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Hockey Sl / Ma chi si rivede: Éric Landry al timone dei Rockets

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Tralasciandosi la stagione di esordio con Luca Cereda, quando lo scotto della promozione venne pagato con una partenza da 0-15 all’incirca e con un 12-36 quale “record” finale, parliamo delle cose vissute; venne infatti Jan Cadieux, e fatichiamo tuttora nel trovare uno che descriva quell’esperienza come “utile”, o almeno “formativa”, o in categoria “Vabbè-Ma-Ho-Visto-Di-Peggio”, e poi fu Alex Reinhard, che ci provò, ma con altrettanto scarsa fortuna, ed il discorso fu interrotto dal blocco del campionato per questioni covidiane; in successione, 7-39, 4-40 e 7-37 i ruolini di marcia, assai difficile il fare di peggio anche se di una pista da hockey non si distinguono le linee rosse da quelle blu. Da uno 0-0 personale, quale tecnico dei BiascaTicino Rockets reiscritti alla cadetteria elvetica, partirà Éric Landry, 45enne da Gatineau nel Québec, neonominato alla transenna. Nome non nuovo e ben riverito soprattutto in Leventina, avendo il canadese militato da agonista – ruolo centro – per due annate (periodo 2010-2012) quale atto finale della carriera trascorsa fra Nhl, Ahl, Khl oltre che tra Losanna, Basilea e Berna; poi quattro campionati e mezzo da assistente allenatore ai Gatineau Olympiques della Quebec major junior hockey league più tre e mezzo da allenatore nella medesima realtà.

Motivo del cambio di scena, ignoto anche se nella conduzione di Alex Reinhard non erano stati percepiti motivi stringenti in forza dei quali proseguire tale collaborazione; motivo della chiamata di Éric Landry proprio qui in Ticino, dove i membri della Commissione tecnica avranno anche valutato candidature locali, egualmente ignoto, al di là dell’affermazione secondo cui sarebbe stata presa “la difficile decisione di voltare pagina e di cambiare completamente rotta in modo da assicurare un nuovo inizio alla squadra”, quasi che l’aver lavorato con elementi di leghe giovanili nel Nordamerica costituisca un “atout” superiore all’aver condotto tale esperienza alle nostre latitudini. Proviamo a girarla secondo altra chiave di lettura: Raeto Raffainer fa il direttore sportivo al Davos ed il Davos compartecipa integralmente all’“operazione Rockets” e Raeto Raffainer giocò all’AmbrìPiotta con Éric Landry; Paolo Duca fa il direttore sportivo in doppia funzione per AmbrìPiotta e BiascaTicino Rockets ed era capitano di quell’Ambrì in cui militava Éric Landry; Hnat Domenichelli fa il direttore generale al Lugano e quanto ai Rockets il Lugano è nelle stesse condizioni – dai, magari una tacca sopra – del Davos e Hnat Domenichelli è stato avversario di Éric Landry in pista; per completare il pacchetto, contenti anche i “partner” losannesi perché vi fu quella traccia di militanza nel Losanna. Insomma, un allenatore che deve qualcosa a ciascuno tra i soci del progetto ed una persona cui ognuno tra i soci del progetto deve qualcosa; nella traduzione da comunicato-stampa si leggerà allora che in tale scelta è ben incarnato “lo spirito di comunione d’intenti che caratterizza la realtà dei (Biasca)Ticino Rockets, rappresentando così (la scelta, ndr) un valore aggiunto per la società”.

Postilla: trovato il tecnico, trovato anche il “vice”. Che è un prodigioso soggetto in “comeback”: signori, ecco a voi Mike McNamara, classe 1949 e dunque 71enne, canadese per nascita e titolare anche di passaporto statunitense, uno che stampava statistiche personali ad alto livello quando in contrapposizione alla National hockey association stava sorgendo l’astro – purtroppo effimero: durò sette anni in tutto – della World hockey association; e, difatti, egli fu “pro” con i Quebec Nordiques della Wha nella stagione dell’esordio, 1972-1973, tra l’altro in acquisizione dai Rhode Island Eagles che si battevano nella Eastern hockey league. In Svizzera, da agonista, il periodo 1981-1987 tra Villars ed Ajoie in cadetteria, Neuchâtel Youngsprinters in Prima lega e Lugano al massimo livello per quattro annate, e – fatta eccezione per la tappa ad Ajoie – sempre con funzioni di giocatore-allenatore o di giocatore-assistente allenatore. Poi, solo alla transenna vuoi come allenatore vuoi come “vice”: Dübendorf, FriborgoGottéron, Asiago (Italia), Zugo (compresi gli “Under 20”), Visp, Ajoie, Graz (Austria), Lugano “Under 20”, Coira, ancora Lugano “Under 20”; nel torneo 2010-2011 la prima conduzione della prima squadra sotto le volte della “Resega”, per subentro a Philippe Bozon sulla metà della stagione, indi il ritorno alla conduzione degli “Under 20” a fianco del ruolo di assistente; a tempi più recenti, Losanna a più livelli anche contemporanei, BielBienne per giovanili e poi quale allenatore in prima squadra e poi di nuovo quale supervisore del settore giovanile, e con ciò si è arrivati a ieri. Discuterlo, impossibile; se questa sia invece la palestra “giusta” per lui, eh, dipende dal materiale umano e dal tempo che verrà concesso.

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