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ValleMaggia, maltempo tragico: tre morti in Bavona, un disperso, giù il ponte a Visletto

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 21.11) Una settimana fa, la Mesolcina. Oggi, la ValleMaggia e le valli in prosecuzione a nord (Lavizzara) ed in derivazione verso ovest (Bavona, Rovana e Campo). Gli stessi fatti, la stessa furia degli elementi, le stesse conseguenze: distruzione, paura, morti; là, nel Grigioni italofono e fratello, con due vittime recuperate ed una che allo stesso modo è certa; qui, nel Ticino incretato a rocce, speroni e guglie, ora con l’evidenza di tre morti in Val Bavona che è territorio comunale di Cevio, zona Fontana; di sicuro anche un disperso, in Valle Lavizzara ed ora le ricerche sono concentrate attorno all’abitato di Peccia, ma resta un dubbio sul numero delle persone non ancora rintracciate: in parole semplici e dure, come percepito a margine della conferenza-stampa tenutasi nel pomeriggio al “Centro pronto intervento” in zona Morettina a Locarno, non sono da escludersi altre vittime. Devastante l’enorme frana abbattutasi nel territorio comunale di Lavizzara, frazione Prato-Sornico, ed ecco balenare nella mente le immagini del dramma di Lostallo in zona Sorte.

Sommersi dalle acque – Un film appena visto, nella sceneggiatura e nelle tinte, ed i cui titoli di coda non sono nemmeno scorsi: così come la Mesolcina nell’immediatezza del dramma, la ValleMaggia risulta spezzata in due, a partire dalle ore 1.30 circa, a causa dello sradicamento e del conseguente crollo del ponte stradale in località Visletto, sul lato meridionale del Comune di Cevio, punto obbligato di passaggio lungo la Cantonale con il taglio dalla sponda destra a quella sinistra nel tratto localmente noto come via Valmaggina ed appena oltre l’oratorio titolato a san Defendente; ciò significa che da terra, con mezzi ordinari, sono per l’appunto irraggiungibili la stessa Cevio ed ogni altra località a monte, mentre è ancora possibile il transito – che viene regolato con presenza di addetti – lungo la passerella pedonale, rimasta intatta. La dimensione dell’accaduto è del resto nelle cifre: nel volgere di poche ore, sulla Media e sull’Alta ValleMaggia si sono abbattute piogge sino ad oltre 200 millimetri per metro quadrato; alle ore 1.20, la portata della Maggia a Cevio frazione Bignasco è risultata pari a 719 metri cubici il secondo, quasi 100 volte il minimo delle 24 ore (7.3 metri cubici il secondo), ed a quel momento la centralina di controllo ha smesso di trasmettere dati per un guasto, mentre all’idrometro di Locarno quartiere Solduno è stato registrato un massimo di 1’803 metri cubici il secondo nel corso della notte, con successivo calo a 473 metri cubici il secondo (misurazione delle ore 8.50) quand’invece nelle 24 ore il minimo si era fissato a 23 metri cubici il secondo.

Distruzione e cadaveri – I resoconti giungono ancora frammentari dalle singole zone, dove primarie sono le esigenze di computo dei residenti e degli ospiti al fine di indirizzare le ricerche di quanti manchino all’appello. A ciò si aggiungono le difficoltà nelle comunicazioni, cause il dissesto e/o la parziale ostruzione di alcune strade secondarie (vari i sorvoli per l’identificazione dei punti critici), e le difficoltà di connessione sulle reti InterNet in coincidenza con vari “black-out” da cui sono interessate anche aree al di fuori della ValleMaggia (qui, dal nucleo di Visletto sino al fondo della valle stessa; in Comune di Verzasca, dalla frazione Sonogno alla frazione Brione Verzasca; in Comune di Onsernone, nell’intera Valle di Vergeletto; in Comune di Centovalli, nella frazione Calezzo ed in parte della frazione Intragna). Sull’azione di specialisti della “Rega” (dapprima due – uno dalla base di Locarno-Gambarogno frazione Magadino e l’altro dalla base di Samedan, nel Canton Grigioni – ed ora quattro quelli che continuano a fare la spola in costanti ricognizione ed assistenza), tra la citata zona Fontana e la zona Bosco Mondada in Valle Bavona, l’individuazione ed il recupero dapprima di due e poi di un terzo corpo senza vita: prime evidenze indicano trattarsi di due donne, forse domiciliate nella Svizzera tedesca o forse – e più probabilmente – cittadine germaniche qui per vacanza in una loro seconda casa, a quanto pare, esistenze entrambe frantumate dalla frana in sponda sinistra della Bavona, lungo il corso del Ri di Larechia che scende dal Pizzo di Brünesc; del ritrovamento della terza persona, anch’ella investita dai detriti in smottamento per un volume stimabile in decine di metri cubici, è giunta notizia nel pomeriggio, ed anche in questo caso si tratterebbe di una donna, parimenti o svizzero-tedesca o germanica; l’identificazione formale delle vittime è in corso. Altre 12 persone sono state nel frattempo prelevate ed elitrasportate, sane e salve, fuori dalla zona di pericolo.

Danni, tanti ed in ogni dove – A causa della forza delle acque e delle frane risultano essere state rase al suolo almeno tre abitazioni in territorio comunale di Cevio. Divelta anche la passerella pedonale che da Maggia frazione Aurigeno zona Ronchini portava sul lato opposto del fiume, direzione nucleo Aurigeno; un presidio di forze di polizia è stato imposto sull’intersezione tra Cantonale e strada al servizio dell’istituto scolastico oltre che al centro sportivo del “Tennis club ValleMaggia”. A Maggia, chiuso per ragioni di sicurezza il ponte pedonale che dalla zona del “Croséll” (blocco del centro commerciale, lato a valle della filiale della “Banca Raiffeisen”) permette di raggiungere Moghegno sulla dorsale della strada vecchia per Lodano. Vari “camping” lungo il corso del fiume sono stati fatti sgomberare con interventi susseguitisi per l’intera notte, in una valle flagellata per ore ed ore dalla pioggia e nella quale all’urlo assordante del vento si sono via via aggiunti i rumori degli elicotteri; più persone, anche al di fuori dalle aree più direttamente colpite, sono rimaste sveglie ed in vigile attesa; impressionante, e udito a distanza di vari chilometri in entrambe le direzioni, il clangore dal crollo del ponte a Visletto; per una prima ancorché sommaria soluzione al problema – la cesura del territorio, in una valle geograficamente senza sbocchi viari, è fonte di disagio per residenti e turisti e danno economico per ogni genere di attività economica – sono già stati interpellati gli interlocutori tecnici dell’Esercito. In corso una valutazione sugli altri manufatti ad attraversamento della Maggia (ad esempio il ponte che dalla Cantonale, sulla propaggine meridionale di Maggia in quanto borgo, dà verso le frazioni Moghegno ed Aurigeno. In apparenza nessun problema sia per questa struttura sia per il ponte che costituiva punto di passaggio da Aurigeno a Moghegno, a monte della zona Ciapài e verso la zona Valéscia). Devastato, per contro, il luogo-simbolo dell’hockey vallerano, ovvero la pista di Prato-Sornico su cui fanno perno Hockey club ValleMaggia, un ramo delle giovanili Rivers (realtà consociata tra ValleMaggia, ValleVerzasca ed Ascona) e la storica “Società pattinaggio Lavizzara”; preoccupante, sempre a Prato-Sornico, anche la prima ricognizione sul deposito del Corpo Pompieri Lavizzara.

Dall’isolamento allo sgombero – L’acqua è stata dichiarata non potabile, e dunque sono da seguirsi le ordinarie prescrizioni prima dell’uso, a Cevio, in Val Rovana, in Valle Bavona ed in Valle Lavizzara; idem dicasi in parte del Comune di Maggia, dove a causa di problemi al sistema di approvvigionamento il divieto di utilizzo senza precauzioni è imposto in frazione Aurigeno ed in località Ronchini di Aurigeno. Per quanto riguarda il Comune di Lavizzara, allerta di grado elevato sul Piano di Peccia, luogo in cui tra l’altro erano rimasti bloccati circa 300 fra i partecipanti – atleti, personale di servizio e pubblico – al tradizionale torneo di calcio che si sarebbe concluso oggi; fonti della Polcantonale indicano che nessuno ha subito conseguenze e che tutti sono stati infine riportati a valle con gli elicotteri, così come non vi sarebbero feriti in frazione Mogno, dove circa 70 tra educatori e ragazzi stavano svolgendo le attività di una colonia climatica estiva (entrambi gli sgomberi sono stati condotti a tappe, l’uno completato in prima serata e l’altro già ultimato intorno alle ore 14.30, a Maggia frazione Moghegno la piattaforma individuata come punto terminale di raccolta e di assistenza). Resta l’allarme in frazione Prato-Sornico per possibili fenomeni alluvionali, constando in questo caso la raccomandazione a tenersi lontani dalle zone prossime ai corsi d’acqua e, se possibile, a mettersi in condizioni di primaria sicurezza. Un cenno ai servizi di trasporto pubblico: la linea numero 315 Fart, con ordinaria destinazione a Cevio frazione Cavergno, è regolarmente attiva da Locarno sino alla fermata di Maggia frazione Riveo (palina Riveo paese); gli accessi veicolari – mezzi privati – alla ValleMaggia da sud vengono limitati ai domiciliati ed agli ospiti, purché in possesso di idonea attestazione del soggiorno, con posto di blocco della Polcantonale già appena oltre il passaggio ferroviario della “Centovallina” in località Ponte Brolla, di fatto a ridosso della strada di accesso alla località Vattagne, sul confine tra Locarno e Terre di Pedemonte. Le condizioni meteo restano incerte.

Aggiornamenti in continua – Operativo sin dal cuore della notte uno Stato maggiore regionale di condotta per il coordinamento degli enti di primo intervento; agli abitanti viene chiesto di non recarsi nelle località colpite e di ridurre al minimo gli spostamenti in modo da non intralciare l’opera dei soccorritori. Un primo resoconto attendibile e con ragionevole copertura dell’intero territorio colpito è giunto poco prima di mezzogiorno dall’“infopoint” organizzato a cura dei vertici della Polcantonale al “Centro istruzione regionale” della Protezione civile in piazza Castello a Locarno; notizie purtroppo ancora non conclusive dal secondo incontro, durante il quale sono state almeno fornite informazioni circa le attività condotte dagli operatori degli enti di primo intervento (a parlare Antonio Ciocco per la Polcantonale, Federico Chiesa per la Sezione militare-protezione popolazione e Stefano Daverio nel ruolo di geologo cantonale; oltre ai quattro elicotteri della “Rega”, sul campo risultano una ventina di effettivi dei Pompieri e 15 pattuglie delle varie Polizie oltre a 17 figure professionali – due in appoggio a Maggia frazione Aurigeno e 15 in appoggio a Cevio – del servizio “144”). Attivato un centralino di emergenza (numero 0840.112117) con linea funzionale alla raccolta di informazioni da parenti o amici di persone che possano trovarsi nelle zone colpite dal maltempo, obiettivo il fornire notizie utili, e di prima mano, a quanti stanno svolgendo ricerche; vale pertanto la raccomandazione a non sovraccaricare i centralino stesso per richieste generiche sull’accaduto, e lo stesso dicasi per i numeri di riferimento generale alla “Centrale comune di allarme” ed agli enti di primo soccorso. Al servizio delle persone temporaneamente fatte esfiltrare dalle zone di pericolo sono stati posti vari ambienti comunitari, dall’Istituto scolastico in Maggia frazione Aurigeno zona Ronchini al “Centro sportivo nazionale” in Tenero-Contra frazione Tenero alla Protezione civile in Ascona.

Nella foto GdT, il ponte stradale crollato. Altre immagini sulla nostra pagina “Facebook”.