Home CRONACA “Coronavirus”, niente secondo caso in Ticino. Dimesso il paziente della “Moncucco”

“Coronavirus”, niente secondo caso in Ticino. Dimesso il paziente della “Moncucco”

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 14.28) Sempre massima la soglia di attenzione sull’epidemia di “Coronavirus” in Svizzera. Massima, ma con qualche sbavatura: dalle autorità federali, che stamane hanno tenuto una seduta straordinaria dedicata all’analisi dei dati ed alla gestione del caso, l’annuncio di un secondo caso positivo per quanto riguarda il Ticino; informazione erronea, il che può succedere, anche se miglior cosa – tanto di più nel contesto di una conferenza-stampa che verte su tale tema – sarebbe stata un’ultima verifica preventiva da parte di Daniel Koch, responsabile della Divisione malattie trasmissibili in seno all’Ufficio federale sanità pubblica. Altro, se non fosse stato precipitoso o male informato, avrebbe dovuto dire Daniel Koch: che per contro è stato dimesso – a confermarlo giunge ora una nota dai responsabili della struttura ospealiera – il 70enne a questo punto già ospite della “Clinica luganese Moncucco” in Lugano e che, “come da disposizione del medico cantonale”, ha avuto ora modo di rientrare a casa, essendosi il ricovero “risolto nel migliore dei modi e senza esporre ad alcun pericolo di contagio gli altri pazienti presenti nella struttura ed il personale che ha prestato le occorrenti cure”. Il soggetto, come si ricorderà, era rientrato da Milano in Ticino nella giornata di sabato 15 febbraio e due giorni più tardi aveva incominciato ad accusare sintomi propri del Covid-19. Nel complesso, e considerandosi quello del 70enne come caso ancora non chiuso, 14 risultano ora gli infettati su territorio elvetico (Ticino, Argovia, Obvaldo, Basilea-campagna, Vaud uno; Grigioni, Basilea-città, Zurigo due; Ginevra tre). A valori generali, “oltre 100 le persone in quarantena” (parole di Alain Berset, consigliere federale); di queste, 15 si trovano in Ticino, dove nel frattempo è stato sciolto il dubbio – e sempre su riscontro negativo – per altre 10 situazioni già sospette.

Giro di provvedimenti – Nulla viene lasciato al caso: tale, almeno, l’impressione che Berna intende dare. Fra le determinazioni ultime, e che si aggiungono al pacchetto di provvedimenti già adottati ed in vigore, il blocco a qualsiasi manifestazione sia frequentata da oltre 1’000 persone, mentre all’intelligenza degli organizzatori (“Ponderazione dei rischi da effettuarsi con l’autorità cantonale competente”) viene lasciata la decisione circa eventi il cui richiamo sia presunto essere inferiore alle 1’000 persone. Imposizione sino a domenica 15 marzo, salvo proroga in accordo con le singole autorità cantonali. Per quanto riguarda lo sport, con adeguamento immediato dei vertici della Lega nazionale, a porte chiuse saranno tutte le partite della massima serie in programma oggi e domani; un punto interrogativo cala sulla disputa degli incontri nel “play-off” e nella “poule”-salvezza della Swiss league (seconda serie); sempre con riferimento alla National league, per lunedì 2 marzo è inoltre fissata una riunione straordinaria tra responsabili della Lega nazionale e delegati delle società, essendo da stabilirsi la linea di azione per quanto riguarda lo svolgimento del “play-off” (al momento, in calendario da sabato 7 marzo) e del “play-out” della massima serie. Annullati o congelati eventi dalla grande portata quali il “Salone dell’auto” a Ginevra (da giovedì 5 a domenica 15 marzo) e la “Fiera di san Provino” ad Agno (da sabato 7 a domenica 9 marzo).

“Test” e “gazebo” informativi – Presente da lunedì, sul sedime della “Clinica luganese Moncucco” ovvero all’esterno della stessa, un “gazebo” per informazioni ai cittadini; tale struttura si aggiunge alle cinque analoghe poste in servizio ieri all’ingresso di altrettante strutture pertinenti all’“Ente ospedaliero cantonale-Eoc”, ed alla cui gestione compartecipano gli operatori della Protezione civile, anche con funzione di indirizzo a quanti si presentino alle strutture di Pronto soccorso. Da oggi, in Ticino, facoltà di svolgimento dei “test” di laboratorio su possibili contagi, con presumibile beneficio in termini di tempestività nelle valutazioni e nel controllo.

Scuola – In sospeso, ancorché con sensibilità alla tesi esposta, resta l’ipotesi di una chiusura temporanea degli istituti scolastici così come richiesto da una petizione: “Eventuali decisioni in materia – riferiscono fonti di Palazzo delle Orsoline in Bellinzona – sono valutate con la massima cautela e con la massima attenzione alla proporzionalità ed all’efficacia” dei provvedimenti, anche in base “alle raccomandazioni del Gruppo di coordinamento allargato” di cui è prevista tra l’altro una nuova riunione in queste ore.

“Hotline”, attenzione martellante – Ancora numerose (erano state 370 nelle prime nove ore di attività delle linee, nel fratttempo potenziate) sono infine le telefonate che giungono alla “hotline” istituita con il supporto di professionisti operanti in nome e per conto di “Ticino soccorso”. L’evasione delle richieste di informazioni, molte delle quali da Oltresangottardo, va in media dai tre ai cinque minuti. Per richieste di indicazioni puntuali vale sempre il numero 0800.144144 (chiamata gratuita), tutti i giorni, dalle ore 7.00 alle ore 22.00; resta inoltre disponibile la “hotline” a livello federale (058.4630000, dalle ore 8.00 alle ore 18.00).