Home CULTURA Anche Le Corbusier fu giovanotto, a Mendrisio i suoi primi disegni

Anche Le Corbusier fu giovanotto, a Mendrisio i suoi primi disegni

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Coda dell’estate, intero autunno e parte dell’inverno sotto l’impronta di un formidabile appuntamento in mostra, al “Teatro dell’architettura” di Mendrisio, nel nome di Charles-Édouard Jeanneret-Gris alias Le Corbusier: dell’architetto-“designer”-urbanista-artista e chi più ne ha si accodi sarà infatti proposto uno spaccato sul tema dei “Disegni giovanili”, periodo compreso fra il 1902 ed il 1916 ossia tra i 15 ed i 29 anni; “terminus ad quem” non arbitrario, considerandosi il fatto che nel 1917 il giovane vallerano partito dalla regione del Doubs, e che tradizione familiare avrebbe condotto a svolgere per tutta la vita un’attività da smaltatore di quadranti d’orologio, si stabilì a Parigi avendo già realizzato opere significative ed essendosi concesso due percorsi di autoistruzione, l’uno tra le città italiane e l’altro nell’Est europeo (è il celebre “Voyage d’Orient”, Praga Vienna Budapest Istanbul Monte Athos ed Atene le tappe primarie, rientro in Svizzera via Italia con soste a Pompei ed a Pisa).

Non sapendosi ancora (ma potendosi immaginare…) circa la qualità, di tale proposta espositiva stupisce d’acchito l’entità: dichiarati l’arrivo e l’allestimento di oltre 80 disegni originali inediti e provenienti da collezioni private e pubbliche in Svizzera; per sovrammercato, una consistente serie di riproduzioni di disegni acquisiti dalla “Fondazione Le Corbusier” in Parigi. Di più: si giunge alla data di sabato 19 settembre, giorno dell’inaugurazione (giovedì 17 settembre l’anteprima ad inviti, compartecipi Boas Erez quale rettore dell’“Università della Svizzera italiana”, Mario Botta quale presidente della “Fondazione Teatro dell’architettura” ed altri), in coincidenza con la pubblicazione del primo volume del “Catalogue raisonné des dessins de Le Corbusier”, opera curata da Danièle Pauly (che sarà presente al primo “vernissage”) e pubblicata in Bruxelles con il contributo della “Fondazione Teatro dell’architettura”. Apertura sino a domenica 24 gennaio 2021.

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