Home CRONACA Luci rosse e ricatto con minacce, in Ticino l’estorsione corre sul filo

Luci rosse e ricatto con minacce, in Ticino l’estorsione corre sul filo

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Tirano ad indovinare, ovviamente. Cioè: sparano nel mucchio, con l’allusione e con l’intimidazione, chissà mai che incappino in qualcuno che o ha la coscienza sporca o si spaventa e basta, perché non tutti se la sentono di replicare a muso duro (per dire, con il tono che bisogna tenere con un qualunque fornitore disonesto) o con l’arma dell’ironia (meravigliosa, ma non sempre a disposizione). Lo strumento di pressione, e di aggressione verbale a mezzo telefono? Dai, l’avrete capito: il solito ricattuccio da ambienti a luci rosse, guarda che sappiamo che arrivi tardi a casa non per via degli straordinari ma a causa della sosta in un certo posticino dove ti incontri con Luana la Rossa, guarda che l’ultima volta hai saltato l’appuntamento, guarda che non si fa così bastardo richiamami sùbito e prepara i soldi altrimenti la paghi cara. Gli è che qualcuno richiama, e da quel momento parte la guerra dei nervi.

Della questione, nelle ultime settimane, è stata investita la Polcantonale, ché questo dei tentativi di estorsione su sfondo di chiappe è fenomeno da prendersi con le molle. Facciamo che Mario finisca nel mirino dei delinquenti: contatto per tramite di servizi di messaggeria istantanea o via telefono, numero di chiamata (ma guarda un po’) con prefisso estero, indi tutta la manfrina descritta o una delle varie declinazioni della medesima, corollario la minaccia di raccontare tutto perché, toh, della vittima designata gli estorsori sostengono di conoscere ogni abitudine ed ogni relazione parentale, adesso chiamiamo tua moglie e le raccontiamo dei tuoi giochetti, che ne dici? Dico che potete andare al diavolo e che chiamo la Polizia, è la risposta unica e giusta; ma, come sappiamo, tra i vasi di ferro ci sono vasi di coccio ed i vasi di coccio hanno una singolare propensione al rompersi. Cioè a cedere, a farsi mettere sotto, a non vedere un’immediata via di uscita. Ed a pagare: sembra che le richieste viaggino nell’ordine di varie migliaia di franchi il colpo, un po’ come nelle cybertruffe stile “Abbiamo la prova che frequenti certi siti InterNet”, un po’ insomma come va in simili questioni circa le quali vien sempre da provare ribrezzo per i criminali e da augurare loro ogni peggior sventura. Nel frattempo, qualora ci si trovi per caso nel centro del mirino e non vi è nulla di cui vergognarsi per una simile situazione, le raccomandazioni: prendere nota dei numeri telefonici, bloccarli, avvertire le forze dell’ordine. E, chiaro, niente evasione alle richieste.