Svizzera di lingua italiana: al fine di evitare affollamenti e situazioni potenzialmente problematiche, chiesta una razionalizzazione del contributo nella forma della prenotazione, vuoi con “e-mail” (convocazione@trasfusionale.ch) vuoi via telefono (numero 091.9602606). L’istanza vale per tutte le sedi di prelievo, ovvero Lugano, Bellinzona e Locarno. Inoltre, al fine di sgravare il “Civico” ed il “Cardiocentro” a Lugano, con effetto da lunedì 23 marzo le donazioni saranno da effettuarsi in nuova sede, vale a dire al “Centro professionale tecnico” in Lugano-Trevano. In immagine, l’accesso al servizio trasfusionale dell’ospedale “San Giovanni” in Bellinzona.

Covid-19, tragico balzo: altre quattro vittime, casi oltre quota 500

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 16.56) Altre quattro vittime da “Coronavirus” su suolo ticinese, secondo indicazione dal portavoce dello Stato maggiore cantonale di condotta, nelle ultime 24 ore; in ciascuno dei casi è indicata l’appartenenza dei deceduti alle “categorie vulnerabili”, totale a quota 14 sul solo territorio ed a quota 15 considerandosi l’intera Svizzera di lingua italiana (di ieri la notizia della morta di un’anziana residente in Valposchiavo), drammatico il primato in Svizzera con più del 50 per cento delle evidenze esiziali. Impressionante anche il balzo nel numero delle persone colpite da Covid-19: 89 in più, con superamento della soglia dei 500 contagiati (511 in totale, compresi i 14 deceduti ed un numero non precisato di soggetti guariti; nell’arco delle 48 ore, 181 casi ovvero oltre un terzo sul totale).

Gran Consiglio, scelta inevitabile: annullata la sessione di inizio aprile

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Alla scorsa tornata, sull’allarme per il contagio da “Coronavirus”, riduzione da tre ad un giorno, tempi stretti per esame e decisioni, appello al senso di responsabilità di ciascuno tra i membri del Legislativo cantonale. Oggi, in proiezione sulla seduta di lunedì 6 aprile, l’annullamento; via dunque dal calendario la prossima seduta del Gran Consiglio, minimo il problema e massimo il risultato conseguibile come fa capire Claudio Franscella, presidente del Legislativo, in pieno consenso con gli altri membri dell’ufficio. E, nel caso di esigenze caratterizzate dall’urgenza, risposta proporzionale: “A dipendenza dell’evoluzione della situazione sanitaria e di eventuali altre direttive che saranno state emanate dai vertici degli organi preposti, potremmo procedere con una convocazione straordinaria prima della fine di aprile”, il che significa nel corso dell’ultima decade del mese dal momento che lo “stop” alle attività di aula vale sino a tutta domenica 19 aprile, vale a dire la stessa data in cui dovrebbero giungere a scadenza i provvedimenti fissati dall’autorità politica federale. In immagine, Claudio Franscella.

Coronavirus:Rund 3028 Personen infiziert in der Schweiz, Todesfälle steigen auf 21

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Die Zahl der mit Covid-19 infizierten Personen in der Schweiz steigt weiter an. Das BAG hat die neuesten Zahlen (Stand: 18. März 2020 15:00 Uhr) bekannt gegeben.

Positiv getestet: 3028 Personen
Davon bestätigt: 2772 Personen
Verstorben: 21 Personen
Diese Zahlen sind bestätigte Fälle, die dem BAG bereits vorliegen und können leichtabweichen.

Gran Consiglio, dado tratto: sospese le riunioni commissionali

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Prima il giro di consultazioni, interlocutori primari Christian Vitta consigliere di Stato e Giorgio Merlani medico cantonale; poi la decisione, assunta nel rispetto delle indicazioni date a tutta la popolazione ed a tutela supplementare della salute dei parlamentari “Over 65” e di quanti, tra i colleghi, dovessero manifestare qualche problema di salute, non importa se rilevante o accessorio. Dalla voce di Claudio Franscella, presidente del Gran Consiglio, l’odierno annuncio della sospensione delle attività commissionali in seno al Gran Consiglio, almeno per quanto riguarda le riunioni tra i parlamentari, causa Covid-19; i lavori di fatto proseguono, con modalità differenti ed a ritmo ridotto, con riferimento almeno agli aspetti propri del necessario. La chiave operativa: esaminando i messaggi in conferenza telefonica, dibattendo in videoconferenza, e deliberando “per circolazione”, tali le proposte formulate e suscettibili di miglioramento e di incremento. Alcuni temi di primaria importanza, ad esempio il Consuntivo 2019, sono stati peraltro differiti per decisione uscita dal Consiglio di Stato.

Ticino, saltano le Comunali di aprile. Se ne riparlerà fra un anno

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 15.59) Impossibile, causa Covid-19, il garantire un pieno accesso dei cittadini ai seggi; impossibile il garantire la sicurezza sanitaria degli operatori; impossibile il garantire un adeguato rispetto di distanze al tempo dello spoglio; inadeguati i tempi (pregressi e prossimi) del confronto per la formazione di un’adeguata coscienza politica sui temi primari in àmbito locale, con il che si chiude il cerchio anche sull’aspetto etico. Quanto basta, avanza e sovrabbonda per arrivare ad una decisione quale i membri del Consiglio di Stato ticinese, per tramite di Norman Gobbi direttore del Dipartimento cantonale istituzioni, hanno pronunciato a mo’ di sentenza sulle Comunali di aprile 2020: le quali vengono non rinviate, ma annullate “tout court”. Inesistenti, abbattute, azzerate, cancellate dal calendario come un qualunque “Tour de Romandie” ciclistico o come il “play-off” dell’hockey di massima serie, un tratto di penna e via; ergo, le Comunali con richiesta di consenso alle urne ci saranno, ma solo nell’aprile 2021, e da rifarsi risulterà l’intera procedura.

Dal novero, è vero, rimangono esclusi i Comuni nei quali le elezioni hanno luogo in forma tacita (non sussiste infatti necessità di intervento); sarà inoltre da valutarsi, nel corso dell’estate, quel che concerne i costituendi Comuni di Verzasca e Tresa, entrambi da aggregazioni multiple. Ovvero: in landa malcantonese, dove entra in gioco il “puzzle” futuro tra Croglio, Monteggio, Ponte Tresa e Sessa, come da annuncio dato già a fine novembre scorso i cittadini sarebbero stati chiamati al voto nel fine-settimana culminante su domenica 18 ottobre per Municipio e Consiglio comunale, ed in quello su domenica 15 novembre per la funzione di sindaco; analoga data potrebbe a questo punto valere (ma, si ripete, servirà una riflessione nel momento in cui avremo visto tutti insieme una luce in fondo al “tunnel”) per il cosiddetto “nuovo cuore” del Cantone, ossia l’incontro definitivo fra Brione Verzasca, Corippo, Frasco, Sonogno, Vogorno, parte di Cugnasco-Gerra e parte di Lavertezzo. Interessati, in questo contesto, 3’300 abitanti circa nel primo caso ed 850 nel secondo.

Agevolmente desumibile la traduzione di questo atto, in battuta di riscotnro: gli Esecutivi ed i Legislativi in essere rimangono nel pieno delle funzioni, e la prossima legislatura si esaurirà all’ipotizzata scadenza naturale, sicché non su quattro ma su tre anni – che diventerebbero circa tre e mezzo per Tresa, se restasse valida la modalità di cui sopra – opereranno i futuri amministratori pubblici, analogamente a quanto avvenuto in caso di altre elezioni “in rottura”. Alla “straordinarietà della situazione” ha fatto riferimento Norman Gobbi, direttore del Dipartimento cantonale istituzioni, parlando dalla sala-stampa (deserta, giornalisti da oggi tenuti a distanza per esigenze di profilassi, domande solo per iscritto: sacrificio sopportabile per cause di forza maggiore) di Palazzo delle Orsoline a Bellinzona; a fianco del consigliere di Stato, nella circostanza, Marzio Della Santa, caposezione Enti locali. Lodi generalizzate a sindaci, municipali e consiglieri comunali, impegnati in questi giorni su un fronte che alcuni consideravano inimmaginabile ancora un mese fa. Per ora, occuparsi del presente e dell’immediato futuro.

Monte Verità, racconti quotidiani (“ex-post”) dalla finestra di casa

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Scattare una foto dalla propria finestra o da proprio giardino per “rappresentare” il reale, nella quotidianità, così come con strumenti diversi i fondatori della colonia raccontarono e documentarono proprie esperienze di comunità. Questa la sfida che i vertici della “Fondazione Monte Verità” in Ascona lanciano ai frequentatori della stagione culturale purtroppo interrotta – anzi, nemmeno avviatasi – a causa dell’epidemia da “Coronavirus”; da un male, e da un problema che ci colpisce e che ci può aggredire, provare a trarre anche qualche insegnamento, non ultimo la riscoperta dei nostri spazi e delle nostre dinamiche. E dei luoghi, perché no?, per tramite dell’obiettivo di una macchina fotografica o di un cellulare. In tempo reale la produzione e l’invio per quello che potrebbe rivelarsi un interessante esperimento sociale “ex post” in doppio significato: sufficiente la pubblicazione sui propri profili – ad esempio, “Facebook” – con gli “hashtag” #monteveritaascona, #dallamiafinestra e #cosavedo.

Baar (Kanton Zug): Unfreiwilliges Ende einer Lernfahrt

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Eine Lernfahrerin ist bei einem missglückten Fahrmanöver von der Strasse abgekommen, hat eine Hecke durchbrochen und ist in eine Hauswand geprallt. Verletzt wurde niemand, der Sachschaden ist beträchtlich.

Vorgestern Nachmittag, kurz vor 15.30 Uhr, befand sich eine 19-jährige mit ihrem Vater auf einer Lernfahrt. Die junge Frau beabsichtigte in der Gemeinde Baar von der Hans Waldmann-Strasse nach links in die Blickensdorferstrasse einzubiegen. Dabei verlor sie die Kontrolle über ihr Fahrzeug, durchbrach auf der linken Strassenseite eine Hecke und prallte anschliessend seitlich in eine Hauswand.

Verletzt wurde niemand. Der Sachschaden am Auto, der Hecke sowie der Hausfassade beträgt rund 20’000 Franken. Der Lernfahrausweis wurde der 19-jährigen zuhanden der Administrativbehörde (Strassenverkehrsamt) abgenommen.

Uster: Vater stirbt bei Töff-Ausfahrt, Sohn verletzt

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Bei einem Sturz eines Motorrades haben sich am Sonntagnachmittag, den 15. März in Wermatswil (Gemeinde Uster, Kanton Zürich) der Lenker und sein Mitfahrer schwere bzw. mittelschwere Verletzungen zugezogen.

Der 55-jährige Mann ist am Montagnachmittag (16.3.2020) im Spital seinen schweren Verletzungen erlegen.

Assistenza nell’emergenza, volontari in campo a Losone

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Come anticipato ieri con lancio sulla nostra pagina “Facebook”, al fine di limitare i disagi dovuti alle norme anti-“Coronavirus” è stato attivato a Losone un servizio sociale di emergenza sotto egida del Comune ed in collaborazione con volontarie e volontari organizzatisi in gruppo. Obiettivo primario del consorzio temporaneo è l’offerta di un aiuto tangibile e quotidiano alle persone che, in quanto più vulnerabili ovvero più esposte al rischio epidemico, preferiscono non allontanarsi da casa pur avendo ordinari e quotidiani bisogni; da qui la disponibilità di terzi al servizio spesa, al servizio di farmacia (solo laddove non sussista ricetta del medico), allo smaltimento dei rifiuti (per umido, differenziata e rifiuti solidi urbani in sacco di colore blu) ed all’aiuto per animali domestici (passeggiata con il cane, secondo stretta necessità); accesso al servizio riservato a chi abbia più di 65 anni o soffra per tumori, ipertensione arteriosa, diabete, malattie cardiovascolari, malattie croniche delle vie respiratorie ed immunosoppressione (debolezza del sistema immunitario). Disponibilità dal lunedì al venerdì, ore 10.00-11.45 e 14.00-16.00; prenotazione su chiamata telefonica al numero 075.4294910. Tutti gli operatori sono e saranno muniti di autorizzazione ufficiale con timbro del Municipio di Losone; per ragioni di sicurezza, gli utenti del servizio sono pertanto tenuti a chiedere l’esibizione di tale documento. Eventuali interessati a collaborare quali volontari sono pregati di inviare una “e-mail” all’indirizzo dell’assistente sociale (elena.balzano@losone.ch), indicando i propri dati di riferimento ovvero nome, cognome, età, indirizzo di domicilio e numero di telefono.

Il simposio va su InterNet, rinviata la conferenza interattiva

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Si incontreranno egualmente, sabato 21 marzo, i professionisti iscrittisi all’annuale “Simposio di perinatologia” organizzato sotto l’egida della “Clinica sant’Anna” di Sorengo e che, in prima battuta, sarebbe stato ospitato alla “Fondazione Otaf”; per nota questione di sicurezza legata alla diffusione del Covid-19, tuttavia, il convegno – quest’anno alla nona edizione – avrà luogo in forma di trasmissione via InterNet, con facoltà di riascolto delle parti che non sia stato possibile seguire in diretta. Viene invece rinviata a data da destinarsi, causa indisponibilità di alcuni relatori impegnati sul fronte dell’emergenza sanitaria, la conferenza dal titolo “Competenza ed esperienza nell’errore medico”, appuntamento che era aperto al pubblico e durante il quale era prevista l’interazione con l’invio di domande e di commenti.

Covid-19, “Telefono amico” in battaglia contro la solitudine

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Si dilata in queste ore l’impegno dei volontari di “Telefono amico-143”, area Ticino e Grigioni italofono, a sostegno delle persone che, magari in condizione di temporanea solitudine, avvertono il bisogno di un dialogo, non foss’altro che per la condivisione di esperienze e di sensazioni. Un “incontro con l’altro” che, tanto di più alla luce della forzata riduzione della libertà individuale causa Covid-19, viene raccomandato ed espressamente sollecitato: vale per l’appunto il numero telefonico 143, importante anche l’utilizzo della “chatroom”. Aiuto e consulenza, come sempre, in modo competente e con garanzia di anonimato.

“Diga” europea inconsistente, Borse al ribasso. Wall Street, altro tuffo nel vuoto

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 19.40) “Swiss market index” della Borsa di Zurigo sotto misura sin dall’avvio, sempre sotto la linea ed infine salvatosi con arretramento contenuto all’1.82 per cento in seduta che ha risentito di volatilità fuori schema, quasi che troppi operatori stiano cercando una linea di condotta per recuperare risorse. Nessuno spunto utile né dall’apparente unità di intenti in sede di Unione europea circa le azioni anti-“Coronavirus”, né dalla fiammata d’iersera a Wall Street. Pesantezza soprattutto su valori quali “LafargeHolcim limited” (meno 7.85 per cento) e “Swiss Re Ag” (meno 6.37); da neutralizzarsi il “meno 3.01” per cento del titolo “Roche holding Ag”, stante il dividendo in stacco nella giornata di domani). “The Swatch group Ag” il titolo-guida (più 3.25 per cento); fermata (meno 0.78) la corsa del valore “Swisscom Ag”, che al consistente incremento – quasi in doppia cifra… – fatto rilevare ieri sembrava poter aggiungere ancora un margine utile per lo sganciamento dal titolo su acquisto effettuato nel corto termine. Dalle altre sedi primarie di contrattazione: Dax-30 a Francoforte, meno 5.56; Ftse-Mib a Milano, meno 1.27; Ftse-100 a Londra, meno 4.05; Cac-40 a Parigi, meno 5.94; Ibex-35 a Madrid, meno 3.44. Largamente problematica la situazione a New York, dove sono registrate flessioni fra il 7.75 ed il 9.97 per cento sugli indici di riferimento. Slitta a 105.3 centesimi di franco il cambio per un euro.

Visti & rivisti / Interlocutori così, manco in un programma satirico…

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Serataccia in casa Rsi catodica, ieri, martedì 17 marzo. Prima, nel contesto di un servizio giornalistico con esterna sulla questione Covid-19 e sulle profilassi adottabili, immagine e voce dati ad un soggetto non propriamente giovanissimo e che della calda raccomandazione a stare a casa, per essere semplici in trascrizione, semplicente s’impipa (santa pace, e lo si dice a chi si occupò del montaggio: un messaggio di tal genere è deleterio, c’è di mezzo non un’opinione sulla miglior squadra nell’hockey ma la pelle del prossimo ed anche del soggetto di cui dicesi, ergo o si taglia e non si va in onda o si contraddice a toni anche pesanti. L’opinione di un “fatalista” di tal natura vale quanto i concetti scientifici di un terrapiattista). Poi, in un programma che si chiama “Borotalk” e che ha gli stessi difetti del precedente “Linea rossa” (per i pregi, consultare l’ultimo rapporto del Consiglio del pubblico in casa Corsi…), lo spazio dedicato ad una tizia che, forse per sentirsi un po’ Chiara Ferragni, si definisce “influencer” e che ad ogni comparsata in video spara una cretinata (com’era quella della volta scorsa? Ah, vero: in Ticino non esisterebbero persone povere. Come è stata quella di oggi? Soprassediamo per non inacidirci esofago e lingua). Per dirla in breve: la libertà di espressione è un diritto, ma certi interlocutori non dovrebbero accedere all’antenna nemmeno quali vittime designate in una “candid camera” da programma satirico. E siamo d’accordo, sì: non c’è bisogno di una spiegazione.

Secondario e terziario, occhio: “ponte” obbligatorio quasi per tutti

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Blocco delle attività commerciali e produttive fatta eccezione per quelle considerate “essenziali”, su suolo ticinese, tra giovedì 19 e sabato 21 marzo compresi, e dunque con un “ponte obbligatorio” sino a tutta domenica 22 marzo. La disposizione rientra nel quadro degli interventi volti ad attenuare ed a contenere la diffusione dell’epidemia da Covid-19. Resteranno dunque operativi i soli punti-vendita di generi alimentari e di prima necessità, punti-vendita di articoli medici e sanitari; farmacie e drogherie; chioschi; stazioni di servizio (distributori di carburante); servizi di consegna di cibo a domicilio; mense sociali senza scopo di lucro, mense negli ospedali e nelle case di cura, case anziani e mense scolastiche non aperte al pubblico; ristoranti annessi alle strutture alberghiere (limitatamente all’utilizzo da parte di clienti che negli alberghi pernottano); servizi postali, bancari, finanziari, assicurativi e l’attività del comparto primario e della trasformazione agroalimentare (comprese le filiere che di tale contesto forniscono beni e servizi).

L’ordine di chiusura non è inoltre applicabile alle aziende che beneficiano di un permesso federale o cantonale per urgente bisogno o per indispensabilità tecnica ed economica, oltre che agli usuali servizi di picchetto d’urgenza. I responsabili di tali aziende sono ad ogni modo tenuti a ridurre le attività, per quanto tecnicamente possibile, ed a garantire il rispetto delle norme igieniche accresciute e di distanza sociale. Quanto all’Amministrazione cantonale, operativi i servizi urgenti; apertura inoltre per strutture sanitarie, realtà sociosanitarie e studi e/o centri di professionisti della salute. In caso di dubbi, escluso quanto pertiene alle consulenze giuridiche sulle norme del diritto privato da cui sono regolati i rapporti contrattuali fra datore di lavoro e dipendente, a disposizione l’apposito centralino telefonico (numero 0840.117112) riservato alle attività commerciali.

Ticino, Covid-19 implacabile: decessi in doppia cifra, 92 contagi in più

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Torna a creste drammatiche, dopo due giorni in cui la tensione restava elevata ma a linea tendenziale in progressione all’apparenza sostenibile, l’onda da Covid-19 in territorio cantonale ticinese. Altre due vittime, entrambe da attribuirsi all’epidemia, si sono aggiunte alle otto precedenti; ancora anziani, ancora persone affette da patologie preesistenti, come riferiscono dallo Stato maggiore cantonale di condotta. Esplosiva la situazione dei contagiati: 92 in più, per un totale di 422 casi confermati a decorrere da martedì 25 febbraio, giorno della prima evidenza ufficiale; tre i positivi individuati alla Scuola reclute in Airolo, dove 40 effettivi appartenenti a due compagnie sono stati posti in quarantena (non così la terza compagnia, dove non figurano soggetti con sintomi da “Coronavirus”); non noto il numero dei soggetti in terapia intensiva, idem dicasi per quanto riguarda i guariti. Il numero di nuovi casi dal Ticino incide nella misura di quasi un quarto sul totale dei contagiati in Svizzera, ormai 2’700 (erano 2’300 al precedente riscontro) circa secondo indicazione consuntiva fornita dai responsabili dell’Ufficio federale sanità pubblica; nei fatti, dandosi per probabile il saldo nazionale a quota 25 vittime (per motivi legati ai tempi differenti nella rilevazione e nella comunicazione, sussiste uno scarto di alcune ore tra informazioni locali ed informazioni generali), dalla Svizzera di lingua italiana giunge oltre il 40 per cento dei decessi.

Coronavirus: 2’269 bestätigte Fälle in der Schweiz

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Heute, 17. März liegt bei 2’269 Fällen eine Bestätigung vor, bei 162 Fällen ist die Bestätigung ausstehend. Zirka 270 Meldungen sind noch nicht erfasst. Entsprechend wird die Zahl der positiv getesteten Fälle auf zirka 2’650 geschätzt, teilt das Bag via Twitter mit.

Coronavirus: Ein Todesopfer im Kanton Graubünden

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Im Kanton Graubünden hat das Coronavirus ein Todesopfer gefordert. Im Südtal Puschlav starb in der Nacht auf Dienstag eine 78-jährige Frau. Die Verstorbene habe schon vor der Infektion mit dem Coronavirus an einer Vorerkrankung gelitten, teilten die Kantonsbehörden mit. Zum Schutz der Angehörigen würden keine zusätzlichen Angaben zu diesem oder weiteren Todesfällen gemacht, hiess es.

“Aldi Suisse” ruft Zyklonen Akku-Hand-/Stielsauger zurück

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In Zusammenarbeit mit dem Eidgenössischen Starkstrominspektorat (ESTI) ruft ALDI SUISSE den Zyklonen Akku-Hand- und Stielsauger zurück. Es gibt eine Brand- und Verbrennungsgefahr. Betroffene Kunden erhalten den Kaufpreis rückerstattet.

Welche Gefahr geht von den betroffenen Produkten aus?

Es besteht die Gefahr, dass es während des Ladevorgangs zu einem Brand des Akkus kommt.

Welche Produkte sind betroffen?

Der Rückruf betrifft den Zyklonen Akku-Hand- und Stielsauger mit Artikelnummer 99135 des Lieferanten EIE Import Gesellschaft GmbH. Die betroffenen Geräte wurden ab dem 5. Dezember 2019 zu einem Preis von CHF 99.90 in allen Filialen der ALDI SUISSE verkauft.

Was sollen betroffene Konsumentinnen und Konsumenten tun?

Die betroffenen Akku-Hand-/Stielsauger dürfen nicht weiterverwendet werden und können in allen ALDI SUISSE-Filialen zurückgegeben werden. Betroffene Konsumentinnen und Konsumenten erhalten den Kaufpreis rückerstattet.

Disclaimer: Die Rückrufe und Sicherheitsinformationen bestehen aus teilweise oder ganz übernommenen Pressemitteilungen der entsprechenden Unternehmen oder Institutionen und werden mit deren Einverständnis publiziert.
Adresse für Rückfragen

Bei Fragen können Konsumentinnen und Konsumenten die Hotline von ALDI SUISSE kontaktieren:

Telefon: 0800 900 180
(Erreichbarkeit: Montag bis Freitag von 8:00 bis 19:00 Uhr, Samstag von 8:00 bis 17:00 Uhr)

Covid-19, un’anziana della Valposchiavo la prima vittima grigionese

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Prima vittima da “Coronavirus” anche nel Canton Grigioni: si tratta di una cittadina svizzera, 78 anni l’età, residenza in Valposchiavo. Il decesso, come da informativa data dal portavoce dello Stato maggiore cantonale di condotta, è avvenuto nella notte tra lunedì e martedì; la donna, per quanto risulta, era ospite di una struttura e soffriva di malattie pregresse. Sempre in giornata un’importante serie di decisioni da parte di Coira sponda Esecutivo: reintrodotti i controlli sistematici a tutti i valichi di frontiera, i punti di transito verso e da Italia ed Austria vengono chiusi dalle ore 20.00 alle ore 5.00 (garantito il solo transito verso e da Samnaun-Samignone); ridotti i punti di valico utilizzabili tra Svizzera ed Austria e tra Austria e Principato del Liechtenstein; analogamente alle modalità applicate in Ticino, il traffico viene convogliato per tramite dei valichi principali e l’entrata dai Paesi confinanti è consentita solo ai cittadini svizzeri, a quanti dispongano di un permesso di dimora in Svizzera ed a quanti entrano in Svizzera per ragioni professionali oltre a coloro che si trovano in stato di assoluta necessità.

Pala & piccone / Polemizzano sui valichi. E si pestano i piedi (tra di loro)

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Singolare e non condivisibile fenomeno orchitico, in alcune voci d’oltreconfine, dopo la decisione dell’autorità politica federale di procedere ad una seconda riduzione dei valichi per l’accesso dall’Italia alla Svizzera, e viceversa. Un esponente politico della Sinistra, dalle parti di Varese, ha tuonato: “Non siamo stati avvertiti, e questo è inaccettabile, così non si può andare avanti, tra l’altro due dei valichi non sono secondari, queste chiusure generano disagi supplementari ai nostri lavoratori, chiederemo un immediato intervento del nostro ministero degli (Affari, ndr) esteri”. Spiace per il noto rappresentante – è un senatore – delle istituzioni d’oltreconfine, ma egli ha preso un granchio: primo, perché quei valichi – Brusino Arsizio su Porto Ceresio e Monteggio frazione Fornasette su Luino – sono effettivamente considerati “minori”; secondo, perché le autorità italiane non possono non aver ricevuto adeguata informazione, non foss’altro perché la notizia era stata pubblicata con ampio anticipo su tutte le testate dalla redazione appena appena attenta ai fatti. A buon esempio, proprio sul quotidiano elettronico territoriale in cui il prenoncitato esponente politico compare in intervista un giorno sì e l’altro anche, e con tale frequenza egli soltanto, chissà come mai.

Ma non solo. Per maggior sicurezza, utile la consultazione dell’elenco di attività svolte nelle ultime ore da quanti abbiano ruoli di rilevanza al ministero italiano Affari esteri; e si scopre che il sottosegretario, che si chiama Ivan Scalfarotto e che sino a qualche mese fa stava nella stessa cordata (Partito democratico) del furente parlamentare, ha avuto proprio questa mattina un colloquio telefonico con Roberto Balzaretti, segretario svizzero di Stato e responsabile per gli Affari europei. Testuale: “Ho sottolineato al segretario di Stato che in questo momento non c’è alcun bisogno di trattenere i frontalieri in Svizzera” (riferimento all’offerta di alloggio, tutt’altro che priva di contenuti qualitativi; ma questo sarà argomento per altra discussione), e ciò “(…) posto (il fatto) che i confini sono aperti e che anche le code ai valichi si sono drasticamente ridotte in séguito (…)” ai provvedimenti et cetera et cetera. Dunque, a mente del sottosegretario Ivan Scalfarotto non sussiste problema alcuno se i valichi minori sono stati chiusi al fine di canalizzare meglio il traffico e di poter far eseguire con maggior puntualità i controlli, tra l’altro venendosi incontro ad esigenze proprie delle autorità italiane che non avevano né avrebbero sufficienti risorse umane da destinare alla sorveglianza metodica di ogni punto di transito verso e dalla Svizzera.

Solo su un aspetto il sottosegretario del Governo italiano si sbaglia, dando anch’egli prova di superficialità: a differenza di quel che figura nella prima riga dell’informativa, non vi è alcuna imposizione di “pernottamenti obbligati”; ed è cosa grave se un’offerta viene interpretata come obbligo. Ma figurarsi: nelle percezioni di Roma, la Svizzera entra in linea di conto solo quando si tratta di trepestare. In fondo, si parla della stessa controparte che da cinque anni tiene bloccato un accordo (testo idiota, ma questo non conta) parafato cinque anni addietro…

“Happy holiday homes”, alloggi gratis (anche in Ticino) per medici ed infermieri

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Si moltiplicano di ora in ora, su suolo svizzero, i segni di solidarietà e di appoggio allo sforzo collettivo nella lotta contro il “Coronavirus”: impegno sostenuto, in particolare, da medici ed infermieri ed operatori nei servizi collaterali, trattandosi in primo luogo di un’emergenza di carattere sanitario (modeste, al momento e si spera che nulla cambi in questo senso, le ripercussioni sociali). Dai vertici della “Happy holiday homes”, organizzazione dalla primaria reputazione nell’accoglienza turistica ad alti “standard”, giunge in queste ore una straordinaria manifestazione di disponibilità per tutto il personale sanitario e per quanti, da appartenenti a realtà attive nel primo soccorso, abbisognino di un solido punto di ancoraggio per il sonno e per i tempi di riposo dall’attività professionale: a titolo di completa gratuità, servizi compresi, l’offerta di case ed appartamenti quale attestazione concreta del supporto “a tutte le persone che ogni giorno affrontano questa crisi”.

La disponibilità, che viene garantita sino al momento in cui l’emergenza sarà stata superata, vale ovviamente per gli alloggi gestiti in Ticino (per tramite dei due uffici “Happy holiday homes” di Locarno e di Lugano), per quelle presenti in territorio elvetico e, stante l’estensione del fenomeno epidemico, anche in varie aree di Italia e Francia. Insieme con l’offerta degli appartamenti e delle case, il tutto a regolari massimi livelli di qualità e di igiene, i fruitori avranno inoltre diritto di utilizzare ogni servizio collegato, ad esempio il posto-auto qualora esso sia previsto; di principio, gli ambienti proposti sotto egida della “Happy holiday homes” sono tra l’altro in posizioni strategiche per l’accesso ai trasporti pubblici ed alle principali strutture comunitarie (in questo caso, gli ospedali ed i luoghi da presidiarsi) delle città. Il messaggio: “Sappiamo quanto il contagio sia facile; saranno dunque i benvenuti tutti coloro che vorranno usufruire del nostro contributo e, così facendo, avranno modo di percorrere meno strada o di tutelare meglio i propri familiari, o entrambe le situazioni”.

Per un primo contatto, riferimenti in questa stessa pagina. Al progetto della “Happy holiday homes” collabora e compartecipa l’altro “Il Giornale del Ticino”, che mette a disposizione un appartamento dotato di ogni “comfort” (servizi, connessione wi-fi, camere, idromassaggio) ed in posizione prossima alla stazione Ffs di Locarno-Muralto.

Nach Brand in Zürich: Schwer verletzte Frau im Spital verstorben

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Die Frau, die am Mittwochmorgen, den 11. März, bei einem Wohnungsbrand im Kreis 4 schwer verletzt worden war, ist leider im Spital verstorben.

Die Stadtpolizei Zürich teilte am Nachmittag des 11. März 2020 mit, dass eine nicht ansprechbare Frau nach einem Wohnungsbrand mit schweren Verletzungen ins Spital eingeliefert worden sei.

Die Rentnerin ist am Montag, 16. März 2020, leider ihren schweren Verletzungen erlegen.

Rischio incendi, niente fuochi all’aperto nel territorio moesano

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Dalle ore 12.00 di oggi, e sino a nuovo avviso, in tutto il Moesano è in vigore il divieto di accensione dei fuochi all’aperto. La disposizione giunge dall’Ufficio pericoli naturali-incendi-progetti del Canton Ticino, competente anche per il territorio mesolcinese, e risponde sia ad esigenze connesse con le condizioni dei boschi e del sottobosco sia alla necessità di concentrare le forze sull’emergenza da “Coronavirus”.

Fuochi all’aperto, in vigore da mezzogiorno il divieto di accensione

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Ripristinato con effetto dalle ore 12.00 di oggi, martedì 17 marzo, il divieto di accensione dei fuochi all’aperto. Come indicano fonti dell’Ufficio pericoli naturali-incendi-progetti, il provvedimento è funzionale allo stato della vegetazione ed al rischio di roghi nelle aree boschive oltre che alla necessità di mantenere ogni risorsa umana (forze dell’ordine, pompieri, servizi di autoambulanza) focalizzata sull’emergenza epidemica da Covid-19: “In considerazione anche della situazione straordinaria – così in una nota diffusa -, facciamo appello alla responsabilità di ogni singolo cittadino affinché sia rispettata tale disposizione, evitandosi di generare situazioni che vadano a “caricare” ancor di più le forze di primo intervento e ne mettano a repentaglio la salute”. La disposizione è valida su tutto il territorio del Ticino.

Campione d’Italia, violano le norme antiCovid-19: quattro denunciati

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Li si può anche capire, per carità: in questi giorni di restrizione della libertà individuale, in Ticino ed in Svizzera così come in Italia con sfumature appena appena diverse, tutt’altro che emozionante è l’essere cittadini di Campione d’Italia (“enclave” per di più dotata di punto “ufficiale” di frontiera da gennaio, quando ebbe luogo l’ingresso nello spazio doganale dell’Unione europea). Anche per loro, tuttavia, valgono le disposizioni decretali tricolori con cui è stata imposta la riduzione degli spostamenti al minimo necessario, ed in ogni caso evitandosi gli assembramenti: ed ecco che quattro giovani, tutti residenti a Campione, sono cascati iersera nei controlli che effettivi dell’Arma dei Carabinieri stavano svolgendo in perlustrazione del territorio; conseguente la denuncia per “inosservanza di un provvedimento dell’autorità”, ai sensi delle direttive emanate otto giorni or sono dal presidente del Consiglio dei ministri. Nei guai M.F., P.F., B.C. e C.F., rispettivamente 39, 30, 28 e 29 anni, che per dirla tutta non si stavano propriamente nascondendo: erano in piazzale Milano, proprio sotto le insegne del fu casinò… (in immagine).

Colpo di stiletto / La predizione: «Occhio alle vie respiratorie…»

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Ricevuto da amici italiani titolari di farmacia, a fine dello scorso anno, ed in verità lasciato in un angolo della redazione sino a stamattina. Anno 2020, ecco il “Calendario della salute”: ad ogni mese un consiglio, tema dominante le affezioni alle vie respiratorie e le loro conseguenze. Profetico?

Rotkreuz (Kanton Zug): Wurstwaren und Bargeld gestohlen / zwei Rumänen festgenommen

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In der Nacht auf Samstag, den 14. März haben zwei Männer in Rotkreuz (Kanton Zug) Wurstwaren und Bargeld gestohlen. Zwei Männer haben auf einem Bauernhof in Rotkreuz einen Waren- sowie Kassenautomaten aufgeborchen und daraus Wurstwaren wie auch mehrere Hundert Franken Bargeld entwendet. Am Samstagmorgen wurden die mutmasslichen Einbrecher nach einer Kontrolle durch das Grenzwachtkorps beim Grenzübergang Sankt Margrethen festgenommen und anschliessend der Zuger Polizei übergeben. Das Deliktsgut befand sich im Auto der Männer und konnte sichergestellt werden.

Die zwei festgenommenen Männer besitzen die rumänische Staatsbürgerschaft und sind 32 beziehungsweise 39 Jahre alt. Sie wurden der Staatsanwaltschaft des Kantons Zug zugeführt, die eine Strafuntersuchung wegen Diebstahls, Sachbeschädigung und Hausfriedensbruchs eröffnet sowie beim Zwangsmassnahmengericht Antrag auf Untersuchungshaft gestellt hat.

Es wird nun abgeklärt, ob die festgenommenen Beschuldigten neben dem vorliegenden Einbruch noch für weitere, gleichgelagerte Delikte in Frage kommen.

Erfolgreicher Einsatz von Polizeihündin “Hailey”: zwei Marokkaner festgenommen

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Gut gemacht, Hailey! Die Polizeihündin kam mit ihrer feinen Nase zum Einsatz.Und siehe da, sie konnte am Tatort eine Fährte aufnehmen, bis zu einer Asylbewerberunterkunft. Darin nahm die Kantonspolizei einen 16-jährigen Albaner und einen 17-jährigen Marokkaner fest (Photoquelle: KaPo Aargau).

Borsa di Zurigo sulle dune, finale in guadagno secco

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 18.58) Privo di risposta ad una logica, e con questo già si definisce la chiave di lettura della giornata, il progresso fatto registrare oggi dallo “Swiss market index” che, dopo avvio fulmineo sino agli 8’627.48 punti – guadagno superiore al quattro per cento – delle ore 9.06 e sprofondamento sino a 7’953.53 punti alle ore 10.35, ha ricominciato a macinare consenso sulla maggioranza dei titoli in listino e, una volta riattraversata la linea in coincidenza con l’apertura a Wall Street, si è fissato infine a quota 8’493.04, con progresso effettivo pari al 3.23 per cento. Pesantezza su “Swiss Re Ag” (perdita oltre l’otto per cento, poi ridimensionata a circa un terzo) e “Swiss life holding Ag” (meno 2.84 da precedente perdita superiore al doppio); da un lato all’altro del listino i finanziari (“Credit Suisse group Ag”, più 2.90, ed “Ubs group Ag”, più 4.08, da numeri analoghi in direzione opposta); esplosivo in vetta il valore “Swisscom Ag” (più 9.72), ondivaghi ma infine positivi i riscontri su “Roche holding Ag” (più 2.22 per cento con scambi per oltre 1.8 miliardi di franchi). Nell’allargato, vari gli scostamenti sulla soglia dello speculativo. Andamento sulle altre piazze primarie in Europa: Dax-30 a Francoforte, più 2.25; Ftse-Mib a Milano, più 2.23; Ftse-100 a Londra, più 2.79; Cac-40 a Parigi, più 2.84; Ibex-35 a Madrid, più 6.41. New York incoraggiante: Nasdaq, più 5.85 per cento; S&P-500, più 5.27; “Dow Jones”, più 4.69. Inchiodato ai 105.7 centesimi di franco il cambio per un euro.

Osi, stagione sospesa: niente concerti almeno sino a fine aprile

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Tre date da stralciarsi, per il momento, con la speranza (ma certezza non vi è) di doversi limitare a questo. Inevitabile, causa diffusione del “Coronavirus”, il blocco alle attività dell’“Orchestra della Svizzera italiana-Osi”: annullati gli appuntamenti di giovedì 26 marzo al “Lac” di Lugano, di venerdì 10 aprile alla Collegiata in Bellinzona (concerto del Venerdì santo) e di giovedì 23 aprile ancora al “Lac” di Lugano. Per quanto riguarda il blocco dell’attività, la “deadline” è per il momento fissata a fine aprile. Il rimborso agli spettatori avrà luogo con un buono utilizzabile per i concerti Osi e valido per due anni dalla data di emissione. In immagine, l’orchestra al termine di un recente concerto a Ginevra.

Coronavirus Schweiz: Die aktuellen Zahlen der positiv getestete Fälle

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Die Zahl vom 16.03.20, 17:45 Uhr: liegt aktuell bei 1680 Fällen eine Bestätigung vor, bei 167 Fällen ist die Bestätigung ausstehend. Ca. 480 Meldungen sind noch nicht erfasst. Entsprechend wird die Zahl der positiv getesteten Fälle auf über 2200 geschätzt.
Anzahl Erkrankungsfälle:

Positiv getestet: mehr als 2200 Personen
Davon bestätigt: 1680 Personen
Verstorben: 14 Personen

Covid-19, serrata-bis sui valichi con l’Italia: ne “saltano” altri cinque

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Un primo giro di chiusure era stato deciso cinque giorni addietro; dalla mezzanotte di oggi, in forza della “situazione straordinaria” dichiarata in sede di Consiglio federale quale azione di contrasto al “Coronavirus”, al gruppo dei valichi minori su cui cala la sbarra si aggiungono altri cinque punti. L’elenco con doppio riferimento svizzero ed italiano: Arogno su Alta Valle Intelvi frazione Lanzo d’Intelvi (Como); Brusino Arsizio su Porto Ceresio (Varese); Vacallo frazione Pizzamiglio su Maslianico (Como); Centovalli frazione Camedo su Re frazione Ponte Ribellasca (Verbano-Cusio-Ossola); Monteggio frazione Fornasette su Luino (Varese). Con il provvedimento precedente era stata decretata la chiusura dei seguenti valichi: Chiasso frazione Pedrinate su Colverde frazione Drezzo (Como); Novazzano frazione Ponte Faloppia su Bizzarone (Como); Novazzano località Marcetto su Bizzarone (Como); Stabio frazione San Pietro su Clivio (Varese); Mendrisio frazione Ligornetto località Cantinetta su Clivio (Varese); Mendrisio frazione Arzo su Saltrio (Varese); Monteggio frazione Ponte Cremenaga su Cremenaga (Varese); Monteggio località Cassinone su Luino (Varese); Gambarogno frazione Indemini su Maccagno con Pino e Veddasca (Varese). Nell’immagine (fonte: gruppo “Vecchia Varese”), il valico tra Brusino Arsizio e Porto Ceresio in tempi non propriamente… recenti.

Kanton Zug: Fahrender Whirlpool auf der A4

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Der 46-jährige Lenker wurde natürlich gestoppt und zur Anzeige gebracht. So geht es sicher nicht..

Covid-19, adottato il “modello Ticino”: Svizzera sotto chiave

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 19.49) Signori, si chiude, e si chiude per un mese abbondante: sino a tutta domenica 19 aprile, dunque una settimana dopo Pasqua, la Svizzera è in “lock-out” causa Covid-19. Scelta tardiva, scelta a distanza di troppo tempo – almeno 15 giorni – dal momento in cui essa sarebbe stata da adottarsi; scelta, addirittura, compiuta sulla scia di quanto deciso ed attuato in Ticino, dove le contraddizioni in materia di strategia e di operatività non erano mancate. Ma, in ultimo, nella battaglia senza quartiere contro la diffusione del “Coronavirus” anche Berna agisce ora quasi al massimo della potenza, con pieni poteri acquisiti dal Consiglio federale, sostanzialmente al grado quattro su cinque nella scala di allarme. Ed ecco l’atto senza precedenti dalla fine della Seconda guerra mondiale ad oggi, ecco la proclamazione di uno stato di effettiva emergenza.

Nei termini cui siamo ormai abituati a ragionare, si dica solo che l’intera Svizzera diventa “zona rossa” come zona rossa erano stati gli ormai conosciutissimi 10 Comuni italiani in provincia di Lodi, quelli della prima quarantena con le forze dell’ordine a presidiare ingressi ed uscite ed a blindare, sino a nuovo ordine, chiunque entrasse. Esperienza tira esperienza, ed ora – soltanto ora – viene predicato il verbo del “Non c’è tempo da perdersi”. Un’azione con forza schiacciante in contemporanea con l’istituzione della prima “zona rossa” in Italia, realtà acclarata e che si trovava a distanza di 90 chilometri in linea d’aria, probabilmente ad altro avrebbe condotto; saranno ragionamenti del dopodomani quelli sul giusto e sullo sbagliato, per quanto un’indicazione chiara la cronaca abbia espresso (e la cronaca, piaccia o non piaccia, vale tre volte quanto sta nell’opinione di un politico).

Salto (forse l’ultimo) di qualità – Chiamasi “situazione straordinaria”, ed è quella che consente un’applicazione dei provvedimenti “tout court” e generalizzata ad ogni Cantone; chiamasi evidenza ai sensi della Legge sulle epidemie; e chiamansi draconiani i provvedimenti. Rapidamente via il dente, resterà per un pezzo il dolore: dalle ore 24.00 di oggi, e sino a domenica 19 aprile, è vietata ogni manifestazione sia pubblica sia privata e vengono chiusi bar, ristoranti, strutture ricreative, strutture per il tempo libero e punti-vendita di qualsiasi genere fatta eccezione per i negozi di generi alimentari e per le strutture sanitarie. Il principio è legato al rischio di contatto o, per meglio dire, all’impossibilità di avere la garanzia del rispetto della distanza reciproca di sicurezza, dal che la serranda abbassata anche per saloni di parrucchieri e centri estetici.

Chi resta aperto – Garantito l’approvvigionamento dell’intera popolazione, in presenza di scorte dichiarate “sufficienti”, per quanto riguarda derrate alimentari, medicinali e beni di uso quotidiano. Restano aperti i negozi di generi alimentari, i “take-away”, le mense aziendali, i servizi di fornitura di pasti, le farmacie, le stazioni di servizio, le stazioni ferroviarie, le banche, gli uffici postali, gli alberghi, la pubblica amministrazione e le strutture sociali; facoltà di apertura data anche alle officine per la riparazione di mezzi di trasporto sia pubblici sia privati. Da seguirsi, in questo caso, le raccomandazioni dell’Ufficio federale sanità pubblica concernenti l’igiene ed il distanziamento sociale. Ovviamente in funzione le strutture sanitarie, dagli ospedali alle cliniche agli studi medici; da evitarsi, tuttavia, interventi e terapie non urgenti; da assegnarsi ad attività da casa (nel senso proprio dello “smart working”) chi in tali realtà operi essendo persona particolarmente a rischio; nel caso tale attività in forma di telelavoro non sia praticabile, il dipendente viene posto in congedo dal datore di lavoro e continuerà ad essere salariato.

Custodia collettiva diurna – Parimenti sino a domenica 19 aprile, ai Cantoni è imposto l’obbligo di provvedere alle necessarie offerte di servizi per la custodia dei bambini che non sia possibile seguire privatamente o in famiglia; è possibile procedere alla chiusura delle strutture di custodia collettiva solo se le autorità competenti prevedono altre e idonee forme di custodia.

Frontiere sotto chiave (o quasi) – Dalla mezzanotte di oggi, controlli ai confini con Germania, Austria e Francia. 8’000 militari circa saranno messi a disposizione quale sostegno ai Cantoni in contesti quali sanità pubblica, logistica e sicurezza, e ciò con finalità di sostegno alla popolazione civile (disponibilità sino alla fine di giugno). Prestazioni: in àmbito sanitario, dove è in fase di dislocazione un contingente di 3’000 effettivi, cura e sorveglianza dei pazienti, trasporti sanitari, logistica ospedaliera (ad esempio disinfezione dei letti, cucina, lavanderia e pulizia); nel contesto logistico, trasporti e collaborazione nell’allestimento di infrastrutture secondo esigenze topiche; sul versante della sicurezza, a sgravio dei corpi di Polcantonale (ad esempio nei compiti di protezione delle ambasciate) ed in appoggio alle Guardie di confine (sulle frontiere e negli aeroporti).

Mobilitazione in prontezza elevata – Modalità di impiego: dapprima le formazioni nel servizio regolare di truppa; le scuole reclute e quelle per militari in ferma continuata, se necessario, saranno prolungate, e lo stesso vale per i corsi di ripetizione. In vari contesti saranno mobilitate truppe supplementari; ciò riguarda, in ispecie, militari provenienti da formazioni di milizia in prontezza elevata (di tali realtà fanno parte, tra gli altri, i battaglioni di ospedale e cinque compagnie sanitarie il cui impiego è attuabile entro quattro giorni dal momento in cui sia stata avviata la mobilitazione, cioè oggi). Autorizzata la chiamata in servizio, secondo il fabbisogno delle autorità civili, anche per truppe che non fanno parte delle formazioni di milizia in prontezza elevata; in altre parole, possibili la mobilitazione e l’istruzione preventiva (per alcuni giorni) di determinate truppe che, ad istruzione conclusa, vengono licenziate dal servizio, salvo possibile richiamo in servizio qualora vengano presentate richieste in tal senso da parte delle autorità cantonali.

Filtro alle frontiere – Analogamente a quanto disposto venerdì scorso per i viaggiatori in provenienza dall’Italia, dalla mezzanotte di oggi saranno in vigore controlli alle frontiere anche con Germania, Austria e Francia, con facoltà di imporre divieti di entrata Dopo avere disposto, venerdì scorso, controlli alle frontiere per i viaggiatori provenienti dall’Italia, il Consiglio federale ha deciso di introdurre dalla mezzanotte di oggi controlli alle frontiere anche con la Germania, l’Austria e la Francia, con facoltà di deroga ai divieti di entrata; anche qui in estensione del “modello ticinese”, possono entrare solo i cittadini svizzeri, le persone con un permesso di soggiorno e quelle che devono venire per motivi professionali; sempre permessi il traffico di transito ed il trasporto di merci; facoltà di ammissione per le persone di cui sia riconosciuta la situazione di assoluta necessità. Così come era avvenuto per il Ticino (ed un inasprimento in tal senso riguarda ancora la frontiera con Lombardia e Piemonte; vedasi in altra parte del giornale), in tutta la Svizzera vengono chiusi i punti di valico più piccoli, con convogliamento automatico del traffico transfrontaliero sui valichi più grandi; possibile anche un successivo riadattamento in funzione delle necessità (elenco sulla pagina InterNet dell’Amministrazione federale delle dogane).

Epidemia senza tregua, altre due vittime da Covid-19 in Ticino

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Si aggrava, a dati che si rivelano tristemente congrui alla linea ascendente registrata negli ultimi giorni, anche il resoconto delle vittime da “Coronavirus” sul territorio cantonale. Come indicato dai vertici dello Stato maggiore cantonale di condotta, unica fonte di riscontro, altre due persone – entrambe anziane, entrambe indicate come affette da altre patologie – hanno perso la vita nelle ultime 24 ore, portando a quota otto il numero dei decessi ufficialmente attribuiti all’epidemia. 39 i nuovi casi di contagio, 330 pertanto le persone ammalatesi; 94 i ricoverati (più 39 in un sol giorno…), 17 quelli in terapia intensiva; non reso noto il numero dei guariti. I riscontri aggiornati, con corredo di raccomandazioni e di consigli per la prevenzione, sono reperibili su queste pagine oltre che sui siti InterNet www.ti.ch/coronavirus e www.bag.admin.ch/nuovo-coronavirus

Bundesrat erklärt den Coronavirus-Notstand für die Schweiz

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Der Bundesrat hat heute, 16. März 2020, in einer ausserordentlichen Sitzung die Massnahmen zum Schutz der Bevölkerung weiter verschärft. Er stuft die Situation in der Schweiz neu als «ausserordentliche Lage» gemäss Epidemiengesetz ein. Alle Läden, Restaurants, Bars sowie Unterhaltungs- und Freizeitbetriebe werden bis am 19. April 2020 geschlossen. Ausgenommen sind unter anderem Lebensmittelläden und die Gesundheitseinrichtungen. Er führt zudem ab Mitternacht Kontrollen auch an den Grenzen zu Deutschland, Österreich und Frankreich ein. Zur Unterstützung der Kantone in den Spitälern, bei der Logistik und im Sicherheitsbereich hat der Bundesrat den Einsatz von bis zu 8000 Armeeangehörigen bewilligt.

Angesichts der beschleunigten Ausbreitung des Coronavirus verschärft der Bundesrat die Massnahmen zum Schutz der Bevölkerung weiter. Er stuft die Situation in der Schweiz neu als ausserordentliche Lage gemäss Epidemiengesetz ein. Sie erlaubt dem Bundesrat, in allen Kantonen einheitliche Massnahmen anzuordnen. Zuvor hat er die Kantone über diesen Schritt informiert.

Heute ab Mitternacht sind öffentliche und private Veranstaltungen verboten. Alle Läden, Märkte, Restaurants, Bars sowie Unterhaltungs- und Freizeitbetriebe wie Museen, Bibliotheken, Kinos, Konzert- und Theaterhäuser, Sportzentren, Schwimmbäder und Skigebiete werden geschlossen. Ebenso werden Betriebe geschlossen, in denen das Abstand halten nicht eingehalten werden kann, wie Coiffeursalons oder Kosmetikstudios.

Die Versorgung der gesamten Bevölkerung mit Lebensmitteln, Medikamenten und Waren des täglichen Gebrau chs ist sichergestellt, es sind genügend Vorräte angelegt. Lebensmittelläden, Take-aways, Betriebskantinen, Lieferdienste für Mahlzeiten und Apotheken bleiben geöffnet, ebenso Tankstellen, Bahnhöfe, Banken, Poststellen, Hotels, die öffentliche Verwaltung und soziale Einrichtungen. Auch Werkstätten für
Transportmittel, können geöffnet bleiben. Alle diese Einrichtungen müssen die Empfehlungen des Bundesamts für Gesundheit zum Abstand halten und zur Hygiene einhalten. Spitäler, Kliniken und Arztpraxen bleiben geöffnet, müssen aber auf nicht dringend angezeigte medizinische Eingriffe und Therapien verzichten. Besonders gefährdete Personen erledigen ihre Arbeit zu Hause. Ist dies nicht möglich, werden sie vom Arbeitgeber beurlaubt. Ihren Lohn erhalten sie weiterhin.

Der Bundesrat regelt in der angepassten Verordnung über Massnahmen zur Bekämpfung des Coronavirus neu auch die Frage der Kindertagesstätten. Für Kinder, die nicht privat betreut werden können, haben die Kantone für die notwendigen Betreuungsangebote zu sorgen. Kindertagesstätten dürfen nur geschlossen werden, wenn andere geeignete Betreuungsangebote bestehen. Diese Massnahme gilt vorerst bis am 19. April 2020, wie neu auch die Schulschliessungen.

Der Bundesrat ruft zudem die Bevölkerung dazu auf, alle unnötigen Kontakte zu vermeiden, Abstand zu halten und die Hygienemassnahmen zu befolgen. Er ruft insbesondere auch die ältere Bevölkerung dazu auf, zu Hause zu bleiben.

Bis zu 8000 Armeeangehörige für Gesundheitswesen, Logistik und Sicherheit
Der Bundesrat geht davon aus, dass der Bedarf der zivilen Behörden nach Unterstützung durch die Armee in den nächsten Tagen und Wochen markant steigen wird. Um den Gesuchen der Kantone zu entsprechen, erhöht der Bundesrat die Obergrenze für den Assistenzdienst von 800 auf 8000 Armeeangehörige. Dies gilt bis Ende Juni 2020.

Die Armee soll erstens das Gesundheitswesen mit sanitätsdienstlichen Leistungen unterstützen, insbesondere mit Pflege, Patientenüberwachung, sanitätsdienstlichen Transporten oder Spitallogistik (z.B. Bettendesinfektion, Küche, Wäscherei, Reinigung). Zweitens
soll die Armee bei Bedarf logistische Aufgaben wie Transporte und Mithilfe beim Aufbau von improvisierter Infrastruktur übernehmen. Drittens soll sie im Sicherheitsbereich die kantonalen Polizeikorps entlasten, zum Beispiel durch eine stärkere Unterstützung beim Botschaftsschutz, oder das Grenzwachtkorps an Landesgrenzen und Flughäfen unterstützen.

Für die sanitätsdienstliche Unterstützung stehen rund 3000 Armeeangehörige zur Verfügung. Diese werden sofort bereitgestellt. Wie viele Armeeangehörigen eingesetzt werden, hängt von der Lagenentwicklung und den Gesuchen der zuständigen Behörden ab.

Mobilisierung von Milizformationen mit hoher Bereitschaft
Zuerst werden die Verbände zum Einsatz kommen, die sich im regulären Truppendienst befinden. Rekrutenschulen, Durchdiener und Wiederholungskurse werden wo erforderlich verlängert. In gewissen Bereichen müssen zusätzlich Truppen mobilisiert werden. Das betrifft insbesondere Armeeangehörige aus Milizformationen mit hoher Bereitschaft. Zu diesen Formationen gehören unter anderem alle vier Spitalbataillone sowie fünf Sanitätskompanien. Sie können nach dem Entscheid zur Mobilisierung innert vier Tagen in den Einsatz gebracht werden. Die Auslösung wird noch heute erfolgen.

Um auf die weitere Lageentwicklung rechtzeitig und adäquat reagieren zu können, hat der Bundesrat das VBS zudem ermächtigt, auch Truppen, die nicht zu den Milizformationen mit hoher Bereitschaft gehören, je nach Bedarf der zivilen Behörden aufzubieten. Das kann bedeuten, dass gewisse Truppen vorübergehend mobilisiert und vorsorglich für den Einsatz ausgebildet werden. Nach einer Ausbildung von wenigen Tagen werden sie wieder aus dem Dienst entlassen und können später für einen Einsatz aufgeboten werden, wenn entsprechende Gesuche der Kantone eintreffen.

Kontrollen an den Grenzen
Der Bundesrat hat entschieden, ab Mitternacht auch die Grenzen zu Deutschland, Österreich und Frankreich zu kontrollieren und dort Einreiseverbote mit Ausnahmen einzuführen. Bereits am Freitag hatte er Schengen-Grenzkontrollen für Reisende aus Italien eingeführt. Die Einreise aus den vier grossen Nachbarländern ist nur noch Schweizer Bürgerinnen und Bürgern, Personen mit einem Aufenthaltstitel in der
Schweiz sowie Personen, die aus beruflichen Gründen in die Schweiz reisen müssen, erlaubt. Auch der Transit- und der Warenverkehr sind weiter erlaubt. Schliesslich dürfen auch Personen in einer Situation absoluter Notwendigkeit einreisen. Diese Massnahme dient dazu, die Schweizer Bevölkerung zu schützen sowie die Kapazitäten im Schweizer Gesundheitswesen aufrechtzuerhalten. Um diese Aufgaben gezielt umzusetzen, werden kleinere Grenzübergänge schweizweit geschlossen und der Grenzverkehr auf grössere Grenzübergänge kanalisiert. Eine Liste dieser Grenzübergänge wird durch die Eidgenössische Zollverwaltung veröffentlicht.

Der Bundesrat beobachtet die Lage kontinuierlich. Er hat das EJPD damit beauftragt, gemeinsam mit dem EDI und dem EDA die Ausdehnung der Grenzkontrollen und Einreiseverbote auf Reisende aus weiteren, stark von der Ausbreitung des Coronavirus betroffenen Länder zu prüfen.

eitseinrichtungen bleiben offen.

Derzeit findet eine Medienkonferenz des Bundesrats statt. Bundespräsidentin Simonetta Sommaruga, Gesundheitsminister Alain Berset, Justizministerin Karin Keller-Sutter und Verteidigungsministerin Viola Amherd informieren über neue Massnahmen zur Bekämpfung des Coronavirus.

Covid-19, centralino “esteso” per le attività commerciali

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A decorrere da oggi, lunedì 16 marzo, ampliata la disponibilità di operatori al centralino istituito dall’autorità politica cantonale per le attività commerciali con riferimento ai provvedimenti adottati ed in fase di adozione nella lotta al Covid-19 oltre che alle facoltà di accesso al lavoro ridotto. La linea, al numero 0840.117112, è ora attiva dalle ore 6.00 alle ore 22.00; alla luce della consistente entità delle richieste pervenute, consigliato l’utilizzo del contatto telefonico anziché il ricorso alle “e-mail”, essendo in quest’ultimo caso più difficile il garantire una risposta tempestiva. Gli utenti sono inoltre pregati di essere pazienti, e di non far capo al “tradizionale” numero 117 (che vale per le sole urgenze) qualora i tempi di attesa risultassero via via più lunghi. Prima di telefonare, consultare il sito InterNet all’indirizzo www.ti.ch/coronavirus al fine di controllare se la risposta sia già disponibile nella sezione “Direttive e informazioni”; altre informazioni utili sono presenti sulle pagine www.ti.ch/fideiussione e www.ti.ch/lavororidotto.

Covid-19: picchetto medico in rafforzamento. Con “hotline” dedicata

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Ordine dei medici del Canton Ticino in prima linea, e con rafforzamento dell’impegno nelle ultime ore, nella battaglia contro la diffusione del “Coronavirus” ed a miglior tutela dei pazienti, in ciò con un contributo diretto al fine di alleviare la pressione sulle strutture sanitarie (in ispecie i servizi di pronto soccorso degli ospedali e delle cliniche). A rafforzamento, con effetto immediato e sempre qualora sussista un’effettiva urgenza, i servizi di picchetto diurno, notturno e festivo nelle varie regioni del Cantone; sufficiente una chiamata al numero 091.8001828. Con decorrenza da oggi, inoltre, ai centri medici di Chiasso, Lugano-centro e Bellinzona è possibile l’accesso a consultazioni ambulatoriali in giornata (previo contatto telefonico; chiarare il numero 091.6402555 dal lunedì al venerdì tra le ore 7.00 e le ore 19.00, ed il sabato tra le ore 8.00 e le ore 17.00). Regole elementari: obbligatorio il contattare innanzi tutto, e per telefono, o il proprio medico di famigllia o i servizi indicati, evitando di presentarsi direttamente e senza preavviso negli studi medici o nelle strutture emergenziali collegate agli ospedali. I servizi ambulatoriali vengono offerti in modalità coordinata con le strutture di Pronto soccorso e con la Centrale di allarme (144 e 091.8001828).

Militärische Beförderungen im Offizierskorps in der Schweiz

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Mit Wirkung ab 13. März 2020, gab es folgende Militärische Beförderungen im Offizierskorps zum Oberleutnant in der Schweiz, Wir gratulieren!
Aebischer David, 8597 Landschlacht TG
Amacker Jean-Daniel, 3943 Eischoll VS Bosshard Remo, 8240 Thayngen SH
Capaul Gian-Reto, 8805 Richterswil ZH
Escher Aaron, 8733 Eschenbach SG
Ferreira Daniel, 1032 Romanel-sur-Lausanne VD
Freuler Nino, 9000 St. Gallen SG
Grolimund Odin, 5712 Beinwil am See AG
Holstein Philippe, 8053 Zürich ZH
Hüppi Timothy, 8700 Küsnacht ZH
Katanga Sébastien, 1202 Genève GE
Kuo Alexander, 8708 Männedorf ZH
Lang Timon, 6294 Ermensee LU
Martignoni Guillaume, 1963 Vétroz VS
Martroye de Joly Alexandre, 1806 St.Légier-La Chiésaz VD
Matt Andreas, 6817 Maroggia TI
Morina Albin, 8636 Wald ZH
Papa Jordan, 1214 Vernier GE
Rohrbach Tobias Christian, 5046 Schmiedrued AG
Rossi Germain, 3003 Bern BE
Roulin Thomas, 1042 Bettens VD
Rüttimann Benjamin, 8916 Jonen AG
Said Mohammed, 9000 St. Gallen SG
Schiess Felix, 9402 Mörschwil SG
Steiner Dominic, 2740 Moutier BE
Sutter Colin, 8625 Gossau ZH
Vincent Matteo, 6206 Neuenkirch LU
Vontobel Lukas Jan, 3510 Häutligen BE
Zihlmann Dominik, 6280 Hochdorf LU

Kehrsatz (Kanton Bern): Haus nach Vollbrand unbewohnbar

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Heute Mittag ist in einem Wohnhaus in Kehrsatz (Kanton Bern, Photoquelle: KaPo Bern) ein Brand ausgebrochen. Das Feuer konnte gelöscht werden, das Rieghaus ist aber nicht mehr bewohnbar. Eine Person wurde leicht verletzt und vor Ort medizinisch versorgt.

Der Kantonspolizei Bern wurde am Montag, 16. März, um 12.00 Uhr gemeldet, dass in einem Wohnhaus an der Nesslerenstrasse in Kehrsatz ein Brand ausgebrochen sei. Die umgehend ausgerückten Einsatzkräfte – darunter Angehörige der Feuerwehr Regio Belp und der Berufsfeuerwehr Bern – fanden das Rieghaus bereits in Vollbrand vor. Der Feuerwehr gelang es den Brand am frühen Nachmittag unter Kontrolle zu bringen und schliesslich zu löschen. Ein Übergreifen des Feuers auf eine angrenzende Schreinerei konnte weitestgehend verhindert werden.

Die im Haus anwesenden Personen hatten dieses noch vor Eintreffen der Einsatzkräfte verlassen können. Eine Person wurde leicht verletzt und musste von einem aufgebotenen Ambulanzteam vor Ort medizinisch versorgt werden. Das Wohnhaus ist derzeit nicht mehr bewohnbar. Für die Anwohner wurden entweder private oder mithilfe der Gemeinde andere Unterbringungsmöglichkeiten gefunden.

Die Kantonspolizei Bern hat Ermittlungen zur Brandursache wie auch zur Höhe des Sachschadens, der an Rieghaus und Schreinerei entstanden ist, aufgenommen.

Covid-19, all’essenziale le attività istituzionali del Cantone

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Sulla scorta delle disposizioni uscite dall’ultima seduta del Consiglio di Stato ed ai provvedimenti specifici in materia di profilassi per contenere il contagio da Covid-19, per quanto riguarda il Dipartimento cantonale istituzioni sono da oggi sospese tutte le attività di sportello degli uffici cantonali in cui vengono erogate prestazioni all’utenza. Gli uffici restano aperti e funzionano regolarmente, garantendo le prestazioni essenziali e considerate indispensabili, d’urgenza e non procrastinabili. In ciascuna delle unità amministrative sono stati predisposti un piano di utilizzo dei collaboratori ed un piano sulle attività di base da garantirsi alla cittadinanza. Ergo: chiusura degli sportelli aperti al pubblico (Sezione circolazione, Sezione popolazione, Sezione registri, Sezione esecuzioni-fallimenti, Settore esecuzione pene, autorità giudiziarie) e definizione dei servizi essenziali che verranno assicurati su appuntamento e per tramite di richiesta formulata via “e-mail” o con chiamata telefonica). Questi i servizi che verranno garantiti:

Divisione giustizia – Settore esecutivo e fallimentare: provvedimenti conservativi (sequestri, inventari, et cetera); rilascio di certificati di solvibilità. Settore registri: per gli Uffici registro fondiario, priorità alla messa a giornale delle richieste di iscrizione, in subordine iscrizione nel libro mastro ed emissione delle cartelle ipotecarie, fatturazione; per l’Ufficio registro di commercio: iscrizione nel registro di commercio, fatturazione; inoltre, rilascio estratti e documenti. Settore esecuzione e pene: per le Strutture carcerarie cantonali, operatività consueta con provvedimenti in via di definizione; per l’Ufficio assistenza riabilitativa, esecuzione delle pene esterne e lavoro di pubblica utilità, monitoraggio elettronico in corso, monitoraggio di situazioni “a rischio” per l’utenza esterna al carcere (compresa la violenza domestica”), attribuzione nuovi casi in arresto o indicati dall’autorità, consegna degli importi di sostentamento per l’utenza esterna; per l’Ufficio incasso-pene alternative, registrazione degli incassi in entrata e pagamento delle fatture ai creditori;

Potere giudiziario – Tribunale di appello: per la Camera di protezione, reclami in materia di collocamenti dei minori, ricoveri a scopo di assistenza; per il Tribunale penale cantonale e per la Corte di appello-revisione penale, casi con detenuti in carcerazione di sicurezza; per la Corte dei reclami penali, detenuti; per la Camera di esecuzione-fallimenti, sequestri e fallimenti; per il ministero pubblico, servizio di picchetto (picchetto di polizia “urgenze”, picchetto di polizia “incarti”, picchetto finanziario), gestione di imputati in carcerazione preventiva, compresi i detenuti in situazione di espiazione anticipata; per l’Ufficio giudici dei provvedimenti coercitivi, carcerazioni preventive, proroghe, carcerazioni di sicurezza, domande di scarcerazione, controlli telefonici, decisioni urgenti (collocamenti urgenti, liberazioni condizionali, provvedimenti sostitutivi della carcerazione preventiva), soppressione e prolungamento dei provvedimenti dopo i cinque anni dalla sentenza, collocamenti iniziali per quanti siano già in stato di detenzione, dsisigillamenti; per le Preture e per quanto di competenza dei giudici di pace, procedimenti supercautelari e cautelari, ordinanze proroghe termini e rinvii udienze, decisioni ipoteche legali, sequestri ai sensi della Legge sull’esecuzione e sul fallimento, rapimento civile di minori; per la Pretura penale, processi inderogabili; per la magistratura dei minorenni, servizio di picchetto (24 ore il giorno, 365 giorni l’anno) per disposizioni alle autorità di polizia, ordine e gestione di carcerazione preventiva (scarcerazione), esecuzione dei provvedimenti di protezione (collocamenti in istituti chiusi e aperti) e delle pene (compresa la gestione dei detenuti privati della libertà), provvedimenti cautelari urgenti (nella fattispecie, le decisioni di collocamento o di revoca); per il Tribunale di espropriazione, svolgimento delle procedure;

Sezione circolazione – Decisioni riguardanti l’esecuzione di provvedimenti di sicurezza (idoneità alla guida) e le restituzioni delle licenze di condurre a fine periodo; rilascio dei permessi speciali per veicoli e trasporti eccezionali, ed inoltre per la circolazione notturna e domenicale, Sospese, per contro, le sessioni di esami teorici e pratici ed i collaudi, ad eccezione dei casi di comprovata necessità; sospese inoltre le attività dell’Ufficio amministrativo (Settore conducenti, immatricolazione e navigazione), ad eccezione dei casi di comprovata necessità;

Sezione enti locali – Garantite le sole richieste strettamente urgenti, con priorità a quelle provenienti dagli enti locali (Comuni e consorzi). Nei feriali, dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 13.30 alle ore 17.00, resta in servizio il servizio di assistenza (telefono 091.8141704) a cui possono rivolgersi solo i referenti degli enti locali;

Sezione popolazione – Emissione di permessi per stranieri, documenti di viaggio, visti di ritorno per casi gravi e urgenti; mantenimento dei provvedimenti amministrativi (ad esempio, termini di partenza); comunicazioni con i Comuni; emissione dei passaporti d’urgenza; atti e procedure urgenti dello stato civile;

Sezione militare – La Sezione militare e protezione popolazione resta a sostegno dello Stato maggiore di condotta cantonale, della Protezione civile e degli enti di primo intervento impegnati nell’emergenza anti-“Coronavirus”. Sospesi, come qui già riferito, il reclutamento il servizio militare e per la Protezione civile e le attività di tiro fuori servizio;

In ultimo – Sul sito InterNet dell’Amministrazione cantonale tutte le indicazioni principali (indirizzi “e-mail” e numeri di telefono) a cui i cittadini possono rivolgersi per informazioni e per richiedere l’accesso ai servizi essenziali garantiti dai differenti uffici del Dipartimento cantonale istituzioni. Tale servizio è ovviamente operativo nei feriali; a tale proposito è il caso di ricordare che, per decisione adottata in sede di Consiglio di Stato, la giornata di venerdì 20 marzo è stata definita festiva.

Bellinzona, esplosione in zona “stand” di tiro: 21enne in manette

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Trovano forse soluzione in un colpo solo due strani e recenti episodi, a Bellinzona, stante l’arresto di un 21enne intercettato da elementi della Polcantonale nella notte tra giovedì 12 e venerdì 13 marzo (di stamane l’informativa di fonte ministero pubblico) ovvero nell’immediatezza di un’esplosione occorsa nella zona di via Golena, a ridosso dello “stand” di tiro: sul giovane, per quanto risulta al “Giornale del Ticino”, gravano sospetti sia per il fatto rilevato quasi in flagranza dagli agenti sia per l’analoga esplosione avvenuta nella notte tra martedì 25 e mercoledì 26 febbraio nel cortile delle Scuole sud, quando lo scoppio di un ordigno mandò in frantumi 20 e più finestre dell’edificio con formazione di un buco profondo oltre 30 centimetri al centro del campetto da basket. Analogo il cratere, a sviluppo su diametro di un metro circa, rilevato invece in via Golena; le schegge di legno sono giunte a distanza di una trentina di metri, fortunatamente senza conseguenze fisiche per le persone. Intorno alle ore 1.15 l’allarme; insieme con il 21enne, che risulta essere cittadino svizzero di origini non precisate e con domicilio nel Bellinzonese, è stato condotto al posto di polizia anche un coetaneo del giovane, anch’egli residente nel distretto.

L’arresto sulla scorta di accertamenti specialistici esperiti nell’immediato; valgono al momento addebiti quali ripetuta esplosione, ripetuto uso delittuoso di materie esplosive o gas velenosi, ripetuto danneggiamento e delitto contro la Legge federale sugli esplosivi. Alle attività di rilevamento hanno cooperato effettivi della Polcom Bellinzona. In corso l’inchiesta.

Schizofrenia borsistica: indici a picco, Zurigo cade e si rialza, New York trema

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 19.32) Lunedì dai connotati schizofrenici nelle Borse europee, non esclusa quella di Zurigo laddove lo “Swiss market index”, precipitato a metà seduta sino a 7’650.23 punti cioè lasciando sul campo circa 741 punti equivalenti all’otto per cento rispetto alla chiusura di venerdì, è andato al recupero progressivo a partire dalle ore 13.47 e riuscendo a limitare il danno alla misura dell’1.68 per cento sugli 8’227.08 punti. Numero pesante, commisurato ai 140.48 punti effettivi e con due soli spunti in cifra verde (“Roche holding Ag”, più 3.39 per cento; “Swisscom Ag”, più 1.26) contro autentici disastri nel comparto finanziario (“Ubs group Ag”, meno 7.40; “Credit Suisse group Ag”, meno 9.38) per non dire dello sprofondo del titolo “Swiss life holding Ag” (meno 12.59); eppure trattasi di dato marginalissimo in un contesto continentale in cui le vendite sono state a tratti tempestose e non sempre compensate dalla disponibilità degli acquirenti; vedansi i responsi da Parigi (Cac-40, meno 5.75 per cento), Francoforte (Dax-30, meno 5.31), Milano (Ftse-Mib, meno 6.10) e Madrid (Ibex-35, meno 7.88). Difficile il dire, in una situazione che ai più appare fuori controllo, chi abbia ragione; da New York arrivano al momento evidenze orientate drammaticamente al rosso, con flessioni fra il 9.48 per cento del Nasdaq ed il 9.82 per cento del “Dow Jones” alla luce del temuto inizio di una recessione a livello mondiale. Ai minimi da oltre tre anni il cambio franco-euro, con ultima attestazione a 105.6 centesimi per unità.

Covid-19, Ascona in… autotutela: chiusi parchi, pista e bagni pubblici

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Giro di vite anche ad Ascona, come da esito della seduta straordinaria del Municipio, in adozione di possibili strumenti di contrasto all’epidemia da Covid-19. In sintesi:

Spesa a domicilio – In collaborazione con i responsabili di nota piattaforma della grande distribuzione organizzata, attivato un servizio di spesa a domicilio. Addetti del punto-vendita rispondono al numero telefonico 091.7851671, dal lunedì al venerdì; la consegna ha luogo a domicilio grazie a personale in servizio per conto del Comune di Ascona; nessun costo è dovuto per il trasporto. Per chiarimenti (anche sui prezzi praticati nella piattaforma distributiva di cui sopra) chiamare il numero 091.7598005;

Anziani e salute – Operatrice sociale del Comune ed effettivi della Polcom Ascona stanno effettuando un giro di controllo e di verifica in relazione con gli anziani del territorio, e ciò al fine di verificare il loro stato di salute e di far fronte ad eventuali necessità;

Uffici comunali – Operatività garantita per i servizi necessari, sportelli tuttavia chiusi. Contatto solo via telefono (ore 8.00-12.00 e 14.00-17.00); facoltà di chiedere appuntamenti, nella sede del Comune, in caso di effettiva necessità. Edilizia privata – Sospese “pro tempore” le domande di costruzione, comprese quelle oggi in pubblicazione: in caso contrario, sostengono fonti dell’ente pubblico, “(…) non ci sarebbe stato più possibile il garantire la visione degli incarti”;

Impianti pubblici – Chiusura immediata di ogni struttura comunale aperta al pubblico: parchi pubblici, campo per il calcio, pista “Siberia” (nella foto GdT), bagni pubblici, “skate park”, camera mortuaria ed altri;

Scuole e servizi – Al congelamento delle attività didattiche nelle scuole corrisponde, con decorrenza da oggi, un servizio di custodia dei bambini, attività cui vengono ammesse solo le categorie indicate in una lettera fatta pervenire nel frattempo alle famiglie. I genitori sono pregati di organizzarsi, nel caso, per tenere a casa i ragazzi senza dover far capo ai nonni;

Assistenza in continuo – Attivati altri due numeri telefonici di riferimento (091.7598001 e 091.7598008) per domande e richieste con riferimento all’epidemia da Covid-19. Aggiornamenti puntuali anche per tramite del “Giornale del Ticino” (e di alcuni altri operatori nell’informazione) e sul sito InterNet del Comune.

Comunali 2020, oggi si decide. Ipotesi: votare ora, scrutinare poi

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C’è un modo per salvare capra e cavoli, cioè per rispettare la metabolizzatissima data di domenica 5 aprile (cinqueaprilecinqueaprilecinqueaprile, il mantra da cui sono ossessionati gli emisferi sinistri di vari tra i millanta in lizza per un Esecutivo o per un Legislativo alle Comunali 2020) pur navigandosi un po’ tutti a vista nell’oceano procelloso del Covid-19. Ed è l’uovo di Colombo: votare regolarmente, con utilizzo del materiale la cui distribuzione è agli sgoccioli, e procedere con lo spoglio solo quando la buriana sarà agli archivi, o perlomeno il dramma coronavirale si troverà in fuga giacché debellato. L’idea, su cui consta che Norman Gobbi consigliere di Stato stia formulando alcune ipotesi legate in linea di massima all’applicabilità, raccoglie consensi non marginali in larghe quote Plr e Ppd oltre che leghiste, e praticamente a blocco compatto nel Sopraceneri centrooccidentale e nelle valli (non si dimentichi il fatto che in Verzasca giungerebbe a traguardo un massiccio progetto aggregativo) e con apprezzamento nel Luganese e nel Mendrisiotto. Argomento all’ordine del giorno, si direbbe se la precedenza non venisse per forza di cose assegnata sempre al “Coronavirus” ed allo stato dell’arte, dell’odierna riunione tra i membri del Consiglio di Stato.

A far propendere per questa ipotesi, unica alternativa in sicurezza al rinvio (che spingerebbe la legislatura corrente degli enti comunali almeno all’ultima decade di settembre), almeno due aspetti. Il primo, pratico: schede e buste sarebbero ritirate nelle sedi comunali allo scoccar del mezzogiorno e trasportate, a cura di agenti della Polcantonale, in luogo idoneo per il mero computo degli involucri; a seguire, conferimento in altro luogo ancor più idoneo (e qui si parla o di un “bunker” o meglio ancora di un “caveau” da banca), e lì la giacenza sino a quando, con serena scioltezza, si potrà procedere allo spoglio delle schede stesse ed alla proclamazione degli eletti. Secondo elemento di cui tener conto: formulazione delle liste, accettazione, verifica delle candidature, pubblicazione, estrazione delle liste, impaginazione e stampa delle schede ed invio del materiale di voto hanno già avuto luogo, con impegno di consistente monte-ore fra funzionari e collaboratori delle singole amministrazioni coinvolte; dalla rinuncia alla tornata in programma deriverebbero il riavvio dell’intera macchina e la distruzione dell’intera produzione cartacea, oltre alla sospensione (e questo sarebbe un bel problema per qualche candidato) delle campagne in corso e sulle quali sono stati investiti non pochi quattrini, si pensi alla pubblicità in forma di cartellonistica e di inserzioni tradizionali e di “banner”. Opzione gradevole ossia ottimistica, nessuno sapendo ad oggi quale sarà il giorno dell’addio ad un ospite bastardo e non accetto: concludere il ciclo votazione-scrutinio entro giugno, con attivazione dei nuovi Municipi e dei nuovi Consigli comunali alla data di mercoledì 1.o luglio.

“Pizza La Piazza”, quando è il ristorante a venire da te…

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Se non possiamo andare in pizzeria o al ristorante perché l’epidemia da “Coronavirus” è venuta ad azzerarci una consuetudine (ma torneremo, eccome se torneremo…), facciamo in modo che l’altra faccia della medaglia possa splendere e che sia la pizzeria a venire a noi. In pieno rispetto dei provvedimenti adottati a livello cantonale il servizio che viene offerto dal punto “Pizza La Piazza” di Solduno (Locarno): ordinazione solo per telefono (proprio in ossequio alle nuove norme, il numero è 091.7520220), richiesta su un ampio ventaglio di proposte (“menù” scaricabile in formato Pdf dal sito InterNet https://www.pizza-lapiazza.ch. Nel caso non vi venga in mente il nome esatto della pizza, non importa; dite quel che volete sopra la pasta lievitata…), ricordarsi di indicare la dimensione (32, 40 e 50 centimetri i diametri disponibili), e far conto su una genuinità che si associa ad elevatissimi “standard” di igiene. Filiera a metri zero, nel senso che tutti i prodotti – qualità primaria, dai pomodori alle mozzarelle ai salumi alle farine agli oli – sono a portata di mano del pizzaiolo che in precedenza li ha scelti e “trattati” per il miglior utilizzo; consegna per mezzo di fattorini che fanno la spola sino al vostro domicilio, rendendosi disponibili su tragitti a copertura su gran parte del Locarnese e della ValleMaggia (zona 1: Locarno, Losone, Arcegno, Intragna, Golino, Muralto, Minusio, Tegna, Verscio, Ascona, Orselina e Brione sopra Minusio, consegna a partire da 15.00 franchi con bibita; zona 2: Brissago, Porto Ronco, Ronco sopra Ascona, Cavigliano, Avegno-Gordevio, Maggia e Tenero, consegna a partire da 30.00 franchi senza bibita).

Nessuna difficoltà nel soddisfare richieste specifiche quali l’utilizzo di mozzarella senza lattosio, di mozzarella di bufala e di farine integrali, insieme con bibite, birre e vino. E se per caso volete sperimentare qualcosa di più tradizionale, anche qui nessun problema: insalate, insalatone, carni, carpaccio di bresaola, carpaccio di polipo, carpaccio di manzo, maxihamburger, lasagne, panini imbottiti e pizze kebab, persino i “dessert”… Basta il chiedere, a rotazione l’offerta viene aggiornata anche sulla base della stagionalità, ogni settimana una sorpresa, l’ultima in ordine di tempo è una strepitosa “Pizza porca” in cui confluiscono pomodoro, mozzarella, olive, cipolla, porchetta e grana). Apertura tutti i giorni: sabato, domenica e lunedì ore 17.30-23.00, negli altri giorni ore 11.00-13.30 e 17.30-23.00. In immagine, la sede di “Pizza La Piazza” a Solduno con le protezioni secondo norme di profilassi.

Corippo, distanza sociale sì ma l’assemblea patriziale “regge”

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Nel Ticino costretto a rallentare il passo sino a fermarsi ed a spegnersi in nove attività pubbliche su 10, un segno di vitalità e di solidità sociale oggi da Corippo, landa verzaschese, Comune – lo si ricorda a beneficio di quanti leggano da altri angoli del mondo – con il primato del minor numero di abitanti in Svizzera. Oggi, sulla piazza ai cui lati stanno la Sala comunale e la chiesa titolata a santa Maria del Carmine, regolarissima assemblea del Patriziato: seggiole ad abbondante distanza di sicurezza (vedasi in immagine), normale discussione ed ordinaria approvazione dei punti all’ordine del giorno. Si dirà: facile, quando gli abitanti sono così pochi. Vero: pur con soli sette domiciliati in paese, tuttavia, il Patriziato di Corippo parla per 201 persone in rappresentanza di 108 fuochi…

Ticino senza sante Messe, ma la domenica resta densa di sacro

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Prima domenica senza celebrazioni liturgiche in edifici di confessione cattolica, nel rispetto di quanto sancito in sede di Consiglio di Stato fra i provvedimenti utili a contenere la diffusione dell’epidemia da Covid-19, oggi in tutto il territorio del Canton Ticino. Pur in presenza della dispensa dal precetto festivo, così come indicato da monsignor Valerio Lazzeri, vescovo di Lugano, nelle disposizioni date ieri e con l’invito alla celebrazione privata da parte dei sacerdoti, numerosi i fedeli che hanno egualmente dedicato un tempo della giornata alla preghiera negli edifici rimasti aperti. Non sono ovviamente sospese le esequie, tuttavia da limitarsi ad un momento di preghiera sia al cimitero (in caso di sepoltura) sia al tempio (in caso di cremazione); per quanto riguarda il sacramento della riconciliazione, esso è amministrabile in presenza di adeguati spazi. Il blocco delle celebrazioni vale sino a nuovo ordine. In immagine (foto ManBer-“Giornale del Ticino”), il portone della chiesa parrocchiale di Giumaglio (Comune di Maggia) con l’annuncio della “sospensizione (sic, ndr) di tutte le funzioni religiose” a decorrere dalla mezzanotte di ieri.

Colpo di stiletto / L’ordinanza c’è. Oltre la soglia del credibile

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Assai ampio il ventaglio dei divieti che l’autorità politica tricolore, sia pur con grave ritardo sul necessario, ha imposto ai cittadini ed agli ospiti con finalità di contenimento dell’epidemia da Covid-19. Non che tutte le libertà individuali siano soppresse; è ad esempio possibile (oltre che necessario, nell’interesse dell’animale) il portare a spasso un animale domestico, e di massima trattasi del cane, per la sgambata che solitamente si accompagna ad esigenze di carattere fisiologico del tipo-1 e/o del tipo-2. Ed un carico da 11 nel segno della chiarezza, e dell’impatto, ha messo il sindaco di Mamoiada, Comune sardo dalle dimensioni di Brione Verzasca ma con popolazione sui numeri di quella che sta a Muralto, “arricchendo” l’ordinanza con una curiosa specifica: del cane è infatti pretesa l’esistenza in vita. Niente trucchi, niente animali di pezza fatti passare per veri, insomma…

Colpo di stiletto / “Genio” con spinello. Sotto la sede della Polizia

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Si è preparato uno spinello con hascisc, è andato davanti all’ingresso del Terzo Reparto mobile della Polizia italiana di Stato a Milano ed ha scattato con lo “Smartphone” una foto dello spinello stesso, usando la targa identificativa del reparto come sfondo. Morale: per lui, un 25enne cittadino italiano, sono scattati l’immediato fermo da parte degli agenti in servizio al corpo di guardia e, su intervento di effettivi della Polizia di Stato in servizio al Commissariato Greco-Turro, la denuncia alla magistratura per il reato di oltraggio alla pubblica autorità. Una bravata costosa (ah, sì, nel mezzo anche una sanzione amministrativa per la detenzione di hascisc in quantità di tre grammi); eppure, in giorni di afflizione e di sofferenza collettiva, qualcosa che induce ad un mezzo sorriso. Fossero questi i problemi, già…

Coronavirus Schweiz: 2’200 positiv getestete Fälle

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Heute, den 15. März sind zirka 2200 positiv getestete Fälle in der Schweiz und Fürstentum Liechtenstein (siehe auch Zahlen von gestern). Davon liegt bei 1563 Fällen eine Bestätigung vor, bei 152 Fällen ist die Bestätigung ausstehend und bei zirka 440 Fällen ist die Meldung noch nicht abschliessend erfasst.

Meldungen zu Erkrankungen: aus den Kantonen Aargau, Appenzell Ausserrhoden, Baselland, Basel-Stadt, Bern, Freiburg, Genf, Glarus, Graubünden, Jura, Luzern, Neuenburg, Nidwalden, Obwalden, Schaffhausen, Schwyz, Solothurn, St. Gallen, Tessin, Thurgau, Waadt, Wallis, Zug, Zürich sowie aus dem Fürstentum Liechtenstein

Verstorben: 14 Personen Personen

Coronavirus Schweiz: 14. Todesopfer in der Schweiz

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Im Tessin ist eine weitere Person am neuartigen Coronavirus gestorben. Es handelt sich um eine ältere Person.

Damit steigt die Zahl der Todesopfer im Tessin auf sechs und in der Schweiz auf 14.

Covid-19, sesta vittima in Ticino. Contagi a quota 291

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 12.32) Si carica di un’altra vittima, ed è la sesta in ordine di tempo sul territorio cantonale (14 in tutto i decessi in Svizzera), il tragico bollettino medico di giornata circa le conseguenze epidemiche da “Coronavirus”. Sommaria ed imprecisa (“Si tratta di una persona anziana”) l’indicazione fornita dal portavoce dello Stato maggiore cantonale di condotta. Si appiattisce invece – e, se in conferma nei prossimi giorni, sarebbe questa una buona notizia – la curva dei casi dichiarati di contagio: 291 in tutto, cioè 26 in più nelle ultime 24 ore (a confronto, l’incremento fra l’altr’ieri e ieri era risultato pari a 54 casi).

Corsi “Lingue e sport”, progetti estivi nonostante le difficoltà

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È un momento in cui si è tenuti a guardare al presente, ma è anche un tempo nel quale si deve aver fiducia nel domani. Lo fanno capire dai vertici della “Fondazione lingue e sport”, sotto la cui egida – e nel 40.o anniversario dall’avvio dell’attività – viene proposto un ampio ciclo di corsi estivi (mesi di luglio ed agosto); collaudata la formula, studio e ripasso delle materie scolastiche in mattinata, svolgimento di attività sportive sul territorio cantonale (e qui anche l’opportunità di andare alla scoperta di luoghi ed aspetti culturali) nel pomeriggio, sempre sotto la conduzione di figure formate professionalmente. Per gli allievi delle elementari, corsi settimanali con facoltà di scelta fra 15 località (Acquarossa, Bellinzona, Biasca, Cadro, Chiasso, Comano, Giubiasco, Faido, Losone, Melano, Olivone, Ponte Capriasca, Taverne, Tenero e Sessa; a Bellinzona, inoltre, i corsi “Luglio bimbi”, riservati ai frequentanti l’ultimo anno di scuola dell’infanzia); per gli studenti delle medie, corsi di due settimane consecutive con o senza pernottamento e sedi a Bellinzona (libertà di scelta di due discipline sportive fra le 15 proposte), Mendrisio, Olivone e Carì. Non mancheranno – e qui l’apporto diretto dei membri dell’ “Alleanza patriziale ticinese-Alpa” – giornate con “focus” sulla valorizzazione delle realtà ticinesi. Aspetto non trascurabile: i corsi “Lingue e sport” godono di sostegno finanziario indiretto nella maggior parte degli enti comunali, cui i genitori o i tutori dei ragazzi possono pertanto rivolgersi al fine di ottenere un contributo. Per riferimento: “e-mail” all’indirizzo corsi@linguesport.ch.

“Semi di luce”, attività sospese ma programma soltanto rinviato

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A sospensione “sine die”, per l’ormai nota questione connessa con la diffusione del Covid-19 e con le conseguenti decisioni di fonte governativa, le attività dell’associazione “Semi di luce” operante in Lugano quartiere Pambio-Noranco. Da considerarsi tuttavia solo rinviati i seguenti appuntamenti: cineforum sul tema “Choose love”; seminario su “Chakra, la luce nel corpo”; conferenza sulla “Dimensione ecologica della vita”; seminario sulla “Coerenza di essere etici”; conferenza su “Armonia, sinfonia della vita”; corso “I sette costruttori”. Una riprogrammazione del calendario, stante la quarantena in corso su tutto il territorio cantonale, avrà luogo non prima di sabato 4 aprile.

Covid-19, albanese cerca di “evadere” da Campione: denunciato

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Quali fossero le sue intenzioni, dicono dal Nucleo Carabinieri di Campione d’Italia, proprio non si è capito: era ospite di un connazionale in territorio comunale dell’“enclave”, è stato fermato mentre in auto si stava muovendo in direzione di Bissone cioè del Ticino, ed una spiegazione circa quel viaggio – tanto di più alla luce delle limitazioni poste in materia di profilassi anti-“Coronavirus” – non ha saputo dare. Sotto denuncia in stato di libertà, da ieri, un 26enne albanese (K.L. le iniziali) che ai documenti risulta residente nelle Marche; verifiche in corso. Nel complesso, come conferma il tenente colonnello Natale Grasso comandante del Nucleo Carabinieri, nell’arco di cinque giorni ovvero da martedì 10 marzo sono state sottoposte a controllo 94 persone ed 84 auto; 59 le autocertificazioni presentate, 57 gli esercizi pubblici di cui è stata infine verificata la regolare chiusura. Nella foto, un posto di controllo di Carabinieri a Campione d’Italia.

Agno, per farmaci e spesa mille mani pronte ad aiutare

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Si moltiplicano anche ad Agno le iniziative – sia istituzionali sia volontarie – tese a portare un sollievo nelle incombenze quotidiane stante il periodo di forzata quarantena causa “Coronavirus”. Chi abbia bisogno di aiuto per la spesa e/o per il ritiro dei medicinali trova dunque appoggio, per un primo giro di informazioni, al Servizio sociale, telefono 091.6122323; un gruppo di persone disponibili per i servizi essenziali è contattabile al numero 079.5584177.

Covid-19, ultima stretta: niente bar e ristoranti, restano i servizi di base

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 20.17) In sintesi, come da indicazioni uscite questo pomeriggio dalla conferenza-stampa tenuta dai membri del Consiglio di Stato “in corpore”, il nuovo pacchetto di provvedimenti adottati e messi in campo nella lotta al Covid-19 sul territorio ticinese:

  • chiusura al pubblico di tutti gli esercizi non compresi in precedente elenco, e dunque bar (compresi quelli annessi alle pasticcerie e quelli delle stazioni di servizio), “pub”, strutture agrituristiche, gelaterie, ristoranti, alberghi, campeggi, capanne e strutture varie). Resta invece consentita l’attività di quanti operano con servizio di consegna a domicilio. In funzione anche le mense sociali, le mense aziendali, le mense delle case anziani e le mense degli ospedali;
  • chiusura al pubblico delle attività commerciali (negozi e strutture consimili) ad esclusione delle stazioni di servizio e dei punti-vendita in cui siano venduti beni di prima necessità come gli alimentari e gli articoli sanitari (farmacia);
  • chiusura al pubblico di barbieri, parrucchieri e centri di estetica; vietata l’attività a domicilio;
  • invito alla compressione di tutte le attività al minimo indispensabile, con ricorso massimo al lavoro ridotto ed introduzione (qualora ciò non sia ancora stato fatto) del ricorso a modalità igieniche straordinarie e ripetute;
  • sostanziale azzeramento delle attività di sportello nell’Amministrazione cantonale (analoghi provvedimenti sono già stati o verranno adottati nei Comuni), unica garanzia nei servizi di urgenza;
  • in funzione i servizi postali, bancari ed assicurativi, sempre con attivazione ed attuazione dei criteri di massima distanza possibile fra le persone;
  • alle aziende che offrono servizi di trasporto pubblico sotto concessione è stato inoltre inviato l’invito pressante a rimodulare l’offerta. Dei nuovi criteri e delle modalità di servizio in àmbito di trasporto ferroviario regionale (“Tilo”) è già stato fatto e pubblicato ieri l’elenco; gli operatori su altri sistemi in rotaia e su gomma saranno tenuti ad orientarsi sull’effettiva richiesta dell’utenza;
  • la vigilanza sulle disposizioni spetta a Polcantonale, Polintercom e Polcom.

Una serie di provvedimenti viene messa in campo a sostegno diretto di quanti operano nell’economia (per le aziende sarà in servizio già da domattina una linea telefonica dedicata, numero 0840.117112, attiva da domenica mattina). Procrastinazione per 60 giorni nei pagamenti delle fatture emesse a nome del Cantone; posticipo dell’invio delle dichiarazioni di imposta sino a martedì 30 giugno quale nuova data ultima.

Al di fuori di quanto pertinente all’autorità politica cantonale, infine, due aspetti primari: a) insieme con la sospensione delle sante Messe almeno sino a sabato 4 aprile (e c’è anzi il rischio di una Quaresima priva di celebrazioni sino alla vigilia della Pasqua; i sacerdoti potranno celebrare privatamente), celebrazione delle esequie in sola forma privata e sospensione delle attività in varie sedi (collegi e convitti); b) sospensione del reclutamento dell’Esercito, analogamente a quanto avviene sull’intero territorio della Confederazione.

Covid-19, il Ticino sceglie di fermarsi. Elezioni comunali, più no che sì

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 19.46) Cinque i morti, 265 i contagiati (vari quelli che risultano guariti, ma un computo reale non c’è), e tra questi 265 poco meno di un quarto (64 persone) si trova ricoverato, e fra i ricoverati un quinto (13 soggetti) versa in terapia intensiva. Il peggio nell’epidemia da “Coronavirus”, tuttavia, deve ancora venire. E quindi, altro giro di vite, con autentica limitazione alla libertà personale, con vero e proprio intervento sulla quotidianità dei cittadini. Può piacere, e di ciò si dubita, o non piacere, ma l’unico modo per venir fuori da questa situazione sta nel riadattare, nel modificare, nel restringere i comportamenti personali. Ce lo stanno dicendo in tanti, ce l’hanno ribadito ancora questo pomeriggio i consiglieri di Stato, prefigurando dalla mezzanotte di oggi uno scenario ticinese non dissimile dal “modello italiano”, e cioè un paio di passi avanti rispetto alla linea adottata da Berna. Insomma, stare per stare e resistere per resistere: a costo di lacrime e sangue e sacrifici che si protrarranno, ed anche questo è concetto con il quale si dovrà prendere confidenza, anche dopo che il Covid-19 sarà stato debellato (cosa certa: la resa non è un’opzione, il “default” non entra in linea di conto. Ma non è detto che bastino due settimane per vedere un primo segno di rallentamento della crisi sulla base dell’autoprofilassi che viene chiesta alla popolazione, e meglio a ciascun membro della popolazione).

Poco o nulla viene risparmiato dalla nuova serie di provvedimenti, dagli esercizi pubblici al sistema dei trasporti, dall’economia privata (per la quale vengono messi in campo primi interventi) al culto (dalla mezzanotte in poi niente celebrazioni liturgiche, comprese quelle domenicali; come anticipato da monsignor Valerio Lazzeri, vescovo di Lugano, il precetto festivo è dato per assolto). Già in opera da ieri, con effetto a partire da lunedì, il blocco delle lezioni nelle scuole del ciclo dell’obbligo. In più, prospettiva di rinvio delle elezioni comunali: un tema ufficialmente giunto sul piatto stamane, nel corso delle tre tornate di incontri fra autorità politica cantonale ed amministratori delle realtà locali, ma che era ventilato da più di due settimane a questa parte, e mancava soltanto chi si prendesse la responsabilità di introdurre l’argomento; a tutti gli effetti non trattasi di esigenza, a tutti gli effetti l’unico problema reale è dato dall’avvenuta stampa e dall’avvenuta spedizione del materiale di voto, a tutti gli effetti un posticipo ovvero un rinvio nell’ordine dei sei-sette mesi, e dunque all’autunno, non costituirebbe motivo di dramma (ma sul punto una decisione verrà presa soltanto lunedì).

Covid-19 in Ticino, altre due vittime. Altre restrizioni in arrivo

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 15.45) Altre due persone, entrambe anziane ed entrambe definite come “affette da patologie preesistenti”, hanno perso la vita nelle ultime 24 ore su suolo ticinese a causa di complicazioni determinate dal “Coronavirus” alias Covid-19. In informazione sempre meno particolareggiata (e non va bene) quanto riferito dal portavoce dello Stato maggiore cantonale di condotta; non resi noti né luoghi né età dei deceduti, che si aggiungono ai tre registrati da cinque giorni a questa parte. In incremento i contagi, 54 nello stesso periodo, con ultimo dato statistico a quota 265 casi ovvero circa il 20 per cento sul totale in Svizzera (1’359 evidenze di cui tuttavia sole 1’189 confermate e 170 da confermarsi, a valori odierni. Rilevasi ancora, nelle cifre, una discrepanza dovuta ai differenti tempi di computo fra àmbito locale ed àmbito federale, ma la sostanza differisce nella misura d’una manciata di unità). Per gli aggiornamenti, oltre che alla stampa ed ai siti InterNet dell’Amministrazione cantonale e dell’Amministrazione federale, si rinvia anche a quanto dichiarato dalle autorità preposte in conferenza-stampa, nel tardo pomeriggio, con ennesima stretta alle maglie e sostanziale blocco delle attività fatta eccezione per quelle essenziali (farmacie e sanità “in genere”, negozi di generi alimentari, servizi di primaria necessità e servizi bancari; nel privato, chiesa la riduzione all’essenziale). Informazioni ed indicazioni anche via telefono ai numeri 0800.144144 (linea cantonale, tutti i giorni, ore 7.00-22.00) e 058.4630000 (linea federale, tutti i giorni, ore 8.00-18.00).

Vco: nessuno (o quasi) in giro, ladri rumeni traditi dal… vuoto

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Traditi dal Covid-19, in un certo senso. Cioè: il “Coronavirus” impazza, per disposizioni superiori i cittadini della Repubblica italiana sono tenuti a restare in casa e le strade si svuotano; diventano quindi sospette, almeno quanto un tizio in frac e tuba e giustacuore sulla spiaggia riservata ai nudisti, due facce sconosciute in mezzo ad un paese in cui tra l’altro tutti o quasi si conoscono. In manette, nella vigezzina Santa Maria Maggiore in provincia del Verbano-Cusio-Ossola, sono finiti giorni addietro due soggetti, amendue individuati dai componenti una pattuglia dell’Arma dei Carabinieri in transito per ordinario servizio di perlustrazione a doppio esercizio, ossia verifica dell’altrui osservanza delle disposizioni vigenti e contrasto dei reati predatori; la coppia, che si trovava ferma a bordo di un’auto su via laterale alla direttrice di via Domodossola (è la strada che collega Santa Maria Maggiore con Druogno, a tratti in parallelo e poi in intersezione con le rotaie della “Centovallina-Vigezzina”), è stata sottoposta a controllo e dai due tizi, per così dire, non è giunta una spiegazione ragionevole circa la loro presenza in quella zona.

Ergo, accertamento: dal quale sono emerse l’età dei due (30 anni entrambi), l’origine ovvero la nazionalità (rumena), non poche questioncelle interpretabili univocamente come precedenti penali ed infine la curiosa disponibilità, proprio nel bagagliaio della stessa vettura, di alcuni strumenti utili per l’organizzazione di una piccola officina o, in più probabile alternativa, per azioni di carattere effrattivo, vulgo definite quali furti con scasso. “Ferri del mestiere”, nel preciso verbale dei Carabinieri colà in servizio: dalle cesoie ai seghetti, dalle tenaglie agli scalpelli, ed infine gli indispensabili grimaldelli. Per i due è stato disposto il deferimento all’autorità giudiziaria; sotto sequestro l’attrezzatura.

Massnahmen gegen das Coronavirus: Verbot gilt auch für Skigebiete

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Der Bundesrat hat an seiner Sitzung vom 13. März 2020 weitere Massnahmen beschlossen, um die Ausbreitung des Coronavirus in der Schweiz einzudämmen und die Bevölkerung und die Gesundheitsversorgung zu schützen. Da die Verordnung 2 über Massnahmen zur Bekämpfung des Coronavirus (COVID-19) bezüglich Skigebiete in den Kantonen unterschiedlich ausgelegt wird, hält das Bundesamt für Gesundheit fest: die beschlossenen Massnahmen gelten auch für Freizeitbetriebe wie Skigebiete.

Während Skibetriebe in gewissen Kantonen entsprechend der Verordnung des Bundesrates eingestellt wurden, ist dies in anderen Kantonen zumindest teilweise nicht der Fall. Die vom Bundesrat beschlossenen Massnahmen sind diesbezüglich klar: Sie gelten ab 13. März 2020 auch für Skigebiete.

Mit dem Verbot sollen im Umfeld von Transportanlagen in Skigebieten (ohne Erschliessungsfunktion) grössere Menschenansammlungen verhindert und damit die Gefahr von Ansteckungen reduziert werden. In Unterhaltungs- und Freizeitbetrieben, und dazu gehören auch Skigebiete, dürfen nicht mehr als 100 Besucher gleichzeitig anwesend sein. Können Betreiber diese Vorgaben nicht einhalten, müssen die Skigebiete ihren Betrieb umgehend einstellen. Das Bundesamt für Gesundheit fordert jene Skigebiete, die noch immer offen sind, dazu auf, den Betrieb umgehend zu schliessen.

Coronavirus Schweiz: 1’359 positiv getestete Fälle

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Heute, den 14.03. sind 1359 positiv getestete Fälle, davon vier im Fürstentum Liechtenstein. 1189 Fälle sind bestätigt und bei 170 Fällen liegt ein erstes positives Resultat vor, Bestätigung ausstehend. Meldungen zu Erkrankungen: aus den Kantonen Aargau, Appenzell Ausserrhoden, Baselland, Basel-Stadt, Bern, Freiburg, Genf, Glarus, Graubünden, Jura, Luzern, Neuenburg, Nidwalden, Obwalden, Schaffhausen, Schwyz, Solothurn, St. Gallen, Tessin, Thurgau, Waadt, Wallis, Zug, Zürich sowie aus dem Fürstentum Liechtenstein

Verstorben sind 11 Personen.

Oberschan (Kanton Sankt Gallen): Alkoholisiert mit Elektromobil schwer verunfallt

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Gestern, um 17.00 Uhr, hat ein 41-jähriger Mann mit seinem Elektromobil in Oberschan einen Selbstunfall verursacht. Er war alkoholisiert unterwegs. Der 41-Jährige fuhr ohne Helm mit seinem Elektromobil auf der Dorfstrasse von Gretschins Richtung Malans. Auf Höhe der Einmündung Rufen fiel er aus noch unbekannten Gründen von seinem Fahrzeug, stürzte und verletzte sich dabei schwer. Der Atemalkoholtest beim Fahrer fiel positiv aus.

Er musste durch die Rettung ins Spital gebracht werden. Beim Unfall entstand Sachschaden in der Höhe von mehreren hundert Franken.

Cyber-Kriminelle nutzen Corona-Krise zur Verbreitung von Schadsoftware

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Cyber Kriminelle nutzen die aktuelle Coronavirus Situation aus, um in der Schweiz Computer mit eine Schadsoftware namens “AgentTesla” zu infizieren. Die E-Mails geben vor, vom @BAG_OFSP_UFSP (Bundesamt für Gesundheit) zu stammen. Seien Sie vorsichtig und öffnen Sie solche E-Mails nicht!

Galleria d’arte chiusa? «Venite a visitarci nel virtuale…»

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Nei tempi del “Restate a casa, restiamo a casa” causa Covid-19, patiscono le attività commerciali e patiscono i servizi e patiscono i bar ed i ristoranti e patisce lo sport; insieme con loro, assaissimo soffre la cultura, a porte chiuse in gran parte delle biblioteche, soppressi i seminari, abrogate le conferenze, annullati “vernissage” e “finissage”. E quindi? E quindi si tratta di trovare gli antidoti, ciascuno secondo propria chiave di lettura e sulla scorta delle proprie risorse. Un suggerimento interessante e di buonsenso arriva ad esempio dai responsabili della “Artrust” di Melano: venite a visitarci in modalità virtuale, il nostro ultimo allestimento (“The classical side of street art”) è già in linea, basta un “click” sul sito InterNet della galleria ed ecco la porta di ingresso al “tour” nell’esposizione già programmata sino a fine mese. Non solo: a tambur battente è stata allineata la serie delle esposizioni passate (personali o retrospettive: François Gall, Catherine Marie-Agnès “Niki” de Saint Phalle e Jean Tinguely, Yvonne Canu, Marianne von Werefkin, Italo Valenti, Marco “Raul 33” Lullo, Andrea “Ravo” Mattoni, Gionata “Ozmo” Gesi, Serena Maisto e Marco “Raul 33” Lullo) e tematiche (“Street art”, “Into the pink”). Riferimento: www.artrust.ch. In immagine, una parte del “tour” virtuale nella mostra “The classical side of street art”.

Guanti e mascherine sotto divieto di “export”: sequestro in dogana

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Di quei prodotti, causa recenti decreti con afferenza al “Coronavirus”, è vietata l’uscita dai confini tricolori ovvero l’esportazione, e per stabilire eventuali responsabilità su questo aspetto si tratterà di vedere se la spedizione dai laboratori era avvenuta prima dell’emanazione degli atti (l’ordinanza risale solo a martedì 25 febbraio) o dopo di essa. Dopo, sostengono alla Guardia italiana di finanza, e dalla sua sta di certo la documentazione cartacea e/o elettronica in accompagnamento ai beni; qui i sequestri effettuati, in totale 800’000 guanti monouso in vinile, 40’000 guanti monouso in lattice e 120 mascherine dotate di regolare valvola di classe Fp2, primo carico (quello dei guanti monouso) intercettato e bloccato giovedì 5 marzo, tutto il resto in una spedizione fermata martedì scorso, e stamane il resoconto in nota-stampa. Circa i carichi, prelevati nei depositi doganali, vengono indicate una generica destinazione “in territorio elvetico” ed una riassegnazione – si suppone, dopo verifica sulla conformità delle referenze – a nosocomi, presidi ed ambulatori nel territorio lombardo.

Colpo di stiletto / Contrordine, i “radar” ci saranno lo stesso

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Vi eravate illusi, vero, sull’annuncio (anche qui pubblicato, e tempestivamente, nel tardo pomeriggio di oggi) circa la totale assenza di controlli mobili della velocità nel corso della prossima settimana, ovvero a partire da lunedì 16 e sino a tutta domenica 22 marzo? Sì, riconoscetelo; lo ammettiamo anche noi, e nella notizia non si trovava nulla di strano, sapendosi quanto in questo momento sia prioritario l’utilizzo delle forze di polizia per servizi essenziali. Ed invece, ecco, si trattò di errore: dalla Polcantonale fanno sapere di aver spedito e pubblicato un modulo che non c’entra con il reale cioè con le intenzioni e con i programmi. Spiace il dover cancellare un’informazione data in modo congruo al comunicato ufficiale; dovere di cronaca impone infatti di riferire che i “radar” saranno in azione a Bellinzona, a Locarno, a Chiasso ed a Lugano, dunque per quattro degli otto Distretti del Cantone. Si comprende tuttavia la situazione in cui maturò l’invio di una nota-stampa in versione-base, cioè priva di qualunque indicazione che non fosse il periodo di (non) esecuzione delle attività: una svista priva di effetto reale, in questi tempi, è anzi felice causa di un sorriso.

Covid-19 in Ticino, cifre rosse: 258 contagiati, uno su cinque è in ospedale

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 20.56) Preoccupa, il Covid-19. Preoccupa in quanto virus, ma più di tutto preoccupa a causa della rapidità della sua diffusione (nulla di nuovo) e della pressione che esso mette sul sistema sanitario ticinese (il che, purtroppo, è novità solo nel senso dell’essersi inverato un timore più volte espresso nei giorni scorsi). I numeri del Ticino, al giorno numero 18 dal riscontro del primo caso di contagio da “Coronavirus”, pesano anche perché non viene percepita un’attenuazione del tasso di incremento: 258 coloro che di sicuro sono stati colpiti, ed un quinto sul totale (52 persone) si trova ricoverato in ospedale, ed un quarto di questi (cioè 13) si trovano sotto terapia intensiva; e sul conto, non si dimentichi, restano le tre vittime.

Cercasi curva credibile – Anche oggi, insomma, bollettino di guerra. Fa colpo un passaggio di quel che il medico cantonale Giorgio Merlani ricava nel confronto fra due informazioni a distanza di poche ore: vi è infatti il rischio di essere sempre imprecisi per difetto, nel raccontare cioè nel riferire al pubblico, quando accade che tra mattina e sera si evidenzi uno scarto di 40 infettati, cioè un 18-20 per cento in più. Non è questo, o almeno ce lo si augura, l’ìncremento tendenziale; per paradosso, le cifre sono piccole rispetto a quel che servirebbe per incominciare a trarre un modello matematico credibile. Modello per il quale, fatta pur tutta la tara, non si può escludere di andare a prestito dalle rilevazioni d’oltreconfine, in quella Lombardia che ebbe l’epicentro negli ormai celebri 10 Comuni del Lodigiano intorno a Codogno, e che poi divenne “zona rossa” (no, arancione: forse perché è un colore dal minor impatto), e che ora è impegnata in lotta senza quartiere su riferimenti drammatici (a questa sera; 7’732 ammalati, 836 in più rispetto a ieri; 890 morti, di cui 146 nelle ultime 24 ore). A tali tassi di crescita, il pericolo d’un cedimento della diga su cui resiste la sanità ticinese sarebbe elevato.

L’aiuto dell’Esercito – Per quanto non più strategico e non più perseguito nella sostanza sia il tracciamento del contagio con indagine negli ambienti frequentati dai soggetti colpiti, qua e là sono percepiti messaggi che inducono alla prudenza ed alla preoccupazione: dicasi, in questo senso, dei tre casi in contesti comunitari ad ampio spettro (e ad elevato livello di contatti diretti e prossimali) quali sono le caserme di Monteceneri (due persone, l’una impegnata nella Scuola traffico-trasporti e l’altra in divisa quale paracadutista) e di Airolo (una, ascritta alla Scuola sanitari). In riferimento all’Esercito, invece, una nota positiva: dopo l’assegnazione iniziale di due ambulanze nel contesto di provvedimenti assunti a Berna, ecco giungere invece significativi e qualificati contingenti in appoggio a personale e pazienti. 23 in tutto i militari delle truppe sanitarie che hanno raggiunto Lugano (sei, al “Civico”) e Bellinzona (17, al “San Giovanni”) con attestazione in presidio per sette-otto giorni, ossia sino a venerdì 20 marzo, quando i gruppi saranno rilevati e sostituiti da altri effettivi. Non manca un massiccio apporto di materialii, comprese tende universali, “container”, sistemi di controllo, strumenti per la respirazione, barelle e materiale medico.

Schweiz: 1’121 bestätigte Coronavirus-Fälle

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Die Anzahl Erkrankungsfälle von Covid-19 nimmt in der Schweiz rasch zu. Aktueller Stand sind 1’125 positiv getestete Fälle, davon vier im Fürstentum Liechtenstein. 1’009 Fälle sind bestätigt und bei 116 Fällen liegt ein erstes positives Resultat vor, Bestätigung ausstehend. Bisher traten sieben durch Covid-19 verursachte Todesfälle in der Schweiz auf.

Zeitlicher Verlauf


In der folgenden Grafik finden Sie eine epidemische Kurve mit den Fallzahlen für die
positiv getesteten Fälle. Die Zahlen für das heutige Datum beziehen sich auf Meldungen, die bis heute früh am BAG eingetroffen sind. Daher können die Daten in diesem Bericht von den Fallzahlen, die in den Kantonen kommuniziert werden, abweichen.
Abbildung 1: Fallzahlen seit Einführung der Meldepflicht für Covid-19 in der
Schweiz und Fürstentum Liechtenstein 2/3 Inzidenz pro 100’000 Einwohner nach Alter und Geschlecht.
Die Altersspanne für die positiv getesteten Fälle betrug 0 bis 98 Jahre, im Median 49
Jahre, das heisst 50% der Fälle waren jünger, 50% älter als 49 Jahre. 52% der Fälle waren Männer, 48% Frauen. Erwachsene waren deutlich mehr betroffen als Kinder.

Abbildung 2: Inzidenz von Covid-19 pro 100’000 Einwohner nach Alter und Geschlecht seit Einführung der Meldepflicht in der Schweiz und Fürstentum Liechtenstein Kantonale Verteilung. Aus 24 der 26 Kantone der Schweiz und dem Fürstentum Liechtenstein wurden bis jetzt Fälle gemeldet. Zu den kantonalen Fällen zählen auch einzelne Fälle ohne ständigen Wohnsitz in den jeweiligen Kantonen. Im Folgenden sehen Sie eine Karte der Schweiz und dem Fürstentum Liechtenstein. Sie zeigt die Verteilung der Anzahl Fälle nach Kanton.

Abbildung 3: Kantonale Verteilung der Anzahl Covid-19 Fälle seit Einführung der Meldepflicht in der Schweiz und dem Fürstentum Liechtenstein: Anzahl bestätigter Fälle (in Klammern: Anzahl Fälle mit erstem positivem Resultat, Bestätigung ausstehend).

Grenchen (Kanton Solothurn): Auto aus Aare geborgen / Lenker tot

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Das Auto, welches am Donnerstagmorgen in Staad bei Grenchen in die Aare fuhr und kurz darauf unterging, konnte am Freitagmittag lokalisiert und schliesslich geborgen werden. Der mutmassliche Fahrzeuglenker befand sich im Auto, für ihn kam jede Hilfe zu spät. Hergang und Umstände bilden Gegenstand weiterer Abklärungen. Hinweise auf ein Fremdverschulden gibt es bislang nicht.

Am Donnerstag, 12. März 2020, konnte ein Spaziergänger gegen 10.45 Uhr beobachten, wie in Staad bei Grenchen ein Auto von einem Feldweg herkommend in die Aare fuhr und kurz darauf unterging. Durch Angehörige der Polizeikorps Solothurn und Bern wurden unverzüglich umfangreiche Suchmassnahmen eingeleitet.

Nachdem die Suche am Donnerstagabend unterbrochen werden musste, wurde diese am Freitagmorgen fortgesetzt. Im Verlauf dieser Suche konnte das gesunkene Auto mittels Sonargerät lokalisiert und schliesslich aus der Aare geborgen werden. Ebenfalls geborgen werden konnte der mutmassliche Fahrzeuglenker, welcher sich im Auto befand. Für ihn kam jede Hilfe zu spät.

Hergang und Umstände bilden Gegenstand weiterer Abklärungen. Hinweise auf ein Fremdverschulden liegen derzeit nicht vor. Weitere Auskünfte sind aus Rücksicht auf den Persönlichkeitsschutz nicht möglich.

Coronavirus: 32-jährige Frau stirbt in Genf

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In Genf ist jetzt eine 32-jährige Frau dem Coronavirus erlegen. Sie ist das jüngste Opfer in der Schweiz. Nun gibt es den ersten Todesfall, welcher nicht zur offentsichtlichen Risikogruppe gehört. Das bis jetzt jüngste Opfer in der Schweiz ist eine 32-jährige Frau aus Genf. Sie verstarb bereits am Mittwoch in ihrer Wohnung und ist durch eine andere Erkrankung unter dem Radar durchgerutscht. Die Virusinfektion wurde erst nach ihrem Tod festgestellt. Die Staatsanwaltschaft hat jetzt eine Untersuchung der Todesumstände eingeleitet, um etwaige Fahrlässigkeit zu untersuchen.

Berna “buca” sui confini. Con una blindatura all’acqua di rose

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 19.01) Non è che, a questo punto, molto cambi; non è che, a questo punto, il provvedimento – più rumoroso che clamoroso – possa determinare effetti incisivi sulla lotta contro la diffusione del “Coronavirus”. Blindatura all’acqua di rose, per quanto riguarda i confini elvetici, quella che Berna ha deciso oggi nel contesto di una serie di nuove disposizioni di fatto solo correttive rispetto alle precedenti già adottate, essendo infatti rimasta una sorta di “zona grigia” su cui un portavoce di Palazzo federale, appena l’altr’ieri, aveva sostenuto non potersi intervenire; rispetto ad un potenziale sbarramento, difatti, le deroghe risultano talmente varie e numerose da vanificare nella sostanza l’entità della profilassi ricavabile. Ed infatti, a livello federale, quali notizie dalla maggiore rilevanza sono da considerarsi la chiusura di tutte le scuole sino a sabato 4 aprile (“rectius”, sino a lunedì 6 aprile; in Ticino, nel frattempo e dopo conversione “ad U” rispetto alle tesi da taluno sostenute sino a poche ore prima, tale intervento era già stato deciso) e dallo stanziamento di 10 miliardi di franchi a favore dell’economia, in modo da attenuare le conseguenze da Covid-19 (provvedimento interessante in materia di lavoro ridotto ma testualmente incompleto, non risultando al momento tutelate le fasce degli operatori “in proprio”), Vietate le manifestazioni su cui possano confluire più di 100 persone; limitazione a 50 persone per ciò che riguarda l’accesso ai ritrovi pubblici (sostanziale copia del modello già in essere a sud delle Alpi).

L’attenzione del Ticino era puntata invece sulla questione confinaria, tanto di più dopo l’inseguirsi di sparacchiate (giorni addietro, autentico “hoax” sulla “Handelszeitung”) e di smentite e di nuove illazioni, sino all’ipotesi di un testo drastico su cui la consigliera federale Karin Keller-Sutter si sarebbe trovata a lavorare ancora iersera. E fu così che la Jungfrau si trovò a partorire un topolino delle dimensioni d’un ciottolo da rive della Melezza: l’ingresso in Svizzera è ora vietato ai turisti mentre viene ammesso (e ci mancherebbe altro) chi sia cittadino svizzero in rientro dall’estero; passa inoltre chi dispone di un permesso di soggiorno, passa anche il traffico di solo transito, passano naturalmente le merci. E continueranno ad entrare, sempre con i vincoli di controllo da parte italiana (passaggio con permesso “G”; non sussiste invece più il problema degli studenti nel ciclo post-obbligatorio, essendo sospese le lezioni), i frontalieri; ridottisi per numero, sì, nel corso degli ultimi giorni, sicché al momento si può parlare d’un flusso nell’ordine di una metà del consueto ed anche meno (Norman Gobbi, direttore del Dipartimento cantonale istituzioni, rileva 28’000 passaggi contro 68’000 consueti), ma necessariamente “concentrati” sui soli valichi maggiori dopo blocco di quelli minori per oggettiva impossibilità di esercizio dei controlli pretesi da Roma. In ultimo, un’espressione che non manca di destare perplessità: possono entrare coloro “che devono venire in Svizzera per motivi professionali”. Spiegare, prego. Anzi, meglio di no.

“Tilo” in rotaia di frontiera, riduzioni e soppressioni a raffica

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Si riduce in forza del Covid-19, ma anche dell’indisponibilità di personale della “Trenord” italiana, l’offerta nel sistema di trasporti su rotaia “Tilo” in area di frontiera. Qui le informazioni aggiornate (vale il riferimento dal territorio ticinese):

a) da oggi a domenica 15 marzo: soppressi tutti gli “S10” della linea Bellinzona-Lugano-Chiasso-Como stazione San Giovanni sulla tratta Chiasso-Como stazione San Giovanni; soppressi tutti gli “S40” sulla tratta Varese-Mendrisio-Como; soppressi tutti gli “S50” sulla tratta Varese-aeroporto Malpensa; collegamento con “S50” garantito nelle fasce orarie di punta (mattina e sera) sino a Varese; collegamento con “S50” garantito nell’intera giornata sino a Stabio;

b) da lunedì 16 marzo, e sino a nuova indicazione: soppressi tutti gli “S10” della linea Bellinzona-Lugano-Chiasso-Como stazione San Giovanni sulla tratta Chiasso-Como stazione San Giovanni; per gli “S10”, riduzione dell’offerta nelle ore di punta con garanzia di copertura del servizio ogni 30 minuti sulla tratta servita e nell’arco dell’intera giornata; per gli “S20” della linea Bellinzona-Locarno, riduzione dell’offerta nelle ore di punta con copertura del servizio a cadenza di ogni 30 minuti sulla tratta servita e nell’arco dell’intera giornata; soppressi tutti gli “S40” sulla tratta Varese-Mendrisio-Como; soppressi tutti gli “S50” sulla tratta Varese-aeroporto Malpensa; collegamento con “S50” garantito nelle fase orarie di punta (mattina e sera) sino a Varese; collegamento con “S50” garantito nell’intera giornata sino a Stabio (coincidenza in raccordo con la “S10” a Mendrisio) ed a cadenza di 60 minuti; soppresso il servizio notturno denominato “Tilo pigiama”.

Restano invariati, per contro, i servizi “S30” sulla tratta Cadenazzo-Luino e “Re10” (regionali veloci) sulla tratta Bellinzona-Lugano-Chiasso-Como-Milano. Due, infine, gli aspetti di cui tenere conto: a) altre variazioni saranno valutate in corso d’opera ovvero secondo l’evolversi della situazione; b) opportuno il fare riferimento alle indicazioni all’interno delle singole stazioni (le pagine “web” di Ffs e “Trenord” potrebbero risultare non perfettamente attendibili causa succedersi delle modifiche).

Hockey Sl / Tutto agli archivi causa Covid-19. In salvo i Rockets

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Erano giunti ad un centimetro dal chiudere all’ultimo posto il gironcino di “play-out”, erano lì lì dal doversela giocare nel “barrage” con la squadra (Valais o Basilea) che si fosse imposta in finale di “play-off” della Msl; ed invece, a meno di terremoti le cui avvisaglie si ebbero al termine della stagione regolare sulla sostanziale rottura dei patti parasociali fra realtà compartecipi del progetto, li ritroveremo in agosto a far preparazione sul ghiaccio ed a settembre in pista. BiascaTicino Rockets in salvo causa Covid-19, con effetto immediato e per decreto, nella cadetteria hockeystica elvetica, perché dall’assemblea straordinaria svoltasi stamani ad Ittigen (vedasi in altra parte del giornale) è emersa per l’appunto la decisione di chiudere tutto per questo campionato, di non assegnare titoli né in National league né in Swiss league ed anche di azzerare le previste retrocessioni, qualora esse fossero maturate nel prosieguo dei rispettivi tornei. Allo stato dell’arte, del “play-off” era stata portata a termine la serie dei quarti di finale, con superamento del turno da parte di Kloten (4-1 nel ciclo con i Grasshoppers Lions ZurigoKüsnacht), Ajoie (idem sulla ChauxdeFonds), Langenthal (idem sull’Olten, unico caso a rovesciamento delle gerarchie determinatesi al termine della fase di qualificazione) e Visp (idem sul Turgovia). Nella “poule”-salvezza, dove erano stati disputati quattro turni su sei, l’obiettivo della permanenza in Swiss league era stato già centrato da Sierre (54 punti) ed AccademiaZugo (47); con soli sei punti ancora in palio, il Winterthur viaggiava a quota 37 ed i vallerani ticinesi, invece, si trovavano a quota 32.

Colpo di stiletto / Vincenzo Küng, capocannoniere. Con zero goal

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Sino ad ora, pur da ottimo atleta, egli balzava all’evidenza dell’immaginazione per il sapiente contrasto fra nome e cognome, almeno al pari della locarnese Santuzza Oberholzer che ben conosciamo come autrice e promotrice teatrale. Da oggi entra invece nella storia, sconfinando d’ufficio nella leggenda perché a memoria d’uomo un simile evento è privo di precedenti, il non ancora 27enne Vincenzo Küng in quota Langenthal nella cadetteria hockeystica elvetica: all’attaccante bernese (da Thun), altezza 186 centimetri, peso 93 chilogrammi, va infatti il titolo di capocannoniere della “post-season”. Direte: e dove starebbe il motivo di cotanta sorpresa, trattandosi pur sempre di un elemento da 14 goal e 17 assist in 44 partite di fase regolare e di un produttore di quasi mezzo punto per incontro in un totale di 339 partite in Lega nazionale B? Vedete voi: 10 punti all’attivo nei cinque incontri disputati allo stadio dei quarti di finale (estromesso l’Olten, 4-1 nella serie), ma con soli… assist ovvero senza la firma su alcun goal. Per buona misura, al secondo posto in graduatoria (nove punti, quattro goal e cinque assist) compare Philip-Michaël Devos, canadese in maglia Ajoie, stradominatore in stagione regolare quando aveva sfiorato la tripla cifra…

Hockey Nl / E tutto tacque: né titoli, né promozioni, né retrocessioni

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Per anni il blocco dei tornei in modalità tipica di una Lega professionistica nordamericana aveva costituito desiderio di alcuni presidenti di società, tra di loro anche Filippo Lombardi per conto dell’AmbrìPiotta; progetto in verità mai affrontato compiutamente, e che invece viene attuato oggi, in forma transitoria, per volontà del… “Coronavirus”. La National league (massima serie) dell’hockey svizzero 2019-2020 non avrà infatti un vincitore: dopo annullamento del “play-off” e del “play-out” ad avvenuto completamento della fase regolare, infatti, dall’odierna riunione straordinaria alla “Casa dello sport” di Ittigen nel Canton Berna è uscita la decisione di applicare il “no contest” e quindi di non assegnare il titolo, fatto del tutto eccezionale (seconda volta nella storia dalla fondazione della Lega nazionale nel 1937; l’unico precedente risale al torneo 1939-1940. Considerandosi anche le stagioni precedenti ossia dal tempo – anno 1908 – della disputa di manifestazioni ufficiali in forma di torneo “compiuto”, due buchi si ebbero nel 1913-1914 e nel 1914-1915 per quanto riguarda il Campionato nazionale ed uno è registrato nel 1925-1926 per quel che concerne il Campionato internazionale). Ma non solo: venendo a mancare il torneo per evitare la retrocessione, salve tutte e quattro le squadre tra cui l’AmbrìPiotta, classificatosi terz’ultimo dopo i 50 incontri della prima fase. Come dire che tutto rimane così com’è e che nessuna differenza, per causa esogena e patogena, corre infine fra gli Zsc Lions da 91 punti ed i RapperswilJona Lakers da 52: così come la morte, parafrasandosi Totò, il Covid-19 è una livella.

Covid-19 ed anziani, “scout” valmaggesi in aiuto per spesa e farmaci

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Voi preparate la lista, e fate in modo che nell’elenco sia presente il fabbisogno ordinario di almeno sette-otto giorni; noi faremo gli acquisti per conto vostro, nel punto-vendita della grande distribuzione organizzata (in sostanza o “Coop” o “Migros” o “Denner”) più vicino a casa vostra e provvederemo a portarvi la spesa diretttamente a casa. Meritevole di indicazione, fra i non rari esempi di solidarietà che prendono piede in questi giorni di forzata semiquarantena del Canton Ticino, l’offerta di disponibilità volontaria che giunge dagli “scout” della ValleMaggia; destinatari, in primo luogo, gli anziani e quanti non dispongano né di un’opportunità di aiuto diretto da parte dei familiari né di un mezzo per gli spostamenti autonomi. Garantito anche il recapito dei farmaci; tra i possibili servizi, anche lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Riferimento: Laetitia Grossini, telefono 079.5942139.

Rete tram-treno del Luganese, annullato l’incontro a Manno

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Cancellato dall’agenda il secondo appuntamento informativo sul progetto della rete tram-treno nel Luganese, incontro pubblico già fissato per martedì 17 marzo alla “Sala Aragonite” in Manno. La decisione assunta dall’autorità politica cantonale (Dipartimento cantonale territorio) è conseguente ai provvedimenti adottati al fine di abbattere il rischio di diffusione del “Coronavirus”. Non è da escludersi il recupero della data una volta che l’epidemia sia stata superata.

Covid-19, Ticino verso l’“offline”: servizi ridotti all’essenziale

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Altro giro di vite, sull’evolversi della crisi epidemica da “Coronavirus” e dei provvedimenti in fase di adozione da parte delle autorità dei Paesi confinanti con la Svizzera, dopo la riunione straordinaria che i membri dell’Esecutivo cantonale hanno tenuto stamane. Le decisioni in sintesi: a) nell’amministrazione pubblica, per quanto riguarda il rapporto con il pubblico, saranno mantenuti i servizi di base e verrà per contro interrotta l’erogazione di servizi considerati “non prioritari”; b) al più tardi nella giornata di domani, sabato 14 marzo, saranno diffuse le disposizioni su un nuovo “pacchetto” di provvedimenti con pertinenza all’economia privata; c) sin da ora i responsabili di attività dell’economia privata sono invitati a garantire i servizi di base e, nel contempo, a ridurre le attività: d) per quanto riguarda le scuole, chiusura degli istituti (vedasi in altra parte del giornale) operanti nel ciclo dell’obbligo quale intervento supplementare alla già avvenuta chiusura delle sedi in cui abbiano luogo corsi post-obbligatori.

Covid-19, decisione sensata (finalmente): da lunedì niente lezioni a scuola

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Appena ieri, durezza inspiegabile verso coloro che ai suoi occhi apparivano reprobi, rivendicazione petulante del ruolo dell’autorità di governo, sostanziale intimazione ad evitare le fughe in avanti (e, per quelli che le avessero già fatte, a tornare sui propri passi) perché in tal modo si alimenterebbe solo la confusione; e, tra le righe, mezza e sinistra promessa di future conseguenze giuridiche, escludendosi dal novero dei destinatari i soli genitori degli allievi. Oggi, come non detto e quasi non sembra nemmeno che la decisione giunga dal medesimo luogo: da lunedì, in forza dei rischi di contagio da Covid-19 tutte le scuole in Ticino (tutte, non solo quelle dei cicli post-obbligatori così come era stato deciso appena qualche giorno fa) rimarranno chiuse cioè, e per meglio dire, deprivate di programmazione didattica.

Azione e reazione – La decisione è giunta dall’Esecutivo cantonale, di fatto a ribaltamento della posizione tetragona (“L’obbligo di frequenza deve rimanere in essere, il mandato della scuola consiste nell’insegnare, le scuole dell’obbligo devono restare aperte, io voglio badare al risultato e non alle polemiche o ai giudizi”: il tutto documentato in intervista al “Corriere del Ticino”) assunta e mantenuta da Manuele Bertoli, titolare del Dipartimento cantonale educazione-cultura-sport; e, questo, non solo a distanza di una manciata di ore dall’esposizione di tesi rigorose ed indefettibili, ma addirittura il giorno precedente un preannunciato – e confermato – incontro fra lo stesso Manuele Bertoli e le autorità municipali interessate, sede quella in cui sarebbe stata da trovarsi una “soluzione condivisa”. Nei fatti, questo si ha: ieri una “decisione ragionata e dettata da persone altamente qualificate e specializzate” che faceva dire “no”, oggi “un’attenta e ponderata analisi” che comporta la quasi immediata adozione di tutto quel che sta nel campo del “sì”, e sempre su informazioni pervenute “dai responsabili sanitari” (che, si suppone, sono persone altamente qualificate e specializzate) e dopo consultazione con le autorità federali, con le autorità cantonali, con lo Stato maggiore cantonale di condotta e con il medico cantonale; a fianco dei nuovi provvedimenti restrittivi per le attività economiche, la scuola rientra pertanto nell’alveo dei servizi “non prioritari” al pubblico, con chiusura “resasi ora (ora? Ieri pomeriggio no?, ndr) opportuna e sostenibile grazie alla presenza delle altre (ed) imprescindibili misure di accompagnamento”. Laddove possibile, in pratica, docenti e personale rimarranno a disposizione per accogliere quegli scolari che a domicilio non dispongano di una presenza sufficiente di genitori e/o tutori, ferma restando anche la recente raccomandazione a non lasciare minorenni nelle mani di anziani in ragione della particolare vulnerabilità di questi ultimi.

Date e modalità – Il servizio di assistenza nelle scuole viene garantito con decorrenza da martedì 17 marzo; trasporto scolastico e refezione scolastica in regolare copertura nei giorni di martedì 17 marzo, mercoledì 18 marzo e venerdì 20 marzo, essendo giovedì 19 marzo giorno festivo; indicazioni sulla gestione nelle settimane seguenti saranno fornite direttamente ai responsabili degli istituti nel ciclo dell’obbligo, così come indicazioni meglio particolareggiate saranno elaborate e comunicate per ciò che riguarda gli asili-nido.

Inviti all’impegno – In attesa di capire quanto e come gli atti di responsabilità di vari amministratori locali abbiano influito sulle decisioni del Governo (le scuole sarebbero rimaste chiuse a Locarno, a Lugano, a Cadenazzo ed in parte del Malcantone con garanzia di assistenza parziale, a Monteceneri invece per conseguenza del blocco a tutti gli immobili comunali), sul piatto restano le considerazioni ed i suggerimenti con inviti al massimo sforzo per arginare il contagio, in particolare puntandosi ad evitare per quanto possibile “il contatto intergenerazionale tra bambini e giovani che finora potevano restare a scuola” e le persone per le quali sussistono rischi maggiori; intuitiva la lista, la soglia generica di età è data sui 65 anni, nel complesso è da cosniderarsi chiunque sia affetto da tumore o diabete o ipertensione o malattie cardiovascolari o malattie croniche delle vie respiratorie o malattie da cui risulta indebolito il sistema immunitario (e lo stesso discorso vale, ahinoi, per alcune terapie).

Basel Stadt: Mann stirbt nach Sturz von Brücke

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Gestern, kurz vor 6.00 Uhr, wurde ein schwer verletzter Mann am St. Johanns-Rheinweg bei der Johanniterbrücke aufgefunden. Trotz sofortiger Reanimation durch den Notarzt und die Sanität der Rettung Basel-Stadt erlag der Mann noch an Ort seinen schweren Verletzungen.

Die bisherigen Ermittlungen der Kriminalpolizei der Staatsanwaltschaft ergaben, dass der Mann offensichtlich von der Brücke in die Tiefe gestürzt war. Die Umstände des Sturzes konnten bis anhin nicht abschliessend geklärt werden.

Depressione, rimbalzone, flessione: Borse europee tra euforia e psicosi

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 18.00) Oceano di scorrerie per i pirati appena ieri, serra di fiori spuntati e fioriti all’improvviso ed in quantità da profluvio, indi e di nuovo zona di pericolo: è la sorte della Borsa di Zurigo, luogo in cui schizofrenia, “panic selling” ed appetiti da speculatori di breve termine sembrano sposarsi e divorziare da un minuto all’altro perché è oggettivamente non credibile un quadro in cui al “meno 9.64” per cento timbrato alle ore 17.31 di ieri sullo “Swiss market index”, e seguito a Wall Street dal cedimento più vistoso negli ultimi 33 anni, alle ore 13.33 di oggi corrispondesse un incremento superiore al sette per cento (picco a 9’042.54 punti), salvo ripartenza delle vendite ed ultima attestazione su un progresso modestissimo (più 1.17 per cento a quota 8’367.56 punti). “Roche holding Ag” a lungo capofila ed infine sul podio con progresso pari al 3.15 per cento; “Compagnie financière Richemont Sa” battistrada (più 3.89); in retroguardia “Adecco Sa” (meno 2.27). Quanto alle altre piazze primarie, tendenze analoghe e con evoluzioni degne di indagine extrafinanziaria: Dax-30 a Francoforte, più 0.77; Ftse-Mib a Milano, più 7.12; Ftse-100 a Londra, più 2.46; Cac-40 a Parigi, più 1,83; Ibex-35 a Madrid, più 3.74. Fra il 2.82 ed il 3.46 per cento gli spunti positivi in rilevamento sugli indici a New York. A 105.6 centesimi di franco il cambio per un euro.

Endlich: Tessin schliesst obligatorische Schulen im Kampf gegen den Coronavirus

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Der Kanton Tessin schliesst ab Montag alle obligatorischen Schulen.

Es werden nun auch alle obligatorischen Schulen vom Kindergarten über die Primarschulen bis zur Oberstufe geschlossen. Dies gab der Tessiner Regierungsrat heute bekannt.

Die Massnahme gilt ab kommendem Montag. Ab Dienstag soll ein Hütedienst in den Schulen eingerichtet werden, damit Eltern, die keine Betreuungsmöglichkeiten haben, ihre Kinder dorthin bringen können. Auf diese Weise sollen Ansteckungen von der jungen auf die ältere Generation verhindert werden.

Die Kantonsverwaltung wird zudem ihre Arbeit auf ein Minimum zurückfahren. 

Bastardi inside / Destini paralleli tra Bellinzona e Francoforte

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In comune, sino a ieri mattina, avevano solo la laurea in giurisprudenza. Forse mal consigliati ieri, forse meglio consigliati oggi, entrambi hanno repentinamente invertito la rotta su decisioni essenziali nei campi di rispettiva assegnazione. A sensazione: sanno di rotta comune il viaggio di Christine Lagarde alla guida della “Banca centrale europea” in Francoforte sul Meno e quello di Manuele Bertoli al timone del Dipartimento cantonale educazione-cultura-sport in quel di Bellinzona per il Canton Ticino. Rotta comune, direzione un iceberg da cui le loro carriere “politiche” saranno affondate.

Ciclismo / Rinviata l’assemblea ordinaria della Federazione ticinese

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Riprogrammazione necessaria anche per l’assemblea annuale della “TicinoCycling”, ovvero Federazione ticinese ciclismo, evento che era stato annunciato per mercoledì 18 marzo. Come indica il presidente Fabio Schnellmann in una breve nota, le attività del Comitato direttivo proseguiranno nel frattempo ed in modo regolare; con i dirigenti del “Velo club Capriasca”, società sotto la cui egida era stata organizzata l’assemblea medesima, verrà fissata una nuova data sul calendario, auspicabilmente in coincidenza con la ripresa dell’attività agonistica dopo l’epidemia da Covid-19. In immagine, Fabio Schnellmann.

“CambusaTeatro”, debutto rinviato per lo spettacolo “SuperSocrates”

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Rinvio “sine die”, e di certo non prima della conclusione del periodo di semiquarantena collettiva a causa del “Coronavirus”, per lo spettacolo “SuperSocrates”, in calendario da oggi, venerdì 13 marzo, a domenica 15 marzo, sede di rappresentazione il “CambusaTeatro” di Locarno. La nuova produzione sarà proposta con non meno di tre date. Dichiarata nel frattempo la cancellazione di tutti gli appuntamenti previsti per il mese di marzo.

Covid-19, una mezza insurrezione contro il “Diktat” delle scuole aperte

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All’Ordine dei medici non hanno dubbi (in tal senso anche le risoluzioni emerse nel corso d’una riunione straordinaria svoltasi iersera), né li hanno numerosi professionisti della sanità. E già ieri era accaduto che qualche amministratore pubblico, al “Diktat” giunto da Manuele Bertoli consigliere di Stato, rispondesse picche, in forma diretta o in via indiretta (a Monteceneri, con la chiusura degli immobili comunali a partire da lunedì; a Cadenazzo, con la concessione della libertà di frequenza al livello della scuola dell’infanzia, il che si traduce in libertà di assenza). Ma oggi la sconfessione è stata plateale, tanto nel Sopraceneri quanto nel Sottoceneri: quelle scuole dell’obbligo aperte per ordine superiore, mentre il “Coronavirus” impazza ed a dirlo è l’impennata nel numero dei contagi (vedasi in altra parte del “Giornale del Ticino”), incontrano scarsa simpatia e crescente avversione.

Vexata quaestio – Sgraditissima, e lo si coglie nei dialoghi sui treni e dalle chiacchiere via “Facebook”, la tesi secondo cui si tratterebbe di un problema “scolastico, non sanitario”; la percezione pubblica viaggia in direzione affatto opposta. E non sulla sola onda della “vox populi” hanno scelto di agire oggi sia Marco Borrradori sia Alain Scherrer, in nome dei rispettivi Esecutivi comunali a Lugano ed a Locarno, decretando la libertà di azione tanto per le scuole elementari quanto per le scuole dell’infanzia; alle istanze pervenute dalle famiglie, dove elevato è il timore di contagio da contatto tra studenti e studenti e/o studenti e docenti, si è aggiunta la constatazione del calo delle presenze tra i docenti, calo cui è seguito un progressivo esaurimento del “serbatoio” dei supplenti. L’esempio ed il modello di verbanesi e ceresini sono stati seguito da Agno (con effetto da domani) e Magliaso (con effetto da lunedì 16 marzo), sempre con provvedimento per ora limitato nel tempo a domenica 29 marzo e con libertà di scelta (aule aperte e presidiate, assistenza garantita dai docenti, ma nessuna obiezione ed anzi massimo rispetto ai genitori che preferiranno tenere a casa bambini e ragazzi). Sulla stessa linea Gravesano e Bedano; di avviso opposto Bellinzona (il che non sorprende) e Sessa (qui, tuttavia, in presenza del rischio di congelare l’attività di alcune sezioni). Unanime e ferrea la posizione dei municipali di Torricella-Taverne: a testa alta, perché la salute pubblica viene prima d’ogni altra cosa, chiudere e chiudere e basta.

Ma qualcuno fa le stizze – Piuttosto noto è il fatto che, a rigore della Legge sulla scuola, l’obbligatorietà della frequenza a scuola è di pertinenza cantonale. Assai più chiaro, in questo momento specifico, è il fatto che esiste una pandemia, che alcune scelte si sono rivelate insufficienti o inadeguate o erronee, che il diritto dei genitori viene prima di qualsiasi “ukase” e che, in ultima analisi, l’eventuale perdita di un anno scolastico non dovrebbe costituire un dramma (ma dovrebbe affrontare una battaglia anche in sede giudiziaria chi, al momento della valutazione dell’allievo, si mettesse in mente l’ipotesi di considerare come assenze le astensioni dalla frequenza causa “Coronavirus”). Non casuale, e segno anzi di un certo nervosismo nei corridoi del Dipartimento cantonale educazione-cultura-sport, la diffusione di dati statistici in tempo reale e pertinenti all’intero territorio cantonale: “Stamattina erano regolarmente a scuola il 77.95 per cento degli allievi delle scuole medie ed il 79.70 per cento degli allievi delle scuole dell’infanzia e della scuola elementare”, in sostanza quattro su cinque, e che il tasso di presenze è “molto vicino o superiore all’80 per cento” (Mendrisiotto, 79.51 per cento; Bellinzonese, 81.07 per cento; Locarnese, 83.90 per cento; Tre valli, 85.73 per cento) “eccezion fatta per il Luganese”, dove il valore si situa appena al di sopra del 70 per cento (71.74). Ancora, con riferimento alle sole scuole comunali (infanzia ed elementari), ostentato un tasso medio di presenze “pari a quasi l’80 per cento” (Mendrisiotto-Basso Ceresio, 83.80; Locarnese-valli, 86.00; Bellinzonese-Tre valli, 76.70; Luganese, 76.20); tutti dati spendibili, tutti dati che sarebbero stati da corroborarsi con le cifre reali (numero di allievi, e magari anche il numero dei docenti), tutti dati ben poco rappresentativi dell’“idem sentire” in ampia fascia della popolazione e degli amministratori pubblici. I quali, in ultimo e solo con qualche eccezione, non hanno esitato a prendere le parti delle famiglie.

Die Migros ruft M-Budget Sultaninen, getrocknet zurück

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Bei einer behördlichen Kontrolle wurde in M-Budget Sultaninen, getrocknet ein
Wert von Ochratoxin A (Schimmelpilzgift) gemessen, der über dem gesetzlich
erlaubten Höchstgehalt liegt. Eine Gesundheitsgefahr kann nicht ausgeschlossen werden. Die Migros bittet ihre Kundinnen und Kunden, das Produkt nicht zu verzehren und zurückzubringen.
Vom Rückruf betroffen ist folgendes Produkt:
Name: M-Budget Sultaninen getrocknet
Gewicht: 250 gramm
Preis: CHF -.90
Artikelnummer (auf der Rückseite): 1052.604
Mindestens haltbar bis: 21.09.2020
Die betroffenen Produkte wurden bereits aus den Regalen der Migros entfernt. Sie waren
ebenfalls bei leshop.ch erhältlich.
Die Migros bittet ihre Kunden, das betreffende Produkt nicht zu verzehren. Kunden, die das betreffende Produkt zuhause haben, können es in ihre Migros-Filiale zurückbringen und erhalten den Verkaufspreis zurückerstattet.

Baar (Kanton Zug): Mit Hund auf dem Schoss und dem Smartphone in der Hand

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Bei einer sicherheitspolizeilichen Verkehrskontrolle musste die Zuger Polizei über 40 Ordnungsbussen sowie eine Anzeige ausstellen. In den meisten Fällen hatten die Fahrzeuglenkenden ihr Smartphone in der Hand.

Einsatzkräfte der Zuger Polizei führten am Mittwoch, den 12. März an der Sihlbruggstrasse in Baar, zwischen 15:30 und 18:00 Uhr, eine sicherheitspolizeiliche Verkehrskontrolle durch. Dabei stoppten sie 34 Autolenkende, die während der Fahrt ihr Smartphone bedienten. Sie alle erhielten eine Ordnungsbusse. Weitere neun Ordnungsbussen wurden ausgestellt, weil die Lenkenden oder Insassen den Sicherheitsgurt nicht trugen und einmal, weil das Fahrzeug ohne Licht unterwegs war. Zudem wurde eine Lenkerin angehalten, die ihren Hund auf dem Schoss hatte. Sie wurde zur Anzeige gebracht. Unaufmerksamkeit und Ablenkung sind auf Schweizer Strassen die Unfallursache Nummer eins. Ein Blick aufs Display hier, ein Knopfdruck da. Es braucht wenig, um im Strassenverkehr abgelenkt zu werden. Es braucht aber auch wenig, um sich vor Ablenkung zu schützen.

Coronavirus: Zwei bestätigte Fälle in Uri

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Im Kanton Uri sind zwei bestätigte Fälle des neuen Coronavirus aufgetreten. Auch der Referenztest des Genfer Labors hat den Erstbefund beiden Fällen bestätigt. Die Patienten sind unabhängig voneinander erkrankt.

Am Donnerstagabend, den 12. März, sind zwei Coronafälle im Kanton Uri bestätigt worden. Es handelt sich um zwei Personen, die sich zurzeit in Quarantäne zu Hause befinden. Den beiden Erkrankten geht es den Umständen entsprechend gut.

Zurzeit wird geprüft, ob weitere Personen Kontakt mit den Patienten hatten. Diese werden über die Verhaltens- und Quarantänemassnahmen instruiert. Der Urner Sonderstab Coronavirus prüft, ob weitere Schutzmassnahmen im Kanton Uri erforderlich sind.

La foto del giorno / «Distanza sociale», qualcuno non ci sente

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Si potrà anche ironizzare (qualcuno l’ha fatto) sull’apparente aporia imposta ieri da Christian Vitta, presidente dell’Esecutivo cantonale, quando in materia di argine alla diffusione del Covid-19 impose la “distanza sociale”, concetto sul quale si potrebbe innestare una ponderosa riflessione in materia di aporia desaussuriana sulla doppia planarità (significante e significato) del segno linguistico. Dandosi per esclusa la pretesa del ripristino della servitù della gleba o una condizione quale si esplicitava nei tre stati (clero aristocratici popolo) al tempo in cui esplose la Rivoluzione francese, “distanza sociale” significa esattamente quel che tutti intuitivamente intendono: uno sta nel punto “X” e l’altro suo più prossimo sta nel punto “Y”, sempre che tra “X” ed “Y” sia presente ampio spazio (diciamo d’un braccio almeno, ed il riferimento va alle braccia d’un Christian Stucki campione in carica nella lotta svizzera. Nell’immagine ManBer-“Giornale del Ticino”, oggi, la zona della fermata bus a Locarno dirimpetto stazione Ffs di Muralto: un luogo in cui, come si può notare, l’applicazione del provvedimento avviene in modo pedissequo, come no…

Osi, Christian Weidmann alla direzione artistico-amministrativa

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45 anni, zurighese per nascita e cresciuto a Coira, diplomato in violino, specializzazione in “management” culturale: questo il profilo di Christian Weidmann, nominato oggi al duplice ruolo di direttore artistico e di direttore amministrativo dell’“Orchestra della Svizzera italiana-Osi” all’interno – così nella nota-stampa diffusa – di “un’ampia rosa di candidati valutati a livello internazionale”. Al momento in carica quale sovrintendente della “Argovia philharmonic”, già attivo con l’“Orchestra sinfonica” di Aquisgrana e con l’“Opernhaus” di Zurigo ed ancora responsabile dello “Zürcher Ballett”, Christian Weidmann entrerà in funzione martedì 1.o settembre, subentrando alla dimissionaria Denise Fedeli che ha accompagnato l’Osi per quasi 13 anni e che si era annunciata in uscita già nel novembre dello scorso anno, precisando tuttavia di poter rimanere in carica sino ad espletamento del mandato nella stagione 2019-2020. Il passaggio di consegne tra Christian Weidmann e Denise Fedeli avrà luogo tra primavera ed estate, nel segno – viene precisato – “della continuità artistica assicurata dal costante lavoro di Markus Poschner”, direttore principale Osi. In immagine, il futuro direttore artistico-amministrativo.

Lugano, salta (con facoltà di recupero) il concerto d’organo

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Annullato il concerto d’organo “Domenica laetare” – quinta data del ciclo 2019-2020, prima dell’anno 2020 – già in programma per domenica 22 marzo alla chiesa titolata a santa Maria degli Angioli in Lugano (piazza Bernardino Luini). Come indicato in una nota da Giulio Mercati, diretttore ed ideatore dei due cicli di appuntamenti, non è da escludersi la ricollocazione del concerto in altro momento dell’anno, previe disponibilità dell’esecutore Hans Ole Thers e del “Gruppo vocale san Bernardo”. In immagine, Hans Ole Thers.

Locarno, Bibliocantonale chiusa al pubblico causa Covid-19

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Chiusura straordinaria della Bibliocantonale in Locarno (via Cappuccini 12), da oggi e sino a domenica 29 marzo, per note ragioni dettate dalla profilassi anti-“Coronavirus”. L’accesso da parte del pubblico è pertanto interdetto, tuttavia senza conseguenze sui tempi dei prestiti: eventuali comunicazioni circa le modalità di riconsegna dei materiali saranno fornite in un secondo tempo.

Ascona, chiusura forzata per le strutture museali del borgo

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Nel rispetto delle decisioni assunte a livello federale ed a livello cantonale in materia di lotta alla diffusione del Covid-19, chiusura effettiva da oggi e sino a domenica 29 marzo per il “Museo comunale d’arte moderna” e per il “Museo castello san Materno” in territorio comunale di Ascona. Le proposte annunciate per il momento della riapertura: al “Museo comunale d’arte moderna”, esposizioni “Maestri del silenzio. Jean Arp, Julius Bissier, Ben Nicholson, Hans Richter, Italo Valenti” e “Marianne Werefkin. Un grido d’allarme contro il progresso”; nell’altra struttura, “La collezione in fiore”, con opere della “Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten”.

Castelli di Bellinzona, accesso vietato a musei e sale espositive

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Limitazioni all’accesso ai castelli di Bellinzona, con effetto immediato e sino a domenica 29 marzo fatte salve disposizioni supplementari, in forza delle disposizioni pubblicate iersera in merito all’emergenza da Covid-19. Dal provvedimento sono interessati musei, sale interne e torri; chiusa dunque la mostra temporanea “Immaginatura. Dipinti di Eric Alibert” a Caselgrande, sospese le attività dell’“Escape room Torre nera”. Corti esterne frequentabili nel rispetto delle nuove regole sui comportamenti da tenersi nei luoghi pubblici; idem dicasi per gli ascensori da piazza Del Sole (norme ricordate nei cartelli indicatori sul posto).

Covid-19, tragico responso: in Ticino altre due vittime e 52 contagi in più

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Dell’essere coloro affette da patologie preesistenti, e sarebbe ad ogni modo il caso di precisare quali fossero le affezioni giacché “patologia preesistente” è espressione che dice tutto e nulla nello stesso tempo, non molto importa. Drammatica è invece la constatazione che entra in prima linea di cronaca: nelle ultime 24 ore, facendosi termine ultimo a mezzogiorno, per effetto del Covid-19 sono morti altri due anziani, entrambi definiti come “ultra80enni vulnerabili”. A confermare la notizia, senza fornire indicazioni sui luoghi dei decessi, sono fonti dello Stato maggiore cantonale di condotta. Esplosiva la situazione per quanto riguarda i casi di contagio: ben 52 quelli registrati nello stesso lasso di tempo, con un incremento pari al 40.62 per cento rispetto a ieri e saldo effettivo a quota 180. Per informazioni, indicazioni e suggerimenti in materia di “Coronavirus” è sempre possibile prendere contatto con i numeri 0800.144144 (centralino cantonale, tutti i giorni, ore 7.00-22.00) e 058.4630000 (centralino a livello federale, ore 8.00-18.00).

Schweiz: 815 bestätigte Coronavirus-Fälle

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Die Zahl der Coronavirus-Erkrankungen in der Schweiz steigt weiter an: Am Donnerstagmittag gab es bereits 815 bestätigte Fälle, wie das Bundesamt für Gesundheit (Bag) mitteilte. 43 waren noch nicht bestätigt. Am Mittwochmittag waren es noch 613 bestätigte Fälle gewesen. Weitere Todesopfer waren bis Donnerstagmittag nicht zu beklagen. Insgesamt starben in der Schweiz bisher vier Personen an der Covid-19-Erkrankung, zuletzt ein 54-jähriger Mann im Kanton Basel-Landschaft. Nach Angaben des Bag wurden bis jetzt Fälle aus 23 Kantonen der Schweiz sowie aus dem Fürstentum Liechtenstein gemeldet.

Claudia Blum und Tom Barth aus Basel-Stadt werden vermisst

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Vermisst werden seit Donnerstag, 20. Februar 2020, ab Wohnheim Basel Lighthouse an der Gustav Wenk-Strasse 40 in Basel, die 51-jährige Claudia Blum. und der 53-jährige Tom Barth. Claudia Blum ist 168 Zentimeter gross, hat graue Augen und schulterlange blond-braune Haare mit grauen Strähnen. Sie ist blind. Tom Barth ist 175 Zentimter gross, hat blau-grüne Augen und kurze braune Haare. Beide Personen sind auf Medikamente angewiesen.

Die beiden Vermissten sind möglicherweise in einem roten Personenwagen Mercedes A-Klasse mit den Kontrollschildern BS 69067 unterwegs. Es ist nicht auszuschliessen, dass sie sich im Ausland (eventuell Deutschland) aufhalten.

Minusio, auto contro muraglione: 70enne finisce in ospedale

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Un errore di manovra all’origine dell’incidente occorso stamane, intorno alle ore 9.37, in territorio comunale di Minusio, episodio in séguito al quale una 70enne di cittadinanza svizzera e domiciliata nel Locarnese ha riportato lesioni giudicate dalla lieve entità. L’auto guidata dalla donna, secondo una prima e sommaria ricostruzione fornita dal portavoce della Polcantonale, stava procedendo lungo via San Gottardo in direzione di Bellinzona quando, giunta in corrispondenza del numero civico 199 ovvero di fronte all’“Enoteca Tivinum”, sulla svolta a sinistra verso il posteggio è andata a collidere contro un muro dell’edificio. Soccorsi a cura di operatori del “Salva” di Locarno oltre che di effettivi dei Pompieri; sul posto anche unità della Polcantonale.

Filo di nota / Hockey “congelato”. Il titolo sia dato ad ogni squadra

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La stagione hockeystica di punta (National league e Swiss league) è dunque da considerarsi interrotta e conclusa. Ciò porterà a decisioni, alcune delle quali prefigurate in altra parte del “Giornale del Ticino”, e magari ad un ripensamento sulla formula (esempio banale: spezzare la stagione in due parti, facendo disputare due tornei distinti per ciascuna categoria, un po’ come avviene nel calcio argentino con il torneo di Apertura e con il torneo di Clausura). Di una cosa si è certi: l’eventuale non assegnazione del titolo svizzero 2019-2020 costituirebbe un “vulnus” all’impegno delle squadre, agli investimenti degli “sponsor” ed alla determinazione dei tifosi che sopportano una tediosa prima fase (50 partite, per dire, al massimo livello) nella sola attesa del momento topico in cui tutto viene deciso da un refolo, da un tocco, da un sospiro. Modesta proposta: attribuire il titolo a ciascuna delle 12 le squadre. Un gesto che costa nulla, e che restituirebbe una traccia di sorriso a tutti.

Hockey Nl-Sl / È finita: niente ghiaccio, niente più “play-off” e “play-out”

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Chi abbia vinto, chi retroceda, chi salga di categoria, quale formula adottare per la prossima annata sportiva, tutt’un mistero nel senso che il discorso è posticipato ad altro momento (forse già domani, quando ad Ittigen nel Canton Berna avrà luogo un’assemblea straordinaria della Lega). Ma il dado, per questa annata agonistica, è tratto: niente più hockey in National league, niente più hockey in Swiss league, annullato ogni evento della “post-season”, niente più “play-off” e niente più “play-out” e “poule”-salvezza. La decisione, che appariva ormai inevitabile stanti i rischi da Covid-19, è stata presa stamane in conferenza telefonica cui hanno preso parte i vertici delle singole società; la totale indisponibilità a far rimanere le squadre sul ghiaccio, prima ancora che l’autorità politica cantonale ticinese procedesse ieri all’adozione dello “stato di necessità” e dunque alla chiusura degli impianti sportivi sino a domenica 29 marzo, era del resto stata espressa sia da Filippo Lombardi presidente dell’AmbrìPiotta sia da Marco Werder nel ruolo di amministratore delegato del Lugano. Fra le ipotesi più probabili: niente assegnazione del titolo, niente retrocessione dal primo al secondo livello, ammissione di due squadre (chi faccia richiesta e nel contempo risponda ai parametri) dal secondo al primo livello, niente retrocessione dal secondo livello alla Msl (terza serie), ammissione di due squadre (le finaliste del “play-off” dalla Msl alla Swiss league.

Schweiz: Ganz schön gefährlicher Japankäfer

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Der aus Asien stammende Japankäfer droht in der Schweiz schwere Schäden an Kultur- und Wildpflanzen anzurichten. Die Schweizerische Post präsentierte am 12. März 2020 zusammen mit dem Eidgenössischen Pflanzenschutzdienst (EPSD) eine Sonderbriefmarke zum Internationalen Jahr der Pflanzengesundheit, die den attraktiv aussehenden Käfer zeigt. Die Abbildung soll die Früherkennung unterstützen.

Die Schweizerische Post präsentierte am 12. März 2020 in Liebefeld bei Bern eine Sonderbriefmarke zum Internationalen Jahr der Pflanzengesundheit (siehe Kasten). Die Sondermarke mit einem Wert von 85 Rappen zeigt den Japankäfer und wurde in Zusammenarbeit mit dem Eidgenössischen Pflanzenschutzdienst (EPSD) vom wissenschaftlichen Illustrator Angelo Boog gestaltet. Der EPSD wird gemeinsam vom Bundesamt für Landwirtschaft (BLW) und vom Bundesamt für Umwelt (BAFU) betrieben.

Aufgrund der aktuellen Lage bezüglich des Coronavirus wurde auf eine herkömmliche Medienkonferenz verzichtet. Medienschaffende und Interessierte konnten die Übergabe und Enthüllung der Briefmarke exklusiv per Live-Stream verfolgen und Fragen wurden direkt per E-Mail, via Twitter und telefonisch beantwortet.

Akute Gefahr an der südlichen Landesgrenze

Der Japankäfer stammt – wie der Name sagt – ursprünglich aus Japan. Vor über 100 Jahren wurden Engerlinge des Japankäfers mit Blumenzwiebeln nach Amerika verschleppt, wo er seither massive Schäden anrichtet und mit grossem Aufwand bekämpft wird. Während die Engerlinge im Boden feuchter Wiesen leben und sich vorwiegend von Graswurzeln ernähren, frisst der erwachsene Käfer Blätter verschiedener Bäume (zum Beispiel Apfel, Ulme, Linde, Ahorn, Pfirsich), Sträucher (Weinrebe, Brombeere oder Rose) und anderer Pflanzen (Mais, Sojabohne etc.). Oft werden Pflanzen bis auf die Zweige und Blattskelette kahlgefressen.

Auf dem europäischen Festland wurde der Japankäfer erstmals im Sommer 2014 in der Nähe von Mailand festgestellt, in der Schweiz 2017 – und zwar im Südtessin bei Stabio, mit vorsorglich aufgestellten Fallen. Der Japankäfer kann aus eigener Kraft mehrere hundert Meter weit fliegen und sich so ausbreiten. Er kann aber auch im Inneren von Autos und Lastwagen, mit Topfpflanzen oder Erde über grössere Distanzen verschleppt werden. Letztes Jahr wurden im Tessin erstmals vereinzelte Japankäfer in der freien Natur festgestellt. Ob diese sich vermehrt haben, lässt sich noch nicht sagen. Es muss jedoch mit einer weiteren Ausbreitung in die Schweiz gerechnet werden.

Früherkennung hat hohe Priorität

Wenn der Japankäfer sich einmal festgesetzt hat, wird es schwierig, ihn wieder loszuwerden. Kleine, isolierte Vorkommen können mit Lockfallen und durch Einsammeln bekämpft werden. Bei einem grösseren Befall müssten biologische und mechanische Bekämpfungsmethoden zum Einsatz kommen, mit dem Ziel, einem sprunghaften Anstieg der Käfer vorzubeugen. Da der Japankäfer in der Schweiz keine bekannten natürlichen Feinde hat, wäre eine grosse Vermehrung mit massiven ökologischen und ökonomischen Folgen verbunden. BLW-Direktor Christian Hofer unterstrich anlässlich der Enthüllung der Briefmarke denn auch die grosse Gefahr, die vom Japankäfer, aber auch von anderen Schädlingen und Krankheitserregern ausgeht: «Eingeschleppte Insekten, Nematoden, Bakterien, Pilze oder Viren können die Pflanzengesundheit und damit die Erzeugung von Lebensmitteln empfindlich beeinträchtigen». BAFU-Vizedirektor Paul Steffen betonte für den Lebensraum Wald: «Der Wald erbringt wichtige Leistungen – z.B. schützt er vor Naturgefahren. Aber es ist schwierig, Schadorganismen im Wald zu bekämpfen. Darum ist die Vorsorge hier zentral. Ein wichtiger Pfeiler der Vorsorge ist die Früherkennung: Die aufmerksamen Augen von Profis und Laien können einen Befall früh entdecken, so dass der Japankäfer bekämpft werden kann, bevor er sich im Wald ausbreitet».

Wichtiger Beitrag von Berufsleuten und Bevölkerung

Bei der 2019 erfolgreich abgeschlossenen Tilgung einzelner Befallsherde des Asiatischen Laubholzbockkäfers (ALB) spielten Hinweise aus der Bevölkerung und von Berufsleuten, die mit Pflanzen umgehen, eine entscheidende Rolle. Auch bei der Früherkennung des Japankäfers können Laien sowie Gärtnerinnen, Landwirte oder Waldeigentümerinnen eine grosse Hilfe sein. Im Verlauf des Jahres wird der EPSD Informationsmaterial bereitstellen, um die Identifikation weiterer Pflanzenschädlinge und Krankheitserreger zu unterstützen. Neben dem Japankäfer sind dies beispielsweise der mit dem ALB nahe verwandte Citrusbockkäfer, der Eschenprachtkäfer oder das für den Tomatenanbau gefährliche Jordan-Virus. Der EPSD wird dabei unterstützt durch die nationalen Hauptpartner im Internationalen Jahr der Pflanzengesundheit (siehe Kasten).

Einfach zu erkennender Schädling
Der Japankäfer hat einheimische Verwandte wie den Gartenlaubkäfer oder den Junikäfer. Dennoch ist der Japankäfer auch für Laien gut zu erkennen: Er ist 8 bis 12 mm lang (und damit kleiner als er auf der Briefmarke erscheint). Die Flügeldecken sind metallisch kupferfarben; Kopf und Körper schimmern gold-grün. Unverkennbar sind die weissen Haarbüschel: je fünf kleine auf beiden Seiten des Hinterleibs und zwei grössere am hinteren Körperende. Bei einem Verdacht sollte der Käfer eingefangen und fotografiert, sowie umgehend der zuständige kantonale Pflanzenschutzdienst informiert werden. Die Kontaktangaben finden sich unter www.pflanzengesundheit.ch.

Das Internationale Jahr der Pflanzengesundheit 2020
Das Internationale Jahr der Pflanzengesundheit (International Year of Plant Health IYPH) wurde von der UNO ausgerufen und am 30. Januar 2020 für die Schweiz eröffnet durch den Eidgenössischen Pflanzenschutzdienst (EPSD) gemeinsam mit den nationalen Hauptpartnern: dem Schweizer Bauernverband (SBV), WaldSchweiz, Jardin Suisse und dem Schweizer Familiengärtner-Verband (SFGV). Zahlreiche naturhistorische Museen, botanische Gärten, kantonale Dienste sowie andere Akteure und Akteurinnen beteiligen sich am Internationalen Jahr der Pflanzengesundheit. Weitere Informationen: www.pflanzengesundheit.ch

Birsfelden (Kanton Basel-Landschaft): Vermisster Mann aufgefunden

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Der Vermisste aus Birsfelden konnte auf Grund eines Hinweises aus der Öffentlichkeit gefunden werden; er ist wohlauf. Auf Grund des Persönlichkeitsschutzes können keine weiteren Angaben gemacht werden.

USA schliessen Grenzen für Reisende aus Europa

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Die vereinigten Staaten erlassen wegen des Coronavirus einen 30-tägigen Einreisestopp aus Europa. Wegen der Ausbreitung des Coronavirus schliessen die USA ihre Grenzen für Ausländer aus Europa. “Wir werden alle Reisen von Europa in die USA für die nächsten 30 Tage aussetzen”, sagte Trump am Mittwochabend im Weissen Haus in einer Ansprache an die Nation. Ausgenommen seien Reisende aus Grossbritannien. Aus Europa kommende Amerikaner müssten sich entsprechenden Tests unterziehen. Die Massnahme gilt nach Angaben des Weissen Hauses ab 23.59 Uhr am Freitag. Passagiere, deren Flug aus Europa vorher startet, dürfen demnach noch einreisen.

Rumendingen (Kanton Bern): Mann nach Arbeitsunfall verstorben

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Gestern ist in Rumendingen ein Mann nach einem Arbeitsunfall verstorben. Er wurde beim Holzen von einem umfallenden Baum getroffen und erlag noch vor Ort seinen Verletzungen. Der Unfall wird untersucht.

Die Meldung zu einem Arbeitsunfall im Tannwald in Rumendingen erreichte die Kantonspolizei Bern am Mittwoch, den 11. März, kurz nach 17.00 Uhr. Gemäss aktuellen Erkenntnissen war ein Mann mit Holzarbeiten beschäftigt, als er von einem Baum getroffen wurde. Ein Notarzt konnte vor Ort nur noch den Tod des 42-jährigen Schweizers aus dem Kanton Bern feststellen.

Neben dem Einsatz der Kantonspolizei Bern, einem Sanitätsteam und der Rega wurde für die Betreuung der Angehörigen das Care Team des Kantons Bern beigezogen.

Die Kantonspolizei Bern hat unter der Leitung der Regionalen Staatsanwaltschaft Emmental-Oberaargau Ermittlungen zum Unfallhergang aufgenommen.

Liberi tutti al “Teatro Dimitri”: attività sospesa per un mese

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Fermiamoci per ripartire meglio, una volta che saremo usciti da questa lunga notte. Causa “Coronavirus”, a sospensione temporanea delle attività anche vertici, “staff”, artisti e compartecipanti alle attività del “Teatro Dimitri” in Terre di Pedemonte frazione Verscio, costituendo “massima priorità” la protezione di visitatori e collaboratori. La decisione è valida a tempo indeterminato; annullati, per il momento, gli spettacoli “Agenzia matrimoniale” (sabato 28 marzo), “Il pescatore e sua moglie” (giovedì 9 aprile), “Hänsel & Gretel” (venerdì 10 aprile), “I musicanti di Brema” (sabato 11 aprile), “Gian di Ferro” (domenica 12 aprile) e “La fanciulla senza mani” (lunedì 13 aprile).

Gelo da bufera nelle Borse, a Zurigo temperatura meno 10

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 19.49) Quasi 1’000 punti lasciati sul campo, con impatto simile (anzi, per certi aspetti anche superiore) a quello registrato nei tempi del crollo causa scandalo “Lehman brothers”, nella seduta da bagno di sangue sulla piazza borsistica di Zurigo. Lo “Swiss market index” ripiomba ai livelli del dicembre 2018, con saldo sugli 8’270.44 punti, a distanza di 882.06 punti dalla chiusura del giorno precedente e di oltre 3’000 punti dal massimo storico di soli 20 giorni or sono; in traduzioni percentuali, meno 9.64 oggi, meno 18.47 sulla settimana, meno 25.44 sulle quattro settimane, meno 22.10 dall’inizio dell’anno; quasi sorprendente, pur tra difficoltà ripetute, la resistenza di fondo in termini di assorbimento dell’offerta e delle vendite a pioggia, come testimoniano gli oltre 6.2 miliardi di franchi circolati sui soli pesi massimi difensivi. Più che scarico di posizioni, un abbandono a catena dato dalla sfiducia circa aspetti quali il rapido successo nella lotta contro il “Coronavirus”, la ripresa dei prezzi del greggio (barile Brent in tuffo, meno 8.04 per cento) e le politiche della “Banca centrale europea”, rimasta alla finestra – fatto salvo l’annuncio di un incremento del “quantitative easing” – ed incapace di attivare strumenti utili per ridurre il grado di tensione, persino con un normalissimo taglio dei tassi di interesse; in ciò Zurigo si è trovata né più né meno che a prendere in faccia ogni refolo delle buriane che si stavano abbattendo sulle altre sedi di contrattazione, dove la doppia cifra in perdita risulta essere dominante (Ftse-Mib a Milano, meno 16.92; Ftse-100 a Londra, meno 10.87; Dax-30 a Francoforte, meno 12.24; Cac-40 a Parigi, meno 12.28; Ibex-35 a Madrid, meno 14.06).

Situazione drammatica, dunque, sull’assenza di segni di speranza da New York, dove le perdite si situano fra il 7.45 per cento del S&P-500 e l’8.52 del “Dow Jones”. Due note minime sul listino primario zurighese: “Nestlé Sa” in vetta (meno 6.24, è tutto dire), “Credit Suisse group Ag” in coda (meno 16.03, con 43.8 milioni di pezzi scambiati). Quanto all’allargato, disastroso il passo del valore “Dufry Ag”, legato a circa 1’700 punti-vendita in aeroporti e simili: meno 41.21 per cento. Intorno ai 105.7 centesimi di franco il cambio per un euro.

Unihockey Lnb / Il Ticino si ferma. Ed è fuori dai “play-off”

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Il Ticino unihockey-Tiuh si ferma. Con riferimento ai provvedimenti usciti oggi dal Consiglio di Stato in termini di lotta al Covid-19, nella seduta straordinaria tenuta stasera dai membri del Comitato direttivo è stata decisa la sospensione di ogni attività – allenamenti, presenza nelle competizioni federali e disputa di tornei – per tutte le squadre. Scelta presa “nell’interesse della comunità, dandosi ascolto anche alle sensazioni ed alle opinioni ricevute da molti membri” della società, ma che comporta conseguenze drastiche e fortemente penalizzanti: niente trasferta in Turgovia per la compagine maggiore, impegnata nel “play-off” di Lega nazionale B, e niente trasferta ad Herisau per la formazione “Under 16b”, anch’essa giunta a qualificarsi per la “post-season”; entrambe le squadre, pertanto, si ritirano e si autoeliminano dalla prosecuzione dell’attività – e dalla possibile conquista dei titoli – nella stagione 2019-2020.

Covid-19, Ticino in “stato di necessità”: chiusi piano-bar, palestre, scuole post-obbligo

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 21.38) 128 i contagiati, con numeri “un po’ troppo rapidi (nel senso della crescita, ndr) rispetto a quelli che avremmo voluto vedere”; 27 i ricoveri in strutture ospedaliere; 11 i casi in cure intensive; nessun altro decesso (e questa è l’unica buona notizia). Ergo, alzare la soglia della profilassi al massimo livello: dalle ore 24.00 di oggi a fine mese, in Ticino, lotta dura senza paura, sognando il momento in cui tutti avranno sviluppato l’immunità. Proprio mentre dai vertici dell’“Organizzazione mondiale della sanità” (quelli che appena 11 giorni or sono si scandalizzavano di fronte a tale espressione) stava per essere annunciato l’innalzamento a “pandemia” del livello di allarme per la diffusione e per la pericolosità del Covid-19, il Cantone è passato questo pomeriggio allo stadio in cui valgono provvedimenti restrittivi e proattivi dall’incisività quasi massima, con proiezione sino a tutta domenica 29 marzo: restano infatti aperte le scuole dell’obbligo, dove i dati delle assenze – così il riscontro dato dall’autorità politica cantonale – si discosterebbero non molto dall’ordinario (ma, come consta al “Giornale del Ticino”, in vari istituti le presenze si sono in effetti dimezzate, presumibilmente per scelte compiute all’interno delle famiglie. Vibrante, in questo contesto, il dissenso che giunge soprattutto dall’area luganese); i responsabili dei singoli istituti sono diffidati dall’assumere iniziative autonome. Vengono invece chiuse le sedi di formazione scolastica post-obbligatoria, di fatto sulla scia di determinazioni che erano già state assunte in modo autonomo a livello universitario.

Inoltre: imposto il rispetto di norme igieniche (in tutte le attività commerciali, ad esempio, vale anche l’obbligo alla “distanza sociale”), facoltà di richiamo del personale di Protezione civile che non sia ancora stato impiegato in attività di servizio. Ancora: niente eventi sportivi agonistici sia professionistici sia amatoriali laddove siano compresenti più di 50 persone (ciò vale anche per le partite di hockey; nel caso i vertici della Federazione svizzera chiedano che gli incontri abbiano luogo a porte chiuse, la situazione sarà valutata ma con non appellabile diritto di divieto). Per quanto riguarda la ristorazione e le strutture alberghiere, facoltà di prosecuzione dell’attività purché in presenza di un massimo di 50 persone quali ospiti; chiusura, invece, per piano-bar, cinema, palestre, piscine, impianti sciistici, locali notturni, locali a luci rosse, centri per il “fitness” e categorie assimilabili. Massima attenzione alla fascia degli anziani: persone di età superiore ai 65 anni ed appartenenti a gruppi considerati “vulnerabili” (in sostanza, laddove sussista un rischio per la pelle) sono chiaramente invitati a non usare i mezzi pubblici ed a non prendere in carico bambini e minorenni “in genere”.

Come detto, l’emergenza è data sino a domenica 29 marzo: ci aspettano insomma tre settimane da quarantena effettiva. La data è tuttavia da considerarsi provvisoria. Coraggio, e proviamo a proporre un nuovo “hashtag” per tutti: #TesinMolaMiaOlMazz.

Scuole sì, scuole no: Bertoli sindaco sfida Bertoli consigliere di Stato

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Non sta propriamente incontrando consenso tra gli operatori scolastici la pretesa espressa da Manuele Bertoli, consigliere di Stato e titolare del Dipartimento cantonale educazione-cultura-sport, nell’imporre l’apertura delle scuole dell’obbligo. Oltre alle osservazioni fortemente critiche pervenute da Marco Borradori, sindaco di Lugano, ed alle scelte compiute da non pochi genitori già consapevolmente impegnatisi nel tenere a casa i figli, in ben due realtà comunali (Cadenazzo e Monteceneri) sono scattate oggi decisioni di segno diametralmente opposto. A Monteceneri, da lunedì (all’autorità politica serve un minimo di tempo per dare compiuta informazione alla parte docente nell’alveo dell’“Istituto scolastico Alto Vedeggio”), stabili comunali chiusi e pertanto indisponibilità degli ambienti necessari per lo svolgimento delle lezioni. Per quanto riguarda Cadenazzo, dalla risoluzione del Municipio emerge la sospensione della frequenza obbligatoria da parte degli allievi della Scuola dell’infanzia, per ora almeno sino a venerdì 20 marzo, come dire che saranno regolarmente seguiti dal personale quei bambini i cui genitori o tutori sono impegnati nell’attività lavorativa e dunque non possono garantire un’assistenza adeguata a domicilio. Un invito a tenere i bimbi a casa, di fatto, quello di Marco Bertoli sindaco ed in opposizione a Manuele Bertoli consigliere di Stato.

Kanalisierung des Grenzverkehrs im Tessin auf grössere Grenzübergänge

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Ab sofort wird im Tessin der Grenzverkehr aus Italien auf die grösseren Grenzübergänge kanalisiert. An neun kleineren Grenzübergängen werden die bereits installierten Barrieren geschlossen. Diese Massnahme erfolgt, um dem Monitoringauftrag der Schweiz im Zuge der italienischen Dekrete vom 8. und 9. März 2020 besser gerecht zu werden.

Die Grenze zu Italien bleibt offen für Grenzgängerinnen und Grenzgänger (siehe auch Medienmitteilung des Bundesrats vom 8. März 2020). Die Eidgenössische Zollverwaltung (EZV) hat seit Montag ein Monitoringsystem eingerichtet, um die Wirksamkeit der seitens Italien angeordneten Massnahmen zu beobachten. Dies wird mit den zur Verfügung stehenden Mitteln umgesetzt. Die EZV arbeitet dabei mit intensivierten Stichproben und risikobasierten Kontrollen. Eine solche Massnahme ist zum Beispiel das Kontrollieren der Grenzgänger-Ausweise. Ausserdem arbeitet die EZV mit den italienischen Partnerbehörden zusammen.

Mitarbeitende der EZV weisen im Rahmen der Kontrollen auf der Strasse und im Bahnverkehr Reisende aus Italien auf die bestehenden Reisebeschränkungen im Freizeit- und Tourismusverkehr hin und empfehlen ihnen, wenn immer möglich von Reisen aus Italien in die Schweiz abzusehen. Die EZV stützt sich dabei auf die von Italien erlassenen Dekrete.

Damit die EZV diese Aufgaben gezielt umsetzen kann, hat sie entschieden, ab sofort den Grenzverkehr aus Italien auf die grösseren Grenzübergänge zu kanalisieren. An neun kleineren Grenzübergängen werden die bereits installierten Barrieren geschlossen.

Dies betrifft folgende Grenzübergänge. Reisende sind gebeten, auf die übrigen angegebenen Grenzübergänge auszuweichen.

Geschlossener Grenzübergang -> Ausweichmöglichkeit auf Grenzübergang

Pedrinate -> Chiasso strada (Ponte Chiasso)
Ponte Faloppia -> Novazzano Brusata (Bizzarone) o Chiasso strada
Novazzano Marcetto -> Novazzano Brusata (Bizzarone) o Chiasso strada
San Pietro di Stabio -> Stabio Gaggiolo
Ligornetto Cantinetta -> Stabio Gaggiolo
Arzo -> Stabio Gaggiolo o Brusino Arsizio
Ponte Cremenaga -> Fornasette o Ponte Tresa
Cassinone -> Fornasette
Indemini -> Dirinella (Zenna)

Diese neun Grenzübergänge bleiben bis auf Weiteres geschlossen. Die EZV verfolgt die Lageentwicklung aufmerksam und steht im Kontakt mit den in- und ausländischen Partnerbehörden.

Birsfelden (Kanton Basel-Landschaft): Vermisst wird der hilfsbedürftige Beat Flükiger

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Vermisst wird seit Montag, den 9. März, in Birsfelden (Kanton Basel-Landschaft) Beat Flückiger, 18.06.1962, 165 Zentimeter gross, feste Statur und grauweisse kurze Haare (Halbglatze).

Er trägt eine braune Softshell-Jacke, ein gelb / braun kariertes Hemd und blaue Jeans.

Des Weiteren ist Beat Flükiger manisch-depressiv und dringend auf seine Medikamente angewiesen.

Der Vermisste wurde letztmals gesehen am Montagmorgen, 9. März 2020, um zirka 7.30 Uhr, als er seinen Wohnort in Birsfelden verliess.

Personen, welche sachdienliche Angaben über den Aufenthaltsort und Verbleib des Vermissten machen können, werden gebeten, sich mit der Einsatzleitzentrale der Polizei Basel-Landschaft in Liestal in Verbindung zu setzen (Telefon 061 553 35 35).

Coronavirus: 54-jähriger verstirbt im Kanton Basel-Landschaft

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Heute Mittwoch, den 11. März, ist im Bruderholzspital (Kanton Basel-Landschaft) ein 54-jähriger Patient an den Folgen einer Covid-19-Infektion gestorben. Nach unbestätigten Berichten war er ein Teilnehmer der freikirchlichen Veranstaltung in Mulhouse Mitte Februar, an der sich mehrere Personen mit dem Virus infiziert hatten.

Der im Kanton Basel-Landschaft wohnhafte Patient wurde seit dem 3. März 2020 wegen einer Lungenentzündung im Bruderholzspital behandelt. Nachdem sich der Zustand des Patienten verschlechtert hatte und Atemprobleme auftraten, wurde der Patient auf das Covid-19-Virus getestet. Der Test ergab ein positives Resultat. Der Patient musste zu diesem Zeitpunkt künstlich beatmet werden. Trotz dieser Massnahmen verstarb der 54-jährige Mann heute Mittwoch, 11. März 2020.

Nach unbestätigten Informationen hatte er an der freikirchlichen Veranstaltung Mitte Februar in Mulhouse teilgenommen, an der sich mehrere Teilnehmende mit dem Corona-Virus angesteckt hatten. Er litt schon vorher an mehreren bestehenden chronischen Erkrankungen. Damit sind in der Schweiz vier Personen im Zusammenhang mit einer Covid-19-Infektion verstorben.

“Coronavirus”, fra i 128 ticinesi c’è anche Marco Solari

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Come riferito nell’edizione “online” dai colleghi della “Regione”, fra le persone contagiate dal “Coronavirus” in Ticino figura anche Marco Solari, presidente del “Film festival” di Locarno. Già “Mister 700.o” della Confederazione, 75 anni compiuti a fine dicembre e da 20 alla guida della manifestazione, Marco Solari si troverebbe ora ricoverato alla “Carità”. In immagine, Marco Solari durante la premiazione al “Premio Oertli” 2019.

Colpo di stiletto / E l’“Eurocity” se n’andiede senza passeggeri

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Cronache minime di un pomeriggio feriale, e stavolta il “Coronavirus” non c’entra. Bellinzona, stazione Ffs: regolare in arrivo da nord l’“Eurocity” diretto a Milano-centrale, ripartenza prevista alle ore 16.59 e riuscita con minimo ritardo. Percorsi sei metri, blocco del convoglio ed avviso: “Problema tecnico, stiamo lavorando per rimetterci in viaggio, grazie per la pazienza”. No problem, succede. Ore 17.08, altra comunicazione: “È rotto l’impianto di compressione dell’aria, si prega di scendere”; e tutti obbediscono, in tempi come questi sembra il male minore. Ore 17.12, tutti i passeggeri in autoridestinazione verso altro vettore e quindi transitati verso altro binario. Ore 17.15: mentre sul pannello elettronico figura ancora l’indicazione “Ritardo imprecisato”, sotto gli occhi sgranati di qualche viaggiatore attediatosi sulla panchina, l’“Eurocity” riparte. A vuoto, senza avviso alcuno dall’altoparlante. O è mistero, o è disservizio.

Frontalieri senza… appoggio, da un’agenzia il “Piano Marshall” dell’alloggio

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In un momento delicato qual è questo, una risposta che si direbbe equa e solidale se l’espressione non avesse nel tempo assunto altra coloritura. Equa e solidale: a beneficio dei frontalieri che giustamente preferiscono non rientrare al domicilio, vuoi per il rischio di contagio da Covid-19 nell’Italia trasformatasi in “zona arancione” vuoi per il tempo inevitabilmente sprecato con l’auto in colonna, ecco l’offerta di un alloggio adeguato per il periodo (breve, ci si augura; prima il virus viene debellato e prima si torna alla normalità) in cui essi dovranno o vorranno trattenersi in Ticino, e con tutti i servizi che sono propri dei “residence” dall’alta qualità. Meglio: un “residence” nel quale non vi è bisogno di convivenza con i dirimpettai di pianerottolo, una sorta di “residence” individuale o per gruppi di poche unità. Di più ancora: con il “comfort” proprio di un appartamento privato e che viene messo a disposizione in idonee condizioni ambientali e di igiene, esattamente quelle che sono gradite e richieste, per dire, da un villeggiante.

Il “Piano Marshall” della soluzione abitativa temporanea parte da Lugano e da Locarno, sedi operative della “Swiss property solutions & Happy holiday homes”, che offre un servizio completo ponendosi come obiettivo “l’efficienza di affitto e di “management” dell’immobile”, “a piena soddisfazione di un cliente che voglia o, in questo caso, debba trattenersi per tempi brevi o medi”. E dunque: appartamenti arredati e corredati, pulizie iniziali e finali (ed anche durante il soggiorno dell’ospite), biancheria fornita, posto-auto, televisione e copertura di “wi-fi” gratuito, assistenza prima del soggiorno e durante il soggiorno (24 ore su 24) ed anche al termine della permanenza, consulenza laddove si manifestino esigenze particolari o mutamenti della situazione in corso d’opera. Il tutto “in punti strategici” dei centri urbani o rispetto ai centri urbani, ai servizi ed ai collegamenti su gomma e su rotaia, con alloggi “di moderna concezione”, ben arredati e completamente attrezzati per ogni tipologia di ospite, dall’operaio al “manager” al docente.

Non trascurabile, precisano dalla “Swiss property solutions & Happy holiday homes” (www.happyholidayhomes.net; altri riferimenti su questa stessa pagina), è infine l’elemento-prezzo: la ripartizione dei costi fra due o tre persone, in appartamenti concepiti per accogliere intere famiglie, risulta largamente vantaggiosa rispetto all’alloggio in camera da albergo o da garni, senza i vincoli tipici (a mo’ di esempio, sugli orari di uscita e di rientro), ed a livelli di qualità offerta che si situano ben al di sopra.


Per un rapido contatto eccovi i numeri di telefono:
David: +41(0)782486333

Ivan +41(0)787233357

Valentina: +41(0)787453990


Stadt Sankt Gallen: Ausgebüxt und im Stadtbus unterwegs

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Bin dann mal weg! Vermutlich wurde es dem Hündchen zu langweilig an seinem Feriendomizil. Aus diesem Grunde stieg er unbemerkt, alleine in den Stadtbus ein. Da er glücklicherweise eine Hundemarke trug, konnte ihn die Stadtpolizei Sankt Gallen nach kurzer Zeit vermitteln. Der Hundebesitzer war sehr dankbar.

Bellinzona: operaio giù dai ponteggi, per lui traumi alle gambe

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 19.12) Trauma agli arti inferiori per l’operaio precipitato questo pomeriggio, poco prima delle ore 15.00, da un ponteggio attrezzato all’altezza di sette metri circa su un lato della chiesa di Gudo, quartiere di Bellinzona. L’uomo, età e nazionalità non note al momento, è stato recuperato da effettivi dei Pompieri di Bellinzona giunti sul posto con l’Unità di intervento tecnico; a seguire la stabilizzazione a cura di sanitari della “Croce verde” ed il trasferimento in ospedale. In fase di ricostruzione la dinamica dell’episodio.

Covid-19, altra pensata: flussi dei frontalieri sulle sole dogane maggiori

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Da qui si passa, da qui no. Nel senso: la frontiera sud resta aperta (spalancata, direbbe qualcuno), e tra l’altro stiamo ancora cercando di capire quali suggerimenti “interessati” siano stati insinuati, tre giorni addietro, mentre Roma imponeva cose a Berna ed a Berna uno riferiva all’altro in Berna e poi Berna parlava con Bellinzona, ricordando con petulanza – quasi che di ciò vi fosse bisogno – che i confini sono competenza federale e che dunque gli autorizzati in permesso “G” dall’Italia sarebbero passati; con effetto immediato, però, vengono sigillati vari valichi stradali minori fra Italia e Svizzera, giù la barriera come ad un tempo si usava nottetempo in gran parte dei punti di transito, chi arriva e trova chiuso o aspetta o si fa un giro per altra strada. Il motivo? Beh, sarebbe cosa su cui ridere se l’intera questione non dipendesse da un’epidemia qual è quella determinata dal Covid-19: oltrefrontiera non sono in grado di garantire quei controlli che l’autorità politica nazionale, per voce di Giuseppe Conte presidente del Consiglio, aveva invece dato come certi ed infallibili ed indefettibili.

Presidio o non presidio – Per prima cosa, nomenclatura e dunque elenco. In conferenza-stampa a Berna, stamane, la parola di Christian Bock in quanto direttore dell’Amministrazione federale delle dogane: al fine di canalizzare i controlli (e sul versante sud, da parte elvetica, sono dislocati 83 “contingenti” che a rotazione si occupano di verifiche in prima ed in seconda linea), giù la sbarra in nove punti di confine che di fatto erano affidati alle sole telecamere, senza presidio immediato di elementi della Guardia italiana di finanza e/o di Guardie di confine. Lista completa delle chiusure con doppio riferimento (svizzero ed italiano): Chiasso frazione Pedrinate (quello del cippo di confine 75b, il più a sud della Svizzera) su Colverde frazione Drezzo (Como); Novazzano frazione Ponte Faloppia su Bizzarone (Como); Novazzano località Marcetto su Bizzarone (Como); Stabio frazione San Pietro su Clivio (Varese); Mendrisio frazione Ligornetto località Cantinetta su Clivio (Varese); Mendrisio frazione Arzo su Saltrio (Varese); Monteggio frazione Ponte Cremenaga su Cremenaga (Varese); Monteggio località Cassinone su Luino (Varese); Gambarogno frazione Indemini su Maccagno con Pino e Veddasca (Varese). Da Berna indicano anche quali siano i valichi utilizzabili più prossimi; si suppone in realtà che il frontaliere dal Comasco o dal Varesotto sia perfettamente a conoscenza delle alternative, ergo si soprassiede e ci si contenta di approvare la discriminante: intervento di natura tecnica, in fondo si tratta di un ritorno (con accentuazione) al passato.

Cui prodest? – Più che sensazione, una certezza di fondo: non era, questo, un bisogno della Svizzera, mentre si trattava e si tratta di una necessità tutta italiana. Dal cui Governo, forte con i deboli e debolissimo oltre che contraddittorio nelle strategie sul contrasto all’epidemia da Covid-19, era infatti stato autorizzato il flusso del personale frontaliero sul territorio del Canton Ticino, con garanzia di controlli martellanti e puntigliosi sugli aventi effettivamente diritto al transito, ergo solo per motivi di lavoro (esclusi, pardon, dimenticati gli studenti, tanto è elevato a Roma il grado di conoscenza delle realtà di confine) e solo se in possesso del permesso “G”. I controlli sono poi scattati, e dicesi “poi” perché in prima battuta mancava una nota esplicativa sull’attuazione di tale provvedimento, e da parte di chi, e con quali conseguenze per i reprobi. Nell’immediatezza dell’atto decretale, qui a bottega, era stata rilevata l’inapplicabilità “in extenso” di tale provvedimento: proprio per il rispetto che si deve e che si porta alla Guardia di finanza, alla Polizia di Stato, all’Arma dei Carabinieri e ad ogni altro ente coinvolto, l’operatività ai limiti dell’essenziale già nell’ordinario è talmente nota da far presumere come impossibile un incremento delle attività di servizio sul complesso delle frontiere, per di più a rigore della dichiarata capillarità dei controlli annunciati.

Esito infausto – All’avvio effettivo dei controlli (avvio effettivo e tardivo, e con incertezze tali da generare perplessità fra gli stessi operatori), come rilevato sin da ieri in cronaca, i frontalieri hanno incontrato problemi di vario genere: respinti (su intervento degli addetti in presidio sul versante italiano) quelli privi di autocertificazione e di permesso “G”, respinti (idem) quelli con autocertificazione e che il permesso “G” avevano lasciato a casa, ammessi tutti gli altri ma con formazione di colonne che si sono ripetute stamane, per esempio, al confine di Ponte Tresa (code sino all’inizio del tratto in discesa da Marchirolo in provincia di Varese, di nuovo problemi sul passaggio al Gaggiolo, un po’ meglio la situazione sul fronte del Gambarogno via Dirinella). Si lascia al lettore la facoltà di immaginare quale effetto produrrà la chiusura di nove valichi minori, piccole ma decisive valvole di sfogo su cui però le forze dell’ordine italiane non avrebbero avuto modo di agire in modalità continuativa, alla luce primariamente (ma non solo) dell’insufficiente dotazione di effettivi e di mezzi. Checché possano sostenere e dichiarare da Berna, la decisione è indotta; e magari si vorrebbero anche vedere le carte sugli scambi di informazioni e di richieste, ma non è questo il momento.

In immagine (grazie agli amici del gruppo “Vecchia Varese”, il punto di valico ad Arzo su Saltrio ad inizio Anni ’50.

Ascona, in… riforma la stagione culturale al Monte Verità

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C’è ancora la speranza di salvare buona parte della stagione culturale, al Monte Verità di Ascona; per noti motivi connessi con la salute pubblica in forza dell’epidemia da Covid-19, tuttavia, necessaria e già messa a punto una riorganizzazione del calendario di eventi e di proposte. Di stamane la decisione: niente apertura dell’attività 2020 alla data di mercoledì 1.o aprile per quanto riguarda ristorante, albergo e centro congressuale; annullati gli eventi già indicati nei calendari culturali della “Fondazione Monte Verità” e dei “Congressi Stefano Franscini”, e ciò sia per marzo sia per aprile. In fase di ridefinizione l’attività del complesso museale, anch’esso in apertura prevista a mercoledì 1.o aprile; annullati sin da ora, e sino a data da definirsi, tutti gli eventi all’interno del museo.

Coronavirus Schweiz: rasche Zunahme, 613 positiv getestete Fälle

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Die Anzahl Erkrankungsfälle von COVID-19 nimmt in der Schweiz rasch zu. Aktueller Stand sind 645 positiv getestete Fälle, davon drei im Fürstentum Liechtenstein. 613 Fälle sind bestätigt und bei 32 Fällen liegt ein erstes positives Resultat vor, Bestätigung ausstehend. Bisher traten drei durch COVID-19 verursachte Todesfälle in der Schweiz auf. In der angehängten Grafik finden Sie eine epidemische Kurve mit den Fallzahlen für die positiv getesteten Fälle. Die Zahlen für das heutige Datum beziehen sich auf Meldungen, die bis heute früh am BAG eingetroffen sind. Daher können die Daten in diesem Bericht von den Fallzahlen, die in den Kantonen kommuniziert werden, abweichen.
Abbildung 1: Fallzahlen seit Einführung der Meldepflicht für COVID-19 in der Schweiz und Fürstentum Liechtenstein

Alters- und Geschlechtsverteilung. Die Altersspanne für die positiv getesteten Fälle betrug 0 bis 98 Jahre, im Median 49 Jahre, das heisst 50% der Fälle waren jünger, 50% älter als 49 Jahre. 53% der Fälle waren Männer, 47% Frauen. In der folgenden Grafik sehen Sie die Altersverteilung nach Geschlecht.

Abbildung 2: Alters- und Geschlechtsverteilung der Anzahl COVID-19 Fälle seit Einführung der Meldepflicht in der Schweiz und Fürstentum Liechtenstein

Kantonale Verteilung
Aus 23 der 26 Kantone der Schweiz und dem Fürstentum Liechtenstein wurden bis
jetzt Fälle gemeldet. Zu den kantonalen Fällen zählen auch einzelne Fälle ohne ständigen Wohnsitz in den jeweiligen Kantonen. Im Folgenden sehen Sie eine Karte der Schweiz und dem Fürstentum Liechtenstein. Sie zeigt die Verteilung der Anzahl Fälle nach Kanton.

Abbildung 3: Kantonale Verteilung der Anzahl COVID-19 Fälle seit Einführung der Meldepflicht in der Schweiz und dem Fürstentum Liechtenstein: Anzahl bestätigter Fälle
(in Klammern: Anzahl Fälle mit erstem positivem Resultat, Bestätigung ausstehend)

Locarno, salta la serata sul rapporto tra sport e multiculturalità

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Rinviato a data da destinarsi, per scelta degli organizzatori ed in funzione delle esigenze di profilassi anti-“Coronavirus”, anche l’incontro pubblico in calendario per martedì 17 marzo a Locarno sul tema “Sport come esempio di multiculturalità”. All’appuntamento erano previste le presenze di Ajla Del Ponte (velocista), Dusan Mladjan (cestista) e Mohammed Soudani (regista). In immagine, Ajla Del Ponte.

Covid-19, morto il presidente dell’Ordine dei medici di Varese

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Aveva contratto il “Coronavirus”, forse e probabilmente durante l’attività al Poliambulatorio di Busto Arsizio (Varese), al pari di un collega. A distanza di pochi giorni dal contagio, la cui notizia aveva iniziato a circolare tra domenica e lunedì, in ospedale a Como è deceduto all’alba di oggi Roberto Stella, 67 anni, più volte presidente (ed in carica) dell’Ordine dei medici-chirurghi ed odontoiatri della provincia di Varese. La notizia è stata data dal portavoce dell’Ordine. Roberto Stella, prima laurea in medicina e chirurgia (1978, Unistudi in Milano) e seconda laurea in scienza della formazione (2009, Uni Genova), una specializzazione in ematologia generale (1984, Uni Pavia), era un esperto accreditato del ministero italiano della Salute e ricopriva varie altre funzioni tra cui quella di presidente nazionale della “Società scientifica medicina generale-Snamid” e di responsabile nazionale della formazione in seno alla Federazione nazionale dei medici-chirurghi ed odontoiatri. In immagine, Roberto Stella.