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Hockey Nl / Lugano da paradosso: se non tira, vince. Ma poi perde lo stesso

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Prima che a qualcuno venga in mente di gettare la croce su Luca Gianinazzi, 29enne chiamato alla transenna della prima squadra in un momento drammatico (silurati Chris McSorley ed i suoi due assistenti) e muto testimone di due sconfitte di fila cioè compresa quella di stasera, calma e gesso: avantutto perché una squadra di hockey – quale che sia il livello, e qui stiamo parlando di National league – non è smontabile e rimontabile come una costruzione del “Meccano”, e lì dentro gli assetti e gli equilibri erano in qualche modo stati raggiunti, pur dimostrandosi inadeguati e cioè perdenti; in seconda battuta, perché un paio tra gli elementi in organico è sopravvalutato eppure viene sostenuto (leggasi “pompato”, fig.) a calda voce, peccato che il “plus-minus” sia di per sé una condanna. Ciò valga quale premessa per una sconfitta che il Lugano – ma sì, di chi pensavate si dovesse parlare? – ha incassato stasera a domicilio e per mano del FriborgoGottéron, 4-6 il “record” degli ospiti contro un 3-7 dei bianconeri che, in forza del 2-4 incassato alla citus mutus, restano terz’ultimi ma con margini di due sole lunghezze sull’ultima e di una sulla penultima, e dall’altra parte lo scarto si configura oggi in 17 lunghezze. Di-cias-set-te dopo 10 barra 11 turni, fate voi.

Stanti così le cose, si dica anche che il Lugano ha rischiato persino di vincerla, stasera, rimanendo con la testa avanti sino al momento in cui ostinatamente si è rifiutato di cercare la via del goal: primo periodo quattro tiri e secondo periodo cinque tiri, totale nove in 40 minuti, eppure vantaggio per 2-1 (doppietta di Kris Bennett, 9.39 e 33.05; provvisorio 1-1 da Davis Desharnais, 23.50) nonostante proprio nella frazione centrale un coraggioso Niklas Schlegel si sia trovato sotto assedio ed abbia salvato la gabbia per 24 volte su 25. Alla svolta, però, malanni soliti: tre goal presi in cadenzamento, pareggio al 48.00 da Janne Kuokkanen, sorpasso al 53.32 da Ryan Gunderson, sigillo al 58.32 da Sandro Schmid a porta vuota. Dice qui, la statistica, che nel periodo finale il Lugano ha prodotto 13 tiri contro otto; se questo non è paradosso… Giù il sipario; prima dell’epitaffio, tuttavia, si incominci a prendere in considerazione l’opportunità di una revisione al motore.

I risultati – Berna-ServetteGinevra 6-5 (al supplementare; Cody Goloubef risolutore al 63.13); Lugano-FriborgoGottéron 2-4; Kloten-Scl Tigers 3-2 (decisivo l’assist del ticinese Matteo Nodari); RapperswilJona Lakers-Davos 3-2 (ai rigori; da Leandro Profico il primo vantaggio dei sangallesi); Losanna-Ajoie 6-2 (serata non felice per Damiano Ciaccio, rilevato in corso d’opera da Tim Wolf davanti alla gabbia dei giurassiani).

La classifica – ServetteGinevra 26 punti; RapperswilJona Lakers 21; AmbrìPiotta 20; Davos 19; Berna 18; BielBienne 16; Zugo, FriborgoGottéron 15; Zsc Lions, Losanna 13; Ajoie 10; Lugano 9; Kloten 8; Scl Tigers 7 (ServetteGinevra, Losanna, Ajoie, Scl Tigers 11 partite disputate; RapperswilJona Lakers, AmbrìPiotta, Davos, Berna, Zugo, FriborgoGottéron, Lugano, Kloten 10; BielBienne nove; Zsc Lions sette).

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