Home CONFINE Stresa (Vco): sciagura sul Mottarone, cade una cabina della funivia. 14 le...

Stresa (Vco): sciagura sul Mottarone, cade una cabina della funivia. 14 le vittime

428
0

(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 23.54) 14 vittime accertate ed un ferito grave in séguito alla caduta di una cabina della funivia tra Stresa frazione Carciano (provincia del Verbano-Cusio-Ossola, Italia) e la vetta del Mottarone, poco prima delle ore 12.30 di oggi. Fonti locali indicano che causa dell’incidente è stata la rottura di uno dei cavi – gli altri, come da esito delle ricognizioni in corso, risultano essere intatti – mentre la cabina si trovava ad una distanza stimata fra i 100 ed i 300 metri dal punto sommitale (ma c’è chi parla di tre, massimo cinque metri, ormai quasi a contatto con la pensilina) a quota 1’385 (la vetta della montagna si trova a quota 1’491); dall’altezza di una quindicina di metri lo schianto sulle rocce, dopodiché il veicolo sarebbe rotolato ribaltandosi più volte prima di arrestarsi contro alcuni alberi. Sui 15 passeggeri, unico sopravvissuto è un bimbo israeliano di sei anni: il piccolo è stato elitrasportato in codice rosso all’“Ospedale Regina Margherita” di Torino e che, pur in presenza di numerosi traumi, sarebbe rimasto sempre cosciente; un altro giovanissimo, anch’egli recuperato in vita dai soccorritori, è deceduto una volta giunto nella struttura nosocomiale del capoluogo piemontese. Gli impianti sono stati bloccati con divieto di accesso anche alle aree attrezzate a monte ed a valle; sul posto sanitari, uomini dell’Arma dei Carabinieri ed unità dei Vigili del fuoco da terra (un veicolo si è tra l’altro ribaltato sul percorso; nessun danno fisico per gli operatori) e dall’aria, con apporto di effettivi da Verbania, Stresa e Gravellona Toce.

Le procedure di identificazione, avviate sul primo recupero dei cadaveri, hanno permesso nel tardo pomeriggio di giungere a riconoscere tutte le salme ed a ricomporre il quadro dei rapporti tra le vittime, in effetti appartenenti a quattro nuclei familiari o relazionali. Da Pavia gli israeliani Amit Biran e Tai Peleg, marito e moglie, 30 e 26 anni, ed il figlioletto Tom Biran, due anni; insieme con loro i nonni di Tai Peleg, al secolo Yitzhak Cohen e Barbara Konisky Cohen, 82 e 71 anni rispettivamente, giunti in Italia per una visita dopo lungo periodo di separazione per le note questioni legate al Covid-19; l’altro figlio di Amit Biran e Tai Peleg, sei anni, è per l’appunto ricoverato. Da Varese una coppia di fidanzati, Alessandro Merlo e Silvia Vedani, 29 e 27 anni. Dalla cintura di Varese, Vedano Olona il Comune, il nucleo composto da Vittorio Zorloni (55 anni, originario di Seregno in provincia di Monza-Brianza), Elisabetta Personini (38 anni, originaria di Porlezza in provincia di Como) e Mattia Zorloni (sei anni, figlio della coppia le cui nozze erano fissate per giovedì 24 giugno). Da Diamante in provincia di Cosenza, ma originaria del confinante Comune di Belvedere Marittimo ed effettivamente domiciliata a Verbania, Serena Cosentino, 27 anni; insieme con lei il fidanzato Mohammad Reza Shahaisavandi, 23 anni, di nazionalità iraniana, anch’egli residente a Diamante in provincia di Cosenza ma da qualche tempo stabilitosi a Roma per ragioni di studio. Da Castel San Giovanni in provincia di Piacenza, infine, Angelo Vito Gasparro e Roberta Pistolato, entrambi nati a Bari, 45 anni l’uomo, 40 proprio oggi la donna.

Il complesso della “Funivia del Mottarone”, che si sviluppa su due tronconi (da Stresa alla località Alpino, lunghezza 2’351 metri, dislivello 598 metri, e dalla località Alpino alla cima, lunghezza 3’020 metri, dislivello 582 metri), era stato inaugurato nel 1970 quale sostituto della storica ferrovia a cremagliera risalente al 1911 e smantellata a partire dall’estate 1963; fra il 2014 e l’agosto 2016 la ristrutturazione quasi completa, con investimento pari a quasi cinque milioni di franchi; dopo il lungo periodo di “lockdown”, appena un mese fa la riapertura al pubblico, peraltro con limitazioni alla capienza delle cabine (35 persone) per motivi di carattere igienico-sanitario. In immagine, la zona dell’ultimo pilone – teatro della tragedia – prima della stazione di arrivo al Mottarone.