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Bastardi inside / Matteo Renzi e le cose che no, in Svizzera mai…

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Rilevantissimo tasso di indignazione anche su suolo elvetico per la manovra perigliosa (vedi alla voce: “Emulatori di Francesco Schettino già capitano di una nave da crociera”) con cui Matteo Renzi, “leader” della formazione “Italia viva”, colò iersera a picco il fallimentare secondo Governo tricolore sotto guida di Giuseppe Conte; può in effetti sorprendere il fatto che, in un Paese i cui equilibri politici sono dettati dal sistema maggioritario, il due per cento dell’elettorato basta per tenere in scacco un Esecutivo e per determinarne le sorti. Ah, ‘st’Italia, dove succedono cose che in Svizzera sarebbero inimmaginabili: chi crederebbe mai che qui una tizia venuta dal nulla, nel volgere di una notte, possa sbucare dall’ombra, mettersi a capo della componente regionale – per dire, un Cantone a caso: i Grigioni – della forza politica che sta per confermare la propria compagine in Governo, farsi alleata di democristiani e socialisti ed ecologisti e diventare consigliera federale estromettendo, sempre per dire, un Christoph Blocher? E già, non aveva con sé nemmeno un “vero” due per cento, Eveline Widmer-Schlumpf…