Home CRONACA Vendita di una casa, ipotesi di truffa: sotto accusa due notai ticinesi

Vendita di una casa, ipotesi di truffa: sotto accusa due notai ticinesi

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Due notai ticinesi, entrambi nel frattempo chiamatisi fuori dall’esercizio dell’attività (ma il nome di uno dei due, come rilevato dalla redazione del “Giornale del Ticino”, è tuttora presente nell’elenco degli iscritti all’ordine professionale), sono sotto inchiesta del ministero pubblico in Lugano per sospetta truffa e sospetta falsità in documenti. Ad innescare le indagini una denuncia pervenuta nell’autunno scorso ed afferente alle modalità della compravendita di una villa in territorio comunale di Collina d’Oro, frazione Montagnola. Secondo quanto riferito da fonti Rsi e pubblicato anche sul “Teletext” della Rsi, fulcro dell’intera vicenda è il 68enne Giorgio Grandini, noto anche per la lunga attività politica in quota Plr (presidenza della sezione luganese tra il 2006 ed il 2013, ruoli da consigliere comunale e da granconsigliere): nel “dossier” ora aperto sulla scrivania della procuratrice pubblica Chiara Borelli, in sostanza, sussistono dubbi circa un giro di cartelle ipotecarie esistenti – e non “sciolte” in tempo utile – nonostante l’operazione immobiliare fosse stata dichiarata scevra da qualsiasi vincolo. Ma potrebb’anch’esser che lo stesso Giorgio Grandini, da indagato, si trasformi in accusatore verso terzi, se è vero – come pare – che egli avrebbe tentato di intervenire con risorse finanziarie proprie (cioè dovutegli) per sanare la situazione generatasi e scoprendo in quel frangente di essere stato vittima di un raggiro da parte di persona nel frattempo finita in carcere.