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Più ricoveri e più cure intensive, il “Coronavirus” non dà tregua al Ticino

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 23.15) A scollinamento compiuto, sul fronte vaccinale, si trova il Ticino in lotta contro la pandemia covidiana: secondo evidenze ufficiali fornite questo pomeriggio con data di ieri luglio, 177’531 sono le persone giunte a fine trattamento (doppia dose), dato pari al 50.5 per cento della popolazione avente diritto; in numeri, quattro giorni sono bastati per aggiungere un 2.4 per cento alle statistiche rilevate appena giovedì 22 luglio; 381’230 le dosi utilizzate con buon esito (sono ovviamente compresi quanti hanno ricevuto soltanto una dose). Da un’evidenza soddisfacente ad una che è l’esatto rovescio della medaglia: nel complesso 76 su tre giorni, ossia nel transito da venerdì all’alba di oggi, i nuovi contagiati dal “Coronavirus”, ergo 5’534 i casi nel contesto della terza fase e 33’723 quelli “ufficiali” dall’inizio della pandemia. Invariato il numero delle vittime, 995, di cui 37 nella terza ondata (l’ultima due mesi or sono). Nessun caso nel sistema delle residenze per anziani, dove dall’inizio della pandemia, e su riscontri che si suppone siano indiscutibilmente rigorosi (l’aggregato da venerdì a domenica è tuttavia contraddetto dall’indicazione secondo cui tali cifre valgono per le “ultime 48 ore”), constano 383 decessi, 1’360 guariti e 1’340 deceduti “per altre cause” in una dimensione da 68 strutture per 4’692 posti-letto.

Di pari passo con l’ascesa nel numero dei contagiati (parametro: periodo sabato 10-domenica 11 luglio, 37 positivi; periodo sabato 17-domenica 18 luglio, 49; periodo sabato 24-domenica 25 luglio, come detto, 76) anche l’incremento sul fronte dei ricoveri: erano 11 le presenze in strutture nosocomiali al precedente riscontro, sono 12 stamane (nessuna notizia disponibile circa l’entità dei movimenti in entrata ed in uscita, ovvero fra nuovi ricoveri e dimissioni); salgono da due a quattro i degenti in reparti di terapia intensiva.

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