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Varese, carne marcia e niente igiene: chiuse altre tre attività commerciali “etniche”

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Presenza di carni in pessimo stato di conservazione ed anzi ormai decomposte, varie carenze sul piano igienico-sanitario e rilevanti irregolarità di carattere amministrativo: a scoperchiare formalmente una realtà che da tempo era già sotto gli occhi dei cittadini – e dei residenti in zona soprattutto – sono stati nelle scorse ore, a Varese, gli agenti della Polizia italiana di Stato, intervenuti sulla dorsale di via Piave ad un tempo vetrina di storiche attività commerciali e nell’ultimo decennio degradatosi in “casbah” sin quasi a ridosso della stazione delle Ferrovie dello Stato. Sanzioni pecuniarie salate (3’500 euro in prima battuta, fatto salvo l’esito di altri accertamenti in essere) e serrande fatte abbassare in ben tre delle quattro attività sottoposte a controllo, vale a dire due macellerie cosiddette “etniche” e due rivendite di alimentari parimenti etnici. Analogamente a quanto deciso per un’altra attività illegale bloccata venerdì scorso ed anch’essa afferente alla macellazione ed alla vendita di carni, la riapertura degli esercizi sarà condizionata al ripristino delle corrette condizioni igienico-ambientali.

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