Home POLITICA Verso le Federali / Rocco Cattaneo scende dal sellino, Plr in ambasce

Verso le Federali / Rocco Cattaneo scende dal sellino, Plr in ambasce

417
0

Per i tanti che a Berna vorrebbero arrivare e che a Palazzo federale metteranno piede, sì, ma soltanto nella truppa dei visitatori durante qualche giornata delle “porte aperte”, un altro nome “pesante” che da Berna lato Parlamento sceglie di sganciarsi: così come Marco Romano (annuncio dato a metà aprile) pipidino ovvero centrista e di landa “momò”, al Nazionale non rientrerà Rocco Nicola Luigi Cattaneo liberal-radicale, luganese d’ascendenza montecenerina. Niente fanfare, niente “convention”, niente pubblico per una dichiarazione giunta stamane e che, nei tratti, pare proprio mutuata da quella del collega: fine mandato ed anche fine dell’impegno attivo in politica, altro c’è da farsi, altro c’è su cui impegnarsi, lavoro e famiglia in particolare. Il che, nel rigore della politica di milizia, di massima ha anche un senso pur profilandosi in modo distinto i percorsi, primariamente per ragioni anagrafiche: del novembre 1982 è infatti Marco Romano, nel dicembre 1958 (fra i due corrono esatti 24 anni ed un mese) nacque l’ex-professionista nel mondo del ciclismo, un titolo svizzero “Under 19” su strada, nel “curriculum” quattro Campionati del mondo, tre “Tour de Suisse”, due “Tour de Romandie” e due “Giri d’Italia” per stare ai fondamentali, ma anche e soprattutto imprenditore nel solco familiare (oltre tre decenni quale figura apicale alla “City carburoil Sa”, oltre 20 sempre in ruolo di vertice alla “Monte Tamaro Sa”) e con iniziative esterne (lo “Splash & Spa” in àmbito ricreativo-turistico, la “Sviluppo traffici internazionali Sa-Stisa” nel contesto della logistica). E come per babbo Egidio, gran cultore di denaro non vile (senza che il denaro fosse per lui un dio) e di arte pubblica e privata (che gli era compagnia attiva anziché consolatoria), gli anni a venire si compiranno nel lavoro, preannuncia Rocco Cattaneo: altro è da farsi, mari e colline che egli vuol rivedere, e amici che aspettano solo lui per giocare insieme.

C’era da aspettarsi un passo di lato, c’era da aspettarselo soprattutto ora, mancando un frammento di settimana al Comitato cantonale Plrt? Boh: forse troppi avevano dato per scontata la ricandidatura (nota a margine: gli anni passano per tutti, e Rocco Cattaneo si muoveva in politica – da consigliere comunale, in quel di Bironico già Comune autonomo – già ai tempi in cui la liberalissima, libertaria e libera “Gazzetta ticinese” c’era ed era ancora un quotidiano); forse nessuno ha posto all’onorevole futuro ex-consigliere nazionale una domanda precisa; qualcosa si capirà per l’appunto domenica, una lista di papabili per i seggi evidentemente esiste e si tratterà di vedere se dietro ai nomi sicuri e quasi sicuri spunterà una figura di peso oppure un eccipiente (per paradosso, meglio sarebbe proprio un eccipiente); di suo, Rocco Cattaneo si scusa per l’averla tirata un po’ in lungo, “non è nel mio carattere, non è nella mia indole”, ma molto era da ponderarsi e molto era fors’anche da discutersi in famiglia. Dell’essere questa un’uscita in modo garbato ma non su tono lieve, peraltro, si ha prova provandosi a leggere tra le righe. Primo: a Berna, rari quanto i funghi su Saturno (chi dubiti, vada a verificare di persona) gli imprenditori “veri” nel ramo uno del Parlamento, cioè quello che Rocco Cattaneo meglio ha conosciuto dal novembre 2017 subentrando tra i 200 del Nazionale ad Ignazio Cassis che era diventato membro del Consiglio federale; non che spopolino i legulei ed i professionisti sotto stipendio di congreghe associative, ma un po’ di equilibrio, santa pace, aiuterebbe la Svizzera politica a non distanziarsi dalla Svizzera reale. Secondo: a Berna qualcuno non ha ancora capito che il disporre di sufficienti risorse di energia equivarrebbe all’azzerare un qualsivoglia rischio di dipendenza dall’estero, e che bisogna prender campo prima che altri prendano campo per noi.

E l’è inscì: sino a tutta l’estate, massimo impegno tappa dopo tappa; poi, giù dal sellino. La foto, che viene dagli archivi personali di Rocco Cattaneo, è di qualche annetto fa, ma racconta.