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Calcio / Conference league, magico Crüs: il Lugano rimonta e vince

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L’Europa del calcio ama un Pep Guardiola, un Carlo Ancelotti, un José Mourinho. Da stasera l’Europa del calcio, fatta eccezione per il lembo di Turchia che sta a cavallo del Bosforo, non può non amare Mattia Croci-Torti da noi detto “il Crüs”: in un confronto ormai morto e sepolto per il secondo turno a gironi (gruppo “D”) della Conference league, campo avverso quello di Istanbul e davanti un Besiktas il cui blasone è pari a quelli di Galatasaray e Fenerbahce (squadra mai retrocessa dalla massima serie, facendola semplice), la geniale follia del tecnico “momò” ha fatto sì che il Lugano rientrasse in partita dallo 0-2 a quel punto maturato (doppietta di Vincent Aboubakar, 38.o e 52.o, per difetti difensivi cioè regali venuti l’uno da Albian Hajdari e l’altro da Jonathan Sabbatini) e nel finale, sfruttando anche la superiorità numerica maturata al 61.o sul secondo giallo a Valentin Rosier, riuscisse a piazzare un ribaltone da epopea. Tre pere nello spazio di 10 minuti, due “in proprio” con Ignacio Aliseda all’81.o (sventagliata dai 16 metri) e con Shkelqim Vladi all’86.o (interno del piede a rifinitura d’un assist di Allan Arigoni) e l’ultima allo scadere, 90.o minuto preciso, per autorete paperesca di Eric Bailly (tiro sfarfalloso di Anto Grgic, palla destinata a fondo campo, ma c’è sempre chi pensa di poter insegnare religione al papa e quindi inzucca per meglio deviare. Sì, nella sua porta). Immaginate voi le facce dei 24’000 e rotti che stavano fra tribune e spalti: preponderanti gli occhi sbarrati, non rare – per metafora – le emiparesi. Letto sulle labbra di costoro: Lugano, chi?

Lugano, quello, si risponde. Quello la cui vittoria, fra i “bookmaker”, era data sul 5.50-6.50 contro 1.30-1.50 del successo dei turchi. Quello il cui portiere Amir Saipi è capace di cose notevoli ma anche di pesciate incommentabili (da extrasistole un paio di alleggerimenti). Quello che al reparto offensivo si schiera con Mattia Bottani e Renato Steffen e Zan Celar o in alternativa con Zan Celar e Mattia Bottani e Renato Steffen e a volte con Renato Steffen e Zan Celar e Mattia Bottani, su altro per ora non potendosi fare conto a lungo termine. Ed anche quello degli 11 di partenza in utilizzo a spremitura sino al 66.o, quando vien buttato in campo il primo blocco di cambi (tre); qualcuno pensa che sia ormai troppo tardi, il “Crüs” invece no, eppure al tabellone resta iscritto lo 0-2 ed allora via con l’altra infornata, due spendibili e due dentro, minuto 74. La cronaca dirà che l’1-2 è di un tizio entrato al 66.o in sostituzione di Jonathan Sabbatini e che sul 2-2 c’è la firma di un soggetto comparso per l’appunto al 74.o, richiamato nell’occasione Kreshnik Hajrizi. Discreta coincidenza, e chi siamo noi per rifiutare una mano dalla sorte, se alla sola fortuità si vuol magari credere…

Danni, per di più, quasi nessuno: un giallo rimediato da Mattia Bottani al 43.o, in coincidenza con la prima ammonizione del citato Valentin Rosier, ecco. Motivi di orgoglio: nel “continuum” storico legato alla società, questo è uno tra i picchi scalati senza ramponi e senza bombole di ossigeno e conquistati contro ogni logica; toh, per trovare imprese simili si può pensare al mitologico 1-0 di San Siro contro l’Inter al primo turno di Coppa Uefa 1995-1996, all’andata era stato 1-1 e quindi il Lugano passò ed i nerazzurri rimasero fuori, e ancor bruciano le due sconfitte di misura (1-2 in casa, 0-1 in trasferta) che impedirono ai bianconeri di accedere agli ottavi di finale cui approdò invece lo Slavia Praga; volendosi, fece testo ed immagine anche il 2-1 fuori casa contro lo Steaua Bucarest in Europa league, torneo 2017-2018, ma pur con tale successo la squadra si fermò alla fase a gironi. Qui, invece, è stata messa benzina nel serbatoio per un potenziale risultato di primo piano; insomma, si chiama speranza. Speranza che sembra mancare dalle parti di Istanbul: buoni 70 minuti dopo il triplice fischio finale, tifosi del Besiktas ancora all’interno dello stadio, contestazione tipo sindacato “Ig-Metall” con lo “sciopero di avvertimento” del marzo 1981 a Duisburg, allenatore e presidente invitati a chiedere asilo politico su Ganimede, satellite di Giove.

La classifica del gruppo “D” – Lugano, Bruges 4 punti; Besiktas Istanbul, BodoGlimt 1.