Home CRONACA Magliari all’attacco nel Luganese: truffe tentate, manette scattate

Magliari all’attacco nel Luganese: truffe tentate, manette scattate

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Truffe sonvi d’onne natura, precipuamente esecrabili e ributtanti quelle agli anziani; ultimo ritrovato dei delinquenti, l’avvicinarsi ad una donna o ad un uomo d’età avanzata millantando antica e mai dimenticata conoscenza diretta, a volte con tratti di condivise esperienze ed a volte in forma di pristina colleganza, e così profittando per insinuare un irripetibile affare, giacche ed abiti e tegumenti altri non già ad un prezzo ma al segno d’un lodevole contributo. Insomma, denaro (e non poco) per il pezzo, spacciato come prodotto d’alta scuola sartoriale e quale “griffe” al limite dell’impagabile, embè, il magliaro è magliaro sin da ben prima del capolavoro cinematografico di Francesco Rosi; nel rispetto pieno del “cliché” anche il soggetto beccato giusto ieri nel Luganese, colpo fallito manette scattate come e qualmente. La vicenda: persona avvicinata dal soggetto malandrino e malvivente, scambio di convenevoli e dialogo instaurato e proposta formulata ed opera di persuasione portata a termine, sicché la vittima designata, a quanto consta, si precipita in banca per ritirare una cospicua somma quale contropartita per il meraviglioso bene materiale per l’appunto proposto; a questo proposito, tra l’altro, fonti di ministero pubblico e Polcantonale dicono essere prassi l’invito ad effettuare prelievi al “Bancomat”, e si capisce, tessera dentro e niente controllo immediato; il che avviene invece nel caso d’un prelievo allo sportello, laddove il funzionario addetto alla cassa può anche sorprendersi (ed insospettirsi) per un’operazione oltremodo inconsueta da parte del cliente.

E qui entriamo in “medias res”: il collaboratore dell’istituto di credito aggrotta ciglia fronte sguardo e quanto possa riferirsi all’apparato maxillofacciale, alza la cornetta del telefono, trasmette a chi di dovere le sue perplessità. Intervengono le forze dell’ordine, convergono sul posto le pattuglie della Polcantonale, il tizio viene individuato mentre tenta di filarsela all’inglese dopo aver desistito dall’impresa perché l’aria si era fatta grama. Un agente da qui, un agente da là, nel mezzo l’uomo e la sua vettura, ben carica di materiali lavorati e che, nelle intenzioni, sarebbero serviti per altri colpi. Il soggetto viene arrestato: trattasi di un 55enne italiano residente in Italia, su di lui addebiti quale presunto autore di truffe portate a termine o tentate, sempre a danno di anziani quali principali obiettivi. Inchiesta nelle mani della procuratrice pubblica Valentina Tuoni.