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Comunali 2020 / Sussulto liberale a Lugano, Fabio Schnellmann… corre

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A metà del mese scorso si era chiamato fuori dalla competizione: dopo essere rimasto per quattro anni nel ruolo di primo subentrante, volontà sua era il non rimettersi in gioco per una poltrona in Municipio a Lugano, impegno che tra l’altro si sarebbe dovuto sommare a quello confermato nel Legislativo cantonale; poi, non per lui ma per il suo partito che è e resta quello liberal-radicale, le cose sono precipitate con il “Saludos amigos” di Michele Bertini vicesindaco e gran produttor fra i produttori di consensi; morale, qualcuno è andato a tirargli la giacchetta, e pur nel “Timeo Danaos et dona ferentes” da cui è caratterizzata la prudenza in politica ecco spuntare il suo “Sì”. C’è insomma anche Fabio Schnellmann, 59 anni compiuti sugli ultimi scorci dicembrini, fra le risorse del Plrt nella corsa all’Esecutivo in riva ceresina; e lo slancio vitale, in tempi da fiaccola dominante sulla scena, avrebbe fatto meritare al neocandidabile almeno una prima pagina sul “Dovere” o meglio ancora su “Gazzetta ticinese”, tal è l’impronta del messaggio (“Per la città e per il partito”) che accompagna una invero plurisollecitata manifestazione di interesse a tale scelta di campo, non facilissima considerandosi il precedente (competizione spalla-a-spalla con il già collega granconsigliere Roberto Badaracco, alla tornata scorsa, e scarto di circa 700 schede a favore dell’odierno titolare del Dicastero cultura-sport-eventi).

Di qual poi sarà l’esito di tale disponibilità non è dato il sapere; corrono infatti voci su almeno un paio di concorrenti per quello che sarebbe il settimo posto su lista già “costruita”. Ma sarebbe il colmo, o solo una meschina riprova del genio lib-rad nel tafazzismo dei giorni nostri, se colui che ora si è reso disponibile rimanesse fuori dopo che più dignitari gli si erano indirizzati con toni incoraggianti e sollecitazioni imploranti, queste ultime in particoalre. Tanto di più perché l’eventuale elezione comporterebbe un cambiamento drastico nella quotidianità dello stesso Fabio Schnellmann, che sarebbe costretto a lasciare il lavoro da funzionario pubblico con alte responsabilità (della Città di Lugano, giust’appunto).