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Pulizia del Ceresio, firmato il protocollo: effettivi al completo

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Una ad Agno, una a Lugano, una a Riva San Vitale. E, da ieri o per meglio dire sull’effetto di un accordo stipulato ieri, una anche a Lavena-Ponte Tresa, quale tassello che completa la disposizione degli attori sulla scena. Con firma apposta negi uffici del Dicastero cultura-sport-eventi di Lugano, auspici Massimo Mastromarino presidente dell’“Autorità di bacino Ceresio-Piano-Ghirla” e Fabio Schnellmann segretario del “Consorzio pulizia rive-specchio d’acqua del Ceresio”, sale a quattro unità la flotta dei battelli-spazzini funzionali alla raccolta di materiale galleggiante (rifiuti “in primis”, ma anche quanto possa costituire ostacolo alla navigazione o motivo di pericolo per i frequentatori delle sponde) nel Lago di Lugano, in copertura di acque sia italiane sia svizzere.

Nel protocollo operativo sono fissati alcuni aspetti: ormeggio per l’appunto a Lavena-Ponte Tresa frazione Lavena, equipaggio fornito dal Consorzio, basi di collaborazione con gli enti locali in casi di inquinamento, il tutto da situarsi “in un più ampio piano di riqualificazione, di risanamento e di tutela dell’ambiente” e con occhio di riguardo per il tratto sud del ponte-diga, “soggetto a possibili accatastamenti di materiale inerte” dalla varia provenienza. I numeri, del resto, impongono attenzione: solo in séguito ai nubifragi più recenti, nella porzione a sud del bacino sono stati raccolti materiali per un peso di 400 tonnellate e che, a quel punto, avevano già “causato ingenti danni”, come documenta Fabio Schnellmann. Ed una risposta organica, a questo punto disponibile, viene solo dall’esercizio della quotidianità. In immagine, Fabio Schnellmann e Massimo Mastromarino durante l’analisi del protocollo.

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