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Festival e dintorni / Direttore, si astenga: nella stessa barca degli econazisti sarà Lei

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Giona Antonio Nazzaro, stipendiato dal “Festival internazionale del film” (su questa denominazione insisteremo a vita: siamo in Ticino, si parla italiano e semmai Gurinertitsch a Bosco) in Locarno quale direttore artistico, scelse iersera di lasciar parlare gli incursori ecopretenziosi irrotti sul palco di piazza Grande a Locarno. Concessi microfono (male) e garanzia di parola senza eventuali obiezioni (peggio), quali che fossero le castronerie in emissione ed effettivamente uscite dalle labbra dei due soggetti poi rivelatisi essere membri del solito “Renovate Switzerland” tutto chiacchiere e nulla di distintivo. Resta l’impressione (è solo un’impressione) di un atto preordinato e non solo tollerato, ma del quale ai piani alti dell’organizzazione festivaliera fosse almeno giunto il sentore, e questo è un dato di fatto. Ma non il peggiore.

Sconcerta infatti l’atteggiamento tenuto da Giona Antonio Nazzaro, che nel dar spazio ai due intrusi è stato penosamente condiscendente affermando papale papale che “Siamo tutti dalla stessa parte”. Dalla stessa parte, chi? Gli ambientalisti di fatto, quelli che producono ogni giorno una differenziata fatta comme il faut ed un venerdì ogni due mesi portano gli scarti legnosi alla piattaforma ecologica, sarebbero dalla stessa parte dei quattro scalzacani che buttano brodo sui dipinti nelle pinacoteche? Le autorità – oh: dal palco è stato affermato che “i Governi non ci proteggono”; dunque, compreso chi sta a Berna – che regolamentano anche quanto possa sporgere una siepe privata sul suolo pubblico dovrebbero sintonizzarsi con due invasati che fanno gli spauriti e disseminano ideologia da mentecatti? Perché qui sta il punto: a parte gli strumenti illegali cui ricorrono codesti econazisti (per “econazisti” cade a pennello una definizione che prendiamo a prestito da Lorenzo Cherubini in arte “Jovanotti”: “Mitomani pericolosi che polarizzano violentemente la questione ambientale dietro a piccoli “brand” personali non accreditati se non da loro stessi e dai “like” rimediati a vanvera”), se vogliamo sentire discorsi in materia di clima e di difesa dell’ambiente, ecco, abbiamo un’“Accademia svizzera di scienze naturali” con tanto di “forum” specifico ed operativo da oltre 30 anni, basta una telefonata ed accorrono con esperti e consulenti, felicissimi di collaborare. O anche, e con maggior comodità, si fa scendere uno da Locarno-Monti e gli si chiede la cortesia di un quarto d’ora da divulgatore su elementi reali e non a ritmo di “slogan”, indi gli si offre un caffè e lo si ringrazia e si sa di aver anche imparato qualcosa.

Ergo, signor Giona Antonio Nazzaro, e con solarissima franchezza: dal momento che Lei non rappresenta nessuno, si occupi di ciò per cui è pagato – ad esempio, far effettivamente arrivare i personaggi annunciati ma che all’ultimo momento si inventano una scusa per non esserci: in elenco 2023 abbiamo Riz Ahmed, Stellan Skarsgård, Cate Blanchett, Molly Gordon, Ben Platt e Noah Galvin, ah, sì, uh, c’è lo sciopero degli attori a Hollywood e dobbiamo pagare noi le conseguenze? – e si astenga tanto dallo schierarsi quanto dalla propaganda a terzi, magliette griffate comprese. Cioè: se vuole parlare e scrivere, parli e scriva per Lei, ma in altra sede e non facendo uso né dell’incarico né del palco. Palco di cui – ciò piacciaLe o dispiacciaLe – non è proprietario ma soltanto ospite, e temporaneo.