Home CRONACA Truffe ad anziani nel Locarnese, in manette due delinquenti croati

Truffe ad anziani nel Locarnese, in manette due delinquenti croati

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Delinquenti. Delinquenti e svergognati. Delinquenti, svergognati e feccia della società. Possiamo andare avanti per un pezzo, se volete: non sono da porsi limiti alla facoltà descrittiva quando si parli di criminali che tentino di approfittarsi di appartenenti a fasce particolarmente “sensibili” della popolazione. Delinquenti degni soltanto di disprezzo sono allora una 34enne di etnia non precisata, ed asseritamente cittadina croata con residenza in Croazia, tratta in arresto su territorio cantonale come indicano fonti del ministero pubblico nel quadro di un’inchiesta su truffe perpetrate a danno di anziani, area di prevalente interesse il Locarnese. Vari i colpi messi a segno mediante sfruttamento dell’altrui credulità, dell’altrui attenzione, dell’altrui benevolenza e dell’altrui capacità di muoversi a commozione, ad esempio quando vengano raccontate storie di sofferenza (finta, ma rappresentata come fatto reale), di malattia (idem), di traumi (ancora), di ricoveri e di operazioni chirurgiche dall’urgenza indiscutibile e dalla necessità perentoria (vale il corollario sopra esposto), sempre con il contorno di famiglie indigenti, di precarietà e di abbandono, ed in qualche caso con l’elaboratissimo trucco del risarcimento ormai imminente quale premessa al “Dammi i soldi e fra cinque giorni ti restituirò tutto”. Denaro contante ed anche gioielli, laddove la vil pecunia fosse stata giudicata insufficiente dai truffatori, sono passati da mano in mano; quale ordine di grandezza, stiamo parlando di entità nell’ordine delle varie decine di migliaia di franchi.

Per lo stesso ciclo di raggiri, come indica un portavoce della Polcantonale che è responsabile dell’inchiesta condotta e sviluppatasi nell’arco di parecchi mesi, è stato posto sotto restrizione della libertà personale anche un uomo, 40 anni, parimenti cittadino croato con residenza in Croazia, allo stesso modo di etnia non precisata. L’ipotesi di reato, secondo quanto figura sul frontespizio del “dossier” raccolto dalla procuratrice pubblica Francesca Nicora, è al momento confinata alla truffa. Faldone tuttora aperto: eventuali parti lese ed eventuali testimoni sono invitati a prendere contatto con la “Centrale comune di allarme-Cecal” al numero 0848.255555.