Home POLITICA Filo di nota / Tre mesi alle Federali. Esplode l’inquinamento fonico

Filo di nota / Tre mesi alle Federali. Esplode l’inquinamento fonico

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Sul lancio dell’ultimo trimestre precedente le Federali 2019, impennata di interesse mediatico – cioè verso la stampa quotidiana e periodica, ed in ispecie quella dalle attitudini megafoniche versione “copia-e-incolla” – da parte dei parlamentari ticinesi uscenti, tra i quali spiccano quelli assai di rado uditi ovvero manifestatisi nel corso del quadriennio se non via piattaforme sociali, laddove cioè il contraddittorio non è dato come diritto e l’intervento di un interlocutore ragionevolmente qualificato viene escluso di principio, non sia mai che salti fuori una domanda sgradevole. Ci si rassegni: da qui ad ottobre non vi sarà giorno privo di comunicati, di prese di posizione e di opinioni, la diffusione dei quali e delle quali è lecita nella logica del singolo candidato e di coloro che lo sostengono, per quanto resti elevatissimo il rischio di sconfinamento (in altre parole: di stroppiare). Una domanda resta tuttavia sul “bloc notes”: dal momento che nel 99 per cento dei casi Tizio si rivolge a Caio, e Caio replica all’indirizzo di Sempronio, e Sempronio interviene et cetera et cetera, ed anche dal momento che Tizio, Caio, Sempronio e gli altri si conoscono benissimo l’un l’altro e frequentano gli stessi ambienti (Gran Consiglio, Consiglio comunale, associazione, gremio, organizzazione, Consiglio di amministrazione; elenco “ad libitum”), non sarebbe davvero più facile se simili colloqui – tutti funzionali allo svisceramento ed alla soluzione di un problema, chi potrebbe pensare il contrario? – avessero luogo in sede diversa dalla stampa, riducendosi dunque lo spreco di tempo e dando agli autori di cotante invettive anche la possibilità di emendarsi da vizi quali la prolissità, la ridondanza e l’autoreferenzialità?