Home POLITICA Comunali 2024 / Bellinzona formula Xerox: solo sussulti, niente sorprese

Comunali 2024 / Bellinzona formula Xerox: solo sussulti, niente sorprese

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Nemmeno s’è dovuto sforzare di alzarsi da sé stesso, Mario Branda, per passare dal ruolo di sindaco a quello di sindaco “ad interim”, e probabile confermato diretto, in quel di Bellinzona: in contesto cristallizzatosi nelle urne delle Comunali 2024, infatti, pare difficile che dalle sponde liberali-radicali (oddio, c’è sempre tempo per le riflessioni e per gli azzardi; legittime le prime, forieri di procelle i secondi) spunti la tentazione di una sfida da ballottaggio. I socialisti da “campo largo”, cioè in associazione con cellula giovanile interna più Partito comunista più gli invariabili Indipendenti, hanno chiuso infatti con un solido 23.93 per cento fulminato da Mario Branda a 9’840 preferenziali e dal socialdemocratico Henrik “Bingo” Bang a quota 5’056; scarto inferiore al sei per cento rispetto al Plr (29.89), che pur avendo perso Simone Gianini per mancata ricandidatura si garantisce i piazzamenti di Fabio Käppeli (7’715), di Renato Bison (7’119) e del neoinnesto Vito Lo Russo (5’864). Dei neocentristi il seggio nel nome di Mattia Lepori (4’344 personali, partito al 15.77 per cento), e qui con un mezzo sgarbo a Silvio Soldini (tre legislature all’attivo, ma soli 4’196 consensi stavolta con ruolo dunque da primo subentrante); posto difeso dai leghisti più udicini al 13.56 per cento, e qui Mauro Minotti – cui non tutti l’hanno resa facile, anche in casa, nell’ultimo quadriennio – ha risolto la sfida a proprio vantaggio con 4’211 voti raccolti.

Niente gloria, invece, per altre compagini ambiziose ma al più ancoratesi attorno al quattro per cento (Mps-Indipendenti, 4.20; “Il noce”, 3.70; “Verdi del Ticino-Forum alternativo-Indipendenti”, 4.10; “Avanti con Ticino e lavoro”, 3.97; sotto l’uno per cento, invece, la formazione “HelvEthica”. Nota a margine: al 27.65 per cento le schede senza intestazione. In immagine, Mario Branda.