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Ansie da rischio recessione, arretra lo “Swiss market index”

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 19.51) Grigissimo ultimo pomeriggio del primo quadrimestre 2020 alla Borsa di Zurigo: sulle avvisaglie del rischio di recessione in Svizzera (fa fede l’evidenza sul barometro del “Centro ricerca congiunturale” al “Poli” di Zurigo) un deciso passo indietro con chiusura sui 9’629.40 punti ovvero in calo pari al 2.39 per cento, di fatto ad azzeramento dei guadagni cumulati in settimana (più 0.04 per cento il progresso effettivo) ed a forte riduzione del margine utile nel volgere delle quattro settimane (più 3.87). In spicco (più 2.46 per cento, ma da precedente scarto positivo oltre il cinque per cento) il solo valore “Geberit Ag”: dal produttore di articoli sanitari ottime notizie circa l’utile netto del primo trimestre 2020, con dati superiori nella misura del due per cento abbondante rispetto alle attese degli analisti pur restando dichiarata l’incertezza sugli sviluppi nel corso dell’anno. Sotto, terreno infido e minato: deprimenti assicurativi (“Swiss life holding Ag”, meno 6.05 per cento; “Swiss Re Ag”, meno 5.53), male i finanziari. Andamento nelle altre sedi primarie: Dax-30 a Francoforte, meno 2.22 per cento; Ftse-Mib a Milano, meno 2.09; Ftse-100 a Londra, meno 3.50; Cac-40 a Parigi, meno 2.12; Ibex-35 a Madrid, meno 1.89. Pesantezza conclamata a New York, con flessioni fra lo 0.84 e l’1.55 per cento sugli indici di riferimento. Immediato ritorno sui 105.6 centesimi di franco nel cambio per un euro.

2020 vs. 2019 (19) / Stesso contesto, stesse frasi, senso opposto…

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L’avrete notato: forse mai come in questo periodo si sono ribaltati senso, valore e percezione di un concetto o un pensiero corrente. Da qui una nuova rubrica temporanea per… accompagnarci durante il residuo periodo di quarantena da “Coronavirus”, vero e proprio spartiacque nei comportamenti (se non di tutti, almeno della maggior parte di noi). Oh, da prendersi alla leggera, puntata quotidiana dopo puntata quotidiana. Un semplice confronto, via, tra ieri ed oggi.

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2019 – In materia di investimenti pubblici su sentieri e percorsi naturalistici: “Sì, vabbè, ci sarà anche il Dadò Fiorenzo che spinge con la sua fissa della montagna, ma qui in Ticino stiamo esagerando… C’è la strada, e di fianco ti tirano una ciclabile, e di fianco alla ciclabile ti mettono anche il passaggino comodo per quello che vuole andare a piedi… Più cartelli indicatori per i percorsi a due zampe ed a due ruote, e qui il “31” e qui l’“88”, che per noi automobilisti… E poi, ogni volta che devi svoltare ad un incrocio anche fuori dall’ultimo dei paesi, 10 attraversamenti pedonali incollati l’uno all’altro, con l’auto finisci per muoverti come una lumaca… Basta con ‘sta dittatura dei camminatori e dei ciclisti e dei rotellisti, basta; il prossimo che mi passa a meno d’un metro dal cofano dell’auto, giuro, il prossimo lo stendo… Io a piedi? Ma non mi ci vedi neanche morto”.

2020 – Al telefono con amici: “Guarda, scoperto oggi un sentiero in valle… Oh, tutto pianeggiante per i primi due chilometri, poi un paio di salitelle ma si fanno anche con i mocassini, in tutto un dislivello da 100 metri, e non si incontra anima viva… Ah ah, sarà dura il tornare a certe abitudini, e tra l’altro mi ritrovo adesso i polpacci da atleta, peccato che non ci sia una “StraLugano” individuale ché altrimenti finirei tra i primi 10…”.

Malinchismo covidiano, scànsati: fra due settimane si torna al bar

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Una scossa a 15’000 Volt, ed un affidamento clamoroso sia a prime evidenze statistiche (il progressivo calo nel numero dei contagiati “ufficiali”) sia al senso di responsabilità degli abitanti, ed una risposta alle istanze di parte del mondo economico. Ciascuno legga quel che vuole nell’odierno taglio del nodo gordiano, in materia di restrizioni legate alla pandemia covidiana, dalle parti di Palazzo federale: ché da lunedì 11 maggio, ed in pratica stiamo parlando d’un paio di settimane, su tutto il territorio nazionale saranno allargate le maglie per un effettivo ingresso nella “fase due” di un lungo percorso verso il ritorno alla normalità. In estrema sintesi, e ci sarà tempo nei giorni a venire per le analisi e per le eventuali modulazioni in àmbito locale (suona in effetti strano il riavvio senza eventuali correttivi a livello regionale): così come era previsto per negozi, scuole dell’obbligo (gran bel problema) e mercati all’aperto, alla riapertura i bar, i ristoranti, le biblioteche, i musei ed in generale le strutture “comunitarie”; sufficiente, in questo senso, il rispetto delle norme igieniche cosiddette “accresciute” e del cosiddetto “distanziamento sociale”, sempre che da parte degli operatori (ergo i titolari dei bar e dei ristoranti ed i responsabili dei musei e delle biblioteche) vengano applicati i massimi ed ormai metabolizzati criteri di tutela

Per quanto riguarda la scuola post-obbligo, maturità professionale federale sulla base delle sole note scolastiche e maturità liceale con facoltà di rinuncia (qui a discrezione delle autorità cantonali preposte) agli esami scritti. Pessima notizia per i promotori di eventi: sino ad inizio settembre almeno, vietate le manifestazioni cui possano partecipare o assistere più di 1’000 persone; implicitamente, e per paradosso, ciò significa che, con la semplice limitazione della presenza di pubblico, potrebbero ripartire i campionati degli sport (calcio “in primis”) di cui non sia stata ancora decretata la conclusione. Ultima nota per quanto riguarda le frontiere: permangono i controlli, ma via via saranno riaperti alcuni punti di valico (già lunedì prossimo, ad esempio, fra Canton Ticino e province italiane limitrofe) e da lunedì 11 maggio è da prevedersi una rimodulazione dei vincoli sull’osmosi fra nazione e nazione.

Basket Lna donne / Riva, poche giocatrici: autoretrocessione in vista

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Ad inizio febbraio, un gran bel tempo di felicità collettiva, con il pranzo al San Salvatore quale momento conviviale di chiusura delle celebrazioni per i 40 anni di esistenza della società. Meno di tre mesi dopo, ad attività agonistiche e di palestra sospese per ragioni che nessuno avrebbe mai potuto e dovuto immaginare, una scelta legata alla necessità: la dirigenza del Riva basket, realtà di punta nella palla a spicchi femminile, opta per l’autoretrocessione della prima squadra dalla Lna alla Lnb ed in tal senso ha provveduto ad inoltrare un’istanza ai vertici della Federazione svizzera. Il motivo principale, per quanto è dato sapere, risiede nella futura indisponibilità di agoniste maggiorenni, di fatto dovendosi considerare che le atlete dalla maggior esperienza avranno… 15 o 16 anni stanti le partenze di almeno tre elementi (Mirella Ambrosioni, Emanuela Brenna e Lucia Valli, tutte nate nell’anno 2001) per motivi legati allo studio. In ragione del buon lavoro svolto sulla filiera giovanile, i vertici societari manifestano fiducia nel ritorno alla piena competivitità nel volgere di un triennio.

“Festival del film”, Locarno va in pausa. Ma si inventa una parentesi

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Impossibile l’andare sul palco, sullo schermo, nelle sale, in piazza, nei locali; impossibile il generare quella dinamica di contorno che è propria dell’evento; impossibile infine, e lo si dica perché si suppone che abbiamo tutti uno straccio di caparra di coscienza, il metter fuori un sorriso quando troppi lutti e troppa sofferenza ci stiamo portando addosso per effetto della pandemia coronavirale. Anche senza norme di “distanziamento sociale”, anche senza mascherine, anche senza obblighi di prenotazioni – e non sappiamo se e come le cose cambieranno da qui al periodo tra mercoledì 5 e sabato 15 agosto; magari non ci sarà più nulla di tutto questo, ma dubitiamo – sarebbe in ogni caso stato un “Festival del film” privo del consueto brio, quello di Locarno; scelta congrua anche in senso etico, per quanto gli aspetti finanziari e commerciali prevalgano a preponderanza ridondante, è dunque il rinvio dell’edizione formalmente cifrata con il numero 73. Che esisterà, ma l’anno prossimo; nel frattempo, e per tutto quanto possibile, la proposta dell’estate prossima ventura sarà riservata e ridedicata al sostegno al cinema indipendente e d’autore, sotto denominazione “Locarno 2020-Per il futuro dei film”, sulla falsariga dell’offerta (“al pubblico, ed ai professionisti dell’industria”) di “contenuti speciali su diverse piattaforme”. In pratica, viene da pensare, un “Sundance film festival” tradotto in versione digitale e con teorico sviluppo – sempre che sussistano le condizioni – in regolare visione nelle sale.

Quel che esce da Locarno, pur in presenza di un’effettiva interruzione dell’attività così come la conosciamo (ma in sosta forzata è gran parte dell’industria cinematografica, produzioni comprese, sempre a causa del Covid-19), è concepito come messaggio teso a suggerire un’ispirazione ed un’aspirazione alla normalità; e, del resto, a parlare è il presidente Marco Solari, uno che con il “Coronavirus” ha avuto a che fare in prima persona. Partiamo dal fondo: la struttura ed il palinsesto di “Per il futuro dei film” saranno presentati entro breve, si faccia conto di tre settimane da oggi, in voce e volti di Lili Hinstin direttrice artistica (“Siamo al lavoro per concepire un progetto coerente, in linea con la storia di questa manifestazione, ed all’insegna della solidarietà”) e di Raphaël Brunschwig direttore operativo; premi, riconoscimenti e menzioni si accompagneranno quindi ai Pardi speciali, primario obiettivo l’incoraggiamento a quanti siano tuttora in campo e, da vasi di coccio in mezzo a vasi di ferro che s’incrinano a loro volta, rischiano di andare a carte 48. Quanto al “festival” nell’accezione storica, Marco Solari riferisce che, nel corso delle ultime settimane, l’emergenza ormai crescente aveva condotto all’elaborazione di vari scenari in concorso tra direzione artistica, direzione operativa e membri del Consiglio direttivo; scenari che, in parte, “sono stati forzatamente abbandonati nel tempo”. La svolta durante l’ultima seduta del Consiglio di amministrazione: “In quella sede è stato deciso di rinunciare alla manifestazione “fisica”, tenendosi conto dei rischi sanitari anche per incontri tra meno di 1’000 persone (come da norma in prossima reintroduzione, ndr) e non potendosi preservare lo spirito di Locarno con soluzioni che, in verità, a prima vista sarebbero anche accattivanti”.

Annullare tutto e salutare, no? No: urgeva il “confermare la presenza al fianco del pubblico e dell’industria cinematografica con un progetto atto a tradurre in nuova forma, su altri palchi e su altre piattaforme, i valori da cui l’esperienza del nostro “festival” è stata caratterizzata”. Segno di fedeltà, a rassicurazione dei fedelissimi e dei “partner” commerciali e degli investitori; ma, chi voglia guardare oltre il contingente, non solo quello.

Serravalle, schianto sul “guard-rail”: muore anziana automobilista

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 17.28) Fatale ad un’anziana automobilista – età e domicilio non noti, identità al momento solo presunta – l’incidente occorso alle ore 14.36 di oggi in territorio comunale di Serravalle frazione Malvaglia, lungo la Cantonale, direzione Biasca: per quanto giunti rapidamente sul posto, gli operatori della sicurezza (Pompieri di Biasca per estinguere le fiamme da cui il veicolo era stato avvolto, “Tre valli soccorso” per l’assistenza sanitaria) nulla hanno potuto. Sul luogo anche unità di Polcom Biasca e Polcantonale. Dinamica dell’episodio secondo prima e sommaria ricostruzione: perdita del controllo del mezzo (fonti della Polcantonale non escludono un malore) e schianto frontale con il “guard-rail” posto sulla destra della carreggiata rispetto al senso di marcia; da qui deducesi un decesso probabilmente sul colpo. Il tratto stradale è stato chiuso alla circolazione al fine di garantire gli spazi necessari per il recupero della salma e per i rilevamenti del caso; blocco da ipotizzarsi sino alle ore 18.00, istituita una serie di deviazioni.

Cultura in formula virtuale, tecnologia ticinese per i “tour”

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I casi sono due: sino a quando saremo sotto restrizione a causa della pandemia covidiana, o si rinuncia “tout court” all’esperienza museale o la si cerca in forme diverse; e le forme diverse sono in sostanza tre ovvero la propria memoria (se in un luogo si è già stati), un libro (se lo si trova o se lo si ha a disposizione) e la visita in modalità virtuale. O perché il progetto era già “in itinere”, o perché dalla necessità imposta può nascere anche un’occasione, varie le realtà presenti in Ticino che, stante il protrarsi della chiusura forzata, sono state reindirizzate verso l’offerta della visita via InterNet; apprezzabile, in particolare, la sinergia instauratasi fra entità del territorio con la realizzazione di “tour” tridimensionali realizzati sotto egida della bellinzonese “Dealtech Sagl”. Risultati interessanti, in particolare, quelli prodotti per il “San Materno” e per il “Museo comunale d’arte” in Ascona, con modalità tipica della visita in cui si può procedere e ci si può fermare secondo propri tempi e proprio interesse. Sistema adattato ad ogni genere di dispositivo digitale, e con facoltà di consultazione delle didascalie e delle audioguide. In attesa, come si suol dire, del tempo in cui tornerà possibile l’esperienza diretta e sulle proprie… gambe. Nella foto, un interno “virtualizzato” del “Museo comunale d’arte”; altre immagini da questa struttura e dal “San Materno” sulla nostra pagina “Facebook”.

Si camminerà, ma non ora: “Scollinando” rinviata al giugno 2021

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A sei settimane dalla data prevista per lo svolgimento della manifestazione, deciso l’annullamento dell’edizione 2020 di “Scollinando”, proposta territorial-ambientale ora condivisa da 11 realtà comunali (Cadempino, Canobbio, Comano, Cureglia, Lamone, Massagno, Origlio, Ponte Capriasca, Porza, Savosa e Vezia): pur permanendo infatti una “finestra” per una possibile attuazione del programma già elaborato ed organizzato, i promotori hanno concordemente deciso di procedere al rinvio fissando sin da ora la replica del progetto alla giornata di domenica 13 giugno 2021. Promessi sia gli adeguamenti del caso sia l’aggiunta di “complementi” destinati a rendere più interessante l’appuntamento. Nel frattempo, compiuto un passo in più con il rinnovamento del sito InterNet all’indirizzo www.scollinando.ch; mantenuti tutti i contenuti precedenti, compresa una selezione di immagini dalle scorse edizioni, e rivista la struttura del sito al fine di garantire una lettura più immediata.

Prega e spera: siamo in Quaresima-bis, la santa Messa resta “off limits”

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Cosa ormai nota è il gravame dato ai fedeli dall’assenza di liturgia eucaristica compartecipabile “de visu” ed in atti, e ciò a causa del “Coronavirus”. Altrettanto nota è la dispersione plurivoca delle risposte a tale condizione: senza che si vada troppo lontano, al prolungamento del divieto di celebrazioni su suolo tricolore i vertici della Conferenza episcopale italiana reagirono l’altr’ieri sera con toni immiti e tendenti all’acre, arrivando – con discreti argomenti, invero – a contestare all’autorità di governo la violazione della libertà di culto che è costituzionalmente riconosciuta. Su taglio differente e più moderato l’atteggiamento tenuto in sede di Curia luganese, con disposizioni “adattate” per firma di monsignor Nicola Zanini vicario generale ed a questo punto aggiornate sino a tutta domenica 7 giugno ovvero alla mattina del giorno successivo, sicché ad una Quaresima effettivamente preparatoria alla santa Pasqua si aggiungerà una sovrabbondante Quaresima-bis non contemplata: rimane infatti esclusa la santa Messa in presenza di popolo all’interno dei luoghi di culto, con dispensa dal precetto festivo, e sospesa resta ogni attività parrocchiale dalla catechesi ai percorsi di formazione verso la Prima comunione e verso la Cresima oltre alle colonie diurne ed agli oratori; le chiese, invece, rimangono aperte (per la verità, da riscontro effettuato tra lunedì e ieri, non poche le porte sigillate…) per la preghiera personale, con obbligo di rispetto delle norme di igiene e di “distanziamento sociale” stabilite dall’autorità civile.

Muta inoltre (e si permetta: questo è segno di primaria umanità verso il defunto e verso le persone a lui vicine) la conduzione dell’atto di congedo dai nostri cari. Nel caso di decessi non legati al Covid-19, consentiti i funerali in chiesa ma senza celebrazione dell’Eucarestia, seguendosi il “Rito delle esequie”. Consentita la partecipazione alle persone facenti parte della cerchia familiare; nessuna prescrizione – fatte salve le norme di “distanziamento sociale” e di igiene – circa il numero delle persone partecipanti; ai responsabili delle cerimonie la raccomandazione di stabilire e di comunicare la massima capienza consentita, al fine di garantire il rispetto delle regole; in linea di massima, vale uno spazio di quattro metri quadrati per ciascun individuo. Qualora si opti per la sepoltura, momento di preghiera in chiesa o al cimitero, con facoltà di partecipazione estesa alla cerchia familiare del morto; in caso di cremazione, momento di preghiera al tempio crematorio, sempre con la stessa facoltà di partecipazione ma in base alle indicazioni che saranno fornite dai responsabili della struttura; laddove gli spazi e/o le condizioni ambientali non consentano un accesso, sia scelto un momento di preghiera al cimitero quando vengono sepolte o deposte le ceneri del defunto. Sospese, per contro, le veglie funebri e la recita del Rosario con convocazione pubblica nella casa del defunto o nella camera mortuaria; raccomandato, per contro, un momento di preghiera da parte dei congiunti in presenza del parroco o di un sacerdote della parrocchia. Più semplice la definizione nel caso dei decessi dichiarati a causa del “Coronavirus”: di norma, commiato direttamente al cimitero, nel rispetto delle note regole.

Due note per quanto riguarda altri aspetti della vita di fede. Il primo, essenziale per l’anima e tanto più “carico” per la mente in periodi nei quali il confronto ed il dialogo si sono giocoforza rarefatti: sacramento della confessione amministrabile solo in spazi adeguati, e ferma la riservatezza del sacramento; non impossibile, dunque, ed è importante che i sacerdoti si rendano in tal senso “visibili”. Il secondo, che muove il cuore e le lacrime: quando stia per vivere gli ultimi momenti dell’esistenza terrena, un cristiano ha il diritto di ricevere conforto; nell’ampio ventaglio di situazioni possibili – si pensi in ispecie alla condizione di quanti sono ospiti di una casa per anziani o di una struttura di cura – bene è allora se al sacerdote viene accordato l’accesso per l’amministrazione dell’estrema unzione e/o del viatico (facoltà che tuttavia, come sta scritto, è data a discrezione dei responsabili della struttura); da rispettarsi in modo scrupoloso ogni disposizione del personale curante, d’obbligo anche l’uso dei dispositivi individuali di protezione.

Curia di Lugano, sportelli chiusi sino alla prima decade di maggio

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Causa restrizioni da pandemia coronavirale, sino a tutta domenica 10 maggio gli uffici della Curia di Lugano rimarranno chiusi all’utenza. La disposizione vale sia per la sede di Palazzo vescovile (Borghetto 6 in Lugano), sia al “Centro pastorale san Giuseppe” (via Cantonale 2 in Lugano), sia al “Collegio Pio XII” (via Lucino in Lugano quartiere Breganzona). L’attività dell’Ordinariato diocesano viene nel frattempo garantita solo per pratiche urgenti (contatto via telefono o via “e-mail”).

Online-Spielbankenspiele: Die Spielbanken Lugano und Meyrin erhalten eine Konzessionserweiterung

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Der Bundesrat hat an seiner Sitzung vom 29. April die Konzession der Spielbanken Lugano und Meyrin um das Recht erweitert, Online-Spielbankenspiele durchzuführen. Die Spielbanken können ihr Angebot online schalten, sobald die Eidgenössische Spielbankenkommission (ESBK) ihnen die erforderlichen Spielbewilligungen erteilt hat (Photoquelle: casinolugano.ch).

Das Geldspielgesetz, das am 1. Januar 2019 in Kraft getreten ist, gibt den 21 Spielbanken die Möglichkeit, ihre Spiele auch online anzubieten. Sie benötigen dafür eine Konzessionserweiterung, die vom Bundesrat erteilt wird.

Der Bundesrat hat die Gesuche um Konzessionserweiterung der Spielbanken Casinò Lugano SA und Casino du Lac Meyrin SA gestützt auf den Antrag der ESBK gutgeheissen. Bevor die Casinos ihre Onlinespiele aufschalten können, muss die ESBK diese prüfen und die einzelnen Spiele bewilligen.

Der Bundesrat hat den Spielbanken Baden, Davos, Luzern und Pfäffikon bereits an seiner Sitzung vom 7. Juni 2019 die Konzessionserweiterung erteilt; den Spielbanken Bern und Interlaken am 20. November 2019.

Sitterdorf (Kanton Thurgau): Alkoholisiert deutscher am Steuer erwischt

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Eine Patrouille der Kantonspolizei Thurgau stoppte am Dienstagabend in Sitterdorf einen alkoholisierten Autofahrer.

Kurz nach 22.30 Uhr hielten Einsatzkräfte der Kantonspolizei Thurgau einen Autofahrer auf der Strasse Hohlenstein zur Kontrolle an.

Weil die Atemalkoholprobe beim 43-jährigen Deutschen 1.18 mg/l ergab, wurde sein Führerausweis zuhanden des Strassenverkehrsamtes eingezogen.

Coronavirus Schweiz: Aktuelle Zahlen vom 29. April

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Bestätigte Fälle in der Schweiz am 29. April, 8.00 Uhr:

Anzahl positiv getesteter Erkrankungsfälle:

29 407 Personen

Verstorben:

1408 Personen

(Symbolbild: Ascona, Chiesa Madonna della Fontana)

“SwissSkills” rinviati al 2022, allo studio un “format” salvaesperienze

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Si aspettavano 120’000 visitatori su un totale di cinque giorni, ovvero tra mercoledì 9 e domenica 13 settembre, e non ne potranno invece accogliere nemmeno uno, così come non ospiteranno circa 900 specialisti che sarebbero stati impegnati in 75 discipline rappresentanti 135 mestieri. Fanno marcia indietro, per sopravvenuto scenario avverso ed il motivo purtroppo non cambia, gli organizzatori degli “SwissSkills” che sono poi i Campionati svizzeri “centralizzati” delle professioni: rinvio forzato addirittura al 2022, stamane l’ufficialità in una decisione che aveva preso corpo via via con l’evolversi drammatico della situazione sanitaria. A parziale compensazione, anche perché resta tuttora il nodo della selezione di agonisti da inviarsi ai “WorldSkills” di Shanghai nel 2021, in fase di elaborazione un “format” sostitutivo che si spera non venga ridotto ai soli filmati dimostrativi sulle singole attività ed alla mera raccolta di interviste promozionali e di immagini.

Covid-19, in Ticino una vittima ogni 10 contagiati (e due morti in più)

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 12.02) Altre due vittime da Covid-19 su suolo cantonale, e siamo dunque a 318 persone che ci hanno lasciato, nell’algida contabilità in aggiornamento stamane sulle ultime ore 24 ore. Per quanto la tendenza appaia in rallentamento, evidente rimane la necessità di mantenere alta la soglia di attenzione, in presenza di 15 nuovi casi di contagio conclamato, per un totale di 3’191 nel volgere di nove settimane e mezzo; ciò significa, a tutti gli effetti, che il tasso di letalità acclarato (ma, secondo opinione largamente prevalente nella comunità scientifica, non congruo all’effettiva base dei soggetti venuti a contatto con il “Coronavirus”) si situa intorno al 10 per cento, ossia che su 10 pazienti solo nove sono riusciti a venir fuori dalla spirale; constatazione opprimente, se si pensa che pure ai riscontri ultimi sull’intera Svizzera (vale come fonte il portale www.corona-data.ch, per ora ad avvenuto aggiornamento di nove Cantoni su 26) le morti acquisite sono 1’702 su un totale di 29’045 casi (5.86 per cento). Rincuorante conferma, nel frattempo, dal fronte dei dimessi: 728 in tutto, 16 in più rispetto a ieri.

Bancari e farmaceutici agli antipodi, “Swiss market index” soffre poi recupera

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 20.42) Insufficiente la conferma in spinta da parte dei finanziari (“Ubs group Ag”, più 6.41 per cento; “Credit Suisse group Ag”, più 5.96) per garantire color verde oggi allo “Swiss market index”, penalizzato dall’andamento dei farmaceutici (“Roche holding Ag”, meno 3.09; “Alcon incorporated”, meno 0.57; “Novartis Ag”, meno 1.95) e tuttavia riportatosi sin verso la parità in attestazione finale a 9’865.32 punti (meno 0.24 per cento). Altre evidenze in Europa: Dax-30 a Francoforte, più 2.89; Ftse-Mib a Milano, più 2.21; Ftse-100 a Londra, più 2.63. In volata Wall Street nonostante dati poco incoraggianti sull’occupazione: Nasdaq, più 3.39; S&P-500, più 2.69; “Dow Jones”, più 2.29. Euro in balzo al cambio di 106.0 centesimi di franco.

2020 vs. 2019 (18) / Stesso contesto, stesse frasi, senso opposto…

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L’avrete notato: forse mai come in questo periodo si sono ribaltati senso, valore e percezione di un concetto o un pensiero corrente. Da qui una nuova rubrica temporanea per… accompagnarci durante il residuo periodo di quarantena da “Coronavirus”, vero e proprio spartiacque nei comportamenti (se non di tutti, almeno della maggior parte di noi). Oh, da prendersi alla leggera, puntata quotidiana dopo puntata quotidiana. Un semplice confronto, via, tra ieri ed oggi.

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2019 – Prime proiezioni sulla stagione estiva con scorrimento rapido delle offerte promozionali: “Oh, sto già pensando al mare, magari ci scappa un “ponte” con la prima tintarella, eh, con cautela, si sa che il primo sole uccide, protezione solare 50 e magari di più se la trovo, proteggersi proteggersi proteggersi…”.

2020 – Prime proiezioni sulla stagione estiva con scorrimento rapido dei grani del Rosario tra misteri gaudiosi, misteri gloriosi e soprattutto misteri dolorosi: “Proteggiamoci da ‘sto Covid-19, e che Dio ce la mandi buona…”.

Dramma in Portogallo, 62enne del Bellinzonese uccisa dall’amico

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Sono di una 62enne cittadina olandese con radici a Bellinzona quartiere Sementina i resti mortali orrendamente mutilati e dati alle fiamme che le forze dell’ordine di Idanha-a-Nova, Comune portoghese di circa 12’000 abitanti nel Distretto di Castelo Branco, quasi sul confine con la provincia spagnola di Càceres ed a circa 260 chilometri in direzione nord-est dalla capitale Lisbona. La notizia, con informazioni complete circa l’identità della vittima, è stata data da varie fonti lusitane tra cui il “Correio de Manha”. Su evidenze di indagine successive a sospetti destati dall’assenza improvvisa della donna, un 33enne di passaporto bulgaro e senza fissa dimora – anche di tale soggetto sono note le generalità – è stato fermato ed arrestato e, dopo interrogatorio, è risultato reo confesso dell’omicidio della 62enne con la quale egli avrebbe intrattenuto una relazione; il delitto, commesso a quanto pare con un’arma bianca, risale a martedì 14 aprile, sei giorni prima della scoperta del cadavere. A carico dell’uomo, che avrebbe precedenti per atti di violenza, anche l’accusa di aver tentato di appiccare un incendio.

Aeroporto, dado tratto e gestione al capolinea. Lasa pèrd

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Spina staccata. Si spegne sul mezzodì del terz’ultimo giorno dell’aprile 2020 la storica avventura dell’aviazione civile di linea a Lugano: voli ci saranno ancora, perché l’aria esiste ed è libera, ed aeromobili d’ogni genere – compresi quelli ancora da inventarsi, si spera – appoggeranno ancora le ruote su quella striscia di asfalto circondata dal verde; ad accoglierli ed a lasciarli ripartire non saranno però mani pubbliche. Niente Città di Lugano, niente Cantone, niente Città di Lugano più Cantone, quali che fossero le quote di compartecipazione (87.5 e 12.5 per cento rispettivamente) e quali che esse sarebbero dovute essere (60 e 40 per cento rispettivamente, sull’effetto degli accordi che erano stati avallati nelle due sedi istituzionali, con ricapitalizzazione e provvidenze funzionali a coprire i sicuri “deficit” degli anni a venire); la fine del percorso è stata decretata in sede di assemblea degli azionisti, confermata l’unica linea che era stata dichiarata possibile – scioglimento e messa in liquidazione della “Lugano airport Sa-Lasa” – dopo che ad una crisi già conclamata si erano aggiunti gli effetti devastanti del “lockdown” da Covid-19. Paralisi quasi completa, una fatica anche l’accendere qualche luce per dare allo scalo una parvenza di vita. E stipendi da pagarsi, o da mettersi in conto, e dipendenti allarmati, preoccupati, disperati.

Gli atti, ormai mera formalità dopo che nessuna colonna di soccorso si è affacciata all’orizzonte: identificazione del commissario liquidatore (che era già in essere, nella persona dell’avvocato Emanuele Stauffer) sulla revoca del Consiglio di amministrazione, un mese di effettiva sospensione, e ad inizio giugno l’avvio del percorso che dovrebbe condurre – dovrebbe – al passaggio nelle mani di investitori interessati a dare un futuro all’area. Un consorzio, secondo l’ipotesi più accreditata; dietro le quinte gode in effetti di una certa credibilità la tesi secondo cui una soluzione salvifica (anche per i posti di lavoro, ma almeno 40 su oltre 70 sono destinati a “saltare”) sarebbe stata condizionata all’uscita di scena degli attori pubblici; in altre parole, nessuna offerta concreta si sarebbe mai materializzata qualora fosse rimasta sul terreno una società di gestione qual è, o ormai era, la “Lugano airport Sa”.

Coronavirus Schweiz: Aktuelle Zahlen vom 28. April

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Bestätigte Fälle in der Schweiz am 28. April, 8.00 Uhr:

Anzahl positiv getesteter Erkrankungsfälle:

29 264 Personen

Verstorben:

1380 Personen

Schweiz: Asylstatistik erstes Quartal 2020

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Im ersten Quartal 2020 wurden in der Schweiz 3278 Asylgesuche eingereicht. Das sind 11 Prozent weniger als im ersten Quartal 2019. Aufgrund der COVID-19-Epidemie kamen weniger Asylsuchende in die Schweiz: Im März 2020 wurden 963 Gesuche registriert, 10 Prozent weniger als im Vormonat.

Das Staatssekretariat für Migration erledigte im März 1700 Asylgesuche in erster Instanz. Dabei wurden 210 Nichteintretensentscheide gefällt (davon 160 auf Grundlage des Dublin-Abkommens), 483 Personen erhielten Asyl und 488 wurden vorläufig aufgenommen. Die Zahl der erstinstanzlich hängigen Fälle ging im Vergleich zum Vormonat um 560 auf 6899 zurück.

Die wichtigsten Herkunftsländer von Asylsuchenden in der Schweiz waren im März Eritrea mit 161 Gesuchen (15 weniger als im Februar 2020), Afghanistan (85 Gesuche; –38), Türkei (85 Gesuche; –11), Syrien (84 Gesuche; +5) und Algerien (76 Gesuche; –11).

Im März haben 302 Personen unser Land kontrolliert verlassen oder wurden rückgeführt. Die Schweiz hat bei 321 Personen einen anderen Dublin-Staat um Übernahme angefragt, 51 Personen konnten in den zuständigen Dublin-Staat überführt werden. Gleichzeitig wurde die Schweiz von anderen Dublin-Staaten um Übernahme von 389 Personen ersucht und 63 Personen wurden der Schweiz überstellt.

Im Rahmen der Massnahmen zur Prävention der Coronavirus-Epidemie schränkt die Schweiz seit dem 25. März 2020 die Einreise aus allen Schengen-Staaten mit Ausnahme des Fürstentums Liechtenstein ein. Infolge dieser Beschränkungen sind alle Dublin-Überstellungen ausgesetzt.

Gais (Kanton Appenzell Ausserrhoden): 91-jähriger Lenker verursacht Autounfall

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Sachschaden ist am Montagnachmittag, 27. April, bei einem Selbstunfall mit einem Personenwagen in Gais entstanden. Ein 91-jähriger Lenker fuhr um 16.00 Uhr mit seinem Personenwagen vom Dorf Gais auf einer Nebenstrasse in Richtung Hütten. Im Bereich Möser verlor er die Herrschaft über sein Fahrzeug, kam über den rechten Fahrbahnrand und kollidierte dort mit einem Holzzaun und einem Wegweiser.

Der Fahrzeuglenker blieb unverletzt. Am Fahrzeug und dem Zaun entstand Sachschaden in der Höhe von mehreren Hundert Franken.

Wallisellen (Kanton Zürich): Bei Autounfall in Baum geprallt

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Bei einem Verkehrsunfall hat sich am Dienstagmorgen, den 28. April in Wallisellen (Kanton Zürich, Photoquelle: dito) eine Autofahrerin verletzt. Kurz vor 9.00 Uhr fuhr eine 28-jährige Frau mit einem Personenwagen auf der Klotenerstrasse Richtung Wallisellen. Im Bereich einer langgezogenen Linkskurve geriet ihr Auto aus zurzeit unbekannten Gründen über den rechten Fahrbahnrand hinaus und prallte gegen einen Baum. Durch den Aufprall wurde der Wagen zurück auf die Fahrbahn geschleudert und blieb dort auf der linken Fahrzeugseite liegen.

Die Lenkerin wurde durch den Unfall mittelschwer verletzt und musste durch die Feuerwehr aus dem Fahrzeug geborgen werden. Nach der Erstversorgung vor Ort durch ein Sanitätsteam wurde sie mit einem Rettungswagen in ein Spital gefahren.

Wegen des Unfalls musste die Klotenerstrasse im Bereich Hardwald während rund zweieinhalb Stunden beidseitig für den Verkehr gesperrt werden. Durch die Feuerwehr wurde eine entsprechende Umleitung eingerichtet.

Neben der Kantonspolizei Zürich standen die Feuerwehr Wallisellen, der Rettungsdienst des Spitals Uster, die zuständige Staatsanwältin sowie ein Abschleppunternehmen im Einsatz.

Fuochi all’aperto, divieto revocato. Ma occhio agli entusiasmi…

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In un mondo ed in un’era densi di vincoli logici e di diritti paradossalmente negati (paradosso è, nel caso di specie, l’incongruità emergente dal confronto fra situazioni analoghe ovvero omologhe ovvero simili ovvero eguali “tout court”), può accadere che qualunque obbligo in meno sia accolto e da accogliersi con sollievo. È il caso del sempre rilevante divieto assoluto di accensione dei fuochi all’aperto, in verità non propriamente rispettato alla lettera da vari soggetti già nello scorso fine-settimana ed infine revocato con decorrenza dalle ore 17.00 di oggi, come da informativa uscita dalla Sezione forestale dell’Amministrazione cantonale. La decisione è conseguente alle mutate condizioni climatiche sul territorio ticinese e del Moesano ed alla consistente riduzione dei rischi di incendio. Restano in vigore le prescrizioni generali definite nel testo del regolamento di applicazione dell’ordinanza anti-inquinamento atmosferico e, ovviamente, i limiti imposti dalle norme di base a contenimento dell’epidemia da “Coronavirus”.

La foto del giorno / Municipi in tempo covidiano, Chiasso traccia la via

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Da qualcosa bisogna pur ripartire: a distanza obbligata, a distanza forzata, a distanza che gli esperti garantiscono essere emblema di sicurezza. L’hanno fatto a Chiasso, quale primo atto della fase “uno e un quarto” tendente a “fase due”, in Municipio: tavolo “interpretato” al massimo dell’estensione, aria davanti agli occhi ed aria all’intorno, persino lo spazio per il fotografo che, infatti, inquadra singoli e gruppo a guisa di novello Sergej Mikhailovic Ejzenstejn. A spiccare, l’oggetto del desiderio: il “plexi” divisorio. Nulla dice purtroppo, l’immagine, circa il tono della voce che s’ha da tenersi in presenza di simili distanze e di simili ostacoli alla propagazione del suono…

Covid-19 in Ticino, cinque vittime in più. Quasi ferme le dimissioni

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 10.19) Cinque tra l’altr’ieri e ieri, cinque tra ieri ed oggi. Non molto cambia nel penoso e drammatico trascinarsi d’anime in questa tempesta, non molto se non una contabilità cui non ci si può assuefare e di cui non si può assumere la cristallizzazione dietro ad una vetrina: salgono infatti a 316, valendo le informazioni che pervengono dall’autorità costituita per tramite dei suoi bracci operativi (Stato maggiore cantonale di condotta ed Ufficio del medico cantonale), le vittime da pandemia coronavirale in Ticino, e ciò stride con il vistoso rallentamento nel numero dei contagiati “ufficiali”, 3’176, sette soltanto in più rispetto al riscontro precedente. Quasi fermo il deflusso dei dimessi, che erano 709 ieri e sono 712 a stamane. Quando sono disponibili le evidenze di soli sei Cantoni (oltre al Ticino, Sciaffusa, Zugo, San Gallo, Soletta ed Appenzello esterno, 1’673 risultano i morti in Svizzera e 28’933 i contagiati.

Colpo di stiletto / Niente Messe, e cambiano anche il calendario…

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Nel promulgare quanto disposto in sede curiale a Lugano sulla celebrazione delle sante Messe (ovvero sulla… non-celebrazione, stante quel che si sa e che si prova a fare per ridurre i rischi covidiani), il solerte collega gestore dell’ufficio-stampa ci rese edotti l’altr’ieri circa i tempi di protrazione dell’assenza di liturgie. Con firma di monsignor Nicola Zanini vicario generale consta pertanto che di Eucarestia non s’avrebbe più da parlare almeno “fino a domenica 8 giugno 2020 compresa”, e la cosa costituisce doppio problema: da una parte, perché dopo Pasqua ci si scolla anche da Ascensione e Pentecoste, sicché se tutto va bene (ma deve proprio andar bene tanto) il primo “momento forte” dell’anno verrà con il Corpus Domini, e lo spirito potrebbe risentirne; da un’altra, perché ci risulta ancora che a giugno sia domenica il giorno 7 e non l’8. O che in Curia, con tutta ‘sta forzata rivoluzione nel “coram populo” dell’anno liturgico, si siano messi di buzzo buono a cambiare anche il calendario gregoriano?

“Swiss market index” in ascesa, volanti i bancari. New York sotto linea

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 18.45) Orientamento positivo soprattutto sui finanziari (“Ubs group Ag”, più 7.05 per cento; “Credit Suisse group Ag”, più 7.26 per cento e ruolo da capofila) nelle odierne contrattazioni alla Borsa di Zurigo, con incremento pari all’1.34 per cento sullo “Swiss market index” per la chiusura a quota 9’889.46 punti. Solido incremento (più 5.71) anche per “Zürich insurance group Ag” (più 5.71 per cento); sulla coda “Novartis Ag” (meno 1.45, unico valore effettivamente in limatura sull’ormai imminente stacco del dividendo). Dalle altre sedi primarie: Dax-30 a Francoforte, più 1.27 per cento; Ftse-Mib a Milano, più 1.71; Ftse-100 a Londra, più 1.91. Incertezza e limitata cifra rossa prevalente sugli indici a New York. Slancio e poi ripiegamento per l’euro, ora scambiato a 105.5 centesimi di franco.

2020 vs. 2019 (17) / Stesso contesto, stesse frasi, senso opposto…

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L’avrete notato: forse mai come in questo periodo si sono ribaltati senso, valore e percezione di un concetto o un pensiero corrente. Da qui una nuova rubrica temporanea per… accompagnarci durante il residuo periodo di quarantena da “Coronavirus”, vero e proprio spartiacque nei comportamenti (se non di tutti, almeno della maggior parte di noi). Oh, da prendersi alla leggera, puntata quotidiana dopo puntata quotidiana. Un semplice confronto, via, tra ieri ed oggi.

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2019 – Con riferimento alle scuole dell’obbligo: “Docenti, gente fortunata, lavorano poche ore e si fanno le palle d’oro… E poi, nessun dovere di responsabilità, se lo scolaro impara bene, se lo scolaro non impara rimane indietro… Sì, bella roba, insegnano la storia del Carlo Cùdega e poi non sanno spiegare dove sta Bellinzona… Stringi stringi, occupano cattedre così come gli studenti occupano banchi… Per quel che insegnano, potrebbero rimanere a casa e mandare una “e-mail” e in aula tenere un cartonato…”.

2020 – Da quando le scuole sono chiuse: “Ma guarda tu, non si sa nemmen più dove lasciare i ragazzi, e quell’insegnante, non hai idea di quanto sia brava, telefona a casa per sapere se la mia Annalisa sta studiando, ah, figurati, la Giovanna maestra è mia vicina di casa, ha preso persino tre libri dalla sua biblioteca personale e me li ha prestati per farli leggere al Loris, certo che le aule vuote sono uno scandalo, con quel che paghiamo in tasse, potrebbero sanificarle ed usarle, no?”.

Bastardi inside / Monsignor vescovo, avrebbe dovuto pretendere

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Fino all’alba di lunedì 8 giugno almeno, per disposizione di monsignor Valerio Lazzeri vescovo di Lugano, le funzioni nei luoghi cattolici di culto restano sospese ed i fedeli restano dispensati dal precetto festivo. Diremo: non tutti sono d’accordo, qualcuno mugugna, qualcuno si domanda se un’alternativa non sia proprio possibile (anche una liturgia “abbreviata” alle parti essenziali, un po’ come le sante Messe corsaiole che i bravi “cogitôôr” ci riservavano ai tempi delle gite estive). Ad ogni modo: stante lo spirito autoliberatorio che condusse ieri centinaia di ticinesi a muoversi, se l’allentamento delle norme avesse riguardato le chiese anziché i “Do it” ed i “McDonald’s”, quanti ed improvvisi ritorni alla fede…

Colpo di stiletto / Sissignori, ha vinto la teoria della teoria

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Non era un “Liberi tutti”, ed i cittadini l’hanno capito. Ma, allo stesso modo, i cittadini si sono riappropriati oggi di ogni possibile spazio, reduci com’erano dalla “fase uno” covidiana ed essendosi proiettati – Berna dixit, Berna concessit sive confirmavit – verso la “fase due” godendosi cioè il prodromo qui già indicato come “fase uno e un quarto”. Stamane ci era parso di cogliere l’immagine-emblema davanti al “Do it & garden” di Losone; chi voglia, sulla nostra pagina “Facebook” troverà anche una foto quasi identica ma scattata intorno alle ore 17.20, a dimostrazione dell’esser stata continua la coda per l’approvvigionamento. Meglio ancora ci pare un altro scatto, proveniente quest’ultimo sempre dal Sopraceneri ma da Sant’Antonino: decine, centinaia di auto in colonna per transitare al “take-away” del “McDonald’s”, come una fila di carri in marcia verso l’Oregon, e con tempi di servizio da epopea del West. Tanti in fila, insomma, per un atto apotropaico che appena domani – si suppone – avrebbe comportato un’attesa assai più breve; ma si è semplicemente confermata una declinazione della teoria del primo giorno di primavera, piova o faccia sole si esce perché primavera è. E, stavolta, a costo di andare ad incolonnarsi, ossia ciò da cui per solito si vorrebbe rifuggire: la fila, letterariamente detta “teoria”. E, dunque, ha vinto la teoria della teoria…

“Càvea festival”, resa all’evidenza covidiana: salta l’edizione 2020

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Coraggiosi erano stati nell’ideare l’evento, portandolo sul palco – e con quale scenario: le cave di Arzo – nel 2018. Costretti stavolta a fermarsi, proprio alla vigilia della terza edizione che sarebbe stata anche la prima in sviluppo su due date (consecutive: venerdì 3 e sabato 4 luglio), i promotori del “Càvea festival & Marmart”, un formidabile “Hellzapoppin’” fra artisti di strada, musicisti e teatranti in arrivo dai quattro angoli del mondo e che si sarebbero ritrovati in Mendrisio quartiere Arzo; decisivo il perdurare della situazione di emergenza causata dal “Coronavirus”, con tutte le complicazioni che tale pandemia ha comportato. Senza mezzi termini, ed a dimostrazione di una straordinaria onestà intellettuale, quanto afferma Luca Ruggeri presidente dell’associazione promotrice: “Dalle autorità non è giunto, o non ancora, un divieto chiaro circa i grandi eventi estivi. Ma l’annullamento dell’edizione che stavamo organizzando per questa estate è inevitabile”. I motivi? “L’impossibilità di garantire il rispetto delle norme di distanziamento sociale, ad esempio. L’imprevedibilità dell’andamento dell’epidemia nei Paesi da cui vengono gli artisti con cui eravamo in contatto, sempre per esempio. E sì, anche l’incertezza economica che grava su molti tra gli “sponsor” della nostra manifestazione”. Rimarrà, in ogni caso, il lavoro svolto. E che sarà base per l’edizione 2021, certa e garantita.

Sorpassi di spesa, Municipio di Bellinzona in crisi di nervi (e di soldi)

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In tempi di finanze pubbliche che si apprestano ad essere devastate dalle conseguenze dell’epidemia da Covid-19, vuoi per esigenze di erogazioni vuoi per futuri mancati introiti da persone fisiche e persone giuridiche, una crisi dai rari precedenti si affaccia all’orizzonte di Bellinzona intesa quale Città. Sulla scena, difatti, torna una fra le poche espressioni – i “sorpassi di spesa” – che riescono ad evocare spettri ed a gettare ombre lunghe sull’attività amministrativa: come annunciato dai colleghi del “Quotidiano”, un alto funzionario risulta essere stato messo sotto naftalina ed il municipale Christian Paglia (quota Plr, è titolare del delicatissimo Dicastero ambiente-opere pubbliche) si sarebbe addirittura autosospeso – di fatto, la competenza consta essere stata assunta “pro tempore” dal sindaco Mario Branda – sulle prime avvisaglie dell’inchiesta già avviata su una serie di interventi i cui costi di esecuzione, per così dire, sarebbero andati “lunghi” rispetto a quanto definito.

Sotto la lente del microscopio – ma il problema consta essere emerso soltanto in fase di redazione del Consuntivo 2019 della Città; possibile che nemmeno una goccia d’acqua fosse balzata fuori alveo a fiume scorrente? – una serie di interventi dalla notorietà e dalle dimensioni poderose: fuori previsione starebbero infatti ballando cinque, e più probabilmente sei milioni di franchi. Per dire di luoghi e di lavori, uno fra i punti focali corrisponde alla sistemazione (un recupero conservativo – si parte da fondamenta e muri precedenti alla Seconda guerra mondiale – con incremento di volumetrie e ridestinazioni d’uso) dell’oratorio alla parrocchia nel quartiere Giubiasco: fatta base otto (otto milioni di franchi, centesimo più, centesimo meno; costi a metà con l’ente parrocchiale), si viaggia attorno alla doppia cifra ed il cantiere, come constatabile, è al momento in parcheggio con le quattro frecce accese pur d’esso permanendo utilità e necessità (sala polivalente nell’ex-teatro, più sede per gli “scout”, biblioteca e centro diurno in specifici corpi di fabbrica). Poi, la realizzazione del “Policentro della Morobbia” in frazione Pianezzo: vicenda tormentatissima, or è un paio d’anni si parlò già di sforamenti nell’ordine del 10 per cento, e per di più emergendo sin da sùbito l’oggettiva inadeguatezza nella capienza per un complesso in cui erano da farsi convivere lo sportello del Comune, i posti “protetti” per la Protezione civile, la scuola elementare, l’asilo e l’aula multiuso; mettiamo che qui il 10 per cento sia arrivato quasi al 20 e che dunque sei milioni ipotizzati “pesino” per sette milioni al cambio corrente. Mettiamo infine a referto lo stadio di Bellinzona (sissignori, il “Comunale” dal futuro ora incerto quanto le sorti del calcio e dello sport nella loro interezza): 4.5 milioni di franchi usciti, un buon 30 per cento oltre quel che era programmato.

Chiaro poi il fatto che, dovendosi sospettare di quel che spicca, qualcuno sia andato a spulciare tra le pieghe di altre voci di spesa, ed ecco allora che tra i municipali gli interrogativi abbiano incominciato a correre anche per quanto concerne altri punti, vedansi i lavori al cosiddetto “Parco urbano”, area manufatti, direzione spogliatoi. In giornata qualche nube è destinata a diradarsi, nel senso che il palazzo si sarebbe dichiarato disposto (e voce dal sen fuggita più richiamar non vale) ad illustrare la situazione. Purché non si tratti del solo riepilogo di quel che è già stato portato alla luce, o di un trinceramento dietro alle “esigenze di accertamento”… In immagine, il “Policentro della Morobbia” in frazione Pianezzo.

Agno, tamponamento a quattro: tre persone in ospedale

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Tre persone hanno riportato lesioni e traumi in séguito al tamponamento fra quattro veicoli – due dei quali con targhe italiane – occorso alle ore 13.41 in territorio comunale di Agno, frazione Serocca, direzione Ponte Tresa, a distanza di 20 metri dalla stazione di servizio “Ecsa”. All’origine dell’incidente, per quanto consta, l’arresto improvviso della prima auto in corrispondenza del passaggio pedonale. Soccorsi a cura degli operatori della “Croce verde” di Lugano; seri i disagi per la circolazione.

“JazzAscona” ammaina bandiera: «Per il 2020 ci si vede nel… 2021»

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Chi vive speracchiando muore cantando, o in altro modo, secondo la versione più popolare e meno fine; e, dopo lunga esperienza di resistenza morale, a “JazzAscona” hanno dedotto che non era il caso di insistere, in assenza di uno scenario di possibile svolgimento in totale sicurezza, essendo manifesta poi l’indisponibilità di numerosi artisti (che si trovano nell’impossibilità di giungere in Europa causa restrizioni da “Coronavirus”) e con il calendario a giocare contro. A due mesi dalla prevista inaugurazione (primo concerto a suo tempo previsto per giovedì 25 giugno, conclusione fissata a sabato 4 luglio), oggi la resa degli organizzatori dell’evento: “Ci abbiamo provato fino all’ultimo, sperando di potervi proporre il programma allestito, programma di cui andavamo fieri e che eravamo impazienti di svelarvi. Dobbiamo però gettare la spugna…”. Decisione “dolorosa”, ma “diventata inevitabile con il passare dei giorni”. Ergo: non un annullamento, ma lo spostamento dell’intero “pacchetto” al 2020, da giovedì 24 giugno a sabato 3 luglio.

La foto del giorno / In coda come al “drugstore” per un pugno di sementi

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Sì, in effetti il Ticino aspettava questa “fase uno ed un quarto” tendente a “fase due” dell’era covidiana. Prova provata, stamane, dalla coda di clienti formatasi davanti alle porte del reinaugurantesi “Do-it & garden” di casa “Migros” a Losone: cose viste solo nei film vicino al “drugstore” di Tombstone in Arizona ai tempi di Wyatt Earp e della sparatoria all’“Ok corral”, ed in rare fotografie scattate davanti ai supermercati dell’Unione Sovietica pre-“glasnost”. Un pugno di sementi, attrezzi, qualche buon consiglio: che sia l’inizio di una riconversione del Ticino al verbo georgico e neobucolico?

Covid-19 in Ticino, dati ad una sola cifra. Ma con cinque vittime in più

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 14.59) Cinque dimessi per un totale di 709, otto nuovi contagiati da “Coronavirus” per un totale di 3’169: nello stillicidio da cui in Ticino siamo inseguiti sin dall’ultima decade di febbraio, sarebbe questa una tra le migliori notizie possibili. Sarebbe, e sarebbe soltanto, perché a cifra singola; ma a cifra singola, nelle ultime 24 ore a stamane, constano anche i decessi, altri cinque e quindi 311 in totale come riferito dalla consuete fonti ossia Stato maggiore cantonale di condotta ed Ufficio del medico cantonale. Tutt’altro che entusiasmanti i numeri dal resto della Svizzera: ad avvenuto aggiornamento con 14 Cantoni su 26, secondo il portale www.corona-data.ch i cui compilatori operano raccogliendo informazioni dalle singole realtà territoriali, i morti per Covid-19 sono ora 1’641 ed i casi attestati passano a quota 28’833, ossia 64 in più rispetto al valore riscontrato ieri; al computo mancano tra l’altro le evidenze dal Canton Vaud e dal Canton Ginevra, in vetta alla classifica dei contagiati con 5’212 e con 4’733 unità rispettivamente, il primo alle ore 0.00 di ieri ed il secondo alle ore 12.00 di venerdì 24 aprile.

Coronavirus Schweiz: Aktuelle Zahlen vom 27. April

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Bestätigte Fälle in der Schweiz am 27. April, 8.00 Uhr:

Anzahl positiv getesteter Erkrankungsfälle:

29 164 Personen

Verstorben:

1353 Personen

Amriswil (Kanton Thurgau): Drei Männer durch Jugendbande angegriffen

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Am Sonntagnachmittag wurden drei Männer beim Bahnhof Amriswil durch eine Gruppierung angegriffen. Die Kantonspolizei Thurgau sucht Zeugen.

Kurz nach 17.30 Uhr wollten drei Männer und eine Frau die Fussgängerunterführung in Richtung Nordstrasse durchqueren. Nach bisherigen Erkenntnissen der Kantonspolizei Thurgau wurden die Männer dort von einer grösseren Personengruppe angegriffen.

Müllheim (Kanton Thurgau): Mit 3.4 Promille am Steuer

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Die Kantonspolizei Thurgau hat am Sonntagnachmittag in Müllheim einem fahrunfähigen Autofahrer den Führerausweis abgenommen.

Kurz nach 15.30 Uhr ging bei der Kantonalen Notrufzentrale die Meldung ein, dass sich beim Ochsen-Kreisel ein vermutlich fahrunfähiger Autofahrer befinde. Eine Patrouille der Kantonspolizei Thurgau war rasch vor Ort und stellte einen Mann fest, der mit seinem Auto im Kreisverkehr stand.

Ein Atemalkoholtest beim 39-jährigen Schweizer ergab einen Wert von rund 1.7 mg/l (3,4 Promille). Die Staatsanwaltschaft ordnete eine Blutprobe an, der Führerausweis wurde zuhanden des Strassenverkehrsamtes eingezogen.

“Swiss market index”, ottimo spunto. Solide conferme da Wall Street

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 19.42) Dai finanziari (“Ubs group Ag”, più 4.13 per cento; “Credit Suisse group Ag”, più 4.57) e dagli assicurativi (“Swiss life holding Ag” il migliore e capofila, più 5.02) la spinta d’avvio al listino principale nella nuova settimana di contrattazioni alla Borsa di Zurigo, in presenza di tendenze qualificate come indicato dallo “Swiss market index” in progresso pari all’1.38 per cento sui 9’758.82 punti e l’effettiva assenza di titoli sotto la linea (“Givaudan Sa”, meno 0.18, l’unico in reale limatura; non fa testo il valore “Nestlé Sa”, in ribasso nella misura del 2.21 per cento per effetto dell’odierno stacco di un dividendo da 2.70 franchi per azione, con pagamento mercoledì). Nell’allargato, balzo (più 18.13 per cento) del titolo “Santhera pharmaceuticals holding Ag” sulla notizia di progressi nello sviluppo di un principio attivo nel contrasto al Covid-19. Dalle altre sedi primarie in Europa: Dax-30 a Francoforte, più 3.13; Ftse-Mib a Milano, più 3.09; Ftse-100 a Londra, più 1.64; Cac-40 a Parigi, più 2.55; Ibex-35 a Madrid, più 1.78. Incrementi fra lo 0.84 e l’1.07 per cento sugli indici di riferimento a New York. In rialzo a 105.6 centesimi di franco il cambio per un euro.

2020 vs. 2019 (16) / Stesso contesto, stesse frasi, senso opposto…

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L’avrete notato: forse mai come in questo periodo si sono ribaltati senso, valore e percezione di un concetto o un pensiero corrente. Da qui una nuova rubrica temporanea per… accompagnarci durante il residuo periodo di quarantena da “Coronavirus”, vero e proprio spartiacque nei comportamenti (se non di tutti, almeno della maggior parte di noi). Oh, da prendersi alla leggera, puntata quotidiana dopo puntata quotidiana. Un semplice confronto, via, tra ieri ed oggi.

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2019 – A proposito del medico cantonale: “Il medico cantonale, ma a che serve? Roba da metà ‘800, retaggio dei tempi in cui circolavano certe malattie, ma adesso? Un funzionario, un ufficiale sanitario, uno che si occupa della “vigilanza sul mondo sanitario cantonale”, come recita il sito “web” del Cantone, ma su che mai potrà vigilare…”.

2020 – Dopo due giorni dall’esplosione della pandemia da Covid-19: “Merlani, Giorgio Merlani medico cantonale, eroe, sempre in prima fila, è anche fico con quel suo tono e ce l’abbiamo noi… Ha sfidato il Covid-19, se l’è preso anch’egli, è uno di noi ed è come Louis Pasteur… Facciamogli un “fan club”, altro che Daniel Koch delegato dell’Ufficio federale sanità pubblica, Giorgio Merlani se lo cuoce per tre minuti e mezzo e se lo beve alla Koch, ah, no, si scrive “coque” ma il suono è uguale…”.

“Wwf Svizzera italiana”, sino a metà maggio l’assemblea… per iscritto

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Termine ultimo fissato a venerdì 15 maggio per la partecipazione all’assemblea annuale del “Wwf Svizzera italiana”, assemblea quest’anno riprogrammata in… forma scritta causa provvedimenti adottati in funzione anti-“Coronavirus”. Sul sito InterNet dell’associazione (www.wwf-ti.ch) sono pubblicati sia il formulario di partecipazione sia i documenti dei quali viene chiesta l’approvazione.

Mesocco, chiusure notturne alla galleria del San Bernardino

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Chiusure notturne della galleria autostradale al San Bernardino (Comune di Mesocco), lungo la A13, nelle notti di domenica, lunedì, martedì, mercoledì e giovedì durante il periodo tra domenica 3 maggio e mercoledì 10 giugno. A renderlo noto fonti dell’Ustra, con riferimento ad interventi sul vano di ventilazione. Il blocco al traffico scatterà sistematicamente alle ore 20.00 e proseguirà sino alle ore 5.00; il traffico pesante verrà deviato sulla A2 già agli svincoli di Bellinzona-nord e di Sargans; per il traffico leggero, compatibilmente con le condizioni di viabilità in ragione dell’ancor possibile presenza di neve, è previsto il transito lungo il passo del San Bernardino.

Rugby / Orsacchiotto al posto della palla, i bimbi si allenano “online”

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Gli adulti sono fermi, costretti da eventi imponderabili a non allenarsi, a non radunarsi, a non toccar palla insieme: le attività agonistiche restano sospese, ed in verità non si ha idea circa una possibile data di ritorno. Ma in àmbito giovanile, e parliamo proprio dei giovani giovani, c’è un ovale – quella del rugby – che continua a muoversi, surrogandosi in doppia modalità: non sul campo ma in modalità virtuale, cioè via InterNet, e non con il pallone ma con altri oggetti, ad esempio gli… orsacchiotti. È l’idea generatasi in seno al “Rugbytots Ticino”, programma di motricità riservato ai bimbi ed alle bimbe dai due ai sei anni e sviluppato in varie palestre tra Luganese, Bellinzonese, Mendrisiotto e Locarnese, questa volta nella versione “premium”: “Rugbytots Ticino premium” è infatti il nome di un gruppo pubblico attivo dalla fine di marzo su “Facebook” ed al quale i genitori dei miniatleti possono collegarsi per garantire, con cadenza due volte la settimana, le lezioni in diretta sotto guida degli allenatori che propongono – e continueranno a proporre – giochi ed esercizi. In qual modo spiega Tiziano Galli, fondatore del “Rugbytots Ticino”: “Si fa uso degli oggetti presenti in casa, si prendono i cuscini, si allineano le sedie e le scope per costruire percorsi… Bottiglie al posto dei birilli, orsacchiotti al posto della palla ovale”.

Il tutto poggia, ed è il caso di sottolinearlo. su un’interazione: “I bambini, per parte loro, vengono sollecitati ad inviare video e disegni che documentino i percorsi realizzati, e per parte nostra ogni giorno caviamo dal cilindro un’attività diversa, dai “tutorial” di vario genere ai balletti alle favole della buonanotte”. L’obiettivo: motricità, certo, ma sempre sulla falsariga di un modello di “crescita guidata” attraverso il gioco, perché “la sfida consiste nel tenere i bambini ed i genitori occupati con qualche distrazione. Abbiamo la speranza di aiutare un po’ tutti a superare questo periodo di isolamento: i nostri “Tots” ci mancano, vediamo di restare loro vicini e di farli rimanere vicini a noi”. In immagine, un’istruttrice con l’orsacchiotto-palla ovale durante la videolezione.

Crash mit McLaren: 160’000 Tausend Franken Sachschaden

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Heute fuhr ein 38-jähriger Mann mit seinem Sportwagen auf der Eichbergstrasse von Eggerstanden in Richtung Eichberg (Kanton Appenzell Innerhoden, Photoquelle: dito) . Vor ihm fuhr ein Bekannter von ihm ebenfalls mit einem Sportwagen. Dieser hielt wegen dem Gegenverkehr auf einem schmalen Strassenstück an.

Der 38-jährige Mann erkannte das stillstehende Fahrzeug vor ihm zu spät, wich nach rechts aus und fuhr durch den Holzzaun in einen Graben. Dabei touchierte er noch das Vorderfahrzeug leicht und riss ein Stück Metallzaun weg.

Danach schlitterte der Sportwagen über die Wiese und kam bei einer Scheune zum Stillstand. Durch umherfliegende Teile wurden zwei weitere Fahrzeuge leicht beschädigt. Die Mitfahrerin im Unfallauto wurde mit dem Rettungswagen vom Spital in ärztliche Kontrolle gebracht.

Die Frau wurde nach den Untersuchungen wieder entlassen. Es entstand ein Sachschaden von rund 160’000 Franken.

Bellinzona, deposito a fuoco in centro: gravi danni, nessun ferito

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 19.28) Nessun ferito, nessun intossicato ma gravi danni alla struttura e seri problemi di contenimento delle fiamme in séguito all’incendio divampato intorno alle ore 16.53 in un deposito nella zona tra via Pometta e via Murate a Bellinzona, di fianco allo stabile in cui trovano sede varie attività dell’“Istituto di ricerca in biomedicina-Irb” e, a titolo provvisorio, dell’“Istituto oncologico di ricerca-Ior”. La struttura ad un piano, ed all’esterno della quale si trova un piccolo parco-giochi, è stata investita dalle fiamme su un lato dal quale il rogo si è poi esteso andando a lambire altri due immobili, tra cui quello dello Ior. L’area è stata circoscritta ed interdetta al traffico ed agli spostamenti pedonali; i residenti negli edifici più vicini sono stati invitati a tenere chiuse le finestre. Sul posto unità di Polcantonale, Polcom Bellinzona, “Croce verde” e Pompieri Bellinzona. In corso anche accertamenti circa l’origine dell’incendio.

Usi, Mendrisio e Lugano in… digitale anche per il “Bachelor info day”

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A distanza non solo le lezioni, ma anche le attività “collaterali” che poi collaterali non sono. E giovedì 30 aprile, in forma virtuale cioè via InterNet, l’invito alla scoperta dei programmi di “bachelor” e, più ancora, ad un’immersione nella realtà dei “campus”: tale la proposta di casa Usi-“Università della Svizzera italiana” per far conoscere i percorsi formativi dell’ateneo ticinese, dall’architettura alla comunicazione, dalla lingua italiana all’economia all’informatica, con una giornata a tutto tondo tra Lugano e Mendrisio “percepite” in modo diverso rispetto al solito. In modalità digitale saranno anche le prossime cerimonie di consegna dei diplomi, la “Master info week” in calendario da lunedì 4 a venerdì 8 maggio ed il “Dies academicus” di sabato 9 maggio. Prolungati infine (per informazioni rivolgersi alla segreteria dell’università) i termini di iscrizione ai programmi per l’anno accademico 2020-2021.

Legislativo retico, troppi costi e poco tempo: niente sessione a maggio

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Nessuna sessione straordinaria in maggio, causa epidemia da “Coronavirus”, nel calendario di attività del Gran Consiglio grigionese. Come da decisione assunta in settimana durante la “Conferenza dei presidenti” del Legislativo cantonale, ipotizzata un’appendice di due giorni alla sessione “ordinaria” successiva, vale a dire quella che andrà in calendario fra lunedì 15 e venerdì 19 giugno, con analisi approfondita (una, forse due sedute) da dedicarsi al tema “Coronavirus”. Al fine di rispettare le prescrizioni su norme igieniche “accresciute” e distanziamento sociale, la sessione avrà luogo alla “Stadthalle” di Coira, fatto salvo l’allentamento specifico dei vincoli (in tal caso, ordinario svolgimento dei lavori nell’edificio del Gran Consiglio). Stante l’assenza di una sessione a maggio (proposta caldeggiata dai vertici di Unione democratica di Centro e Partito socialista, ma esclusa primariamente per ragioni legate alla tempistica ed ai costi dell’operazione “una tantum”), prima dell’ordinaria riunione del Gran Consiglio a giugno avrà luogo un nuovo incontro preparatorio fra membri della “Conferenza dei presidenti” e rappresentanti dell’Esecutivo cantonale. In immagine, la “Stadthalle” di Coira (in situazione di… non distanziamento sociale).

“Consiglio cantonale dei giovani”, prima giornata sin… oltre metà maggio

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Modalità inconsueta, quella “online” causa epidemia da Covid-19, per il “Consiglio cantonale dei giovani”; inconsueta eppure originale ed interessante, dal momento che, in assenza di uno spazio fisico, la prima giornata dell’evento – edizione numero 20, tra l’altro – si trasforma in un… mese intero. Resterà infatti aperto sino a domenica 17 maggio il “forum” informatico-informativo, concepito e strutturato in modo da garantire interazione fra i partecipanti alla sessione e tra loro e gli esperti ed i membri del Comitato direttivo. Accesso al “link” https://agora.ccg-ti.ch; qui anche la pubblicazione dei materiali con esposizione dei temi, formulazione di proposte ed altre discussioni. Per quanto concerne la seconda giornata, già in calendario alla data di venerdì 15 maggio, il programma di attività sarà reindirizzato nelle forme dell’approvazione di una risoluzione (a fine maggio, sempre “online”).

Novelli sacerdoti in Ticino, ordinazione rinviata “sine die”

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Rinvio “sine die”, come da nota di monsignor Valerio Lazzeri vescovo di Lugano e sulla scia delle norme “accresciute” di sicurezza sanitaria decise in forza del Covid-19, per le ordinazioni sacerdotali già programmate alla data di sabato 23 maggio. Sempre per cause di forza maggiore, annullato il consueto pellegrinaggio diocesano di Pentecoste a Sotto il Monte Giovanni XXIII (Bergamo, Italia). In immagine, monsignor Valerio Lazzeri.

Zwei minderjährige Libanesen und zwei Jugendliche mit Schweizer-Pass greifen Sankt Galler Stadtpolizisten an

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Gestern Abend wurde eine Patrouille der Stadtpolizei Sankt Gallen anlässlich einer Personenkontrolle beim Hauptbahnhof von Jugendlichen beschimpft, bedroht und angegriffen. Zwei Jugendliche wurden vorübergehend festgenommen. Sie und zwei weitere werden zur Anzeige gebracht.

Am Samstagabend um 22:45 Uhr suchte eine Patrouille der Stadtpolizei St.Gallen im Rahmen der Durchsetzung der Verordnung zur Bekämpfung des Coronavirus beim Hauptbahnhof das Gespräch mit einer Gruppe von fünf Jugendlichen, welche den Mindestabstand von zwei Metern nicht einhielten. Die Jugendlichen zeigten sich sehr unkooperativ und uneinsichtig. Unter anderem hielten sie sich nicht an die Weisungen der Polizei, worauf einer der Jugendlichen durch einen Polizisten etwas zur Seite geführt werden sollte.

Dabei wehrte sich der 13-Jährige derart, dass sowohl er wie auch der Polizist zu Boden gingen. Trotz der Aufforderung Abstand zu halten, beabsichtigte ein anwesender 17-Jähriger, den am Boden liegenden Polizisten gegen den Kopf zu treten. Der 17-Jährige konnte im letzten Moment durch einen heraneilenden Sicherheitsmitarbeitenden von dem Tritt gegen den Kopf abgehalten werden.

Danach traf die angeforderte Verstärkung ein, worauf zwei involvierte Jugendliche flüchteten. Da die Personalien bereits zu Beginn der Personenkontrolle erhoben wurden, konnten sie kurze Zeit später ausfindig gemacht werden. Während des Vorfalls wurden die beiden Stadtpolizisten massiv beschimpft und mit dem Tod bedroht. Verletzt wurde niemand.

Der Jugendstaatsanwalt verfügte die Einvernahme von vier involvierten Jugendlichen, zwei Schweizer und zwei Libanesen, im Beisein der Eltern. Da die Eltern des 13- und 17-Jährigen nicht zeitnah zur Einvernahme erscheinen konnten, verfügte der Jugendstaatsanwalt für sie die vorläufige Festnahme. Die involvierten Jugendlichen werden durch die Stadtpolizei St.Gallen zur Anzeige gebracht.

Coronavirus Schweiz: Aktuelle Zahlen vom 26. April

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Bestätigte Fälle in der Schweiz am 26. April, 8.00 Uhr:

Anzahl positiv getesteter Erkrankungsfälle:

29 061 Personen

Verstorben:

1337 Personen

Greifensee (Kanton Zürich): Sauerei am Ufer

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Im Rahmen einer Kontrolle stellte die Stadtpolizei gestern Morgendiese Sauerei am Ufer des Greifensee fest! Solche Verfehlungen zeigen bedauerlicherweise die Gleichgültigkeit einiger Mitmenschen!Die Absperrungen haben ihren Zweck und sind zu respektieren.

Minusio, a giugno (Covid-19 permettendolo) la riapertura del “Mecrì”

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Due gradite novità per i frequentatori del “Museo Mecrì” in Minusio e, più in generale, per gli appassionati alla cultura. Per quanto in linea di massima, e cioè ancora da verificarsi alla luce dei tempi di uscita dalla fase pandemica da Covid-19, fissata a martedì 9 giugno la riapertura degli spazi espositivi in via Mondacce 207; per l’accesso saranno da rispettarsi opportuni parametri di sicurezza sanitaria. Aspetto non meno importante, ed è questa la seconda notizia, agli ospiti sarà proposta l’esposizione “1:1. In direzione ostinata e contraria” con opere di Patrizia Pfenninger; secondo programmazione iniziale, cioè pre-restrizioni dovute al “Coronavirus”, la mostra si sarebbe dovuta concludere proprio oggi, domenica 26 aprile; essa viene invece prolungata sino a nuova indicazione, essendo infatti in fase di ridefinizione l’intero cartellone dell’offerta culturale nella struttura. In immagine, un interno del “Museo Mecrì”.

Covid-19, per altri due suoi figli lacrima il Ticino sotto contagio

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 10.55) Si muore, si muore ancora, nei nostri ospedali, per il Covid-19. Due vittime in più, nelle ultime 24 ore a stamane, per un totale di 306 decessi in Ticino quando è stata appena superata la boa dei due mesi dalla notizia del primo contagiato, e da quel momento, se si fosse voluto stare puntualmente a seguire l’“escalation”, saremmo stati costretti a prendere in mano la penna per altre 3’160 volte almeno (dicesi “almeno” perché 3’161 – più 19 unità da ieri – sono le situazioni accertate; resta aperto ed insondato il campo degli asintomatici). Superata la soglia dei 700 dimessi (704 in effetti, sei in più) dalle strutture nosocomiali. In contesto federale, valendo i dati – in aggiornamento costante, via via che giungono i riscontri puntuali dal territorio – del sito InterNet www.corona-data.ch, 36 casi in più per un totale di 28’660, totale delle vittime a quota 1’606 su riscontri da sei Cantoni (Sciaffusa, Berna, San Gallo, Soletta e Turgovia oltre al citato Ticino) su 26. Sempre prevalenti (59 per cento) gli uomini sulle donne; età media dei deceduti intorno agli 83 anni.

“Ecocentro” di Stabio, da lunedì 4 maggio riapertura “modulata”

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Alla riapertura lunedì 4 maggio, sia pure con modalità di accesso regolamentate in modo funzionale alle disposizioni di sicurezza sanitaria tuttora vigenti, l’“Ecocentro” di via Rognano 2 in Stabio. Al fine di consentire ai cittadini uno smaltimento “organizzato” di materiali accumulatisi nel periodo “acuto” della pandemia da Covid-19, cancelli aperti tutti i giorni, da lunedì 4 a venerdì 8 maggio, fra le ore 13.30 e le ore 17.00, e sabato 9 maggio tra le ore 9.00 e le ore 12.00 e tra le ore 13.30 e le ore 17.30); a partire dalla settimana successiva, ordinario funzionamento il martedì ed il venerdì tra le ore 13.30 e le ore 17.00 ed il sabato tra le ore 9.00 e le ore 12.00 e tra le ore 13.30 e le ore 17.30. Sino a nuova indicazione, sospeso il “Mercatino dell’usato”; nel rispetto delle direttive federali e cantonali, non è prevista assistenza, da parte del personale addetto, durante le operazioni di scarico; l’accesso all’area dell’“Ecocentro” sarà limitato a tre veicoli contemporaneamente. Sempre a partire da lunedì 4 maggio, come da calendario a suo tempo distribuito, saranno ritirati a domicilio i soli scarti vegetali depositati nei contenitori da 120 o da 240 litri; per lo smaltimento dei rifiuti riciclabili (carta, vetro, alluminio, olio esausto, Pet, batterie, abiti e capsule per caffè), i cittadini sono invitati ad utilizzare le piazze di raccolta sul territorio. In immagine, l’“Ecocentro”.

Biodiversità dell’avifauna, concorso con “Birdlife” e “Ficedula”

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Da mercoledì 6 a domenica 10 maggio, su tutto il territorio cantonale, sfida di… osservazione dedicata alla biodiversità del patrimonio avifaunicolo secondo il progetto-concorso “Uccelli dei nostri giardini” sotto egida di “Birdlife Svizzera” e “Ficedula”. Partecipazione libera (singoli, coppie, famiglie con bambini, classi scolastiche). Modalità: sedersi per 60 minuti o in giardino o sul balcone o davanti a casa, prendere nota delle specie di uccelli che si siano osservate ed inviare comunicazione sul sito InterNet www.birdlife.ch, sezione “Uccelli dei giardini”. È inoltre data facoltà di caricare la foto preferita o un breve video realizzato nei giorni delle osservazioni. Vari gli strumenti di identificazione in disponibilità via InterNet. Fra i partecipanti saranno sorteggiati un binocolo e 20 guide da campo “Uccelli della Svizzera”.

2020 vs. 2019 (15) / Stesso contesto, stesse frasi, senso opposto…

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L’avrete notato: forse mai come in questo periodo si sono ribaltati senso, valore e percezione di un concetto o un pensiero corrente. Da qui una nuova rubrica temporanea per… accompagnarci durante il residuo periodo di quarantena da “Coronavirus”, vero e proprio spartiacque nei comportamenti (se non di tutti, almeno della maggior parte di noi). Oh, da prendersi alla leggera, puntata quotidiana dopo puntata quotidiana. Un semplice confronto, via, tra ieri ed oggi.

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2019 – Su Christian Vitta consigliere di Stato: “Ma quanto è messo male il Plr? Christian Vitta, vaso di coccio in mezzo ai vasi di ferro… Harry Potter, caro, gentile eh, chi dice di no?, bravo per fare il sindaco e sa anche tenere i conti in ordine, ma te lo vedi ad affrontare un problema grosso, al par sémper schtremìi?”.

2020 – Dopo le prime settimane della crisi da Covid-19: “Abbiamo un Governo con le palle, abbiamo un Governo muscolare, ma guarda Christian Vitta a fianco di Norman Gobbi, quale autorevolezza, quale chiarezza nelle dichiarazioni, e quanta efficienza, uno statista fatto e finito…”.

Pillole di storia / “Corpo musicale olivonese”, mezzo secolo fa la resurrezione

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Negli Anni ’50 era riuscito a resistere, in qualche modo, pur accusando pause ed una sostanziale frammentazione sia nelle uscite sia nella parte didattica: problema comprensibile, dal momento che il direttore – era direttore Rosario Gargano, già figura di riferimento fra il 1914 ed il 1939 e tornato alla conduzione dopo la breve esperienza di Silvio Pollini che era stato costretto a lasciare per impegni di lavoro nella Svizzera interna – viveva a Bellinzona e non sempre poteva raggiungere Olivone per tenere lezione; negli Anni ’60 era diventato solo un ricordo, continuando a sussistere formalmente ma senza attività ufficiale. Era un sabato come oggi, il 25 aprile 1970 e dunque si parla di mezzo secolo fa giusto giusto, quando in assemblea venne ricostituito il “Corpo musicale olivonese” in Olivone, al tempo Comune autonomo ed ora parte del Comune di Blenio; fatto notevole anche in termini di recupero della tradizione storica, essendosi il sodalizio formato nel marzo 1913 (del mese successivo il primo statuto) con la triade composta da Vittorio Rossi presidente, Isidoro Solari segretario e Filippo Fabozzi maestro ancorché il primo concerto sia attestato solo alla serata di san Silvestro 1914 al teatro di Olivone. All’incontro di riorganizzazione seguì una quasi immediata assemblea, già sabato 2 maggio, in presenza di 39 soci e con nomina del nuovo Comitato direttivo sotto presidenza di Demetrio Poglia (membri: Valerio Canepa, Ezio Scapozza e Mirco Poglia); alla direzione venne chiamato Alfredo Menozzi, residente a Bellinzona frazione Ravecchia, con il supporto di Paolo Baratto; ancora una settimana e la prima lezione. Il ritorno sulle… scene ebbe luogo domenica 19 luglio, in occasione della festa della Madonna ad Olivone; a santo Stefano dello stesso anno, negli ambienti del “Bar Feo”, il primo concerto di gala. In immagine, una recente formazione del corpo.

Caduta e collisione, due ciclisti feriti in Valle Morobbia

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A prima impressione non gravi i traumi riportati da due ciclisti caduti sull’asfalto nel primo pomeriggio di oggi in territorio comunale di Bellinzona, alle porte della frazione Sant’Antonio, sul fondo della Valle Morobbia, e poi venuti a collisione con una vettura in transito nella direzione opposta. L’incidente poco prima delle ore 14.00; soccorsi a cura degli operatori della “Croce verde” di Bellinzona; illeso il conducente dell’auto.

Italiano, quo vadis? / Passi per il “T9”, ma lo spazio è (di) troppo…

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Sono giorni in cui, come si suol dire, per esigenze temporanee e/o di medio termine un po’ ci si arrangia, cercando magari un aiuto “extra” per la gestione delle emergenze. Sull’inserzione comparsa di fresco nelle pagine di www.tutti.ch, ecco, d’acchito la perplessità c’è: cercate la mamma di… che?

Winterthur (Kanton Zürich): Raser und Schnellfahrer gestoppt

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Die Kantonspolizei Zürich hat am Freitag, den 24. April in Adlikon bei Andelfingen sowie in Neftenbach Geschwindigkeitskontrollen durchgeführt und dabei zwei Raser sowie mehrere Schnellfahrer gestoppt.

In Neftenbach stoppten die Polizisten zwei Raser auf Motorrädern. Sie wurden mit 169 km/h sowie 146 km/h gemessen und überschritten die erlaubte Höchstgeschwindigkeit um 84 km/h sowie 62 km/h. Der Führerausweis wurde ihnen vorläufig abgenommen; gegen den 47-jährigen deutschen Staatsangehörigen sowie seinen 37- jährigen Landsmann erfolgt je eine Strafanzeige wegen eines Raserdelikts bei der zuständigen Staatsanwaltschaft.

Weiter wurden an dieser Örtlichkeit ein Automobilist sowie ein Motorradlenker mit Geschwindigkeiten von 141 km/h und 117 km/h gemessen. Sie überschritten somit die erlaubte Höchstgeschwindigkeit um 57 km/h beziehungsweise um 33 km/h. Der 22-jährige Schweizer sowie der 47-jährige Schweizer werden wegen Grober Verletzung der Verkehrsregeln bei der Staatsanwaltschaft angezeigt.

Gegen weitere fünf Fahrzeuglenker, welche mit Geschwindigkeiten zwischen 111 km/h und 105 km/h unterwegs waren wird zuhanden des Statthalteramtes rapportiert.

In Adlikon bei Andelfingen überschritten zwei Autolenker die erlaubte Höchstgeschwindigkeit um 38 km/h beziehungsweise 35 km/h indem Sie ausserorts mit Geschwindigkeiten von 122 km/h und 119 km/h unterwegs waren.

Gegen den 46-jährigen Italiener sowie den gleichaltrigen Deutschen werden wegen Grober Verletzung der Verkehrsregeln bei der Staatsanwaltschaft Strafverfahren eröffnet.

Vier weitere Lenker von Personenwagen waren mit Geschwindigkeiten zwischen 105 km/h und 108 km/h unterwegs. Sie werden beim zuständigen Statthalteramt zur Anzeige gebracht.

Coronavirus Schweiz: Aktuelle Zahlen vom 25. April

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Bestätigte Fälle in der Schweiz am 25. April, 8.00 Uhr:

Anzahl positiv getesteter Erkrankungsfälle:

28 894 Personen

Verstorben:

1329 Personen

Schwerer Unfall in Châbles (Kanton Freiburg): Töfffahrer prallt gegen Felsen

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Gestern Nachmittag, den 24. April wurde ein Motorradfahrer bei einem Verkehrsunfall in Châbles (Kanton Freiburg, Photoquelle: dito) schwer verletzt. Gegen 16.15 Uhr, verlor ein 18-jähriger Autofahrer, der von Font über die Crottes de Cheyres in Richtung Cheyres fuhr, in einer Rechtskurve die Kontrolle über sein Fahrzeug, indem er auf die Gegenfahrbahn wechselte, bevor er wieder in seine Fahrspur zurückfiel, um eine Kollision mit einem Motorradfahrer zu vermeiden, der normalerweise in die entgegengesetzte Richtung fuhr.

Überrascht von diesem Ausweichmanöver kam der 24-jährige Motorradfahrer zu seiner Rechten von der Strasse ab und prallte gegen die angrenzenden Felsen. Der Motorradfahrer wurde aus seinem Motorrad geschleudert und fand sich liegend und schwer verletzt mitten auf den Fahrbahnen.

Der Motorradfahrer wurde von Sanitätern des Centre de Secours et d’Urgences du Nord Vaudois und de la Broye medizinisch versorgt und anschliessend mit der REGA in ein Krankenhaus geflogen.

Das Motorrad wurde von einer Pikettgarage abgeschleppt.

Die Strasse wurde für 3,5 Stunden zum Zwecke der Rettungsaktionen für den Verkehr gesperrt. Eine Umleitung wurde eingerichtet.

Covid-19: Ticino oltre le 300 vittime, Svizzera verso quota 1’600

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 13.09) Scansioni temporali e puntuali: 25 gennaio, due giorni dopo la notizia del “lockdown” di Wuhan in Cina, il presunto “paziente zero” da Covid-19 a Milano; 25 febbraio, primo caso di contagio in Ticino; 25 marzo, già 60 decessi su suolo cantonale; 25 aprile, oggi, superate le 300 vittime. Possono continuare a martellarci con l’ossessivo dogma dell’essere mutata la nostra esistenza, nel volgere di questi tre mesi; l’importante è che la nostra umanità, la nostra natura umana, ai numeri impietosi non si rassegni e per prima cosa si rifiuti di considerarli come sterili cifre. Drammi, per contro: altri cinque nelle ultime 24 ore, e dunque ci troviamo ad un nuovo giro di centinaia, 304 effettivi i cadaveri allineatisi per causa riconosciuta nella pandemia coronavirale; e non solo, ma al computo dei contagiati “ufficiali” si aggiungono altre 21 persone, per un totale di 3’142. Più i neoaffetti da Covid-19 che i dimessi (16; in totale fanno 698) dalle strutture sanitarie, tra l’altro; ed è un messaggio che si consiglia di valutare con opportuna attenzione. Compendio statistico: tasso di letalità, 9.52 per cento; tasso di dimissioni, 21.87 per cento. Riscontri a livello svizzero, facendosi stato sulle evidenze pubblicate sul portale www.corona-data.ch (aggiornamento ad otto Cantoni su 26): 1’593 morti e 28’553 contagiati (più 57); di questi ultimi; 5’143 nel Canton Vaud, 4’733 nel Canton Ginevra, 3’366 nel Canton Zurigo, segue il Ticino.

Cantone e Comuni, strategie in libertà nell’economia postcovidiana

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Nella fase di corto termine, sul piatto già più di un miliardo e mezzo di franchi. Di cifre per la seconda fase ancora non si parla, se non in termini di grandezza a spannometro, ma si sa che denaro servirà in misura sovrabbondante ai costi “fisici” determinati dai provvedimenti: l’avvio dell’era post-“Coronavirus”, nelle intenzioni di taluni, sarebbe e sarà infatti da assumersi quale trampolino per un rilancio strutturale del tessuto economico del Ticino. Perlomeno a manifestazione di volontà, su questa linea si sono mossi ieri, in appuntamento videoconferenziale, gli attori coinvolti nel gruppo di lavoro Cantone-Comuni sul tema “Persone giuridiche”: a confronto dunque i rappresentanti del Dipartimento cantonale finanze-economia (anche per il coordinamento) e del Dipartimento cantonale istituzioni, delegati di enti comunali (Lugano, Bellinzona, Mendrisio, Ascona, Bioggio e Maggia) ed esponenti di realtà quali l’“Associazione Comuni ticinesi” e gli Enti regionali sviluppo (Mendrisiotto-Basso Ceresio, Luganese, Bellinzonese-valli, Locarnese-ValleMaggia). Primo punto condiviso: ai Comuni, garanzia della facoltà di elaborare provvedimenti di sostegno all’economia che risultino sussidiari a quelli introdotti sotto egida di Confederazione e Cantone, e ciò per tramite e nello stesso tempo al fine di ottimizzare l’utilizzo di risorse pubbliche. Formulate inoltre alcune riflessioni, a partire dall’àmbito turistico, con promessa di sviluppo in gruppi di lavoro a carattere tematico.

Stabio, “bonus” sui contatori da Municipio e Municipalizzate

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Ogni centesimo vale il doppio, nel tempo in cui economie domestiche ed imprenditori si apprestano a ripartire ed avendo minori risorse economiche rispetto alla fase “pre-crisi” da Covid-19. Chiave di lettura, questa, per il provvedimento straordinario adottato a Stabio sull’asse tra Municipio e Municipalizzate (Ams): uno sconto, destinato alle utenze sia domestiche sia professionali, sulla tassa di abbonamento per il contatore elettrico, con definizione modulare secondo tipologie contrattuali. In cifre: 48 franchi per i clienti semestrali, 108 franchi per chi operi in prepagamento, 50 franchi per i clienti trimestrali, ed inoltre 105 franchi per i clienti mensili in bassa tensione e 1’000 franchi per quelli in media tensione. L’intervento è da intendersi “una tantum”; applicazione direttamente sulla bolletta di luglio.

“Un tulipano per la vita”, ad Ascona rifiorisce la speranza

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1’000 bulbi piantati ad ottobre nelle aiuole comunali antistanti l’autosilo, 1’000 tulipani bianchi e rosa finalmente a piena fioritura in questa primavera di sofferenza: è il sorriso di Ascona, che pur stanti le restrizioni dovute al Covid-19 non si dimentica dell’impegno reiterato nella lotta al tumore al seno, tema della campagna “Un tulipano per la vita” sulla quale la realtà verbanese è allineata ad oltre 400 Comuni svizzeri. Unica differenza rispetto agli anni scorsi: niente “Cerimonia di fioritura”, a maggio, a causa della situazione di emergenza sanitaria. Nella foto, alcuni degli spazi occupati dai tulipani; altre immagini sulla nostra pagina “Facebook”.

Aiuti concreti nella lotta al Covid-19, “Ticino-Cina” in prima linea

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Giunto nelle scorse ore a destinazione, ossia al comando della Protezione civile in Monteceneri frazione Rivera, il carico donato e messo a disposizione dai membri delle associazioni “Svizzera-Cina” di Zurigo e “Ticino-Cina”: 24’000 guanti monouso, come concordato con i vertici dello Stato maggiore, e da destinarsi alle aree sanitaria e sociosanitaria per quanto risulti utile nella lotta al “Coronavirus”. In precedenza, referenze medicali erano state devolute dai responsabili delle stesse associazioni e consegnate in Cina. Nella foto, il maggiore Marco Borgna (Protezione civile), Diego Salmeron (per l’associazione “Svizzera-Cina”) e Sandro Volonté (per l’associazione “Ticino-Cina”); altre immagini sulla nostra pagina “Facebook”.

2020 vs. 2019 (14) / Stesso contesto, stesse frasi, senso opposto…

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L’avrete notato: forse mai come in questo periodo si sono ribaltati senso, valore e percezione di un concetto o un pensiero corrente. Da qui una nuova rubrica temporanea per… accompagnarci durante il residuo periodo di quarantena da “Coronavirus”, vero e proprio spartiacque nei comportamenti (se non di tutti, almeno della maggior parte di noi). Oh, da prendersi alla leggera, puntata quotidiana dopo puntata quotidiana. Un semplice confronto, via, tra ieri ed oggi.

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2019 – Denunzie pubbliche (già, eravamo in prima linea, ripetutamente, reiteratamente) sulla situazione del trasporto pubblico regionale su rotaia: “Traffico passeggeri al collasso, “Tilo” strapieni, studenti ammassati, si viaggia in piedi, una “toilette” ogni due è fuori uso, manca il sapone, manca l’acqua, le porte sono guaste, va già bene quando trovi uno strapuntino in corridoio, a volte non si respira, ti sopprimono le corse all’ultimo momento, pompano tanto l’“Arcobaleno” ma poi il servizio è una schifezza, se c’è in giro uno che sia appena appena mezzo raffreddato ci becchiamo tutti la bronchite ma nessuno interviene muro di gomma vergognaaaa…” (immagine GdT).

2020 – I “distinguo” ed i minuetti prima di tutto: “Ah, sui treni bisognerà distanziarsi, due metri almeno tra passeggero e passeggero, controlleremo, saremo inflessibili, magari treni solo su prenotazione, la salute prima di tuttooo…”.

Più controlli semistazionari, settimana da “fase due” sulle strade

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Un significativo incremento dei riscontri semistazionari (stavolta in ben quattro Comuni: Brissago, Monteceneri, Comano e Caslano) quale elemento di novità nel ciclo dei controlli della velocità così come annunciati oggi per la settimana compresa tra lunedì 27 aprile e domenica 3 maggio. Per quanto riguarda i “radar” mobili, queste le… occasionali dislocazioni: nel Distretto di Bellinzona, Arbedo-Castione (frazione Arbedo) e Bellinzona (frazioni Monte Carasso, Bellinzona-città e Claro); nel Distretto di Locarno, Tenero-Contra (frazione Tenero); nel Distretto di Lugano, Sorengo, Gravesano, Manno, Agno, Muzzano e Lugano (quartieri Loreto, Lugano-centro, Pazzallo e Molino Nuovo); nel Distretto di Mendrisio, Chiasso, Balerna, Novazzano, Vacallo, Morbio Inferiore e Breggia (frazione Morbio Superiore).

Bellinzona, sotto la frana di Preonzo erano sette e resta uno solo

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Una cosa rientra nel prevedibile, ed è un prevedibile allarmante: su quell’area è da ipotizzarsi un nuovo crollo, e prossimo, per volumi di roccia e detriti fra i 30’000 ed i 50’000 metri cubici. Non è un caso se, fatta base le sette aziende all’epoca presenti ed operative, cinque vennero trasferite sul progetto iniziale dell’aprile 2013 e dotato di un credito complessivo da 9’002’086 franchi, ed una sesta è pronta ora ad andarsene sicché nella zona rimarrebbe una sola realtà; e non è un caso se da Palazzo delle Orsoline sponda Esecutivo è stato varato il messaggio per lo stanziamento di 3’056’044 franchi, di cui 1’091’444 quale sussidio cantonale ed il resto quale sussidio federale, il tutto a finanziamento del progetto complementare. Come ben si sarà compreso, cuore del problema – e del nuovo capitolo in una sorta di enciclopedia millenaria – è e resta la frana di Preonzo, ora in territorio comunale di Bellinzona: landa lasciata in prima battuta da “Artisa group holding Sa”, “Premel Sa”, “Carrozzeria Della Cassina Sa”, Comune (titolare del celebre capannone, realtà per l’appunto traslata in altra sede) e “Gerre Sa”, mentre ora viene annunciata partente la “Betra Sa”, i cui responsabili avevano preferito prendere tempo ossia gestire le probabili sospensioni del lavoro secondo le circostanze, un occhio sui movimenti della parete rocciosa ed un altro sui flussi di detriti ancorati in modo malfermo – e, difatti, essi si muovono – al pendio.

Riferiscono, dagli uffici preposti, che i vertici della “Betra Sa” – ramo logistica e trasporti – hanno liberamente ragionato sull’opportunità di trasferimento in altra zona industriale del Cantone, in verità preparandosi a far diventare l’azienda contribuente di Arbedo-Castione; ciò comporta che in area di pericolo rimarrà la sola “Ecotechnology Sa”. Quanto al pericolo di frane, rapida analisi: maggio 2012, crollo spaventoso (300’000 metri cubici circa); da quel momento, verifica degli spostamenti sia con estensimetri sia con mire geodetiche e riscontro di uno scostamento in generale inferiore a 10 millimetri l’anno, così come era stato nel corso del primo decennio (1990-2000); fra il 2013 e l’inizio del 2020, inoltre, la fessura principale sull’Alpe Roscioro consta essersi allargata di altri 63 millimetri; dai lembi dell’ammasso roccioso da cui ebbe luogo il distacco del 2012 è stata riscontrata una serie di movimenti tali da aver generato una crepa nell’ordine di varie decine di centimetri, con massimo ad oltre un metro in punto specifico. L’intervento economico è stato concordato con le massime istanze confederali; per l’operazione è previsto un indennizzo massimo nella misura del 70 per cento dei costi riconosciuti.

“Consorzio ValleMaggia”, raccolta-rifiuti in forma straordinaria

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Programma straordinario di raccolta dei rifiuti al “Centro consortile” di Cevio, località Visletto, per le economie servite dal consorzio della ValleMaggia con sede in Cevio frazione Bignasco, e ciò quale primo atto di uscita dal blocco delle attività in funzione dell’epidemia da Covid-19. In ordine temporale: martedì 28 aprile, annullata la piazza mobile in frazione Coglio, facoltà per contro di conferimento per piccoli quantitativi provenienti da economie domestiche (esclusi furgoni e rimorchi); giovedì 30 aprile, apertura per tutti; sabato 2 maggio, chiusura; martedì 5 maggio, piazza mobile in frazione Prato-Sornico; venerdì 8 maggio, apertura per tutti; a seguire, ritorno alle modalità descritte nel calendario ordinario. Tre raccomandazioni agli utenti: seguire le istruzioni che saranno impartite “in loco”, mantenere le distanze durante le operazioni di scarico, e se possibile indossare mascherine e guanti di protezione.

Coronavirus Schweiz: Aktuelle Zahlen vom 24. April

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Bestätigte Fälle in der Schweiz am 24. April, 8.00 Uhr:

Anzahl positiv getesteter Erkrankungsfälle:

28 677 Personen

Verstorben:

1309 Personen

Diesbach (Kanton Glarus): Zwei Berggängerinnen tot geborgen

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Am Donnerstagabend, den 23. April wurden oberhalb von Diesbach (Kanton Glarus, Photoquelle: KaPo Glarus) zwei Berggängerinnen tot geborgen. Nach ersten Erkenntnissen begaben sich die beiden 75-jährigen Frauen vom Bahnhof Rüti GL aus auf eine Wanderung in Richtung Braunwald. Aus noch ungeklärten Gründen stürzten sie rund 190 Meter in die Tiefe. Dabei erlitten sie tödliche Verletzungen.

Die beiden Rentnerinnen wurden am Montag, 20.04.2020, als vermisst gemeldet. Im Rahmen der Suchaktion wurden die Vermissten bei einem Helikopter-Suchflug in einer Runse auf rund 740 m.ü.M. gefunden.

Die Umstände des Unfalls werden durch die Staatsanwaltschaft des Kantons Glarus in Zusammenarbeit mit der Kantonspolizei Glarus untersuch

“Semi di luce”, confermata (ma su InterNet) la “Festa del plenilunio”

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Incontrarsi fisicamente, impossibile, per le note questioni che riguardano il Covid-19; incontrarsi in spirito ed immagine, invece, sì e poi sì. Non in una sala ma su diretta “streaming” l’appuntamento di venerdì 8 maggio, sotto egida dell’associazione “Semi di luce” in Lugano quartiere Pambio-Noranco, con la “Festa del wesak” ovvero “Festa del penilunio”, in forma di meditazione collettiva. Riferimento per le modalità di partecipazione: sito “web” dell’associazione. Inizio ore 20.00; necessaria la prenotazione, facoltà di partecipazione estesa a soggetti di ogni età.

Epidemia da Covid-19, Ticino sulla soglia delle 300 vittime

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 11.35) 299.o decesso per Covid-19 in Ticino, come indicano fonti dello Stato maggiore cantonale di condotta in accordo con il medico cantonale, nelle ultime 24 ore a stamane. L’annuncio giunge al 60.o giorno dall’annuncio del primo contagio – di fatto, il “punto zero” nella storia della pandemia su suolo ticinese – ed al 46.o dal riscontro della prima vittima. Sei in più, per un totale di 682, le persone dimesse da strutture ospedaliere, mentre vengono registrati altri 15 casi di contagio (3’121 in tutto, media giornaliera oltre le 50 unità). Per quanto riguarda prevenzione e repressione in materia di ordine pubblico, 17 le violazioni serie – e, pertanto, poste all’attenzione della magistratura – delle ordinanze legate alla profilassi anti-“Coronavirus”. In àmbito nazionale, sempre secondo l’attendibile statistica del sito InterNet www.corona-data.ch, ad avvenuto aggiornamento di cinque Cantoni su 26 constano 28’302 contagiati e 1’551 morti.

Venerdì attendistico, lo “Swiss market index” chiude sul pari

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 20.01) Dopo faticosa e lentissima risalita dai minimi di apertura, in seduta da tipico venerdì con motori a basso regime e concentrazione del denaro sui pesi massimi difensivi, “Swiss market index” della Borsa di Zurigo al saldo sul pari ossia a quota 9’625.65 punti. “Nestlé Sa” (più 1.78 per cento) il capofila; in retroguardia il lusso (“Compagnie financière Richemont Sa”, meno 2.06; “The Swatch group Ag”, meno 3.06). Andamento sulle altre piazze primarie in Europa: Dax-30 a Francoforte, meno 1.69; Ftse-Mib a Milano, meno 0.89; Ftse-100 a Londra, meno 1.28; Cac-40 a Parigi, meno 1.30; Ibex-35 a Madrid, meno 1.97. Progressi fra lo 0.30 e lo 0.87 per cento sugli indici di riferimento a New York. Sempre sul limite dei 105.2 centesimi di franco il cambio per un euro.

Assegno parentale, “online” la nuova procedura per richiederlo

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Quasi 1’700 le domande inoltrate dal 1.o gennaio 2019, data dell’introduzione di tale opportunità; ben 655 le istanze già accolte, e per le rimanenti è prevista una decisione allo scadere del periodo di sei mesi che per legge trasorre tra nascita (o adozione) del bambino e versamento della somma (3’000 franchi “una tantum”). Numeri importanti ed in crescita, quelli pertinenti all’assegno parentale, strumento la cui richiesta è ora codificata in una nuova procedura “online” sul sito InterNet dell’“Istituto assicurazioni sociali-Ias”: un modulo – così i responsabili dell’istituto – concepito e realizzato con lo scopo di facilitare il compito all’utente e, nel contempo, di permettere ai funzionari Ias di velocizzare la raccolta della documentazione necessaria al completamento dell’istanza. Per maggiori informazioni in merito, consultare la pagina informativa sul portale “web” Ias. Nel caso non sia possibile l’accesso alla procedura “online”, sempre possibile il procedere per vie tradizionali (indirizzo “e-mail” assegno-parentale@ias.ti.ch).

Post-“Coronavirus” in Ticino, i due scenari secondo Giorgio Merlani

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Due i possibili scenari, sostiene Giorgio Merlani medico cantonale, per l’effettiva “fase due” nel contesto pandemico dato dal Covid-19. Discriminante unica, come da video realizzato in accordo tra lo stesso Giorgio Merlani ed i vertici dello Stato maggiore cantonale di condotta, sarà “il rigore con il quale verranno rispettate le norme igieniche e le norme “accresciute” di distanza sociale”. In pratica, secondo la tesi del professionista, “sarà necessario il riuscire a convivere serenamente in una dimensione diversa rispetto a quella conosciuta sino a poche settimane or sono, scoprendo soluzioni rispettose dei nuovi parametri che questo virus ci impone, al fine di evitare una nuova importante ondata di contagi”. Ondata che, come si ricorderà, nei modelli matematici più volte evocati sarà in ogni caso da aspettarsi, per quanto di recente il tema sia scivolato in second’ordine e quasi sottaciuto. Il video è presente all’indirizzo https://youtu.be/ErhImdaaqss e sulla pagina “Facebook” del “Giornale del Ticino”.

Paradiso, 2019 da cifre nere per l’“Azienda acqua potabile”

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Responso largamente positivo, e ben oltre il valore posto a preventivo, dai conti 2019 dell’“Azienda acqua potabile” di Paradiso. Registrato infatti un avanzo di esercizio pari a 138’082.76 franchi, con entrate intorno ad 1.6 milioni di franchi; in linea di previsione, invece, era stato ipotizzato un margine utile nell’ordine di 23’500 franchi. Al momento, l’“Azienda acqua potabile” resta al centro di un massiccio volume di investimenti; opere ed interventi puntuali riguardano, in particolare, i serbatoi e la stazione di pompaggio.

2020 vs. 2019 (13) / Stesso contesto, stesse frasi, senso opposto…

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L’avrete notato: forse mai come in questo periodo si sono ribaltati senso, valore e percezione di un concetto o un pensiero corrente. Da qui una nuova rubrica temporanea per… accompagnarci durante il residuo periodo di quarantena da “Coronavirus”, vero e proprio spartiacque nei comportamenti (se non di tutti, almeno della maggior parte di noi). Oh, da prendersi alla leggera, puntata quotidiana dopo puntata quotidiana. Un semplice confronto, via, tra ieri ed oggi.

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2019 – Incontro con famigliola composta da papà, mamma e quattro tra ragazzi e bambini: “Ma siete una cosa meravigliosa, quattro figli, al giorno d’oggi un bell’impegno, una cosa rara e preziosa… Grazie a voi, che contribuite al ringiovanimento della popolazione e che date un bel messaggio a tutti…”.

2020 – Medesima situazione: “Sei persone? Sei persone insieme? Assembramento, chiamo la pola, untoriii…”.

Colpo di stiletto / Niente giocattolo per i bimbi. Ed invece mammina può…

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Piattaforma distributiva di nota catena tedesca dedicata al benessere in quel di Sant’Antonino, interno giorno. In ossequio alle disposizioni per la profilassi anti-“Coronavirus”, blindata con tanto di nastri tipo “Off limits”/“Sciò”/“Via di qua”/“Altolà fermo o sparo” la zona in cui trovansi, in particolare, i giocattoli, ed in bella evidenza ma irraggiungibili sono ad esempio le maxiscatole con i “Lego”. A brevissima distanza, invece, una poderosa offerta di vibratori d’ogni genere, con assortimento che potrebbe far invidia agli specialisti della parimenti germanica “Beate Uhse”, ed il tutto in libero acquisto. Vediamo di capireìsta discriminazione: niente giocattoli ai bambini, ma libertà di giocattolo per la sorella più grande e per mammina?

Radici e testimonianza, un docufilm ticinese in lizza a Nyon

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Un viaggio alle origini, in ricerca del tempo perduto e segnato dalla musica di un luogo arroccato tra presente e passato, fra emozioni personali e collettive: tale la chiave del documentario “Sòne”, firmato dal regista Daniel Kemény e coprodotto da Michela Pini per la “Cinédokké Sagl” di Savosa dalla Rsi, dalle scorse ore in selezione al concorso ufficiale del “festival” cinematografico di Nyon, quest’anno sotto il titolo “Visions du réel 2020-Online edition”. Fulcro del lavoro è Pietrapaola, località italiana (provincia di Cosenza) in cui il regista svizzero visse sino ai 13 anni di età, terra caratterizzata dallo spopolamento (2’000 abitanti circa nel 1970, 150 nel 2013, 120 circa oggi). Il film, dedicato alla memoria di Christophe Giovannoni (ingegnere del suono, venuto a mancare lo scorso anno), sarà posto “online” da sabato 25 aprile a sabato 2 maggio, con accesso gratuito all’indirizzo https://online.visionsdureel.ch/film/sone (limite fissato a 500 contatti nella… sala virtuale). Nella foto, una scena di “Sòne”.

Stabio, da lunedì uffici comunali di nuovo accessibili

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In riapertura al pubblico lunedì 27 aprile, tuttavia con un paio di restrizioni oggettivamente sopportabili da parte della cittadinanza, gli uffici amministrativi del Comune di Stabio. Al fine di garantire il rispetto delle norme di sicurezza sanitaria in ragione dei pericoli da Covid-19, gli utenti saranno tenuti a preannunciare la propria presenza utilizzando il citofono sul lato della porta che dà verso via Montalbano; solo su appuntamento, inoltre, la facoltà di consultazione degli incarti in pubblicazione all’Ufficio tecnico. In generale, raccomandato ancora l’utilizzo di telefono, sito InterNet, sportello elettronico e casella “e-mail” per il disbrigo delle richieste. All’interno degli uffici verrà garantito il rispetto delle norme igieniche cosiddette “accresciute”; l’accesso sarà pertanto garantito ad un massimo di cinque persone in contemporanea.

Cocaina in spaccio sul mercato locale, due arresti nel Mendrisiotto

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Chiamasi ritorno progressivo ad una qualche forma di normalità anche il rientro di temi “ordinari” sulla scena della cronaca; attestazione questa, e tra l’altro, dell’aver continuato le forze dell’ordine ad operare a pieno regime anche al di fuori delle incombenze date dalla pandemia covidiana. Agli archivi vanno dunque due ottimi arresti effettuati ieri a Mendrisio, nel quadro di un’inchiesta antidroga, per traffico di cocaina stimato in varie centinaia di grammi ed attestato nella circostanza dal sequestro di alcune decine di grammi della medesima sostanza, oltre che di denaro da considerarsi provento delle attività illecite. In manette, con l’accusa di infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacenti e con riferimento anche allo spaccio di stupefacenti a consumatori in àmbito locale, un 28enne albanese residente all’estero ed un 34enne svizzero di origine non precisata e con domicilio nel Mendrisiotto. All’operazione hanno collaborato effettivi di Polcom Mendrisio, Polcom Chiasso, Polcom Lugano e Polcantonale.

Trinkwassersysteme in öffentlichen Anlagen vor Wiederinbetriebnahme durchspülen

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Ab dem 27. April können erste Einrichtungen wie medizinische Praxen, Coiffeur-, Massage- und Kosmetikstudios ihren Betrieb wieder aufnehmen. Später werden Sportanlagen, Schulhäuser und andere Institutionen folgen. Meistens sind deren Trinkwasserinstallationen über mehrere Wochen kaum genutzt worden, was die Bildung von Mikroorganismen wie Legionellen fördert, die eine schwere Lungenentzündung (Legionärskrankheit) auslösen können. Vor Inbetriebnahme müssen deswegen Trinkwasserinstallationen zwingend durchgespült werden.

Die Massnahmen, die der Bundesrat im Zusammenhang mit dem Ausbruch von Coronavirus beschlossen hat, werden ab dem 27. April 2020 schrittweise wieder gelockert.

Trinkwasserinstallationen von öffentlich zugänglichen Gebäuden und Einrichtungen müssen vor diesem Datum, bzw. vor Inbetriebnahme gründlich durchgespült werden. Das heisst, dass alle Wasserstellen, an denen eine Wasserentnahme erfolgt, geöffnet und durchgespült werden müssen. Dazu gehören zum Beispiel Wasserhähne, Duschköpfe, Wasseranschlüsse usw.

Dabei ist es wichtig, mehrere Entnahmestellen gleichzeitig zu öffnen. Das sorgt für eine genügend starke Durchströmung in den Leitungen. Der Vorgang soll mindestens so lange laufen, bis die Temperatur des fliessenden Wassers konstant bleibt. Die Spülung muss für das Kalt‐ und das Warmwasser getrennt erfolgen. Diese einfache und wirkungsvolle Massnahme dient dem Gesundheitsschutz der Benutzerinnen und Benutzer.

Der Schweizerische Verein des Gas- und Wasserfaches (SVGW) hat hierzu eine Fachinformation erstellt.

Coronavirus Schweiz: Aktuelle Zahlen vom 23. April

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Bestätigte Fälle in der Schweiz am 23. April, 8.00 Uhr:

Anzahl positiv getesteter Erkrankungsfälle: 28’496 Personen

Verstorben: 1’268 Personen

Syrer transportiert Möbel schlecht gesichert auf dem Fahrzeugdach

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Ein Fahrzeuglenker transportierte am Mittwoch in Luzern Möbel auf dem Fahrzeugdach, welche teilweise nur mit einem Überbrückungskabel gesichert waren. Gestern, kurz nach 14.30 Uhr fiel einer Patrouille der Luzerner Polizei am Bundesplatz in Luzern ein Personenwagen auf. Dieser transportierte Möbel auf dem Fahrzeugdach und diese wurden teilweise durch die Insassen zusätzlich festgehalten. Bei der genaueren Kontrolle wurde festgestellt, dass die Möbelteile (Schrank- und Bettteile) lediglich mit einem Seil und einem Überbrückungskabel gesichert waren. Zudem wurde die Dachlast des Autos um nahezu das Dreifache überschritten. Dem Autofahrer, einem 56-jährigen Syrer, wurde die Weiterfahrt untersagt und er musste die Möbelteile abladen. Er wird an die zuständige Staatsanwaltschaft verzeigt.

Bomba sotto lo scalo di Lugano-Agno: tutto ai privati, e basta?

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Si profila una svolta per certi versi clamorosa nella tormentata vicenda dello scalo di Lugano-Agno: nel pomeriggio, come anticipato da fonti del “Corriere del Ticino” versione “online”, sarà infatti annunciata la messa in liquidazione della “Lugano airport Sa”, società di gestione in mani pubbliche (Città di Lugano per l’87.5 per cento, Canton Ticino per il 12.5 per cento; entità delle quote in modifica verso un 60-40 secondo l’accordo raggiunto e confermato nelle due sedi istituzionali, ma oggetto di “referendum” e dunque da sottoporsi al voto popolare). Possibile obiettivo dell’operazione è l’apertura della strada “preferenziale” ad una gestione privata dell’aerodromo e dei suoi servizi anche a preservazione di una parte degli oltre 70 posti di lavoro. Da valutarsi, a questo punto, il destino del “referendum” a livello comunale e di quello a livello cantonale in materia di passaggio delle quote e dell’assunzione di debiti pregressi da parte del Cantone, oltre che del finanziamento delle presumibili perdite finanziarie nelle prossime gestioni: la data della prima consultazione era stata fissata in ultimo al fine-settimana culminante su domenica 28 giugno, per la seconda era attesa una decisione a breve.

Covid-19: altri tre morti in Ticino, superate le 1’500 vittime in Svizzera

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 12.26) Impietoso come ieri, come l’altr’ieri e come da quasi due mesi a questa parte (ma il primo decesso è di soli 45 giorni addietro, e sembra passato un millennio), il messaggio che giunge dallo Stato maggiore cantonale di condotta e dall’Ufficio del medico cantonale: altre tre vittime da “Coronavirus” in Ticino, nelle ultime 24 ore a stamane, per un drammatico saldo a 298 unità. Al computo si aggiungono 17 nuovi casi di contagio, valore effettivo a quota 3’106; il tasso di mortalità si fissa dunque al 9.59 per cento. 676 in tutto (più 19 nelle ultime 24 ore) le dimissioni da strutture sanitarie. Vari motivi di preoccupazione a livello federale: ad aggiornamento di 11 Cantoni su 26, secondo la costante indagine condotta dai compilatori del portale www.corona-data.ch, le vittime sono ora oltre 1’527 ed i casi di contagio sono saliti di 93 unità per attestarsi a quota 28’214. Per aree, 5’071 i contagi nel Canton Vaud, 4’710 nel Canton Ginevra, 3’320 nel Canton Zurigo, indi Ticino; Vallese, Berna, Argovia e Friborgo sopra le 1’000 unità (1’792, 1’670, 1’026 e 1’014).

“Swiss market index” in altalena, Wall Street regge sul pari

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 20.29) Le previsioni inevitabilmente al ribasso per il secondo e per il terzo trimestre 2020 nelle economie europee quale deterrente all’afflusso di denaro, oggi, sulle principali piazze borsistiche europee. A Zurigo, dopo lunga sofferenza con flessione sino alla prima figura intera ed altalena nelle contrattazioni delle ultime due ore, “Swiss market index” in limatura pari allo 0.05 per cento su quota 9’625.48 punti. Prevalenza della cifra rossa tra i pesi massimi difensivi; al rimbalzo il comparto finanziario (“Ubs group Ag”, più 2.49 per cento; “Credit Suisse group Ag”, più 2.28) dopo recupero da analoghe distanze sotto la linea; in retroguardia “Zürich insurance group Ag” (meno 1.40); non valutabile l’andamento del titolo “Sika group Ag”, il cui “meno 1.16” per cento è da ridimensionarsi sulla base dello stacco del dividendo. Nell’allargato, prove di recupero (più 5.48) per “Dufry Ag”. Dalle altre sedi di contrattazione: Dax-30 a Francoforte, più 0.95; Ftse-Mib a Milano, più 1.47; Ftse-100 a Londra, più 0.97; Cac-40 a Parigi, più 0.89; Ibex-35 a Madrid, più 0.40. Dallo scarso significato gli scostamenti a New York: Nasdaq, più 0.23; “Dow Jones”, più 0.48; S&P-500, più 0.45. Sempre sui 105.1 centesimi di franco il cambio per un euro.

2020 vs. 2019 (12) / Stesso contesto, stesse frasi, senso opposto…

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L’avrete notato: forse mai come in questo periodo si sono ribaltati senso, valore e percezione di un concetto o un pensiero corrente. Da qui una nuova rubrica temporanea per… accompagnarci durante il residuo periodo di quarantena da “Coronavirus”, vero e proprio spartiacque nei comportamenti (se non di tutti, almeno della maggior parte di noi). Oh, da prendersi alla leggera, puntata quotidiana dopo puntata quotidiana. Un semplice confronto, via, tra ieri ed oggi.

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2019 – A proposito degli “Over 65”: “Ma che stai dicendo, vecchio tu, a 65 anni? Guarda questo studio, è stato firmato da fior di scienziati, la terza età si apre a 75 anni, nella nostra società il 65enne di oggi è come un 50enne della generazione precedente… Sai tu, la speranza di vita è aumentata, non vedi quante aziende vanno avanti perché al timone c’è ancora il fondatore che viaggia oltre gli 80, pensa a quel che facevano l’Ingvar Kamprad con l’“Ikea” ed il Karl Schweri con la “Denner”, anche negli ultimi tempi della loro esistenza… E poi, un giorno vivremo sino a 120 anni, altro che preoccuparsi se spostano la soglia dell’Avs a 70…”.

2020 – Limitazioni agli spostamenti ed all’accesso ai servizi: “Gli “Over 65” stiano a casa, niente contatti con i nipoti perché c’è il rischio di trasmettere il Covid-19, fermateli, ‘sti untori, sulle porte dei supermercati… Si facciano aiutare, no?, dai parenti o dai vicini, non capiscono che sono una potenziale bomba virale? Vadano in letargo come le tartarughe, semmai. Eh, bisogna essere cortesi ma fermi, toh, al massimo sia data loro una fascia preferenziale per gli acquisti sino alle ore 10.00… E per fortuna abbiamo bloccato i cantieri, così evitiamo anche gli assembramenti di questi soggetti pericolosi…”.

Colpo di stiletto / Ti conosco, mascherina. E il costo ricadde sulla cliente

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Primo effetto riscontrabile (in forma di preavviso ai clienti) dalla riapertura dei negozi di parrucchiera nella fase “uno e un quarto” di uscita dall’emergenza pandem(on)iaca: in vari casi, aumento dei prezzi praticati nell’ordine di uno, due o tre franchi per seduta, ma senza che ciò trovi riscontro nel tariffario. Il motivo? Ricarico di costi. Oh: e quali costi? L’imposto utilizzo di mascherine da parte sia dell’operatrice sia dell’ospite; la quale ospite, dunque, è chiamata a pagare per qualcosa che non ha richiesto e, in funzione di ciò, anche per qualcosa di non richiesto e che è in utilizzo da parte della fornitrice del servizio. Fino a qui le parrucchiere, attività da visita “una tantum”; pensate un po’ a che cosa accadrebbe se lo stesso sistema fosse adottato, per dire, dalle commesse in panetteria…

Via dal Covid-19, fase “uno e un quarto”: energia alle industrie

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Allora, e no, non stiamo tenendo le dita incrociate dietro alla schiena (anche se la tentazione ci sarebbe, “et pour cause”. Che cosa sappiamo oggi circa il domani?): caschi il mondo e giurin giurello, da lunedì 4 maggio il Ticino si allineerà in tutto e per tutto a quel che Berna dispone in materia di rientro dalla fase acuta causa epidemia covidiana. Ci allineeremo in nome della coesione nazionale, ci allineeremo per esigenza superiore, ci allineeremo perché in fondo una prima finestra di crisi avevamo ottenuto (prendendocela con senso di responsabilità) ed un’altra finestra di crisi abbiamo ottenuto nelle scorse ore (chiedendo con gentilezza); un “Sonderfall”-ter non datur, non lo si vuole, e si spera che nulla intervenga a metterci nei guai in modo che si debba cambiar pensiero. Nel mezzo, due settimane e frammenti in cui buttar dentro progettualità, dinamismo e speranze, sapendosi che purtroppo si va a spendere anche il rischio di avere a che fare con sempre possibili sgusciamenti tra le maglie (insomma, va bene la fiducia nel prossimo, ma o per distrazione o per malizia qualcuno, ahem). Direte: altre due settimane di manette e di limitazione della libertà personale. Si risponde: embè, sì; spiace, si arriverà in pratica a due mesi dal momento in cui era stato dichiarato lo “stato di necessità”, ma o si butta via la sola acqua sporca o con essa si butta via il bambino.

“Chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo, un fiorino” sia dunque il nostro viatico in questo peregrinare verso la Terra promessa che è – sarà, sarebbe; purché sia – il ritorno ad una cosa vagamente prossima alla normalità. Teniamo come base quel che sappiamo ad oggi, e precisiamo allora che restano chiuse tutte le strutture turistico-ricettive, fatta eccezione per i campeggi e per gli alberghi con autorizzazione alla gerenza valida per oltre 50 persone, ma solo se sono accolte persone che svolgono attività pertinenti alla gestione dell’emergenza (solite condizioni: massimo 50 ospiti compreso il personale per così dire “fisso”, norme igieniche cosiddette “accresciute” con distanziamento sociale tra le persone, sia che esse si trovino all’impiedi sia che esse stiano sedute, niente bar, niente aree tipo “fitness”, eventuale ristorazione limitata all’interno); sino a 15 persone – ecco il discorso del Ticino che “apre” con moderazione, grado due o tre su una scala di potenziale 10 – sui cantieri all’aria aperta o al coperto e nelle attività di estrazione e di lavorazione della pietra naturale, con possibile deroga in estensione nei casi di urgenza e/o di preminente interesse pubblico (a decidere sono i responsabili dello Stato maggiore cantonale di condotta). Novità (prefigurate) sul comparto secondario: dandosi per scontato quel che si aveva in varie filiere, dal sociosanitario al chimico-farmaceutico al medicale all’alimentare, e cioè il necessario pieno funzionamento ad ordinarie condizioni di sicurezza, nelle altre imprese a carattere industriale sarà possibile un incremento della forza-lavoro, previa richiesta allo Stato maggiore cantonale di condotta e su concessione conseguente, qualora il numero dei dipendenti da utilizzarsi contemporaneamente risulti superiore a 10 unità ed a valore coincidente con il 60 per cento del personale attivo a regime ordinario o superiore a tale quota. Un po’ di spinta c’è, dicasi pertanto che la fase “uno e un quarto” fa rima con energia al secondario comparto.

Controlli saranno effettuati da agenti di Polcantonale, Polcom ed altri corpi; norme in vigore da lunedì 27 aprile e sino alle ore 24.00 di domenica 3 maggio. Circa quel che si porrà poi, si ribadisce: Ticino così come Berna vuole, “se non vi saranno repentini cambiamenti sul fronte sanitario”. Se, e l’ipoteca è pesante.

Filo di nota / Rockets, peccato davvero che si sia avuta ragione

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Per anni, pur nell’incontestabile e puntuale impegno cronistico sulla quotidianità del lavoro svolto, “Il Giornale del Ticino” ha espresso posizioni critiche sull’andamento delle cose in seno ai BiascaTicino Rockets dell’hockey cadetto. Posizioni critiche perché – e lo si disse e lo scrisse quand’erano forse trascorse tre settimane dall’avvio delle prime operazioni sul ghiaccio – ci sembrava tradito già sul primo passo il senso del progetto, quello della presenza ticinese anche in cadetteria, unica strada per garantire sia fluidità nel sistema (dalle giovanili ad una prima squadra professionistica, senza obbligo di trasferimento in Romandia o a Basilea, per dire) sia una giusta collocazione per elementi che, pur in piena disponibilità di fiato e di tecnica, magari volessero provare a conciliare la pratica agonistica con un’attività lavorativa, e Dio sa quanti talenti vennero sprecati nelle ultime due generazioni. Posizioni critiche, ma sempre – e per quanto inspiegabili apparissero persino certe scelte tecniche – nel rispetto di ciascuno dei giocatori e delle singole persone; in ciò, sia detto, non sempre e non da tutti venendo trattati allo stesso modo; soprattutto quando si provò a trovare riscontro – si è costretti a domandare, per ragioni di equità, anche se le informazioni sono certificate e fededegne – su voci insistenti e riguardanti difficoltà relazionali interne, e scelte strategiche non condivise, e pubbliche relazioni all’insegna del muro di gomma. Oggi, e purtroppo, l’esplosione della crisi con il passo indietro di una componente fondatrice e – al di là delle dichiarazioni di principio giunte in serata sulla prosecuzione del progetto – la conferma della sussistenza di un solco profondo. Brutta cosa, l’aver avuto ragione.

Sanità ticinese, dall’Esercito 10 respiratori di ultima generazione

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Otto per la “Carità” a Locarno, che resta centro Covid-19 dell’“Ente ospedaliero cantonale-Eoc”, e due per la “Clinica Moncucco” in Lugano, per un totale di 10 pezzi ad alta tecnologia e funzionali ai più elevati parametri di qualità. Dotazione di tutto rispetto, in termini di apparecchi respiratori ventilatori, quella messa a disposizione delle strutture sanitarie ticinesi dai vertici dell’Esercito; gli “Hamilton-T1”, che escono dalle linee di produzione della “Hamilton medical Ag” di Bonaduz (Canton Grigioni), saranno consegnati nelle prossime ore secondo programma concordato con i responsabili dello Stato maggiore cantonale di condotta.

Covid-19: “Sonderfall”-bis per il Ticino, Berna tiene aperta la… finestra

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Grazie, o Berna, che e ché ci consenti di fare a modo nostro; a modo nostro perché forse abbiamo capito prima e meglio di altri quel che era da farsi, ed il come farlo, e quel che era da farsi abbiamo fatto. Forse non era quella l’unica via; perlomeno, era una via praticabile. E la praticheremo ancora, in difformità dal resto dell’Elvezia: la “finestra di crisi” adottata quale reazione alla pandemia da Covid-19, in Ticino, sarà estesa sino alla mezzanotte di domenica 3 maggio, mentre per gli altri in rossocrociato il prodromo della “fase due” – si consulti al capitolo “Lasciapassare per l’uscita dal gabbio” – scatterà all’ora zero di lunedì 27 aprile. Così hanno autorizzato da Palazzo federale, oggi, in subitanea risposta ad una lettera pervenuta nel pomeriggio di ieri da Bellinzona luogo Cantone sponda Esecutivo: e par si possa affermare che sono tutti contenti, sotto i merli dei castelli perché l’istanza venne accolta (non era scontato, il “Sonderfall”-bis), in zona orsi perché sono state rispettate le buone maniere e nemmeno potete immaginare quanto tengano alla forma, i “federales”, che magari ed invece non si accorgono nemmeno delle assai differenti visioni sul pregresso e sullo stato dell’arte (lasciamo da parte la politica, ma persino in àmbito sanitario sussiste una palese discrasia tra l’agire logico di Giorgio Merlani medico cantonale e le percezioni a tratti strambe di Daniel Koch delegato dell’Ufficio federale sanità pubblica…).

Quale che sia il substrato, conta l’evidenza e dall’evidenzia si acquisisce quanto segue: a) Palazzo delle Orsoline afferma il sussistere un reale, tangibile e non confutabile timore per il rischio di recrudescenza del morbo; b) Palazzo federale recepisce e riconoscere l’esistere un problema specifico in Ticino, laddove è da considerarsi una specifica situazione epidemiologica; c) la “finestra” è data tuttavia quale ultima concessione (e come tale essa era stata presentata nella missiva); d) in una scala da zero a 10 nell’allentamento delle restrizioni quale ingresso nella “fase due” ossia nell’effettiva uscita dal “lockdown”, Berna pretendeva 10 sin da lunedì ed il Ticino ha detto non zero, ma due o tre, nel senso che qualche modifica avrà luogo sia per atto diretto sia per intervento di operatori autonomi (è il caso del trasporto pubblico regionale su rotaia: su determinate tratte verrà reintrodotta la cadenza a 30 minuti anziché ogni ora, sempre con blocco a sud sulla stazione di Chiasso direzione Como e sulla fermata di Stabio direzione Varese). Quanto alle scuole, dubbio su dubbio: lo sgabbiamento sarebbe previsto/imposto per lunedì 11 maggio, ma una simile operazione in Ticino suonerebbe improvvida e finalmente, su questo, tutti sembrano d’accordo. E quindi? E quindi: ipotesi 1, rinviare ancora (a rischio di irritare Alain Berset consigliere federale; è passata a Napoleone, passerà anche a lui); ipotesi 2, aprire a scaglioni, metà allievi in aula (anche per esigenze di “distanziamento sociale”; dite poi voi, ai ragazzi, di muoversi a ranghi radi sull’afflusso alle sale e nel deflusso dalle medesime) e metà su insegnamento in modalità remota. Difficile, ma tanto.

Covid-19 in Ticino, altre quattro anime non hanno visto l’alba

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 15.31) Non ci si abitua alla morte nei tempi ordinari, nemmeno sapendosi che essa è inevitabile, parte del nostro esistere su questa Terra, dazio da pagarsi per l’aver respirato ed amato; inumano sarebbe allora il chiudere gli occhi per un attimo davanti ad altri quattro che in Ticino hanno chiuso gli occhi per sempre, e dopo aver lottato, sofferto, resistito, eppure sono dovuti soccombere al nemico invisibile che si chiama “Coronavirus”, e che i nostri figli ed i nostri nipoti, si spera nel rispetto di quanti ci hanno lasciato, serberanno nella memoria come spartiacque. Quattro altre, nelle ultime 24 ore a stamane, e fanno 295, e ci si avvicina allora all’inverarsi di quel drammatico punto stimato settimane addietro sul grafico dei decessi, sicché in ultimo uno su mille non ce l’avrà fatta, ma potrebbe anche risultare – lo si teme, di ciò si ha anche compendio sommario in statistica – che si sarà infine perso uno ogni 200 fra gli “Over 65”.

Null’altro possono dirci dallo Stato maggiore cantonale di condotta e dall’Ufficio del medico cantonale, nulla che sia consolante e che autorizzi a credere all’immediata uscita dal “tunnel”; destano semmai nuova preoccupazione i 24 nuovi casi di contagio registrati, per un totale di 3’089 acquisiti nell’ufficialità a partire dal “paziente uno” di quasi due mesi addietro. Ancora tante, 213, le persone ricoverate; per 32 di loro tifiamo disperatamente, sapendole alle prese con l’intubazione, e lì la discriminante è un soffio; 42 in tutto coloro che versano in terapia intensiva, essendo dunque 10 le situazioni meno gravi; 171 gli ospiti in reparti Covid-19. Una riflessione, e con questo ci si congeda ma avendo sempre troppi interrogativi piantati nela mente, si impone poi sul rapporto tra nuovi contagiati e neodimessi: 24, come detto, su quel piatto della bilancia ossia in entrata; 22, per un totale di 661, su questo ossia in uscita. Coda dell’epidemia, sostengono taluni virologi; ma ad allarmare è non già il punto di arrivo, quanto quello di partenza. Cosa su cui dovrebbero porsi qualche domanda anche a Berna: raccontano, dal portale www.corona-data.ch, che i morti in Svizzera per “Coronavirus” sono ora 1’495, a riscontri aggiornati da 15 Cantoni su 26, e che i contagiati sono aumentati di 106 unità per un totale di 27’926.

Kanton Sankt Gallen: Entlaufener Hund gerettet

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Eine Frau suchte verzweifelt ihren entlaufenen Hund. Glücklicherweise wurde er von Anwohnern in einem Tobel entdeckt.


Er sass dort fest, weil er den Ausweg nicht mehr selbst fand. Polizisten stiegen in das Tobel hinunter und brachten ihn seiner überglücklichen Besitzerin zurück.

Coronavirus Schweiz: Aktuelle Zahlen vom 22. April

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Bestätigte Fälle in der Schweiz am 22. April, 8.00 Uhr:

Anzahl positiv getesteter Erkrankungsfälle:

28 268 Personen

Verstorben:

1217 Personen

Surselva (Kanton Graubünden): 53-jähriger Mann rast mit 165 Stundenkilometer durch 80er Zone

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Gestern hat die Kantonspolizei Graubünden an verschiedenen Örtlichkeiten in der Surselva Geschwindigkeitskontrollen durchgeführt. Dabei wurden ein Raser sowie drei weitere Schnellfahrer vom Gerät erfasst.

Die Kantonspolizei Graubünden führte am Dienstag ausserorts in Tavanasa sowie Trin/Mulin Geschwindigkeitskontrollen durch (Photoquelle: Symbolbild: KaPo Graubünden).

Insgesamt mussten vier Fahrzeuglenker mit massiven Geschwindigkeitsüberschreitungen zur Anzeige gebracht werden.

Davon wurde ein 53-Jähriger ausserorts mit einer Geschwindigkeit von 165 km/h netto vom Lasergerät erfasst. Erlaubt wären 80 km/h gewesen.

Als Raser gilt, wer im konkreten Fall die Höchstgeschwindigkeit um netto 60 und mehr km/h überschreitet. An der Messstelle ausserorts auf der Oberalpstrasse H19 gilt eine Höchstgeschwindigkeit von 80 km/h.

Die Kantonspolizei Graubünden hat dem Fahrzeuglenker den Führerausweis abgenommen.

Coronavirus Schweiz: Bundesrat will keine allgemeine Maskentragpflicht

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Der Bundesrat lockert in den nächsten Wochen schrittweise die Massnahmen zum Schutz vor dem neuen Coronavirus. Er sieht dazu keine allgemeine Maskentragpflicht vor. Abstand halten und Händewaschen bleiben die wirkungsvollsten Schutzmassnahmen. Das sehen die Empfehlungen des Bundesamts für Gesundheit vor, über die der Bundesrat an seiner Sitzung vom 22. April informiert wurde. Die Branchen und Betriebe sind verpflichtet, die Lockerung mit Schutzkonzepten zu begleiten. Darin können sie die Nutzung von Masken vorsehen. Der Bund liefert ab nächster Woche während zwei Wochen täglich eine Million Hygienemasken an führende Detailhändler, um die Versorgung mit Masken zu unterstützen.

Gesunde Personen brauchen im öffentlichen Raum weiterhin keine Masken zu tragen. Die bisherigen Verhaltensregeln zum Abstand halten und zur Hygiene stehen nach wie vor im Zentrum der Massnahmen zum Schutz vor dem Coronavirus. Wie bisher gilt: Zu Hause bleiben, insbesondere kranke Personen.

Die schrittweise Lockerung der Massnahmen zur Bekämpfung des Coronavirus wird mit Schutzkonzepten begleitet. Diese müssen von den Branchen selber erarbeitet werden und können das Tragen einer Maske empfehlen oder vorsehen.

Alle Betriebe und Organisatoren von Veranstaltungen müssen ein Schutzkonzept haben, das sich entweder auf ein Branchenkonzept oder auf die Vorgaben des BAG und des Staatssekretariats für Wirtschaft (Seco) abstützt. Die Kantone sind zuständig dafür, vor Ort die Einhaltung der Schutzkonzepte zu überprüfen.

Maske schützt die anderen

Die Hygienemaske schützt primär die anderen Menschen und nur in geringem Mass die Person, die sie trägt. Deshalb kommt die Maske nur ergänzend zu den Distanz- und Hygieneregeln zum Einsatz. Damit folgt das Bundesamt für Gesundheit den Empfehlungen des Europäischen Zentrums für die Prävention und die Kontrolle von Krankheiten (ECDC).

Atemschutzmasken (FFP2, FFP3) sind weiterhin vorwiegend für medizinisches Personal vorgesehen, das im richtigen Umgang mit diesen Masken geschult ist. Textilmasken (community-Masken oder Mundschütze) sollten nicht selber hergestellt werden. Industriell gefertigte Textilmasken sollen den Empfehlungen der Science Task Force Covid entsprechen.

Einkauf von Masken

Für die Beschaffung von Masken sind das Gesundheitswesen, Unternehmen und Privathaushalte grundsätzlich selber verantwortlich. Der Bund steht mit Detailhändlern in Kontakt, damit diese die Versorgung des Landes mit Masken in den kommenden Wochen sicherstellen und schrittweise ausbauen können. Im Sinne einer Anschubversorgung liefert die Armeeapotheke ab nächster Woche, während zwei Wochen, täglich eine Million Hygienemasken an führende Detailhändler. Zudem unterstützt der Bund soweit möglich die Beschaffung subsidiär, falls über die normalen Kanäle der Bedarf nicht gedeckt werden kann. Die Armeeapotheke hat bis heute 21 Millionen Hygienemasken an die Kantone verteilt. Die aktuellen Lagerbestände des Bundes umfassen 18 Millionen Hygiene- und 1,2 Millionen FFP2 Masken. Sie werden weiter laufend ausgebaut.

Sortimentsbeschränkungen im Detailhandel bleiben bestehen

Der Bundesrat hat heute zudem entschieden, dass die bestehenden Sortimentsbeschränkungen in Lebensmittelläden weiterhin gelten. Er kommt damit auf seinen Entscheid vom 16. April zurück, die Sortimentsbeschränkungen etwas zu lockern. Im Zuge der Transitionsstrategie hatte er beschlossen, dass ab dem 27. April Güter des täglichen Bedarfs und weitere Güter verkauft werden dürfen, wenn sie sich auf der Verkaufsfläche der Lebensmittelläden befinden. Dieser Entscheid hat viele Fragen aufgeworfen, unter anderem in der Umsetzung bei grossen Detailhändlern und in der Ungleichbehandlung gegenüber den Fachgeschäften. Diese werden voraussichtlich am 11. Mai wieder öffnen können.

Einschränkung von medizinisch nicht dringenden Behandlungen und Untersuchungen

Der Bundesrat hat heute zudem nach Absprache mit den Kantonen die Frage der Einschränkung von medizinisch nicht dringenden Behandlungen und Untersuchungen in Spitälern geregelt. Am 16. April hatte er ein entsprechendes nationales Verbot per 27. April aufgehoben und den Spitälern erlaubt, sogenannte Wahleingriffe durchzuführen. Die Kantone sind weiterhin verpflichtet, ausreichende stationäre Kapazitäten zur Behandlung namentlich von Patientinnen und -Patienten mit COVID-19-Erkrankungen sicherzustellen.

Sie können neu Wahleingriffe selber einschränken und wie bis anhin öffentliche und private Spitäler zur Bereitstellung ihrer Kapazitäten verpflichten. Die Spitäler müssen zudem einen ausreichenden Bestand an wichtigen Arzneimitteln sowohl für COVID-19-Patientinnen und Patienten als auch für weitere medizinisch dringende Behandlungen halten.

Der Bundesrat hat aufgrund der epidemiologischen Situation den Kanton Tessin ermächtigt, die Einschränkungen von Wirtschaftsbranchen bis am 3. Mai 2020 zu verlängern.

“Swiss market index” oltre quota 9’600. Male il lusso. Ruggisce Wall Street

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 19.53) Pur in clima incerto sul lusso (“Compagnie financière Richemont Sa”, meno 1.39 per cento; “The Swatch group Ag”, meno 1.38) e dopo saliscendi sui finanziari (“Credit Suisse group Ag”, più 0.94 per cento da precedente perdita superiore alla figura intera), “Swiss market index” della Borsa di Zurigo in buona evidenza con progresso pari allo 0.87 per cento sui 9’630.56 punti dopo massimo slancio su quota 9’650.58; “Roche holding Ag” (più 2.67) capofila, apprezzati anche gli altri pesi massimi difensivi. Sul fondo, in giorno di stacco del dividendo, “Adecco Sa” (meno 6.77). Dalle altre sedi primarie di contrattazione: Dax-30 a Francoforte, più 1.61; Ftse-Mib a Milano, più 1.91; Ftse-100 a Londra, più 2.30; Cac-40 a Parigi, più 1.25; Ibex-35 a Madrid, più 1.28. In crescita fra l’1.97 ed il 2.61 per cento gli indici di riferimento a New York. Sempre sui 105.1 centesimi di franco il cambio per un euro.

2020 vs. 2019 (11) / Stesso contesto, stesse frasi, senso opposto…

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L’avrete notato: forse mai come in questo periodo si sono ribaltati senso, valore e percezione di un concetto o un pensiero corrente. Da qui una nuova rubrica temporanea per… accompagnarci durante il residuo periodo di quarantena da “Coronavirus”, vero e proprio spartiacque nei comportamenti (se non di tutti, almeno della maggior parte di noi). Oh, da prendersi alla leggera, puntata quotidiana dopo puntata quotidiana. Un semplice confronto, via, tra ieri ed oggi.

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2019 – Conversazioni telefoniche sulla quotidianità: “Bisogna far uso dei soli mezzi pubblici, al lavoro potete andare anche a piedi, stiamo asfissiando ed annegando per eccesso di inquinamento, l’inquinamento è male assoluto… Plastica, si può fare a meno, ricorrere alle alternative, biologico su ogni scaffale dei supermercati, a morte gli imballaggi, sta cambiando il mondoooo, tassare tutto quel che è plastica, bicchieri compostabili al “Rabadan”… Thunberg la profetessa, Thunberg nostra guida, Greta, Greta, superGreta, per fortuna c’è Greta, la ragazzina cui abbiamo rubato l’infanzia e che dovrebbe essere a scuola e non a tenere conferenze… Manipolata? Malata? Ma no, è un complotto dei “Bilderberg”, viva Greta che va in apertura di telegiornale e che ci fa scioperare per il clima e che dà lezione ai potenti della Terra…”.

2020 – Conversazioni telefoniche sulla quotidianità: “Scusa, Greta… chi? La Garbo? Ah, grande attrice…”.

Covid-19 in Ticino, ipotesi “Sonderfall”-bis: finestra di crisi prolungata?

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La prima volta fu operazione “ex post”: il Ticino agì in piena concordia ed in totale fierezza, ed era forse la prima volta dai tempi dei moti di Stabio, e diede a Berna una lezione di logica facendo capire che non si è meno svizzeri (anzi, lo si è di più e meglio) se nell’interesse dei cittadini e financo degli ospiti vengono adottati provvedimenti nel segno della tutela della salute pubblica, tanto di più davanti ad un problema ameboide qual è quello dato dal Covid-19; a Palazzo federale, per una ragione o per l’altra, ingoiarono il boccone e metabolizzarono, o così almeno parve. Se di vera digestione senza effetti collaterali si trattò sapremo probabilmente domani, mercoledì 22 aprile, secondo il tono ed i contenuti di una risposta che sarà da darsi alla lettera partita oggi da Bellinzona, tema la… replica dell’apertura di una finestra supplementare di crisi sino alle ore 24.00 di domenica 3 maggio, quand’invece linea generale di Berna è un “Via libera” da lunedì 27 aprile. A differenza di quanto avvenne in occasione della prima sforatura, stavolta si è stati buonini buonini e si è chiesto permesso bussando con delicatezza alla porta; nell’Esecutivo cantonale è fondata l’attesa di un responso positivo, in fondo siamo stati “Sonderfall” durante tutta la fase acuta della pandemia ed i numeri qui restano pessimi almeno quanto serve per confermare i parametri di una “Lex Ticinia”.

Maggior rigore a sud del San Gottardo rispetto al resto del territorio confederale? Christian Vitta ed i suoi “pard” pretendono di sì, o per meglio dire sembrano convinti di dover mantenere briglie più strette, ad esempio sostenendo che dove stanno oggi 10 dipendenti di un’azienda si potrebbe arrivare a 15 o a 18 ma non a 50, e si sta formulando un esempio di massima. Quel che è certo, sulla tesi espressa da Palazzo delle Orsoline convergono sia “partner” sociali e sindacali (in forma o congiunta o distinta; fanno eccezione le voci dell’Unia, ad avviso delle quali starebbero per venir meno alcuni presupposti) sia vertici di organizzazioni-mantello, compresi gli impresari costruttori e gli industriali. Stay tuned, la storia potrebbe risultare lunghetta

Riapertura delle scuole, altre due settimane per decidere

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Una serie di scenari è stata definita o almeno abbozzata; solo ad inizio maggio, e cioè fra due settimane, si vedrà se e come procedere, dovendosi “considerare la situazione da tutti i punti di vista” e pertanto coinvolgere “le rappresentanza delle principali parti direttamente coinvolte”, tra cui delegati dei docenti e dei genitori. Rinvio ossia procrastinazione ossia differimento, dunque, per quanto riguarda l’attuazione del rientro “fisico” a scuola, quello che con burosaurica insistenza l’“establishment” continua a definire “attività presenziale” quasi che esista davvero – ed è stato dimostrato il contrario, almeno nella stragrande maggioranza del sistema pubblico – una sostanziale e sostanziosa didattica a distanza. Sì, è vero (e figurarsi se al Dipartimento cantonale educazione-cultura-sport non martellano su questo aspetto) che, su richieste specifiche, nel corso delle ultime settimane sono stati distribuiti 1’232 dispositivi elettronici (“tablet” e “computer”) ed alcuni “hotspot” mobili per le connessioni InterNet agli allievi che di tali mezzi erano privi; ma lo strumento è solo parte dell’insegnamento, e nemmeno quella più importante. Alle condizioni odierne del sistema scolastico e della formazione dei suoi docenti, s’intenda, senza che ciò comporti una critica verso il corpo insegnante in quanto tale: difficile lo scaricare la responsabilità su chi insegna se una cosa – una modalità di contatto nel “non contatto” diretto con il discente, per dire – non viene insegnata a coloro che sono chiamati ad insegnare, proprio per restare terra-terra ed elementari nell’esplicazione.

Insomma: funzionalmente a quel che già si sapeva, lunedì 11 maggio dovrebbe essere il giorno dello spartiacque per le scuole dell’obbligo, come affermarono a Berna in Consiglio federale riservandosi tuttavia la facoltà di mutar d’accento e di pensiero esattamente mercoledì 29 aprile, al che si capisce che lunedì 11 maggio è data teorica quanto quella dell’appuntamento con una ragazza cui in linea di massima non dispiaci, ma che uscirà con te solo se la nonna non avrà bisogno di lei proprio quella sera, il che significa nel reale che la tizia sta aspettando una telefonata da uno a caso tra Luigi, Giovanni e Francesco, e tu non sei né Luigi, né Giovanni, né Francesco. Per scuole dell’infanzia, scuole elementari e scuole medie, in Ticino deriverebbe una riapertura, al momento classificata come “possibile” e che in ogni caso sarà “progressiva” ossia per gradi, “in sicurezza e nel rispetto delle indicazioni sanitarie”. E nell’immediato? Nell’immediato ci si contenti della serie di “Direttive-2”, integranti quelle diffuse 15 giorni addietro e formalizzanti “alcuni aspetti generali validi per tutte le scuole” oltre ad “alcuni punti relativi specificamente alle scuole comunali, alle scuole medie, alla pedagogia speciale, alle scuole medie superiori ed alle scuole professionali”. Di sorprendente e di inatteso, nulla: fatte salve “alcune casistiche specifiche di allievi”, automatico il principio del passaggio automatico di classe alla scuola dell’infanzia ed alla scuola elementare; per definire la nota finale nelle scuole post-obbligatorie, riferimento primario è la nota del primo semestre con beneficio tautologico, nel senso che la nota viene migliorata se nel corso del secondo semestre sono stati riscontrati progressi da parte dell’allievo (ad ogni modo, si andrà verso promozioni in blocco, anche a scanso di contestazioni che spiacciono sempre ed assaissimo ai profeti del “Mota quaetare, quaeta non movere”); in àmbito di formazione professionale, necessario riferimento alle linee-guida ed alle decisioni che giungeranno a livello federale (nel senso che i responsabili dei singoli rami economici stanno per decidere se far svolgere un esame pratico o se ci si contenterà delle valutazioni espresse in seno all’azienda in cui il candidato svolge attività), più valutazione finale sulle conoscenze acquisite dall’allievo e sulla sua cultura generale; il resto resta marginale.ù

Del resto, stava già scritto al tempo delle “Direttive-1” – e ciò viene ribadito nelle “Direttive-2” – che viene posta particolare attenzione a non penalizzare alcun allievo, e tale concetto sarà alla base anche delle “Direttive-3” in pubblicazione per l’appunto ad inizio maggio quale zoccolo dei criteri “per la determinazione delle condizioni di promozione e di passaggio di classe”. E tanto sia.

“Jazz cat club”, rinuncia forzata: luci spente sulla stagione 2019-2020

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Non si può dire, no davvero, che non abbiano tenuto botta: su 10 concerti in cartellone, e fra l’altro si trattava di un’estensione del programma abituale con incremento dell’offerta nella misura del 25 per cento, sette ebbero luogo ed un ottavo fu cancellato solo all’ultimo momento. Confermando il senso di responsabilità verso collaboratori, spettatori ed artisti, causa incertezze dovute al Covid-19 i promotori del “Jazz cat club” di Ascona mettono oggi un punto fermo alla stagione 2019-2020: inevitabile il rammarico, tanto di più perché in maggio erano previsti gli eventi con Cyrille Aimée (lunedì 11) e Jane Monheit (lunedì 25), quali tributi alla voce femminile nel jazz contemporaneo; “Chiudiamo anticipatamente, ma cercheremo di recuperare il più presto possibile”, e cioè “quando avremo ancor maggiore voglia di goderci qualche bella serata a teatro con tanta buona musica dal vivo”. In immagine, Cyrille Aimée.

Filo di nota / Per favore, informazione sia data se informazione vera è

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Il Covid-19 non è trasmissibile attraverso le punture delle zanzare, financo nelle declinazioni estreme per grado di pericolosità; tema, questo, cui dallo specifico “Gruppo di lavoro cantonale-Glz” (toh, riemerso all’improvviso dopo essere stato giust’appunto evocato su queste pagine, in una freschissima edizione della rubrica “2020 vs. 2019”) hanno oggi creduto opportuno il dedicare un lungo testo sul sito InterNet dell’Amministrazione cantonale. Un mirabile caso di “non-notizia”: l’interrogativo, che pure qualcuno si sarà posto avendo erroneamente assimilato il Covid-19 alla tipologia degli arbovirus, non è mai entrato in linea di conto essendo tra l’altro acclarato il fatto che la trasmissione del “Coronavirus” medesimo ha luogo secondo una modalità specifica ovvero aerea. Serviva davvero un comunicato? Ne facciamo uno anche per le feci del cane, e del gatto, e degli animali da allevamento? Abbiamo già tutti le antenne frastornate da notizie vere; in quest’altro modo si rischia di non finirla più…

Covid-19 in Ticino: tre decessi, sette nuovi contagi. Sempre troppi

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 14.06) 10 cattive notizie, nel segno di sette nuovi casi e di tre altre vittime, quando mancano meno di 96 ore ai due mesi dal giorno in cui venne annunciato in Ticino il primo contagio da “Coronavirus”. Nel computo su informazioni che giungono dall’Ufficio del medico cantonale e dallo Stato maggiore cantonale di condotta, 291 in tutto i decessi e 3’065 i positivi; ancora 236 le persone che rimangono ricoverate, 36 quelle intubate, altre 18 quelle in “semplice” terapia intensiva. 18 i dimessi nelle ultime 24 ore, per un totale di 639 unità ovvero il 20.85 per cento sul totale. Sulla scorta dei sempre puntuali riscontri del portale www.corona-data.ch, ad avvenuto aggiornamento dei valori da 15 Cantoni su 26, i decessi in Svizzera sono saliti a 1’458 e, in presenza di 53 nuovi casi, i contagiati “ufficiali” diventano 27’776.

Achtung: Erpressermail gegen Hotmail Kunden im Umlauf

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Seit dem 11. April 2020 läuft eine gross angelegte Erpresser Mail Welle gegen sehr viele Hotmail, MSN und Outlook Kunden. Auf Englisch werden die Opfer aufgefordert, Geld in Form von Bitcoin zu überweisen. Es handelt sich um einen Bluff!


Die Betrugsmasche

In der Betreffzeile des Mails steht der Hotmail Benutzername und ein Passwort, getrennt durch einen Doppelpunkt.

„I’m aware, XXXXXXXX, is your password. You may not know me, and you are most likely wondering why you’re getting this mail, right?“

Die Erpresser behaupten, das Passwort zu kennen und eine Schadsoftware auf dem Computer des Opfers installiert zu haben. Ausserdem seien sämtliche Kontakte bekannt. Sie behaupten das Opfer seit ein paar Monaten beobachtet und gefilmt zu haben.

Das stimmt NICHT!

Die Erpresser versenden solche E-Mails in der Hoffnung, dass es unter den Empfängern Personen gibt, die aufgrund dieser Einschüchterung das geforderte Lösegeld zahlen.

Unsere Erkenntnisse

Die Benutzerdaten (Emailadresse) und die Passwörter wurden wohl vor langer Zeit gestohlen. Wann und wo, wissen wir noch nicht.

Unsere Empfehlung: Sofort Passwort ändern!

Was muss ich tun

Sie wurden nicht gehackt. Es handelt sich um einen Bluff. Solche E-Mails werden zur Zeit zu Tausenden versandt. Ignorieren Sie das E-Mail und markieren Sie es als Spam.

Überweisen Sie in keinem Falle Bitcoin an die Erpresser!

Ich habe bereits Geld überwiesen

Melden Sie sich persönlich bei Ihrer örtlichen Polizeistelle und erstatten Sie eine Strafanzeige.

Coronavirus Schweiz: Aktuelle Zahlen vom 21. April

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Bestätigte Fälle in der Schweiz am 21. April, 8.00 Uhr:

Anzahl positiv getesteter Erkrankungsfälle:

28 063 Personen

Verstorben:

1187 Personen

Lastwagenkran in Pfeffingen (Kanton Basel Landschaft) umgekippt

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Gestern Nachmittag, den 20. April, kurz nach 14.00 Uhr, kippte ein Lastwagenkran am Langbodenweg in Pfeffingen (Kanton Basel Landschaft, Photoquelle: KaPo Basel Landschaft), beim Manövrieren mit einem BigBag, auf die linke Seite.


Die entsprechende Meldung, wonach ein Lastwagenkran beim Manövrieren mit einem BigBag auf die linke Seite gekippt sei, ging um 14.07 Uhr, bei der Einsatzleitzentrale der Polizei Basel-Landschaft ein.

Erste Abklärungen der aufgebotenen Ereignisdienste ergaben, dass der verantwortliche Lastwagenchauffeur beabsichtigte, mit seinem Lastwagenkran, einen BigBag mit Substrat auf eine Dachterrasse zu heben. Beim Schwenk- / Hebemanöver Richtung Dachterrasse kippte der Lastwagenkran auf die linke Seite.

Die Ursache, weshalb der Lastwagenkran umkippte, ist noch völlig unklar und Gegenstand von laufenden Abklärungen durch die aufgebotenen Spezialisten.

In der Folge ergaben sich während mehrerer Stunden aufwändige Bergungs-, Aufräum- und Reinigungsarbeiten. Am Lastwagenkran entstand erheblicher Sachschaden. Des Weiteren wurde auch ein Sicherungsgitter bei einer Garageneinfahrt beschädigt.

Borse in battuta a vuoto, “Swiss market index” sotto i 9’600 punti

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 18.34) Già in movimento su terreno friabile per le note incertezze da considerarsi ormai come sistemiche, già influenzato dal passo negativo nelle piazze asiatiche, e nelle prime ore di contrattazione attraversato anche dalle tensioni sui prezzi di alcune materie prime e di vari beni-rifugio, inevitabilmente al ribasso il listino primario della Borsa di Zurigo con il solo titolo “Sika group Ag” (più 2.49 per cento) in spicco su “Swiss market index” in perdita pari al 2,43 per cento sui 9’547.85 punti; da “Roche holding Ag” e “Givaudan Sa” (più 0.36 e meno 0.24 per cento) almeno i segni di una difesa non scontata; di nuovo male, per contro, i finanziari (“Credit Suisse group Ag”, meno 4.31 per cento; “Ubs group Ag”, meno 4.68); fuori spettro il valore “Swiss Re Ag”, il cui “meno 10.60” per cento resta largamente influenzato dallo stacco di un dividendo da 5.90 franchi per azione. Nell’allargato, tenue ripresa di interesse (più 5.09 per cento) su “Mikron holding Ag” e conferma (più 3.92, tra l’altro con scambi dal flusso inusuale) dell’apprezzamento per “Molecular partners Ag”. Stato dell’arte nelle altre sedi primarie: Dax-30 a Francoforte, meno 3.99; Ftse-Mib a Milano, meno 3.59; Ftse-100 a Londra, meno 2.96; Cac-40 a Parigi, meno 3.77; Ibex-35 a Madrid, meno 2.88. Cedimento fra il 2.63 ed il 3.55 per cento sugli indici di riferimento a New York. Massicci acquisti di euro per la difesa della valuta comunitaria, in apparente blocco sui 105.2 centesimi di franco.

Colpo di stiletto / Ma forse si erano sbagliati di una lettera…

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A zero (anzi, sotto zero per alcune ore), causa calo drastico della richiesta sul mercato, il prezzo del petrolio Wti alla produzione; è, questo, uno degli effetti critici da epidemia coronavirale. Per contrastare la quale, come si ricorderà, alcuni puntavano sull’immunità di gregge; la società civile, invece, si trova fra le mani un’immunità da greggio.

Petrolio-“choc”, sotto zero nella notte il prezzo del barile Wti

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 11.37) Per la prima volta dal 1983, anno in cui venne posto sotto effettivo e sistematico controllo in tempo reale, nella notte tra ieri ed oggi il prezzo del petrolio Wti (West Texas intermediate, riferimento per il greggio di estrazione statunitense) è precipitato sotto zero, con uno sbalzo che ha mandato in “tilt” i grafici storici e generato seria inquietudine sulle capacità della politica di gestire questo aspetto della crisi già conclamata. In termini semplici, su un contratto ad esecuzione prossima, il venditore si sarebbe trovato a pagare sino a 37.63 dollari Usa il barile (circa 159 litri) per far sì che un compratore si portasse via il prodotto, liberando per quanto possibile le aree di stoccaggio ormai al limite della capienza causa drastica riduzione della richiesta sull’onda dell’epidemia da Covid-19. Il prezzo, sul cui crollo ha inciso anche un aspetto tecnico che è tipologico di questo mercato (oggi, martedì 21 aprile, la scadenza dei contratti “future” per maggio; di mezzo il gravame dato dai costi di trasporto e di stoccaggio), è poi risalito ad 1.50 dollari Usa il barile intorno alle ore 6.34. Ad inizio 2020, il costo del barile Wti risultava pari a 61.18 dollari Usa, con massima espansione del prezzo sino a 63.27 dollari Usa, circa 50 dollari in meno rispetto al picco di un decennio prima. Post scriptum con aggiornamento delle ore 11.37: il prezzo per barile Wti è risalito in mattinata sin oltre i 14 dollari Usa, con ultima attestazione intorno a quota 14.50 ossia in teorico incremento pari al 161’011.11 per cento rispetto al minimo rilevabile.

2020 vs. 2019 (10) / Stesso contesto, stesse frasi, senso opposto…

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L’avrete notato: forse mai come in questo periodo si sono ribaltati senso, valore e percezione di un concetto o un pensiero corrente. Da qui una nuova rubrica temporanea per… accompagnarci durante il residuo periodo di quarantena da “Coronavirus”, vero e proprio spartiacque nei comportamenti (se non di tutti, almeno della maggior parte di noi). Oh, da prendersi alla leggera, puntata quotidiana dopo puntata quotidiana. Un semplice confronto, via, tra ieri ed oggi.

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2019 – Alle persone che quale fonte di informazione hanno scelto “l’Università della strada, “Facebook”, altre piattaforme, e poi bisogna tenere d’occhio certi “blog” dove ti raccontano la verità”: “Stupidi, ignoranti, boccaloni, creduloni, dovete leggere i giornali “veri”, vi servono fonti autorevoli. “Facebook” e gli altri ti fanno vedere solo quello che vogliono, non sapete come funzionano gli algoritmi?”.

2020 – Alle persone di cui sopra: “Brave, anzi, beate voi che avete tempo per studiare e per informarvi su “Facebook”, eh, bisogna saper scegliere ma si capisce che questa è tutta una montatura… Giusto, anche “YouTube” aiuta, ci sono poche voci che hanno il coraggio di andare contro il sistema, contro i “Bilderberg”, contro il “Nuovo ordine mondiale” che ci viene imposto ogni giorno… Ahahah, come dici? Il virus è solo un trucco per ridurci in schiavitù? Bene, finalmente uno che parla chiaro, ne sai più di quel Merlani-Come-Si-Chiama, Giorgio Merlani, sarà poi uno che ne capisce? Mah, non credo, eppoi non serve essere un virologo per scoprire che sotto il bombardamento di notizie…” (segue una qualunque tesi strampalata).

“Lignum”, l’economista Sandra Burlet chiamata alla direzione

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Sandra Burlet, 49 anni, economista e politologa, sarà da agosto nel ruolo di direttrice della struttura “Lignum-Economia del legno Svizzera” – di cui fa parte la ticinese Federlegno.ch – in subentro a Christoph Starck, dimessosi nell’autunno dello scorso anno. La neoresponsabile, formatasi in economia all’Uni Zurigo ed in scienze politiche-relazioni internazionali all’Uni San Gallo, ha operato dapprima in seno all’“Associazione immobiliare svizzera-Hev Schweiz” e poi all’“Organizzazione nazionale mantello della costruzione”, di cui dal 2014 è stata direttrice aggiunta alla segreteria centrale. In immagine, Sandra Burlet.

L’editoriale / Ticino post-Covid, “fase uno e un quarto”: adelante, con cilicio

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Vi diremo: non abbiamo capito. Forse a Palazzo delle Orsoline, questo pomeriggio, sono state anche dette cose importanti; ma, facendosi astrazione per le cifre pertinenti alle case per anziani (e sono numeri terrorizzanti: 129 morti, lo stesso numero di coloro che sono stati dimessi; ancora 179 i positivi al contagio, e di questi 27 si trovano ricoverati in ospedale; è o non è materia per un’inchiesta?), in tema di passi avanti sul versante anti-“Coronavirus” è sembrato che non vi fosse notizia utile alcuna (ed infatti: si procede alla media di sette vittime ogni 24 ore, ancora tanti restano gli intubati ed i ricoverati in terapia intensiva) mentre chi si è presentato al microfono ha ridondato in elogi “erga omnes”, e si sa che le lodi affidate al vento sono morbidi boomerang costruiti per tornare nelle mani di coloro che li abbiano lanciati. Nessun motivo, a parte un atto di cortesia – risolvibile con sorriso e saluto in cinque secondi – verso Marina Carobbio Guscetti occasionalmente compresente a rappresentanza della Deputazione ticinese alle Camere federali, aveva Christian Vitta consigliere di Stato per dar la stura al profluvio di “Grazie qui grazie là grazie su grazie giù” verso una pletora di attori i cui meriti ci saranno, e chi discute?, ma si collocano esattamente fra i parametri di ciò che dall’ìstituzione ci si aspetta. Sarà anche che si è un po’ stufi delle metafore sportive, di questo “agire come una squadra”, dell’esaltazione di tutto quel che porta a collaborare fra soggetti distinti; sarà anche che chi sta fuori dalle stanze dei bottoni è banalmente convinto della tesi secondo cui il procedere a mo’ di falange macedone costituisce un minimo sindacale e non una ragione per inorgoglirsi, ergo Esecutivo Legislativo enti funzionariato amministrazioni locali ed ogni altra realtà connessa nemmeno possono permettersi il lusso di perdere tempo in discussioni laddove si manifesti, così come si è manifestata, un’emergenza dall’impatto inatteso (ma si ricordi: un piano antiepidemia, nei pensieri e nelle opere di Giorgio Merlani medico cantonale, era già stato elaborato e reso noto ai tempi di altra vicenda i cui effetti risultarono poi non rilevanti. Rispetto alla situazione in cui ci viviamo eravi uno iato: a quel tempo si presupponevano infatti l’esistenza e la almeno parziale – ancorché insufficiente – disponibilità di un vaccino).

A sensazione, insomma, oggi in conferenza-stampa regnava la stanchezza e la stanchezza non è mai buona consigliera né quando s’ha da parlare, né quando s’ha da raccontare, e nemmeno quando s’ha da riferire e/o da scrivere. Tutti sono stati bravi nella stessa misura? No, e del resto ciò sarebbe impossibile. Tutti hanno manifestato il medesimo livello di responsabilità? Manco per nulla, l’idea medesima del “lockdown” industriale era detestata in vari ambienti (non solo in quelli del padronato…), ed è noto quel che, in nome di posizioni dogmatiche, avvenne sulle prime nella gestione del sistema scolastico dell’obbligo. Si va avanti verso l’uscita dall’autoisolamento? Beh, indietro sarebbe difficile, quindi sì, qualcosa viene mosso: ai responsabili di “tre, quattro aziende” è stata concessa facoltà di incominciare a far lavorare un totale di 150 dipendenti circa, aggiungiamo al piatto una ventina di autorizzazioni nell’industria, si annusa poi la riattivazione di cantieri – ad esempio quello per la “NuoValascia”, ripartito giust’appunto oggi – e forse le opportunità sono state più di quelle che si voglia credere, se si fa conto dell’affollamento di frontalieri alla prima ondata di ritorno (“20’000 passaggi”, testimoniano fonti ufficiali; alle solite medie da “Car pooling questo sconosciuto”, farebbero 19’000 addetti ed infatti stasera sono tornate a formarsi colonne sui varchi di confine). Nel complesso, si aspetta il mezzo “Dai, ricominciate” – che taluni fraintendono come un “Liberi tutti”, contando magari sull’impossibilità di gestione dei controlli più oltre la ramina che al di qua della stessa – prefigurato ed oggi confermato dagli inquilini di Palazzo federale; in pratica, se mercoledì Berna dirà “Ah”, giovedì sentiremo scaldar motori persino dove non si vide mai un pistone.

Mentre continuiamo a soffrire, mentre continuiamo a piangere i nostri morti, mentre continuiamo a pregare per quelli che resistono sul filo sottile dell’esistenza, la vita prova ad andare avanti. Dobbiamo lasciarci sorprendere dal bello, ma non farci sorprendere dal rischio di un errore. E qui il rischio è 50 a 50, con il lancio di una moneta che non abbiamo scelto, con un arbitro del cui grado di equità dubitiamo. Guai al delirio di onnipotenza, guai anche all’autoincensarsi: in parafrasi manzoniana, ben più che “con juicio” dovrebbe valere l’“Adelante, si puedes”.

Druogno (Vco), preoccupa il viadotto di Gagnone. E il cantiere?

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Riprendono forza le proteste dei residenti – e degli utenti giornalieri – per lo stato problematico di manutenzione del viadotto di Gagnone, lungo la Strada statale numero 337 “della Val Vigezzo”, in territorio comunale di Druogno (provincia del Verbano-Cusio-Ossola). Delle scorse ore l’intervento di Alessandro Panza, europarlamentare in quota Lega, davanti ai vertici dell’“Azienda nazionale autonoma delle strade-Anas”: confermato da fonti ufficiali “l’avvio di un primo stralcio (per opere, tra cui anche quella del viadotto in questione, ndr) per il controvalore di circa 3.5 milioni di euro”, ma al momento, nonostante esplicita richiesta, non consta ancora la data del concreto avvio del cantiere. “Un cantiere – sottolinea Alessandro Panza – dall’urgenza primaria e che sottolineo”, trattandosi di “un’arteria importante per il collegamento tra Svizzera ed Italia”. Nelle immagini, lo stato dell’arte al viadotto di Gagnone.

Covid-19 in Ticino: sette vittime in più, ed i contagi continuano

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 15.34) Dopo essere stati alle prese con un “lockdown” da quarto grado su cinque (occhio, in Ticino non è mai stata raggiunta la pienezza della restrizione), a poco a poco ci avvieremo anche verso il “withdrawal”. Ci avvieremo; ma, si perdoni la decisa opposizione al lassismo, senza conforto alcuno da parte dei numeri. Dei quali si dice per solito che essi, di natura, non sono né belli né brutti; spiegatelo a quelle famiglie in cui stamane le lacrime non trovano sosta, altre sette le vittime da “Coronavirus” nel volgere di 24 ore, sempre quella la media e ciò non consola, 288 in tutto i morti accertati in 42 giorni. Come rendono noto i portavoce del medico cantonale e dello Stato maggiore cantonale di condotta, inoltre, siamo alle prese con altri 26 casi di contagio, per un totale di 3’058 evidenze a decorrere da martedì 25 febbraio, prima comunicazione confermata. Sole cinque le persone dimesse da strutture nosocomiali tra ieri ed oggi, per un totale di 621; in condizione di ricovero restano 237 soggetti, di cui 182 in reparto e 55 in terapia intensiva; di queste ultime, sempre tre su quattro (42 unità in effetti) quelle intubate.

Geschwindigkeitskontrollen: Kosovarischer Raser und mehrere Schnellfahrer gestoppt

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Die Kantonspolizei Zürich hat am gestrigen Sonntag in den Bezirken Winterthur, Dielsdorf und Andelfingen Geschwindigkeitskontrollen durchgeführt und dabei einen Raser sowie acht Schnellfahrer gestoppt.

In Neftenbach wurde ein Automobilist ausserorts mit einer Geschwindigkeit von 168 km/h gemessen. Er hat die erlaubte Höchstgeschwindigkeit um 83 km/h überschritten. Der 29-jährige Mann aus dem Kosovo, welcher mit einem 17-jährigen Beifahrer unterwegs war, wurde verhaftet; den Führerausweis musste er abgeben (Photoquelle: Symbolbild Raserkontrolle Schweiz). Nach der Befragung wurde er aus der Polizeihaft entlassen. Gegen ihn wird ein Verfahren wegen eines Raserdelikts bei der Staatsanwaltschaft Winterthur/Unterland eröffnet. Ein weiterer Autolenker war mit 109 km/h anstelle der erlaubten 80 km/h unterwegs. Er wird an das zuständige Statthalteramt verzeigt.

In Regensdorf passierte kurz vor 22.00 Uhr ein Automobilist die Messstelle im Innerortsbereich mit 101 km/h und überschritt die zulässige Höchstgeschwindigkeit um 47 km/h. Gegen den 23-jährigen Portugiesen wird wegen Grober Verletzung der Verkehrsregeln zuhanden der Staatsanwaltschaft Winterthur/Unterland rapportiert. Der Führerausweis wurde ihm vorläufig abgenommen.
Zwei weitere Autolenker sowie ein Motorradlenker wurden mit Geschwindigkeiten zwischen 71 km/h und 75 km/h gemessen. Sie werden an das zuständige Statthalteramt verzeigt.

In Berg am Irchel wurde ein Automobilist im Ausserortsbereich mit 122 km/h gemessen. Er überschritt die erlaubte Höchstgeschwindigkeit um 38 km/h. Gegen den 53-jährigen Schweizer wird ebenfalls ein Strafverfahren wegen Grober Verletzung der Verkehrsregeln bei der Staatsanwaltschaft Winterthur/Unterland eröffnet. Auch ihm wurde der Führerausweis vorläufig abgenommen.

Zwei weitere Lenker von Personenwagen passierten die Messstelle mit 113 km/h und mit 106 km/h. Gegen sie wird an das zuständige Statthalteramt rapportiert.

Unfall Weisslingen (Kanton Zürich): Rollerfahrer tot in Bachbett aufgefunden

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Bei einem Selbstunfall ist ein Rollerfahrer in der Nacht auf Sonntag (19.04.2020) in Weisslingen ZH tödlich verunglückt.
Der 54-jährige Mann wurde am Sonntagabend als vermisst gemeldet, nachdem er von einem Besuch bei einem Verwandten am Samstagabend nicht zurückgekommen war. Sofort wurde im Raum Weisslingen eine grosse Suchaktion eingeleitet, bei welcher auch Polizeihunde zum Einsatz kamen.

Der Vermisste konnte am späten Sonntagabend in einem Bachbett tot aufgefunden werden. Gemäss den vorhandenen Spuren ist er aus nicht bekannten Gründen mit seinem Roller von der Strasse abgekommen und tödlich verunglückt.

Zeugenaufruf: Personen, die Beobachtungen im Zusammenhang mit dem Unfall oder Angaben zur Fahrweise eines Lenkers auf einer weissen Vespa (in der Nacht von Samstag auf Sonntag) machen können, werden gebeten, sich mit der Kantonspolizei Zürich, Verkehrszug Winterthur, Telefon 052 208 17 00, in Verbindung zu setzen.

204 neue Corona-Fälle in der Schweiz und in Liechtenstein

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In der Schweiz und in Liechtenstein hat die Zahl der bestätigten Neuinfektionen mit dem Coronavirus im Vergleich zum Sonntag um 204 zugenommen. Die Gesamt zahl der positiven Corona-Tests steigt damit auf 27’944, wie das Bundesamt Für Gesundheit BAG meldet.

Die Zahl der Todesfälle im Zusammenhang mit einer Covid-19-Erkrankung liegt neu bei 1142, 7 mehr als am Sonntag.

Die Zahlen beruhen auf Meldungen, die das BAG bis am Montagmorgen erhalten hat. Entsprechend können sie von den Zahlen abweichen, die die Kantone kommunizieren.

Sul Ceneri “vecchio” a 157 chilometri orari: automobilista denunciato

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Licenza di condurre, sequestrata. Veicolo, sequestrato. Nell’immediato possesso di un automobilista 50enne, dal pomeriggio di ieri, due oggetti in meno ma anche uno in più, nel senso che intorno alle ore 15.04 gli agenti della Polcantonale consegnarono al soggetto un fogliettino con l’elenco sommario degli addebiti per quanto avvenuto e rilevato lungo via Monte Ceneri in territorio comunale di Cadenazzo; il transito dell’uomo, risultato poi essere cittadino italiano con domicilio nel Luganese, era infatti avvenuto alla moderatissima velocità di 157 chilometri orari lungo un tratto nel quale, giurin giurello, a più di 80 non si può proprio viaggiare, e pensa un po’ ma proprio lì era stato organizzato un controllo mobile della velocità. Nell’attesa di dedicarsi al conteggio dei molti giorni tra oggi ed il momento in cui documento e mezzo saranno riacquisibili, il 50enne avrà modo di rispondere anche al ministero pubblico cui egli è stato denunciato come autore di pirateria stradale per grave infrazione alla Legge federale sulla circolazione stradale.

“Scuole san Benedetto”, vanno… “online” anche i precolloqui

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Era lunedì 16 marzo quando la didattica, per quelli che volevano farla sul serio e magari anche su questo sarà il caso di avviare una riflessione nell’era post-covidiana, prese un’altra via. Da quel giorno, per dire, 300 allievi e 40 docenti degli istituti scolastici operanti sotto egida della “Fondazione san Benedetto” passarono “strutturalmente” alla formula dell’insegnamento combinato a porte chiuse, dunque con attività individuali ed attività di gruppo gestite primariamente con strumenti quali la videoconferenza; e tale rimane la cifra operativa, ad esempio, nella scuola media “Parsifal” con sede a Sorengo, una delle tre realtà parificate ed in gestione (le altre due, ossia “La carovana” quale scuola dell’infanzia ed “Il piccolo principe” quale scuola elementare, si trovano a Porza; i tre blocchi saranno unificati prossimamente nel “Nuovo quartiere Cornaredo”). Talmente congrua, anzi, questa modalità, da essere adottata anche per i prossimi precolloqui con quanti siano interessati a far iscrivere figli o ragazzi sotto loro tutela: da una parte, per colloqui in videoconferenza con i responsabili delle singole scuole; dall’altra, e già a partire da oggi, per seguire in collegamento diretto le lezioni, in modo da prendere conoscenza con le attività quotidiane nel cammino scolastico. Per fissare un appuntamento: telefono 091.9308845, “e-mail” info@scuolesanbenedetto.ch.

Borse, Zurigo pesca spunti utili. “Lonza group Ag” capofila. New York incerta

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 19.17) Buon progresso oggi, dopo saliscendi e transito in cifra rossa intorno alle ore 14.00, per lo “Swiss market index” al guadagno nella misura dell’1.79 per cento su quota 9’785.27 punti e listino primario ben sostenuto da “Alcon incorporated” (più 3.11 per cento) e “Lonza group Ag” (più 4.15). Pochi, e per limature, i titoli sotto linea (“Geberit Ag” e “The Swatch group Ag”, meno 0.58, i peggiori). Nell’allargato, massiccio interesse (più 13.02 per cento a 21.70 franchi, ed a possibile “target” quasi immediato fra i 27 ed i 28 franchi) sul valore “Molecular partners Ag” dopo che i vertici dell’azienda farmaceutica di Schlieren hanno annunciato di essere a buon punto e fiduciosi sull’esito delle ricerche per una cura anti-“Coronavirus”; fiammata anche per “Idorsia limited”, in progresso per il 13.69 per cento. Dalle altre piazze primarie in Europa: Dax-30 a Francoforte, più 0.47 per cento; Ftse-Mib a Milano, più 0.05; Ftse-100 a Londra, più 0.45; Cac-40 a Parigi, più 0.65; Ibex-35 a Madrid, meno 0.64. Sotto misura, con massima manifestazione nel “Dow Jones” (meno 1.02), gli indici di riferimento a New York. Sempre ai minimi del triennio, e dunque sui 105.1 centesimi di franco, il cambio per un euro.

2020 vs. 2019 (9) / Stesso contesto, stesse frasi, senso opposto…

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L’avrete notato: forse mai come in questo periodo si sono ribaltati senso, valore e percezione di un concetto o un pensiero corrente. Da qui una nuova rubrica temporanea per… accompagnarci durante il residuo periodo di quarantena da “Coronavirus”, vero e proprio spartiacque nei comportamenti (se non di tutti, almeno della maggior parte di noi). Oh, da prendersi alla leggera, puntata quotidiana dopo puntata quotidiana. Un semplice confronto, via, tra ieri ed oggi.

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2019 – In materia di profilassi contro la zanzara-tigre: “Attenzione, vettore potenziale di malattie gravissime per l’uomo, abbiamo costituito il “Gruppo antenna zanzare-Gaz” a livello comunale ed il “Gruppo riscontro zanzare-Grz” a livello di quartiere ed in appoggio al “Gruppo cantonale di lavoro Zanzare-Glz” che si terrà in rapporto con il “Gruppo federale di indagine Zanzare-Gfiz”, evitare assolutamente che questo dittero si diffonda e si sviluppi, prestare la massima attenzione perché colonizza piccole raccolte d’acqua per deporre le uova, disinfestare ma evitando gli insetticidi, guardate che vi mandiamo gli ispettori a casa per controllare se per caso lasciate tre gocce di acqua piovana nelle ciotole davanti all’uscio, ovvove ovvove ovvove…”.

2020 – Stesso tema: “Zanzare-tigre, chi? E davanti a casa? Ah, ma guardi, signora mia: sono passata dalle parti della piscina di Tenero, ho qui la foto sul cellulare, acqua piena di litta, sì, i sedimenti, signora, sembra l’aeroporto costruito per le zanzare-tigre…” (in immagine GdT, la piscina di cui sopra).

Percorso post-covidiano, enti locali verso lenta.. riattivazione

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Ci vorrà ancora un pezzo (ma tranquilli, pochi hanno l’acqua sul fuoco) prima che gli enti locali possano tornare ad un’operatività significativa: pur in modifica di precedente decreto esecutivo, da Palazzo delle Orsoline in Bellinzona non sono infatti giunti atti tali da imporre o da consentire atti rilevanti ai responsabili degli enti locali, anch’essi fermati dai provvedimenti in risposta all’epidemia da Covid-19. Applicazioni con decorrenza da oggi, lunedì 20 aprile: a) per altre cinque settimane, e dunque sino a lunedì 25 maggio compreso, sospensione dello svolgimento dei Legislativi comunali in seduta pubblica. In caso di assoluta urgenza, le autorità municipali potranno continuare a disporre gli interventi necessari su oggetti di competenza del Legislativo, giungendo a chiedere la ratifica ad avvenuta conclusione dello stato di necessità; b) facoltà di sedute a distanza per i lavori delle commissioni dei Legislativi, analogamente a quanto è concesso ai Municipi. Saranno da applicarsi tuttavia le modalità decisionali e di verbalizzazione previste nel testo della Legge organica comunale, con garanzia di riservatezza, sicurezza ed integrità dei dati; c) prorogato a lunedì 8 giugno il termine per lo svolgimento delle sedute costitutive dei Comuni con elezioni tacite; d) posticipato a martedì 30 giugno il termine di fissazione del moltiplicatore comunale per l’anno in corso; e) sospesi sino a domenica 31 maggio i termini per la raccolta-firme riguardanti iniziative comunali in corso e per la presentazione delle domande di “referendum” in corso; f) le attività ordinarie negli àmbiti amministrativi restano sospese fino a domenica 26 aprile e limitate ai compiti essenziali e necessari per il buon funzionamento; ripresa da lunedì 27 aprile, dunque, sempre in modalità graduale. I testi completi dei decreti esecutivi sono pubblicati sul sito “web” del Cantone.

Novazzano-Bizzarone, da domani valico aperto (a singhiozzo)

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Alla riapertura parziale, domani ossia lunedì 20 aprile, il valico di Novazzano frazione Brusata su Bizzarone (provincia di Como), come da decisione assunta a metà settimana scorsa dai responsabili dell’Amministrazione federale delle dogane. La copertura del servizio sarà assicurata in due fasce, vale a dire dalle ore 5.00 alle ore 9.00 e dalle ore 16.00 alle ore 20.00, solo dal lunedì al venerdì. Da giovedì 16 aprile, come si ricorderà, alle medesime condizioni è stato riaperto il valico di Gambarogno frazione Dirinella su Maccagno con Pino e Veddasca frazione Zenna. A tutti gli effetti diventano quindi otto i varchi utilizzabili sempre nei termini ormai noti: oltre ai due menzionati, Chiasso-Brogeda (A2 da e per la A9 italiana), Chiasso-strada, Ponte Tresa, Stabio, Lugano quartiere Gandria e Brissago località Madonna di Ponte.

Uscita dal Covid-19, fase “uno e un quarto”: riparte la giustizia

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Già domani ovvero lunedì 20 aprile, a ripresa “equilibrata”, “in maniera progressiva” e – citiamo sempre in modo testuale – “in un’ottica di efficienza” saranno avviate le attività della giustizia civile in Ticino, così come da decisioni assunte in seno al Consiglio di Stato come modifica a quanto era stato stabilito giusto un mese fa sull’ingresso nella fase acuta dell’epidemia da Covid-19. A riapertura dunque giudicature di pace, preture, Tribunale di appello, camere civili compresa l’autorità di conciliazione in materia di locazione; via via avranno luogo le intimazioni di decisioni e le citazioni alle udienze (anche in modalità di videoconferenza, come da disposizioni federali), i sopralluoghi, gli interrogatori, sempre nel rispetto del cosiddetto “distanziamento sociale” e delle norme igieniche cosiddette “accresciute”. Con limitazione ai servizi urgenti ed inderogabili ma non oggetto di regolamentazione specifica, sempre da domani la ripresa dell’attività della giustizia penale. L’intero testo del decreto esecutivo è presente ora sul sito InterNet dell’Amministrazione cantonale.

Colpo di stiletto / Titolo sbagliato. Ma che racconta il vero

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Oggi, su “VareseNews.it”, il titolo in immagine; titolo nel quale una disattenzione da “sentito dire” trasformò l’aggettivo “sierologico” nell’assai meno probabile “seriologico”. Trattandosi di “test” da effettuarsi in sede di profilassi anticovidiana, tutto sommato l’errore è equo e sostenibile: serve, infatti, che il “test” sia tanto serio quanto logico…

Ticino: altre quattro vittime da Covid-19. Contagi oltre quota 3’000

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 15.22) Sarà anche sollecitata, la parziale riapertura delle attività; sarà anche rispondente ad esigenze specifiche; sarà tutto quel che si vuole. Ma di Covid-19, in Ticino, si continua a morire: anche nelle ultime 24 ore, ossia sino al riscontro ultimo di stamane, quattro vittime in più per un totale di 281 in 41 giorni dal primo decesso, a fronte di 616 persone dimesse dalle strutture nosocomiali (si fa memoria: a “dimissioni” non corrisponde la certezza dell’avvenuta guarigione). Incomprensibile – e su questo servirebbero valutazioni appropriate da chi parli in nome dell’Ufficio del medico cantonale – la recrudescenza nel numero dei nuovi contagiati, ben 38, per un incremento pari all’1.27 per cento in un sol giorno e con dato effettivo oltre la soglia delle 3’000 unità (3’032). Due in meno (56 contro 54) rispetto a ieri le persone ricoverate in terapia intensiva; invariato il numero degli intubati (42); 237 in tutto gli ospiti nelle strutture sanitarie. Ad avvenuto aggiornamento di 15 Cantoni su 26 (all’appello mancano Giura, Neuchâtel, Nidvaldo, Vallese, Obvaldo, Argovia, Glarona, Grigioni, Appenzello esterno ed i rilevantissimi Ginevra e Vaud), secondo l’attendibile portale www.corona-data.ch i numeri restano gravi: 126 in più i contagiati, per un totale di 27’393; 1’381 in tutto i morti. In immagine, la statistica delle vittime in Svizzera.

Coronavirus Schweiz: Aktuelle Zahlen vom 19. April

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Bestätigt Fälle in der Schweiz am 19. April 2020, 8.00 Uhr:

Anzahl positiv getesteter Erkrankungsfälle:

27 740 Personen

Verstorben:

1135 Personen

25-Jährige alkoholisierte Spanierin fährt mit Baustellenfahrzeug herum

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Nach einer Strolchenfahrt mit einem Dumper musste am Samstag in Horn eine Frau ihren Führerausweis abgeben.


Aufmerksame Anwohner meldeten kurz nach 23 Uhr der Kantonalen Notrufzentrale, dass auf einem Kiesplatz an der Seestrasse mit einem Baufahrzeug herumgefahren werde. Einsatzkräfte der Kantonspolizei Thurgau stellten darauf einen Raddumper fest, der mit einer Kippermulde kollidiert war. Abklärungen vor Ort führten zu einer Frau, die in der näheren Umgebung angetroffen und als Verursacherin ermittelt werden konnte. Bei der Kollision wurde niemand verletzt.

Die Atemalkoholprobe bei der 25-jährigen Spanierin ergab 0,74 mg/l. Ihr Führerausweis wurde zuhanden des Strassenverkehrsamtes eingezogen.

Winterthur: Abkürzung genommen /Autobergung auf Wanderweg

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In der Nacht auf Samstag, den 18. April, versuchte ein junger Mann mit seinem Auto einen Wanderweg auf einem schmalen Grat bei Hoh-Wülflingen als Abkürzung zu benützen und blieb stecken.

Glücklicherweise wurde niemand verletzt, die Bergung des Fahrzeugs war aber aufwendig. Kurz nach 7.30 Uhr meldete sich ein Automobilist bei der Stadtpolizei und sagte, dass er sich mit seinem Auto auf dem Gratweg in Winterthur-Wülflingen festgefahren habe. Die ausgerückten Polizisten fanden den Mann mit seinem Auto auf dem schmalen Wanderweg, unmittelbar neben einer abschüssigen Stelle, über 200 Meter vom nächsten befahrbaren Weg entfernt.

Die Bergung des Autos gestaltete sich im unwegsamen Gelände schwierig. So musste neben dem Abschleppdienst auch die Feuerwehr von Schutz & Intervention Winterthur aufgeboten werden. Schliesslich konnte das Fahrzeug mit Seilzuggeräten geborgen und abgeschleppt werden. Der Gratweg musste dazu vorübergehend gesperrt werden.

Der Lenker, ein 22-jähriger Italiener, gab an, dass er in der Nacht seine 20-jährige Beifahrerin habe nach Hause bringen wollen. Dabei habe den Wanderweg als Abkürzung verwenden wollen. Ferner gab der Lehrling gegenüber der Polizei zu, in der Nacht Alkohol und Betäubungsmittel konsumiert zu haben. Es wurde eine Blut- und Urinprobe angeordnet. Das Fahrzeug wurde bei Aktion der beschädigt, der Lenker und seine Beifahrerin blieben unverletzt.

Colpo di stiletto / L’importante è che le date siano chiare a tutti…

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Dal “Mediavideo” (equivalente del “Teletext” Rsi) sulle reti “Mediaset” si apprese ieri che anche in Italia sono in corso valutazioni sul possibile percorso di uscita dalle restrizioni covidiane. Secondo il titolo in piena evidenza alla data di sabato 18 aprile, nessuna novità dovrebbe intervenire prima di… venerdì 3 aprile. Beh, in tal caso si conferma senza tema di smentita.

Colpo di stiletto / All’“Aldi” furoreggiano. Con la padella targata Wuhan

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Strategia e logica, nella vendita, dicono che per un prodotto sono da scegliersi vari aspetti, ad iniziarsi da un nome che al meglio sia percepito dal cliente e che in quest’ultimo mai e poi mai possa evocare sensazioni sgradevoli. Conoscendosi benissimo e risultando incontestata l’origine del Covid-19, cercasi allora il tizio che, nella distribuzione moderna in casa “Aldi”, metaforicamente sdoganò – e tuttora lascia sugli scaffali – la padella identificata quale referenza “Wok Wuhan”. Delle tre l’una: o è un genio perché evoca il “n’importe quoi”, o è un mostro di algore, o è uno che vive su Saturno.

2020 vs. 2019 (8) / Stesso contesto, stesse frasi, senso opposto…

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L’avrete notato: forse mai come in questo periodo si sono ribaltati senso, valore e percezione di un concetto o un pensiero corrente. Da qui una nuova rubrica temporanea per… accompagnarci durante il residuo periodo di quarantena da “Coronavirus”, vero e proprio spartiacque nei comportamenti (se non di tutti, almeno della maggior parte di noi). Oh, da prendersi alla leggera, puntata quotidiana dopo puntata quotidiana. Un semplice confronto, via, tra ieri ed oggi.

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2019 – In materia di forze dell’ordine (Esercito, Polcantonale, Polintercom e Polcom, Guardie di confine) e di Protezione civile: “Il militare non serve a nulla… Manica di perditempo, tira-“snuff” e fissati… Smantelliamo sùbito l’Esercito; poliziotti buoni solo per far multe, quando si ha bisogno non ci sono mai… Viva Schengen, viva la libera circolazione… Ah, ah, ah, mi fate ridere, io lettore del “Mattino”, ma figuratevi, alla domenica con il “Mattino” io accendo il camino. E adesso vado anche a scrivere un bell’“Acab” (“All cops are bastards”, ndr) sul “plexiglas” alla fermata del bus…”.

2020 – Stesso tema, stessi attori: “Esercito, allora, quando vi decidete a mandare la truppa a chiudere il San Gottardo? Poliziotti, volete muovervi anche voi? E ‘ste multe, vogliamo fare ‘ste multe a tutti, ai “runner”, ai ciclisti, a quelli che vanno a spasso senza cane, agli “Over 65” che mettono la testa fuori dall’uscio di casa, agli svizzero-tedeschi? Cocchi, Matteo Cocchi, “super”, grande Cocchi, me l’ha detto Cocchi. Gobbi, superNorman, Lorenzo Quadri, sempre sul pezzo, il Quadri. Poi, le Guardie di confine, anch’esse, si sveglino e non facciano passare nessuno alle frontiere, da sud arrivano solo untoriii…”.

Uffici cantonali, da lunedì spazi aperti (ma su prenotazione)

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Piccolo allentamento, sempre da “fase uno e un quarto” nel progresso verso la “fase due” e dunque verso la pretesa normalità post-covidiana, per quanto riguarda i rapporti tra cittadino ed Amministrazione cantonale: con decorrenza da lunedì 20 aprile, accessibilità garantita agli sportelli pubblici, di principio solo su appuntamento che sarà pertanto da concordarsi in anticipo via telefono. Negli spazi interni verranno garantite le distanze sociali così come sarà imposto il rispetto delle norme igieniche. Sempre raccomandati, per quanto possibile, l’utilizzo dei servizi “online” ed il contatto telefonico.

Gran Consiglio: salta una sessione, poi tutti in trasferta a Lugano

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La politica propone, ma il medico cantonale (per quanto contagiato) dispone. O, meglio, la politica giustamente si adegua a quel che il medico cantonale raccomanda: come da esito dell’odierna riunione – vere e proprie assise teleconferenziali – dell’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio, annullata causa Covid-19 (o, per meglio dire, una volta che è stata considerata la situazione sanitaria in essere) la sessione del Legislativo in calendario per lunedì 4 e martedì 5 maggio. L’appuntamento successivo è fissato per lunedì 25, martedì 26 e – in linea di massima – mercoledì 27 maggio, tuttavia non a Palazzo delle Orsoline in Bellinzona: opzione al sud del Ceneri, scelti dunque gli ambienti del “Palacongressi” di Lugano dove una sala sarà messa a disposizione nel rispetto di ogni provvedimento adottato ed eventualmente da adottarsi in materia di sicurezza personale, a partirsi dal rispetto del cosiddetto “distanziamento sociale”. Addio, dunque, ai solidi scanni del già convento? Beh, no: a Bellinzona, già con decorrenza da lunedì 20 aprile, facoltà di riunioni “fisiche” delle commissioni e dell’Ufficio presidenziale, a discrezione dei presidenti.

Basel Stadt: Granate erfolgreich geborgen

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Die Schweizer Armee hat die gestern entdeckte Granate erfolgreich geborgen und abtransportiert.


Die Kantonspolizei Basel-Stadt hat die Sperrungen aufgehoben, die Grenzacherstrasse ist wieder normal befahrbar.

Coronavirus Schweiz: Aktuelle Zahlen vom 18. April

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Bestätigt Fälle in der Schweiz am 18. April, 8.00 Uhr:

Anzahl positiv getesteter Erkrankungsfälle:

27 404 Personen

Verstorben:

1111 Personen

Cantiere stradale a Mendrisio. Anche per dirci che ne usciremo (pare)

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A decorrere da lunedì 20 aprile, sulla strada cantonale Mendrisio-Bivio di Cragno (Monte Generoso), riapertura del cantiere di lavori per la posa di pavimentazione nel nucleo di Somazzo. Si tratta, a tutti gli effetti, della prima attività in fase post-acuta del Covid-19 sotto responsabilità del Dipartimento cantonale territorio. Attività sino a venerdì 15 maggio, svolgimento dei lavori dalle ore 7.00 alle ore 17.30 tra lunedì e venerdì. Per i residenti nel nucleo di Somazzo, indicazioni specifiche sul sito InterNet della Città di Mendrisio sezione avvisi, sottosezione “Cantieri e viabilità”; quanti siano invece intenzionati a raggiungere il Monte Generoso hanno invece facoltà di utilizzo del percorso alternativo tra gli abitati di Salorino e di Somazzo lungo la strada comunale via “Giro di Campora”; causa calibro limitato del tratto stradale, il transito sarà gestito in modo alternato da un semaforo, con tempi di attesa fino a 45 minuti.

Covid-19 in Ticino: sette morti in 24 ore, sette morti la media quotidiana

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 14.48) Sette in più le vittime, ed è stata questa la nota prevalente nell’ultima settimana; sette in più nel volgere di 24 ore, da ieri mattina a stamattina, nel Ticino che da 40 giorni si trova nel pieno della battaglia contro il Covid-19, avendo lasciato sul campo 277 suoi cittadini e cioè, anche qui nella media, sette anime ogni giorno. Sulla soglia delle 3’000 unità (2’994 effettive, più 17) i contagiati “ufficiali”, come indicano fonti dell’Ufficio medico cantonale e dello Stato maggiore cantonale di condotta; 606 in tutto i dimessi dalle strutture nosocomiali. Logica preoccupazione, ancora, per i 56 ancora in terapia intensiva, il 75 per cento dei quali (42 effettivi) ancora intubato; 244 in tutto, al momento, le persone ricoverate. Nulla di rassicurante, infine, a livello federale: sulle evidenze del portale www.corona-data.ch, i cui compilatori agiscono raccogliendo informazioni dai singoli Cantoni (al momento, aggiornamento a 14 su 26), sono 27’140 (più 175) i casi e 1’362 i decessi. Immutate le posizioni in graduatoria per numero di contagiati: Vaud, 4’880; Ginevra, 4’565; Zurigo, 3’212; Ticino, 2’994.

Italiano, quo vadis? / Divagazioni sul «Ce la faremo»… sgrammaticato

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Nell’Anno Covidiano primo e speriamo ultimo, fra i “mantra” ricorrenti solo perché essi vengono fatti ricorrere (ed è tema su cui torneremo magari domani in sede di analisi su altro livello) domina il “Ce la faremo”, affermazione di per sé sciocca dal momento che, pur nell’infuriare del “Coronavirus”, non si prefigura l’effettiva estinzione dell’intera umanità. Il “Ce la faremo”, peraltro, ha messo a nudo sui “social” una rilevantissima attitudine alla perpetrazione di delitti contro la lingua italiana, a mo’ di esempio con il tragicomico “C’è la faremo” in cui una particella pronominale è brutalmente sospinta ad invero inesplicabile predicato (ma il peggio si manifesta con un trittico – sicuro primato mondiale – di forme verbali nel non raramente rilevabile “C’è l’ha faremo”). Giusto “divertissement” s’impone allora nello sperimentare quel che da “Ce la faremo” può originarsi, senza interpolazioni e senza forzatura in apofonie o in assonanze, sia in interpretazione del testo così come esso è sia in spiegazione del testo così come esso è percepibile per suono.

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“C’è La faremo” – Il signor La Faremo è presente.

“Ce l’ha Faremo” – Il signor Faremo è in possesso di qualcosa.

“Ce la fa Remo” – Remo riuscirà a fare qualcosa.

“Cela Faremo” – Il signor Faremo nasconde qualcosa.

“C’è là Faremo” – Il signor Faremo è poco distante.

“C’è La Fa Re, mo’…” – Anticipazione di un motivetto musicale.

“C’è Lafar, e mo’…” – Tra gli allievi del microbiologo austriaco Franz Lafar, espressione ricorrente nei giorni in cui tutti pensavano che l’illustre docente non sarebbe venuto in aula per interrogare, ed invece eccolo lì in carne ossa e registro.

“C’è l’afa, Remo” – Quello che diremo in estate al signor Remo.

“C’è l’Afar, Emo” – Si fa rilevare ad un giovane esponente di nota subcultura di àmbito (gli “emotional”, da cui “emo”) che è arrivato un esponente del gruppo etnico noto anche come Dàncali.

“Cela fa remo” – Discepolo di santone buddista (denominazione, per l’appunto, “cela”) si dedica ad attività manuali e pratiche e realizza un remo.

“Ce la fa, remo” – Comunicazione per indicare che sto vogando vigorosamente con l’intento di andare a salvare un tizio che sulle prime sembrava in procinto di annegare.

“C’è l’afa, remo” – Provo a liberarmi dall’oppressione del caldo andando a vogare.

Ed infine, l’inevitabile battuta sessista:

“Ce la faremo” – Messaggio di vaga speranza e di autoincoraggiamento tra maschietti in presenza di una donna in realtà inarrivabile.

Auseinandersetzung zwischen Personen aus Sri Lanka endet mit Verletztem

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Bei einer Auseinandersetzung zwischen mehreren Personen ist am späten Freitagabend, den 17. April in Wädenswil (Kanton Zürich) eine Person mit einer Stichwaffe verletzt worden. Zwei mutmassliche Täter wurden verhaftet.

Kurz nach 21 Uhr kam es beim Bahnhof Wädenswil zu einer anfänglich verbalen Auseinandersetzung und anschliessend zu Tätlichkeiten zwischen mehreren Personen. In der Folge wurde ein 28-jähriger Mann aus Sri Lanka mit einer Stichwaffe verletzt und musste mit einem Rettungswagen in Spital gebracht werden. Obwohl die zwei mutmasslichen Täter flüchteten, konnten sie im Verlauf der eingeleiteten Fahndung, in Zusammenarbeit mit der Kantonspolizei Solothurn verhaftet werden. Bei den Festgenommenen handelt es sich um zwei 24-jährige Männer aus Sri Lanka.

Die weiteren Ermittlungen werden durch die Kantonspolizei Zürich in Zusammenarbeit mit der Staatsanwaltschaft I für schwere Gewaltkriminalität geführt.

Italiano, quo vadis? / Almeno guardare quel che sta scritto sopra…

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Si sa che, soprattutto fra i germanofoni (ma anche tra i romandi, ed in Italia tra i veneti), la distribuzione delle “doppie” in lingua italiana viene gestita un po’ ad orecchio, ed in generale passa il principio del “Melius abundare quam deficere”; non ci si meraviglia dunque più di quel tanto se, sopra sicuramente ottima referenza dell’alimentare in una superficie della grande distribuzione organizzata sotto marchio “Aldi”, incappiamo in un’indicazione con eccesso di lettera “G” nella parola “grattugiato”. Ci si stupisce, tuttavia, dell’assenza di un occhio appena appena vigile: ma come, nello spazio di cinque centimetri c’è l’etichetta ufficiale giusta e c’è il cartellino-prezzi con l’aggettivo sbagliato?

2020 vs. 2019 (7) / Stesso contesto, stesse frasi, senso opposto…

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L’avrete notato: forse mai come in questo periodo si sono ribaltati senso, valore e percezione di un concetto o un pensiero corrente. Da qui una nuova rubrica temporanea per… accompagnarci durante il residuo periodo di quarantena da “Coronavirus”, vero e proprio spartiacque nei comportamenti (se non di tutti, almeno della maggior parte di noi). Oh, da prendersi alla leggera, puntata quotidiana dopo puntata quotidiana. Un semplice confronto, via, tra ieri ed oggi.

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2019 -Tema turismo, regione Gambarogno: “Venite a trovarci, sole tutto l’anno e comoda frontiera, se poi il mercoledì andate a Luino per fare un giro al mercato e vi riempite le borse non lo diciamo a nessuno, del resto a fare la spesa oltre il confine andava anche Doris Leuthard consigliera federale…”.

2020 – Identico tema, identica zona: “Untori, statevene a casa, vi abbiamo fregato, nel Gambarogno non c’è nulla, siete cascati in uno Schattelloch che manco a Schattdorf, prezzi gonfiati e d’inverno solo ombra, d’estate solo zanzare…”.

Controlli-“radar”, si torna all’antico. Lugano e Mendrisiotto nel mirino

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Chi parli di prossimo ritorno alla normalità si prenda anche carico di una delle varie altre facce della medaglia: dopo varie settimane all’insegna del mero invito alla responsabilità degli automobilisti, da lunedì 20 aprile a domenica 26 aprile tornano alla regolare operatività i controlli mobili della velocità, a Lugano il fulcro dell’attenzione. Nell’ordine, per aree e località: nel Distretto di Bellinzona, Bellinzona (quartieri Centro, Giubiasco e Ravecchia); nel Distretto di Locarno, Gordola e Gambarogno frazione Vira; nel Distretto di Lugano, Lugano (quartieri Centro, Pregassona, Cadro, Valcolla, Viganello, Molino Nuovo e Castagnola) ed Agno; nel Distretto di Mendrisio, Chiasso, Balerna, Novazzano, Vacallo, Breggia frazione Sagno e Morbio Inferiore. Due, a Monteceneri ed a Comano, i controlli semistazionari.

Agno, mazzata sull’occupazione in casa “Mikron”: 110 posti in bilico

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Che cosa accade quando a novembre 2019 sei già in una situazione problematica di mercato, e poi ti arriva addosso il “lockdown” da Covid-19? Accade che diventi il primo caso eclatante di una crisi da cui, in Ticino, saranno investiti manufatturiero e servizi. Dal momento che un modo facile per dare le cattive notizie non c’è, ad una nota in pochi paragrafi si sono affidati i vertici della “Mikron” di Agno per indicare che, dopo alcuni tagli nel personale effettuati a novembre contestualmente con l’introduzione del lavoro ridotto, ora si giungerà ad un passo assai più drastico: ordinativi di macchinari al crollo uguale necessaria riduzione della forza-lavoro nell’unità di produzione delle macchine utensili, 110 i posti in pericolo, già avviato il dialogo con i rappresentanti dei dipendenti al fine di rispettare “il più possibile la sostenibilità sociale”. Decisione presa “con grande rammarico”, fanno sapere da Agno, ma adottata giocoforza non essendo possibile una valutazione circa i tempi di ripresa della richiesta di macchine, ed anzi prevedendosi che “l’industria automobilistica frenerà sugli investimenti anche a lungo termine”, mentre a medio termine è ipotizzabile una ripresa della domanda negli altri segmenti di mercato. La “riduzione di capacità” non riguarda altre aziende del gruppo in Svizzera, segnatamente la “Mikron tool Agno” e la “Mikron automation Boudry”, per quanto ancora non siano prevedibili le conseguenze da Covid-19 anche per tali realtà, mentre lavoro ridotto e scelte analoghe a quelle compiute per Agno entrano in linea di conto per le identità “Mikron” in Germania. Nessun dubbio, tuttavia, sul futuro dello stabilimento: “Contiamo sulla sede, sarà portata avanti l’introduzione della nuova generazione di macchine “Mikron MultiX”, e l’ampliamento di questa piattaforma consentirà un graduale rinnovamento del portafoglio-prodotti.

“Max museo”, un progetto a tutto “social” in quattro mosse

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Non facile la gestione di una struttura espositiva nel tempo in cui è d’obbligo il tenere porte e finestre sprangate. Sull’“apertura” in versione “social” si confermano i responsabili del “Max museo” di Chiasso, che nel prosieguo delle attività da… “lockdown” puntano dunque su quattro livelli distinti di relazione con l’esterno: nell’ordine il laboratorio virtuale “Tiaccendounidea” (per bambini, scheda sul sito InterNet dell’istituto), “Scintille” (video con curiosità artistiche, le prime delle quali sono dedicate al “Centro culturale Chiasso” ed alla futura mostra su Alberto Giacometti e sulla sua attività quale grafico), “QuizArtiamo” (domande sull’arte, in palio biglietti di ingresso al “Max museo”) e “Seguitelalanterna” (“web meeting” riservato ai soci dell’“Associazione amici del Max museo”, una volta il mese, con visita guidata – a museo chiuso – dalla direttrice Nicoletta Ossanna Cavadini). Il programma sarà sviluppato ed implementato sino all’effettiva riapertura del complesso.

Coronavirus Schweiz: Aktuelle Zahlen vom 17. April

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Bestätigt Fälle in der Schweiz am 17. April, 8.00 Uhr:

Anzahl positiv getesteter Erkrankungsfälle: 27’078 Personen

Verstorben: 1’059 Personen

Morgins (Kanton Wallis): Hundewelpen auf 2’040 Meter über Meer aufgefunden

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Gestern Morgen, gegen 10.00 Uhr, sichtete ein Wanderer oberhalb von Morgins (Kanton Wallis, Photoquelle: KaPo Wallis) auf einer Höhe von zirka 2’040 Meter über Meer auf einem Felsvorsprung einen Hundewelpen.


Aufgrund dessen informierte er die Kantonspolizei.

Um sicherzustellen, dass dem Hundehalter kein Unglück zugestossen ist, suchte die Kantonspolizei in Zusammenarbeit mit der Regionalpolizei Dent-du-Midi und der Rettungsstation Chablais das Gebiet grossräumig ab.

Im Rahmen dieser Suchaktion konnten keine Hinweise auf einen Wanderunfall festgestellt werden.
Der Hundewelpen konnte aus seiner misslichen Lage sicher geborgen werden. Das Tier trägt keinen Chip.

Die Kantonspolizei Wallis bittet den Hundehalter darum, sich bei der Kantonspolizei oder beim Tierheim «Octodure» zu melden.

Covid-19, in Ticino 270 le vittime. E qui da noi si muore il doppio

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 13.14) Due occhi in più si sono chiusi nelle ultime 24 ore causa Covid-19, in Ticino; due occhi in più, e qualcuno si sentirà il cuore più leggero perché si tratta di un “solo” decesso, ed invece qui a bottega si pensa ancora che stiamo parlando di una vittima di troppo, la 270.a in 39 giorni, media quotidiana scesa da 7.07 a 6.92 morti, nulla di rasserenante. A preoccupare resta il flusso dei nuovi contagiati, altri 24 – le cifre giungono dallo Stato maggiore cantonale di condotta – per un totale di 2’977 da martedì 25 febbraio e dunque nel giro di sette settimane e mezzo; 24, ossia il doppio di coloro che nello stesso periodo sono stati dimessi dalle strutture nosocomiali, e qui la somma porta a 580 unità. In condizione di ricovero ospedaliero, nelle realtà deputate al trattamento dei pazienti affetti da “Coronavirus”, sono tuttora presenti 254 persone, di cui 197 in reparto; tra i 57 più gravi, cioè accolti in terapia intensiva, ancora 44 gli intubati. Uno specchio di questo Cantone che rimane sgradevolmente alto, altissimo nella tragica classifica dettata dal Covid-19 a livello cantonale: Vaud, 4’794 casi; Ginevra, 4’486; Zurigo, 3’151; tutti a rilevamenti ancora da aggiornarsi; poi questo lembo di terra inchiodato fra le Alpi e la Lombardia sofferente, da noi il doppio dei contagi registrati nel Canton Berna ed il quintuplo di quelli evidenziatisi nel Canton Lucerna. Dicono, i compilatori delle statistiche sul portale www.corona-data.ch, che nel frattempo le vittime sono salite a quota 1’303 (valori afferenti a 10 Cantoni su 26, gli altri numeri saranno prodotti entro mezzanotte), in presenza di 26’730 casi individuati (più 86). E qui un’ultima, drammatica constatazione: tasso federale di letalità, 4.87 per cento; tasso ticinese di letalità, 9.07 per cento.

Filo di nota / No, signori: di illegale c’è solo la pretesa dell’arbitrio

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Punto-vendita della catena “Aldi”, Sopraceneri, esterno giorno. All’ingresso, ed in piena vista, pannello con testo ammonitore circa gli “Over 65”. Sintassi erronea e costruzione erronea, e questo sarebbe di pertinenza della rubrica “Italiano, quo vadis?”; ma, e soprattutto, concetto erroneo, fuorviante e lesivo della dignità del cliente, perché – almeno ora, dopo riforma di precedente decisione la cui legalità era in ogni caso dubbia se non nulla; e l’immagine venne per l’appunto scattata l’altr’ieri pomeriggio – a chi si trovi nella citata fascia di età spetta il diritto “prioritario” di fare la spesa sino alle ore 10.00 ma in nessun modo è negabile l’accesso al punto-vendita in altro momento. E questo, sì, questo per “decisione del Consiglio di Stato”. Ergo, provvedere a rimuovere e nemmeno azzardarsi a prodursi in forme di arbitrio quali la pretesa di “controllare i documenti d’identità”.

“Swiss market index” in recupero, bene Wall Street. Euro sempre ai minimi

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 23.42) In chiusura di settimana sopra la linea, e con recupero nell’ordine degli 11.47 punti percentuali dai valori di quattro settimane or sono, lo “Swiss market index” della Borsa di Zurigo, come propone e raccomanda il “più 1.83” per cento del riscontro finale di seduta a quota 9’612.83 punti. In volo i finanziari (“Credit Suisse group Ag”, più 3.88; “Ubs group Ag”, più 4.58), affidabile il rilancio del titolo “Adecco Sa”, capofila di listino primario con progresso pari al 10.42 per cento; pochi i valori in cifra rossa, sulla coda “Swisscom Ag” (meno 0.42). Andamento sulle altre piazze primarie in Europa: Dax-30 a Francoforte, più 3.15 per cento; Ftse-Mib a Milano, più 1.71; Ftse-100 a Londra, più 2.82; Cac-40 a Parigi, più 3.42; Ibex-35 a Madrid, più 1.66. Assai positiva Wall Street, con incrementi fra l’1.38 ed il 2.99 per cento. In limatura sui 105.1 centesimi di franco il cambio per un euro.

La domanda del giorno / Conservatorio, davvero tutto sotto controllo?

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In un momento di particolare difficoltà per tutti, logica – pur nel provvisorio – era stata la disponibilità messa in campo dai responsabili del “Conservatorio della Svizzera italiana” in Lugano: nel caso un allievo non avesse realmente modo di studiare a casa, il che può benissimo darsi in ragione di proprie ed altrui esigenze di spazio, gli ambienti dell’istituto sarebbero rimasti aperti e frequentabili. Applicazione da lunedì 23 marzo, e siamo dunque al termine della quarta settimana, senza che sia stata trovata o almeno proposta una soluzione alternativa (le stanze saranno anche grandi, ma nessuno è in grado di garantire un effettivo e totale “distanziamento sociale”); ma questo, per paradosso, pare essere il problema minore. Difatti, e da qui l’interrogativo: è vero o non è vero che al momento l’accesso alla struttura risulta di fatto illimitato, nel senso che tutti ma proprio tutti – estranei compresi, dunque – hanno modo di entrare, e senza controllo ossia senza verifica preventiva del diritto a trovarsi in quel posto? Il rispondere, e non con argomentazioni fumose, sarebbe cosa utile.

2020 vs. 2019 (6) / Stesso contesto, stesse frasi, senso opposto…

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L’avrete notato: forse mai come in questo periodo si sono ribaltati senso, valore e percezione di un concetto o un pensiero corrente. Da qui una nuova rubrica temporanea per… accompagnarci durante il residuo periodo di quarantena da “Coronavirus”, vero e proprio spartiacque nei comportamenti (se non di tutti, almeno della maggior parte di noi). Oh, da prendersi alla leggera, puntata quotidiana dopo puntata quotidiana. Un semplice confronto, via, tra ieri ed oggi (nota a margine: traccia di testo fornita da egregio collega di casa Rsi, thx Civi).

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2019 – In materia di marciapiedi, prima della pandemia, presenza di: deiezioni animali (quando andava bene), mozziconi (cicche), cicche (gomme da masticare), sacchetti (vuoti) del “McDonald’s”.

2020 – Stesso tema, in corso di pandemia, presenza di: deiezioni animali (aumentate), mozziconi (cicche), cicche (gomme da masticare), mascherine e guanti (versione usa-e-getta). Di che, a questo punto, temere circa le variabili post-pandemia…

Lugano, tragico schianto su uno svincolo: 50enne perde la vita

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 23.36) Ancora non chiara, e per questo motivo l’appello ad eventuali testimoni dell’accaduto, la dinamica dell’incidente in cui alle ore 16.03 di oggi, a Lugano zona Pambio-Noranco, ha perso la vita un automobilista 50enne, cittadino italiano con residenza nella regione. Sul posto il decesso, come constatato dai soccorritori della “Croce verde”. A rigore di sommaria ricostruzione dell’episodio, la vettura stava circolando sullo svincolo di Lugano-sud della A2, direzione nord, ed ha iniziato a derivare sulla sinistra andando a schiantarsi fra la corsia di entrata e quella di uscita. Sul posto anhe unità di Polcantonale, Pompieri di Lugano e Polcom Lugano.

Italiano, quo vadis? / Amici dell’“Aldi”, separati ma… comme il faut

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Immodificabili sono gli eventi, non immodificabile è invece la grammatica; mai accada tuttavia che, sulla scorta di eventi sovradescritti come immodificabili, un “vulnus” venga alla grammatica. È invero successo agli amici delle filiali “Aldi”, forse traditi dall’estensore della produzione cartellonistica: sciagurata la sillabazione, una “s” finita in prima riga anziché in seconda. Inspiegabile anche per uno scolaro che affronti i rudimenti d’una lingua straniera… Per inciso: quella pretesa “distanza di due metri”, da quale norma sarebbe mai stata desunta?

Colpo di stiletto / Ti serve eccome, il lobbysta in azione: di barba e capelli

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Con il primo sblocco della “fase-uno-tendente-a-fase-due” nel lento ritorno alla normalità post-covidiana, come indicato in altra parte del “Giornale del Ticino” sull’esito di quanto espresso oggi in sede di Consiglio federale, alla riapertura andranno i parrucchieri. Di una data almeno fumosamente possibile per bar e ristoranti, invece, manco si parla. Al che abbiamo imparato ed appreso una cosa: tra le due “lobby”, quella dei capelli conta, l’altra no…

Covid-19, Berna “riapre” per decreto: prima le parrucchiere, poi le scuole, poi gli zoo

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E la tabella di marcia c’è: se non per entrare nella “fase due”, concetto la cui unica certezza consiste nell’aleatorietà, almeno per uscire dalla “fase uno”, che è quella in cui navighiamo (a vista, da imbarcati controvoglia, e senza possibile controllo sulla ruota del timone) da otto settimane a questa parte. Lo dice Berna, lo annunciano da Palazzo federale, e con ciò ci viene in sostanza spiegato che – ad avviso almeno di Alain Berset membro dell’Esecutivo e di Daniel Koch delegato dell’Ufficio federale sanità pubblica – nella lotta al Covid-19 la Svizzera ha scollinato e che ad una qualche forma di normalità ci si avvicina, o ci si appresta ad avvicinarsi, o ci si predispone ad apprestarci ad avvicinarci, o si ragiona almeno sul predisporci ad apprestarci ad avvicinarci. Anche altro sostiene Daniel Koch, uno che si sta preparando all’uscita dal ruolo avendo raggiunto tre giorni addietro la soglia dei 65 anni (in teoria, dunque, egli è già passato nella categoria dei sottoposti a particolare protezione); ad esempio che i ragazzi non sono vettori del “Coronavirus”, e questa dovrebbe essere verità rivelata tanto di più che è uscita questo pomeriggio in sede di conferenza-stampa, e la cosa induce sinceramente ad una caparra di perplessità sul momento in cui tale fatto si trasmuta in materia applicabile, si pensi al rispetto del preteso “distanziamento sociale” appena fuori da un’aula in cui si insegni e si impari. Già, perché nella “post-fase-uno” che è una “non-ancora-fase-due” si parla anche di riapertura degli istituti, prima l’obbligo e poi il non-obbligo, e vedremo poi di capire con quale conseguenza in declinazione dal momento che – correggeteci se sbagliamo – i calendari scolastici qui non coincidono propriamente con i calendari scolastici là.

Sino a qui, in introduzione, ciò che s’ha da raccontare commentando e da commentare raccontando. Il resto è attestato dalla lunga nota di Palazzo federale, nota che segue e che si autoillustra, zone d’ombra comprese, idem circa gli aspetti da armonizzarsi con quel che in Ticino si fa e si farà. Prima data utile: lunedì 27 aprile, quando negli ospedali sarà possibile tornare alla piena operatività con gli interventi (anche quelli non urgenti) e saranno riaperti, chi voglia ed abbia modo di garantire la sicurezza dei clienti e dei collaboratori, gli studi medici ambulatoriali, i negozi di parrucchiere, i saloni di massaggio ed i centri estetici, ed ancora le superfici commerciali del “fai-da-te” e del giardinaggio, i punti-vendita legati al giardinaggio ed i fiorai potranno riprendere la loro attività. Poi, “se la situazione epidemiologica ciò consentirà”, per lunedì 11 maggio è prevista la riapertura delle scuole dell’obbligo e dei negozi “tout court”. Alle medesime condizioni, lunedì 8 giugno cancelli aperti per scuole medie superiori, scuole professionali, istituti universitari, musei, giardini zoologici e biblioteche.

I passaggi, sostengono dalla stanza dei bottoni, sono stati studiati tenendosi conto di “diversi fattori di rischio”, tra cui “l’aumento dei contatti ravvicinati e del flusso di persone, il numero delle persone “a rischio” interessate e la possibilità di adottare provvedimenti di protezione”, ed “inoltre” (l’“inoltre” è suscettibile di vaga ironia, davvero) “l’utilità per l’economia delle singole fasi di allentamento”. Ovvero, “l’allentamento dei provvedimenti sarà accompagnato dall’elaborazione e dall’attuazione di piani di protezione” in cui sia possibile prevedere, secondo l’area, “o la raccomandazione o l’obbligo di utilizzare mascherine igieniche”, con strategia da attuarsi – anche questo è un dente dal nervo scoperto – “in modo unitario su tutto il territorio nazionale”, tenendosi conto “dei provvedimenti attuati nei Paesi limitrofi”. Insomma, la pretesa è chiara: niente fughe in avanti, niente scostamenti laterali, niente passi indietro da parte di singoli attori. Un filo di imposizione, giusto un filino. E, difatti, al Ticino è consentita libertà di prolungamento delle “proprie” limitazioni in determinati àmbiti economici solo sino a domenica 26 aprile, “in considerazione della situazione epidemiologica che si registra sul territorio”.

Ancora. Da lunedì 27 aprile non saranno più soggette al divieto di esercizio le strutture aperte al pubblico senza un servizio al cliente, ad esempio gli impianti di autolavaggio “self-service”, ed è revocata la limitazione alla stretta cerchia familiare per quanto riguarda le cerimonie funebri; nello stesso tempo, piena libertà di vendita nei negozi di generi alimentari (facoltà di offerta anche degli articoli esposti e che non rientrano fra i beni di prima necessità). Da lunedì 11 maggio, oltre a quanto prescritto per le scuole dell’obbligo e dei negozi e ferma restando una riserva di rivalutazione da parte dell’autorità politica federale, riattivazione dei mercati; da lunedì 8 giugno, oltre a quel che si è detto sulla ripresa delle attività presenziali nelle scuole superiori e nelle scuole professionali e nelle università, possibile allenamento del divieto di assembramento (in quale misura, cioè se da cinque a sei o da cinque a 50 o a 500 o a 5’000, non si saprà sino a mercoledì 27 maggio). Criteri di valutazione adottati per stabilire il transito dall’una all’altra tappa: numero di ricoveri in ospedale, numero di decessi, tasso di occupazione dei posti-letto ospedalieri. A proposito: ad avvenuto riscontro di un “sufficiente calo” dei casi di contagio, e la “sufficienza” è data ad arbitrio sensato o a sensazione arbitrale, le autorità cantonali torneranno a procedere al tracciamento sistematico dei casi stessi di contagio sicché si torna all’antico: individuazione, cura ed isolamento tempestivo per le persone infette, ricostruzione delle catene di trasmissione, ampia strategia di “test”, piano di tracciamento dei contatti, et cetera.

Covid-19, Varese uniospedaliera sperimenta il “test” da… 10 minuti

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Un’intuizione in contesto accademico, una collaborazione tra àmbito atenaico (quello dell’UnInsubria) ed il sistema dell’“Ospedale di circolo”. Da Varese, in materia di diagnostica del Covid-19, la notizia del “via libera” alla sperimentazione – un centinaio i pazienti – di un “test” semplice ed ultrarapido, 10 minuti in tutto, a partire dalla saliva; ideazione di Lorenzo Azzi e di Mauro Fasano, rispettivamente ricercatore e professione; progetto ora nelle mani dei clinici e dei ricercatori sotto coordinamento di Paolo Grassi; principio di funzionamento analogo a quello dei “test” di gravidanza, nel senso che a rivelare la condizione di “contagiato” in un soggetto sarà la formazione della banda colorata su una piccola striscia di carta assorbente. Come indica Giulio Carcano, presidente della “Scuola di medicina” all’UnInsubria, nel protocollo è sintetizzato “lo sforzo congiunto di docenti e ricercatori di differenti discipline, dalle materie di base alle applicazioni cliniche”, in risposta dunque alla duplice esigenza di comprendere la patologia e di tentare di curarla, “prima di tutto con una diagnosi certa e precoce”. Nella fattispecie, certa, precoce e veloce; e con un vantaggio non irrilevante, dal momento che attraverso la saliva viene evidenziato direttamente il virus mentre nei “test” sierologici emergono gli anticorpi. In immagine, la “task force” di ricerca.

Zwei Teenager nach Sachbeschädigung in Ebikon festgenommen: Sie waren besoffen

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Am frühen Donnerstagmorgen, den 9. April haben zwei unbekannte junge Männer bei der Mall of Switzerland diverse Sachbeschädigungen begangen. Die beiden jugendlichen Täter konnten ermittelt werden. Die Untersuchung führt die Jugendanwaltschaft des Kantons Luzern. Am Donnerstag, 9. April, wurden bei der Mall of Switzerland diverse Sachbeschädigungen begangen. So wurden mehrere Tische und Pflanzentöpfe umgeworfen, Fahrräder beschädigt und Pflanzen ausgerissen.

In der Zwischenzeit konnten zwei jugendliche Schweizer im Alter von 14 und 16 Jahren ermittelt und vorläufig festgenommen werden. Sie gaben zu, in alkoholisiertem Zustand die Sachbeschädigungen begangen zu haben.

Der Sachschaden kann derzeit nicht genau beziffert werden. Dieser dürfte aber mehrere hundert Franken betragen.

Die beiden Jugendlichen wurden nach erfolgter Einvernahme entlassen. Die Untersuchung führt die Jugendanwaltschaft des Kantons Luzern.

Radio- und Fernsehabgabe ab 2021 günstiger

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Die Radio- und Fernsehabgabe wird ab 2021 von bisher 365 Franken auf neu 335 Franken für alle Schweizer Privathaushalte gesenkt. Dies hat der Bundesrat an seiner Sitzung vom 16. April 2020 beschlossen. Auch die Wirtschaft wird entlastet. Die Tarifstruktur für die Unternehmensabgabe wird verfeinert und 93 Prozent der abgabepflichtigen Unternehmen werden weniger zahlen. Zudem erhalten die SRG sowie die lokalen und regionalen Radio- und Fernsehveranstalter mit Abgabeanteil eine leicht erhöhte Unterstützung.

Die frühere Empfangsgebühr von 451 Franken wurde mit der Einführung der neuen Radio- und Fernsehabgabe am 1. Januar 2019 auf 365 Franken reduziert. Gestützt auf eine Tarifüberprüfung senkt nun der Bundesrat die Abgabe erneut, und zwar auf 335 Franken pro Jahr. Die Abgabe für Kollektivhaushalte, zu denen beispielsweise Alters- und Pflegeheime sowie Studentenwohnheime gehören, beläuft sich neu auf 670 Franken statt 730 Franken. Personen, die Ergänzungsleistungen zur AHV/IV erhalten, sind weiterhin von der Abgabe befreit.

Der Bundesrat kann die Tarife senken, weil die Zahl der abgabepflichtigen Haushalte stärker zugenommen hat als ursprünglich angenommen worden ist. Zudem haben sich weniger Haushalte von der Abgabepflicht befreit (Opting-out). Das Departement für Umwelt, Verkehr, Energie und Kommunikation (UVEK) wird die Abgabetarife im Jahr 2022 erneut überprüfen.

Auch die Wirtschaft erfährt eine Entlastung

Weiter entschied der Bundesrat, die Tarifstruktur für die Unternehmen zu verfeinern. Statt bisher 6 hat er neu 18 Tarifstufen definiert. Alle Unternehmen mit einem Jahresumsatz von weniger als 500’000 Franken bleiben weiterhin von der Abgabe ausgenommen.

In der tiefsten Stufe zahlen Firmen mit einem Umsatz von 500’000 Franken bis 749’999 Franken künftig eine Abgabe von 160 Franken, was einer Entlastung von 205 Franken entspricht. Für rund 93 Prozent der Unternehmen wird die Abgaberechnung ab 2021 sinken. Insgesamt werden die Unternehmen um 53,3 Millionen Franken entlastet. Einzig die grossen Unternehmen mit einem Umsatz von mehr als einer Milliarde werden höher belastet. Damit berücksichtigt der Bundesrat die Empfehlung des Bundesverwaltungsgerichts (BVGer) zur Unternehmensabgabe für Radio und TV. In seinem Entscheid vom 5. Dezember 2019 hatte das BVGer die sechs Tarifstufen als zu schematisch erachtet.

Mit der Verfeinerung der Tarifstruktur steuern die Unternehmen noch 11,7 Prozent an die Radio- und Fernsehabgabe bei. Schon heute bezahlen rund drei Viertel der Unternehmen gar keine Radio- und Fernsehabgabe, weil ihr Jahresumsatz unter der Schwelle von 500’000 Franken liegt.

Teilkompensation der Werbeausfälle

Der Bundesrat hat zudem beschlossen, den Abgabeanteil der SRG um 50 Millionen Franken zu erhöhen. Dies ermöglicht ihr, die rückläufigen Werbeeinnahmen teilweise aufzufangen. Trotzdem rechnet die SRG mit tieferen Gesamteinnahmen und muss weitere Sparmassnahmen umsetzen. Der Abgabeanteil der SRG liegt damit künftig bei 1,25 Milliarden Franken.

Die privaten Radio- und Fernsehstationen mit Konzession und Abgabeanteil erhalten wie bisher 6 Prozent der Einnahmen aus der Abgabe, womit der Spielraum gemäss RTVG ausgeschöpft wird. Aufgrund der leicht höheren Einnahmen stehen mit diesen 6 Prozent auch den privaten Radio- und Fernsehveranstaltern mehr Mittel zur Verfügung.

Mehr Unterstützung für die Keystone-SDA-ATS AG möglich

Seit dem 1 Januar 2019 beteiligt sich der Bund mit maximal 2 Millionen Franken an den ungedeckten Kosten der förderberechtigten Dienstleistungen der Keystone-SDA-ATS. Neu wird der Plafond auf 4 Millionen Franken angehoben, was es ermöglichen soll, auf gravierende Marktentwicklungen zu reagieren.

Empfehlungen des Preisüberwachers

Der Preisüberwacher begrüsst in seiner Stellungnahme vom 10. März 2020 die Senkung der Radio- und Fernsehabgabe ab 2021 und empfiehlt, sie in zwei Jahren wiederum einer Überprüfung zu unterziehen. Gegen das Abgabesystem als solches hat er keine Einwände. Im Vergleich mit dem früheren System sieht er Vorteile in den tieferen Erhebungskosten, der Einfachheit und der Effizienz. Er ist auch der Meinung, dass die Unternehmen ihren Teil zu einem funktionierenden und unabhängigen Rundfunksystem beizutragen haben.

Der Preisüberwacher erwartet, dass die Höhe der Planungsreserve von 65 Millionen Franken bei der nächsten Tarifüberprüfung neu bewertet wird und sieht darin die Möglichkeit einer weiteren Tarifsenkung für 2023 und 2024.

Überprüfung des Abgabesystems

Der Bundesrat hat ausserdem das System der Radio- und Fernsehabgabe einer Überprüfung unterzogen und sich dabei auf die Erfahrungen und Ergebnisse des ersten Abgabejahres 2019 gestützt. Zu dieser Überprüfung hatte er sich 2017 bei seinem Entscheid zur Einführung der neuen Abgabe verpflichtet. Der Bundesrat kommt nun zum Schluss, dass weder bei der Haushaltabgabe noch bei der Unternehmensabgabe Änderungen des Systems nötig sind. Einzige Ausnahme bildet die erwähnte neuen Tarifstruktur bei der Unternehmensabgabe.

Höhere Debitorenausfälle erwartet

Aufgrund der Coronavirus-Krise wird erwartet, dass in den Jahren 2020 und 2021 die Debitorenausfälle bei der Haushalt- wie auch Unternehmensabgabe höher ausfallen werden als bisher. Diese Ausfälle werden mit einem Abbau des Überschusses finanziert.

Coronavirus Schweiz: Aktuelle Zahlen vom 16. April

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Bestätigt Fälle in der Schweiz am 16. April 2020, 08:00 Uhr:

Anzahl positiv getesteter Erkrankungsfälle:

26 732 Personen

Verstorben:

1017 Personen

Covid-19 in Ticino, come se Vogorno non esistesse più

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 12.45) Pensate a questo: ci si sveglia una mattina, e si scopre che Vogorno non esiste più, che è stata spazzata via da un raggio mortale invisibile, o meglio che essa è rimasta intatta negli edifici – più o meno quel che veniva raccontato, ed era una mezza sciocchezza, a proposito degli effetti di una bomba al neutrone – ma che dalla Capanna Borgna al nucleo di Odro alla Berzona non è rimasta un’anima vivente. Pensate, per maggior semplicità, ad una città-fantasma nel Far West, o Questo, in modalità diffusa ma non meno tragica, è il Ticino dell’oggi a causa del Covid-19, capace di portarsi via altre sei persone e dunque sono ora 269 le vittime direttamente ascrivibili al virus nell’effettivo 38.o giorno dal primo decesso registrato su suolo cantonale; 269, ed in altra declinazione potrebb’essere ben più di una singola comunità qual è quella verzaschese, perché è come un mettere lì in fila – e sterminare, anzi, l’aver già sterminato – una Bedretto e una Bosco-Gurin e una Cerentino e una Corippo e una Linescio.

Nessuna prova dunque giunge, nessuna certezza si ha dunque circa un prossimo interrompersi della spirale di morte. Pesa inoltre, ed è fatto preoccupante via via che ci allontaniamo dal “punto zero” dell’inizio del contagio (prima individuazione martedì 25 febbraio), la fiammata nel numero dei nuovi casi: 26, per un totale di 2’953, il che produce uno scenario finale nell’ordine di un contagiato “ufficiale” ogni 100 abitanti; se vale dunque quanto affermato in più sedi scientifiche, e pare credibile la necessità di applicare un “fattore quattro” o un “fattore cinque” considerandosi la platea degli asintomatici e dei paucisintomatici, in Ticino si avrebbero fra i 12’000 ed i 15’000 casi effettivi. Ma per descrivere il reale basta quel che si sa per certo, e cioè che in ospedale si trova ancora poco meno di un decimo (249 unità) dei pazienti contagiati, e che 59 sono gli ospiti dei reparti di terapia intensiva, e che 49 restano gli intubati. E non consola il riscontro, ancora parziale mancando gli aggiornamenti da 15 dei 26 Cantoni, circa l’evolversi della situazione in Svizzera: 26’359 i casi a riscontro (92 in più rispetto a ieri), 1’254 le vittime; per diffusione del contagio, sempre Vaud davanti a Ginevra (4’741 contro 4’438), Zurigo di poco soverchiante il Ticino.

“Swiss market index”, utile spunto. Wall Street, marcia sul posto. Euro a picco

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 23.32) Confermata la fiducia sui farmaceutici (“Novartis Ag” più 2.89 per cento; “Roche holding Ag” capofila, più 3.18) nel listino primario della Borsa di Zurigo che è riuscito oggi a ritrovare energia dopo una battuta a vuoto, riemergendo a quota 9’439.91 punti sullo “Swiss market index”, con progresso pari all’1.28 per cento. Sempre in linea di tendenza, pesantezza per contro nel comparto finanziario, con flessioni per “Ubs group Ag” (meno 2.08) e “Credit Suisse group Ag” (meno 2.50). Nell’allargato, buon interesse sul valore “Comet holding Ag”, in recupero nella misura dell’8.67 per cento. Andamento sulle altre piazze primarie in Europa: Dax-30 a Francoforte, più 0.21; Ftse-Mib a Milano, più 0.29; Ftse-100 a Londra, più 0.55; Cac-40 a Parigi, meno 0.08; Ibex-35 a Madrid, meno 1.11. Il solo Nasdaq (più 1.66 per cento) a farsi notare sulla piazza di Wall Street; appena sopra la linea S&P-500 e “Dow Jones”. Ai massimi dell’ultimo anno il franco svizzero contro l’euro contro il franco: ultimo concambio a 105.1 centesimi per unità.

2020 vs. 2019 (5) / Stesso contesto, stesse frasi, senso opposto…

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L’avrete notato: forse mai come in questo periodo si sono ribaltati senso, valore e percezione di un concetto o un pensiero corrente. Da qui una nuova rubrica temporanea per… accompagnarci durante il residuo periodo di quarantena da “Coronavirus”, vero e proprio spartiacque nei comportamenti (se non di tutti, almeno della maggior parte di noi). Oh, da prendersi alla leggera, puntata quotidiana dopo puntata quotidiana. Un semplice confronto, via, tra ieri ed oggi.

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2019 – Rivolti ai turisti, a proposito di rustici, alberghi e seconde case: “Venite in Ticino… Bellissimi sono nostri alberghi, “standard” Anni ’70 nella Ddr, “moquette” bruciate dalle sigarette a 200 franchi la doppia e gabinetto fuori dalla camera… Abbiamo anche rustici riattati alla sanfasò, Airbnb inventati lì per lì, monolocali in collina con microoblò direzione lago (vista diretta solo nei mesi dispari dell’anno bisestile se non c’è foschia e nel frattempo davanti all’edificio non è stato costruito un “R8” a forma di parallelepipedo… “Standard Minergie plus-dream-team-termo-3000” con orto condominiale sul tetto), appartamento in vendita dai due milioni di franchi in su, accettati soli clienti germanofoni purché ignoranti e dal portafogli a fisarmonica… Tessiner Rustico zu vermieten verkaufen betrügen…”.

2020 – Sempre agli stessi turisti: “State a casa vostra, vi buchiamo le gomme, vi teniamo d’occhio, se vedo una targa Argovia chiamo la Pola, scemi voi che avete comperato, untoriii…”.

Valichi, domani riapertura parziale in versante Gambarogno

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Sulla strada verso la “fase due” della gestione emergenziale causa epidemia da Covid-19, è un passo da “fase uno e un quarto”, ma si prende nota: con decorrenza da domani, giovedì 16 marzo, torna operativo il valico doganale di Gambarogno frazione Dirinella su Maccagno con Pino e Veddasca frazione Zenna (provincia di Varese). L’apertura al traffico cosiddetto “autorizzato” – frontalieri, cittadini svizzeri, titolari di permesso di soggiorno in Svizzera, persone che debbano venire in Svizzera per ragioni professionali – sarà al momento limitata ad un terzo effettivo della giornata, ossia tra le ore 5.00 e le ore 9.00 e tra le ore 16.00 e le ore 20.00, dal lunedì al venerdì. Analogo provvedimento sarà adottato da lunedì sul valico da Novazzano frazione Brusata su Bizzarone (provincia di Como), stesse fasce orarie, stessi giorni.

Neggio, massiccio contributo cantonale per la “Fonte 3”

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Ammonta a 4’832’100 franchi il contributo unico (a fondo perduto) che l’autorità politica cantonale, con ordinario messaggio, mette sul piatto per la realizzazione di un nuovo stabile – il “Fonte 3” – nel contesto dei servizi della “Fondazione La fonte” a Neggio. La struttura, da articolarsi su tre livelli con certificazione “Minergie-P” per un totale di 24 posti, andrà a prendere il posto di edifici già presenti per 21 posti effettivi, con salvaguardia della storica Villa Soldati. Nel complesso saranno ospitati, così come avviene oggi, utenti con disabilità cognitiva di grado medio-grave e, in misura minore, con disabilità psichica. Il contributo cantonale, ai sensi della normativa specifica, si situa al 70 per cento della spesa considerata sussidiabile.

Astano torna… appetibile: moltiplicatore dal 130 al 110 per cento

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Quella del 2019 fu una necessità, per le note questioni di sbilancio cioè casse pubbliche secche come un lichene a fotosintesi azzerata per il freddo; ed ancora si hanno nelle orecchie le polemiche, ché un moltiplicatore d’imposta comunale al 130 per cento non passerebbe sotto silenzio nemmeno quand’uno potesse permettersi di stampare denaro in cantina. D’ufficio sui cittadini di Astano il gravame calò in quell’entità di gravame; d’ufficio essa rimane anche per il 2020, ma con significativa decurtazione: ad indicarne l’assetto al 110 per cento, pur sempre una botta ma fra il nulla ed il piuttosto è sempre meglio il piuttosto, voce giunta oggi da Palazzo delle Orsoline sponda Esecutivo. Nessun miracolo sotto il cielo del Malcantone; si parli piuttosto di una mano generosa, di un segno particolare di attenzione proprio dall’autorità politica cantonale, ed in pratica “è stato tenuto conto degli sforzi intrapresi dalle autorità comunali per porre rimedio alla difficile situazione finanziaria del Comune” sicché è stato stanziato un aiuto supplementare. Secondo i dati da Preventivo 2020, ad Astano sarebbe stato da applicarsi un moltiplicatore pari al 145 per cento; grazie al contributo supplementare da mettersi sùbito in bilancio, e questo sulla scorta di quanto previsto nel testo della Legge sulla perequazione finanziaria intercomunale, per il 2020 varrà per l’appunto un relativamente sopportabile 110 per cento. Unica condizione: ad Astano niente nuovi crediti di investimento e nessuna nuova decisione dalla quale derivvi un aggravio al conto economico comunale rispetto a quanto stabilito nel Preventivo 2020. Il che non dovrebbe risultare difficile…

Covid-19 in Ticino, altri cinque morti. Uno su mille non ce la farà

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 14.02) Tre giorni consecutivi senza né decessi né contagi, tre almeno e che non si tratti del mero effetto di un passaggio a vuoto per mancata registrazione, serviranno per fissare l’effettivo momento di respiro, il primo tempo reale in cui potremo dirci che forse qualcosa è cambiato. Sino a quelle 72 ore di stasi, ovviamente meglio le due cifre rispetto alle tre cifre ed ancor più ovviamente la cifra singola rispetto alla cifra doppia; cinque morti in più tra ieri ed oggi, in Ticino, cinque morti che si aggiungono ai 258 precedenti per un totale di 263 accertati, ci dicono invece che il Covid-19 continua a manifestarsi senza pietà per uomini e donne, “veri” anziani o “nuovi” anziani che essi siano, con o senza patologie conclamate o latenti o quel che d’altro vogliasi includere; e ci dicono anche che, nello scenario più probabile, saranno da computarsi oltre 300 vittime, all’incirca una ogni 1’000 abitanti. Numeri da terrore, numeri maturati in soli 37 giorni; si pensi, ed è un dato di confronto di solo impatto, che 187 furono i morti per incidenti straali nell’intero 2019 e su tutto il territorio della Confederazione, dove invece – a valori delle ore 14.00, quindi con aggiornamento per soli 12 Cantoni su 26 – 1’214 sono stati sino ad ora i coperchi sulle bare, e 26’104 i casi di contagio (Ticino, 2’927, più 15 nelle ultime 24 ore; 265 ancora i ricoverati, di cui 60 in terapia intensiva, e di questi ben 50 da intubati). Dalla “normalità”, da quel che vorremo poi intendere come “normalità”, si resta ancora assai lontani.

Erstfeld (Kanton Uri): Industriehalle in Vollbrand

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Am frühen Mittwochmorgen, den 15. April, um zirka 2.45 Uhr, geriet eine Industriehalle an der Brämenhofstatt in Erstfeld in Vollbrand. Die umgehend ausgerückten Feuerwehren konnten das Feuer rasch unter Kontrolle bringen und dadurch ein Übergreifen auf umliegende Gebäude verhindern. Zurzeit werden noch Schwelbrände gelöscht. Anschliessend wird eine Brandwache vor Ort bleiben. Um letzte Löscharbeiten durchzuführen, musste ein Teil der Gebäudestruktur abgerissen werden. Das Industriegebäude wurde komplett zerstört. Der Sachschaden dürfte aufgrund erster Schätzungen die Millionengrenze überschreiten.

Die 35 evakuierten Personen konnten zwischenzeitlich in ihre Wohnungen zurückkehren. Es wurde niemand verletzt.

Gemäss Abwasser Uri sind bis zum jetzigen Zeitpunkt keine Ölrückstände im Ab- und Meteorwasser festgestellt worden. Eine Gewässerverschmutzung kann derzeit noch nicht ausgeschlossen werden.

Auf dem betroffenen Grundstück wurde der Boden mit Öl kontaminiert, welcher abgetragen wird. Bodenproben werden durch das Laboratorium der Urkantone entnommen und auf schädliche Rückstände geprüft.

Buchs (Kanton Sankt Gallen): Tankstellenräuber gesucht, zwei “Südländer-Typen”

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Am Montagabend, den 27. Januar, kurz vor 20.15 Uhr, sind an der Mühleäulistrasse zwei unbekannte Männer in den Shop der Agrola-Tankstelle eingeschlichen. Die unbekannten Männer entwendeten Bargeld in der Höhe von über 40’000 Franken. Die beiden Männer werden nun im Auftrag der Staatsanwaltschaft des Kantons St.Gallen öffentlich gesucht. Wie in den Medienmeldungen der letzten beiden Wochen angekündigt werden die Bilder heute unverpixelt veröffentlicht. Die zwei unbekannten Täter näherten sich von der Heldaustrasse her dem Tankstellenareal und betraten nacheinander den Tankstellenshop.

Sie gelangten anschliessend in die Büroräumlichkeiten und entnahmen aus dem kurzzeitig unverschlossenen Tresor Bargeld in der Höhe von über 40’000 Franken. Danach verliessen sie die Örtlichkeit mit dem Deliktsgut zu Fuss in Richtung Mühleäulistrasse.

Sirnach (Kanton Thurgau): Albanischer Drogenkurier festgenommen

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Die Kantonspolizei Thurgau hat Ende Februar in Sirnach (Kanton Thurgau) einen Drogenkurier festgenommen und dabei 100 Gramm Heroin sowie ein Kilogramm Streckmittel sichergestellt.

Ein Autofahrer verursachte am 24. Februar kurz nach 6.30 Uhr auf der Autobahn A1 in Fahrtrichtung St. Gallen einen Verkehrsunfall, bei dem niemand verletzt wurde. Einsatzkräfte der Kantonspolizei Thurgau führten darauf eine Fahrzeugkontrolle durch und fanden im Innenraum des Personenwagens 100 Gramm Heroin sowie ein Kilogramm Streckmittel.

Der 25-jährige Albaner wurde festgenommen, die Drogen und das Streckmittel sichergestellt. Nach bisherigem Ermittlungsstand handelt es sich bei dem Mann mutmasslich um einen Drogenkurier. Die Staatsanwaltschaft Frauenfeld führt eine Strafuntersuchung.

Borse europee, tuffo in avvitamento. Cifra rossa anche a New York

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 18.53) Indici delle Borse europee in perdita progressiva ed infine rilevante nell’odierna seduta di contrattazioni. A Zurigo, per un’ora soltanto il riverbero positivo delle ottime chiusure di ieri a Wall Street, poi inizio della corsa al ribasso per uno “Swiss market index” infine attestatosi a quota 9’320.20 punti ovvero in perdita pari al 2.29 per cento). Nel listino primario, nessun titolo in cifra verde, “Nestlé Sa” il migliore (meno 0.17), sul podio anche i due pesi massimi difensivi del farmaceutico (“Novartis Ag”, meno 0.70; “Roche holding Ag”, meno 1.25); sofferenza soprattutto su bancari (“Credit Suisse group Ag”, meno 6.86), “Adecco Sa” (meno 5.82) e “The Swatch group Ag” (meno 5.79). Dalle altre sedi primarie di contrattazione: Dax-30 a Francoforte, meno 3.90; Ftse-Mib a Milano, meno 4.78; Ftse-100 a Londra, meno 3.34. Flessioni fra l’1.83 ed il 2.22 per cento sugli indici di riferimento a New York. In discesa a 105.2 centesimi di franco il cambio per un euro.

“Centro temporaneo migranti”, primo trimestre a… ciclo continuo

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Nuovamente su base trimestrale e non più mensile, fatto quest’ultimo che non permette di valutare in modo corretto le escursioni statistiche nell’uno e nell’altro senso e di constatare eventuali bruschi scostamenti laddove si manifestino situazioni emergenziali, i dati pertinenti all’occupazione delle strutture al cosiddetto “Centro unico temporaneo per migranti” in Mendrisio quartiere Rancate, realtà che, com’è noto, resta riservata alle persone giunte illegalmente su suolo svizzero ma non nel diritto o non con l’intenzione di chiedere protezione in forma di asilo e consimili, e dunque a soggetti in riammissione “semplificata” nel terrtorio italiano. I numeri: in media meno di due persone il giorno, picco martedì 14 gennaio con 11 presenze, e nessun giorno – così si desume dai dati giunti stamane, fonte lo Stato maggiore cantonale immigrazione – a porte serrate per assenza di ospiti. I riscontri sono ovviamente pertinenti al periodo compreso fra mercoledì 1.o gennaio e martedì 31 marzo; stante anche la nota questione di carattere sanitario legata alla diffusione dell’epidemia da Covid-19, auspicabile l’immediato ritorno alla pubblicazione di statistiche su base mensile.

Colpo di stiletto / Guardi, onorevole: semmai si rischia l’intasamento…

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Via “Facebook”, stamane, il granconsigliere Fiorenzo Dadò: “Sarebbe una grande rivoluzione, forse l’unica vera rivoluzione planetaria con la forza di plasmare quel che non va nel mondo, se tutti cominciassero ad andare in giro con uno zaino sulle spalle in mezzo alla natura”. Utile riflessione, e sulle prime anche fascinosa ed ammaliante. Temiamo tuttavia che l’onorevole pecchi per sovrastima del prossimo: già sui sentieri si trovano spesso tizi dal tasso di civismo inversamente proporzionale al loro tasso di cinismo; se dovessimo poi trovarci in mezzo ad un bosco con certi abituali vicini di casa, gli zaini servirebbero solo come oggetti contundenti…

2020 vs. 2019 (4) / Stesso contesto, stesse frasi, senso opposto…

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L’avrete notato: forse mai come in questo periodo si sono ribaltati senso, valore e percezione di un concetto o un pensiero corrente. Da qui una nuova rubrica temporanea per… accompagnarci durante il residuo periodo di quarantena da “Coronavirus”, vero e proprio spartiacque nei comportamenti (se non di tutti, almeno della maggior parte di noi). Oh, da prendersi alla leggera, puntata quotidiana dopo puntata quotidiana. Un semplice confronto, via, tra ieri ed oggi.

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2019 – Promozione turistica del periodo pasquale verso la Svizzera di lingua tedesca: “Venite in Ticino… Schöni Panorama… Un bel piatto di “pommes frites” con Bratwurst, e un boccalino di vino nostrano scrancio in un posto che del grotto non ha più nemmeno le sembianze, costo 40 franchi se vi va bene, pesci in faccia e cucina rigorosamente chiusa alle ore 21.05. Ricevuta “dimenticata” una volta ogni tre, a noi piace il “cash”, e ci vediamo l’anno prossimo, svizzerotedeschi fessacchiotti…”.

2020 – Tutto chiuso, e ad ogni modo, al primo manifestarsi di una targa da Oltresangottardo: “Voi svizzero-tedeschi, untoriiii…”.

Maggia, “off limits” da domani parte della zona golenale

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Interdizione “raccomandata” e richiesta, per quanto riguarda l’accesso a parte della zona golenale, in territorio comunale di Maggia ovvero lungo il corso del fiume, frazione Someo, con decorrenza da domani e sino a metà agosto. L’area, definita “di tranquillità” e sui cui sentieri di transito sono presenti delimitazioni con paletti e catene, è infatti frequentata da uccelli tipici che in questo periodo portano a compimento la riproduzione. Nella foto ManBer-“Giornale del Ticino”, una porzione dell’area golenale con accesso dalla macchia boschiva sottostante la Cantonale.

Mendrisio, tragico schianto: scooterista 46enne perde la vita

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 22.44) Un 46enne, nazionalità non resa nota da fonte ufficiale, domicilio nel Mendrisiotto, è deceduto nel tardo pomeriggio di oggi sulle conseguenze di un incidente stradale occorsogli alle ore 17.16 lungo via Vignalunga, ignote le cause, drammatico l’esito. Stando alla ricostruzione fornite da fonti della Polantonale, il dueruote sarebbe sfuggito dalle mani del conducente abbattendosi sull’asfalto verso destra, direzione centro; non chiara la dinamica, sull’inerzia, circa eventuali altri impatti subiti dal corpo dell’uomo. Soccorsi a cura degli operatori del “Servizio ambulanza Mendrisiotto”; sul posto unità di Polcantonale e Polcom Mendrisio. Pur nella rapidità di azione dei sanitari, il 46enne è stato dichiarato morto appena giunto in ospedale. Il tratto stradale di via Vignalunga è rimasto chiuso sino a rilevamenti avvenuti.

Balerna: colonia estiva montana, a scadenza il bando

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Formalmente aperte sino a venerdì 17 aprile, fatte salve le necessarie verifiche in ragione della dilatazione dei tempi sull’onda dell’epidemia da Covid-19, le iscrizioni alla colonia estiva di Bosco-Gurin secondo progetto sotto egida dell’“Istituto scolastico comunale” in Balerna. Due i cicli, entrambi riservati ad allievi delle scuole elementari e delle classi prima e seconda media, il primo tra domenica 5 e sabato 18 luglio (turno unico della durata di due settimane; docenti Daniel Geis e Giada Dagani) ed il secondo tra domenica 2 e sabato 15 agosto (opzione per una o per due settimane; docenti Elia Pagani e Stéphanie Porta). In via prioritaria sono accolte le iscrizioni da allievi residenti a Balerna. Per informazioni: Direzione dell’Istituto comunale, casella postale 45, 6828 Balerna, indirizzi “e-mail” scuole@balerna.ch e cpagani@balerna.ch.

Zug: Kokaindealer mit gestohlenem Smartphone erwischt

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Zivile Fahnder der Zuger Polizei haben in der Stadt Zug einen Mann festgenommen, der mit Kokain gehandelt hatte. Die Staatsanwaltschaft des Kantons Zug bestrafte ihn mit einer Geldstrafe. Zudem musste er die Schweiz verlassen.

Am Donnerstagabeng, den 2. April beobachteten zivile Fahnder der Zuger Polizei in der Zuger Innenstadt eine Drogenübergabe zwischen zwei Männern. In der Folge wurden die beiden Personen, ein 46-jähriger Schweizer sowie ein 29-jähriger Belgier, angehalten und kontrolliert. Bei der Befragung gab der Schweizer zu, beim Belgier schon mehrere Male kleinere Mengen Kokain gekauft zu haben. Der 29-jährige Drogendealer wurde daraufhin festgenommen. Zudem hatte er ein Smartphone bei sich, welches anfangs Jahr in einem Café in der Gemeinde Cham gestohlen worden ist. Das Telefon konnte in der Zwischenzeit an den rechtmässigen Besitzer vermittelt werden.

Der als Tourist in der Schweiz anwesende Belgier wurde der Staatsanwaltschaft des Kantons Zug zugeführt. Diese bestrafte ihn wegen mehrfacher Widerhandlung gegen das Betäubungsmittelgesetz in einem Schnellverfahren rechtskräftig zu einer bedingten Geldstrafe von 150 Tagessätzen. Durch das Amt für Migration wurde er des Landes verwiesen und mit einem dreijährigen Einreiseverbot für die Schweiz belegt. Der 29-Jährige musste die Schweiz bereits verlassen.

Famiglie monoparentali in Ticino, triplicate le richieste “a distanza”

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Nel tempo in cui non c’è categoria sociale o professionale che non sia chiamata ad inventarsi percorsi diversi nella quotidianità; sollecitatissime le famiglie monoparentali e quelle ricostituite, laddove non sempre è semplice il conciliare lavoro (magari trasformatosi d’improvviso in telelavoro), la cura dei figli, la gestione dell’insegnamento a distanza qualora i figli abbiano facoltà di accesso a tali strumenti, e così via; non dimenticandosi, in questo contesto, questioni quali il versamento degli alimenti e l’esercizio del diritto di visita. A raccontarlo sono i responsabili dell’“Associazione ticinese famiglie monoparentali e ricostituite-Atfmr”, che raccolgono evidenze del primo mese di impegno a ciclo forzoso causa “Coronavirus”: “Più che triplicate le richieste da parte dei genitori “single” e/o separati ai nostri servizi di ascolto e di consulenza giuridica, numerosi gli accessi alla sezione speciale inaugurata sul nostro sito InterNet”.

Dilatati pertanto i servizi, sempre nella formula a distanza, con una copertura massiccia al centralino telefonico (numero 091.8590545), con la consulenza per iscritto su istanze presentate via “e-mail” (info@famigliemonoparentali.ch), ovviamente ancora per tramite del portale “web” all’indirizzo www.famigliemonoparentali.ch e, ancora, sui profili “Facebook” e “Messenger”. Al telefono o via “Skype” l’assistenza allo sportello d’ascolto: “Negli ultimi giorni – così la testimonianza – abbiamo avuto riscontro di un incremento massiccio dello “stress”: arrivano telefonate di genitori con bimbi di due-tre anni, evidenti le difficoltà dopo un mese trascorso a casa, e pensate ai problemi di quanti si stiano occupando di piccoli dai bisogni particolari”. Per questo, tra le proposte, anche lo scambio di suggerimenti e di raccomandazioni che permettano di guadagnare qualche ora di riposo “vero”: un bene, a quanto pare, diventato primario…

Verkehr am Gotthard: fünf Prozent im Vergleich zu den Vorjahren

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Der Kantonale Führungsstab (Kafur) hat sich heute zum ersten Lagerapport nach Ostern getroffen.

In den vergangenen Tagen gingen nur wenige Anfragen über die Kontakttelefonnummer des Kafur ein. Die Kantonspolizei hält fest, dass sich die Bevölkerung im Kanton Uri über die Ostertage zum grössten Teil an die Vorschriften des Bundes gehalten hat. Der Verkehr am Gotthard betrug über die Ostertage lediglich 5 Prozent im Vergleich zu den Vorjahren (im Bild: Verkehr Sommer 2019).

Bisher sind im Kanton Uri 78 Personen positiv auf den Coronavirus getestet worden. 3 Personen sind hospitalisiert. 56 der positiv getesteten Personen gelten als geheilt. Im Kanton Uri sind vier Personen an den Folgen des Coronavirus gestorben.

Der Kafur informiert nach jedem Rapport mit einem Bulletin über die aktuelle Lage und die beschlossenen Massnahmen. Das Bulletin kann unter https://www.ur.ch/newsletterlink abonniert werden. Morgen Mittwoch findet kein Rapport statt. Demzufolge ist das nächste Bulletin aus dem Kafur für den Donnerstag, 16. April 2020, geplant.

Kapo UR

Coronavirus Schweiz: Aktuelle Zahlen vom 14. April

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Bestätigt Fälle in der Schweiz am 14. April, 8.00 Uhr:

Anzahl positiv getesteter Erkrankungsfälle: 25’834 Personen

Verstorben: 900 Personen

Covid-19, altri sette rintocchi funebri dai campanili del Ticino

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 12.29) Ossessivo diventa il numero quando con l’immagine di esso ti addormenti la sera, avendolo metabolizzato quale dimensione della tragedia consumatasi sul passaggio di 24 ore, e tale cifra, l’identica cifra, ritrovi il mattino seguente come nuova testimonianza della strage che si perpetua, e di più, in una media che ci sta flagellando da oltre cinque settimane. Altri sette morti, altri sette cadaveri si sono allineati tra ieri e stamane (vale il solito punto fermo delle ore 8.00, secondo prassi adottata in seno allo Stato maggiore cantonale di condotta) nella sterminata camera ardente del Ticino che viene di nuovo sconfitto sul campo del Covid-19 nemico insinuatosi fra le nostre linee e di continuo emergente da trincee invisibili; diventano dunque 258 le vittime accertate, così come era stato ieri sull’altr’ieri, e così come consta essere dato di riferimento nel volgere di 36 giorni ad effettivi 7.17 decessi da alba ad alba. Irrilevante, nel contempo, il valore dichiarato per quanto riguarda i nuovi contagi, 12 in tutto (ma stiamo parlando delle specifiche ammissioni nosocomiali a cavallo tra Pasqua e Pasquetta; riscontro pertanto attendibile per riscontro ma da assumersi “cum grano salis” per statistica), e di questo passo si è giunti ad un saldo 2’912 unità. Lo stesso dicasi in materia di dimissioni dalle strutture ospedaliere, otto in più, in totale 524. Computo generale sulla Svizzera, infine, secondo quanto riferito sul portare www.corona-data.ch (rilevazione aggiornata ad otto Cantoni su 26): 62 contagiati in più, per un totale di 25’753, e 1’148 morti.

“Swiss market index” in spicco, Wall Street risponde in forte spinta

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 20.04) Si mette alle spalle un fine-settimana “allungato” di inattività, periodo nel corso del quale qualcosa è tuttavia accaduto e valga “in primis” il raggiunto accordo in àmbito di “Opec-plus” (Paesi Opec più Russia più Messico) sul taglio della produzione mondiale di petrolio, lo “Swiss market index” che in listino largamente orientato alla cifra verde è riuscito oggi a spuntare un guadagno pari allo 0.91 su quota 9’538.61 punti, dopo minimo in apertura a quota 9’499.23 e massimo alle ore 13.57 su quota 9’613.77. “Givaudan Sa” (più 4.85 per cento) capofila di seduta; “Lonza group Ag” (più 3.08) alla piazza d’onore; in retrovia “Swiss life holding Ag” (meno 0.91) ed i finanziari (“Ubs group Ag”, meno 2.03; “Credit Suisse group Ag”, meno 2.51). Nell’allargato, ancora in pieno “rally” il titolo “Santhera pharmaceuticals holding Ag”, che con margine di seduta pari al 5.57 per cento si riporta a 9.29 franchi per azione dopo tuffo sino a 5.60 franchi appena quattro settimane addietro. Andamento sulle altre piazze primarie in Europa: Dax-30 a Francoforte, più 1.25 per cento; Ftse-Mib a Milano, meno 0.36; Ftse-100 a Londra, meno 0.88; Cac-40 a Parigi, più 0.38; Ibex-35 a Madrid, più 0.54. Incrementi fra il 2.28 ed il 3.72 per cento sugli indici di riferimento a New York. In perdita di velocità a 105.4 centesimi di franco il cambio per un euro.

2020 vs. 2019 (3) / Stesso contesto, stesse frasi, senso opposto…

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L’avrete notato: forse mai come in questo periodo si sono ribaltati senso, valore e percezione di un concetto o un pensiero corrente. Da qui una nuova rubrica temporanea per… accompagnarci durante il residuo periodo di quarantena da “Coronavirus”, vero e proprio spartiacque nei comportamenti (se non di tutti, almeno della maggior parte di noi). Oh, da prendersi alla leggera, puntata quotidiana dopo puntata quotidiana. Un semplice confronto, via, tra ieri ed oggi.

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2019 – Normali utenti della strada nel rivolgersi ai ciclisti: “Eddai, state in fila indiana… Capperi, bel cavallo d’acciaio, dove l’hai comperato? Oh, beh, la sicurezza prima di tutto, fai bene, meglio le “Cannondale”, dici? Per le forcelle mi parlano bene delle “Columbus”… Eh, beati voi che avete sempre il vento in faccia…”.

2020 – Appena compaiono all’orizzonte due ruote con i raggi: “Untoriiii”…

Cevio, vandalizzata la panchina sul sentiero scuole-cascata

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Spiacevole scoperta lungo il percorso ciclopedonale che in territorio comunale di Cevio corre quasi in parallelo con la Cantonale, tratto compreso fra il complesso scolastico elementari-medie e la “Cascata grande” in frazione Bignasco: mani ignote hanno infatti vandalizzato nei giorni scorsi la panchina in legno posta dirimpetto alla fontanella sul lato sinistro del sentiero, direzione nord, probabilmente agendo con pietre e calci per sfondarne una parte. Il manufatto (nella foto GdT) è stato reso inutilizzabile. Un autentico, brillante segno di civismo in tempi nei quali, et cetera.

2020 vs. 2019 (2) / Stesso contesto, stesse frasi, senso opposto…

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L’avrete notato: forse mai come in questo periodo si sono ribaltati senso, valore e percezione di un concetto o un pensiero corrente. Da qui una nuova rubrica temporanea per… accompagnarci durante il residuo periodo di quarantena da “Coronavirus”, vero e proprio spartiacque nei comportamenti (se non di tutti, almeno della maggior parte di noi). Oh, da prendersi alla leggera, puntata quotidiana dopo puntata quotidiana. Un semplice confronto, via, tra ieri ed oggi.

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Anno 2019 – Commenti annoiati fra lettrici da spiaggia: “Sì, gli avranno anche dato il “Nobel” per la letteratura; ma no, mai letto ‘sto Gabriel García Márquez, prova a pensare ad un titolo come “L’amore ai tempi del colera”, deve essere una noia incredibile”.

Anno 2020 – Nei “post” e nelle conversazioni su “Facebook”, grande sfoggio dell’espressione “Ai tempi del Coronavirus” (post scriptum: nel libro di Gabriel Gabriel José de la Concordia García Márquez, il colera è un mero pretesto letterario senza effettivo peso nella trama).

Coronavirus Schweiz: Aktuelle Zahlen von Ostermontag 2020

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Bestätigt Fälle in der Schweiz am 13. April 2020, 8.00 Uhr (Ostermontag):

Anzahl positiv getesteter Erkrankungsfälle:

25 580 Personen

Verstorben:

885 Personen

Mettmenstetten (Kanton Zürich): Kuhstall mit Jungtieren in Brand geraten

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In der Nacht auf Ostermontag, den 13. April ist beim Band eines Freilaufstalles in Mettmenstetten ein Sachschaden von mehreren zehntausend Franken entstanden. Menschen und Tiere wurden keine verletzt.

Kurz vor 1 Uhr meldete ein Anwohner bei der Einsatzzentrale von Schutz & Rettung Zürich einen Brand in einem mit Mutterkühen und Kälbern besetzten Freilaufstall. Noch vor dem Eintreffen der Feuerwehr konnte alles Vieh durch die Besitzer ins Freie getrieben werden.

Die Feuerwehr brachte den Brand schnell unter Kontrolle und verhinderte das Ausbreiten der Flammen auf das ganze Gebäude.

Durch den Brand wurden weder Menschen noch Tiere verletzt. Der Sachschaden beträgt mehrere zehntausend Franken. Die Brandursache ist derzeit nicht bekannt. Sie wird durch Spezialisten der Brandermittlungsgruppe der Kantonspolizei Zürich untersucht.

Neben der Kantonspolizei Zürich standen die Feuerwehr Knonaueramt Süd sowie vorsorglich ein Rettungswagen von Schutz & Rettung im Einsatz.

Laupen (Kanton Bern): Mann leblos aus der Saane geborgen

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Vorgestern wurde bei Laupen (Kanton Bern) ein lebloser Mann aus der Saane geborgen. Er dürfte gleichentags beim Fischen ins Wasser geraten und verstorben sein. Weitere Ermittlungen zum Hergang der Ereignisse sind im Gang.

Bei der Kantonspolizei Bern gingen am Samstag, 11. April 2020, kurz nach 15.00 Uhr, mehrere Meldungen ein, wonach in der Saane bei Laupen eine Person im Wasser treibe. Die umgehend ausgerückten Einsatzkräfte konnten den leblosen Mann auf einer Kiesbank oberhalb des Saaneviadukts lokalisieren und aus dem Flussbett bergen. Trotz der sofortigen Rettungsmassnahmen der Polizei und des Rettungsdienstes konnte ein Notarzt schliesslich nur noch den Tod des Mannes feststellen. Beim Verstorbenen handelt es sich um einen 61-jährigen Schweizer aus dem Kanton Bern.

Gestützt auf aktuelle Erkenntnisse dürfte der Mann gleichentags im Bereich des Zusammenschlusses der Sense und der Saane am Fischen gewesen sein, als er aus noch zu klärenden Gründen ins Wasser geriet.

Ein medizinisches Problem ist nicht auszuschliessen, Hinweise auf eine Dritteinwirkung liegen Stand der Ermittlungen nicht vor. Zum Hergang und den Umständen der Ereignisse sowie zur genauen Todesursache sind unter der Leitung der regionalen Staatsanwaltschaft Bern Mittelland weitere Ermittlungen im Gang.

Covid-19 in Ticino: di sette vittime la media, sette vittime anche oggi

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 13.01) Due tra venerdì e sabato, 15 tra sabato e ieri, sette tra ieri e stamane. 24 vittime in più, nel solo fine-settimana “allungato” di Pasqua e Pasquetta, nel Ticino che assiste attonito alla falcidie dei suoi anziani, delle sue memorie, delle sue storie, delle sue famiglie a causa dell’epidemia da Covid-19; e sono ora 251, i morti accertati su suolo cantonale, a rendere una dimensione catastrofica di quella che è già tragedia sin dal primo dopo rimasto inanimato, appena cinque settimane or sono, stillicidio quotidiano alla media di 7.17 decessi ogni 24 ore. Calo, dove? Nei contagi “ufficiali”, forse: 31 casi in più, e fanno dunque 2’900 in tutto, si va verso l’uno per cento della popolazione; cinque soltanto le dimissioni da strutture nosocomiali, per un totale di 516, 17.80 per cento ossia meno di uno su cinque. Ben 274 le persone tuttora ricoverate; di loro, 211 si trovano in reparto, 63 in terapia intensiva; di queste, quasi tutte (55) si trovano intubate. Cifre da fonti dello Stato maggiore cantonale di condotta alle ore 8.00 di oggi, in una Svizzera che, stando all’evidenza del portale www.corona-data.ch, ci annuncia 1’117 vittime all’avvenuto aggiornamento di 11 Cantoni su 26; 88 in più, a quota 25’503, i contagiati, con massima manifestazione nel Canton Vaud (4’560) davanti al Canton Ginevra (4’357) ed al Canton Zurigo (3’004); Ticino al quarto posto, sopra le 1’000 unità anche Canton Vallese (1’616) e Canton Berna (1’456).

Bellinzonese-Riviera, a consiglio il “Consorzio depurazione acque”

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Il consuntivo economico dell’esercizio 2019, mozioni ed interpellanze al centro della prossima seduta di Consiglio consortile del “Consorzio depurazione acque Bellinzonese-Riviera”, appuntamento posto in calendario per lunedì 8 giugno alla sala riunioni dell’“Impianto depurazione acque-Ida” in Bellinzona quartiere Giubiasco (strada Delle Pezze 2). Inizio ore 18.00.

Maggia in aiuto ai cittadini: tasse causali in pagamento differito

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Ridefinito anche a Maggia, stante l’emergenza epidemica da Covid-19, il calendario dei pagamenti per quanto riguarda le tasse causali. Nell’ordine: canalizzazioni, domenica 31 maggio; rifiuti, venerdì 31 luglio; acqua potabile, mercoledì 30 settembre. Stante la già avvenuta emissione dei bollettini, per gli acconti sulle imposte comunali non è invece possibile un differimento; sull’intero periodo compreso fra domenica 1.o marzo e mercoledì 30 settembre, tuttavia, non saranno computati eventuali interessi di ritardo, e lo stesso vale anche per i conguagli. Le decisioni sono da intendersi come primi provvedimenti e risultano suscettibili di eventuale sviluppo.