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Hockey / È morto Dave Gardner, diede gloria (e spettacolo) all’Ambrì

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Con lui, l’AmbrìPiotta visse tre stagioni memorabili; memorabili, sì, perché nel cassetto dei ricordi stanno sia le promozioni (1981-1982, in questo caso) sia le relegazioni (annata agonistica successiva). Fu in ogni caso un meraviglioso testimone del disco su ghiaccio che alle nostre latitudini incominciava a diventare hockey, così come negli stessi tempi la palla al cesto si evolveva rapidamente in basket: dalla sua parte c’erano esperienza, “curriculum” e qualità. Fu: perché all’età di nemmeno 71 anni è deceduto nelle scorse ore Dave Gardner, anagraficamente David Calvin Gardner, ruolo centro, sei piedi l’altezza per 84 chilogrammi nel tempo della miglior forma, canadese di Toronto, già prima scelta (ottava chiamata assoluta alla “draft” Nhl) nel 1972 da parte degli “scout” di Montreal Canadiens. Il decesso, come riferito dal fratello Paul Gardner in un “post” sulle reti sociali, è da attribuirsi a complicanze dell’infezione del sangue contro cui l’ex-agonista stava combattendo da tempo.

Dave Gardner, tra l’altro padre dell’ora 44enne Ryan Gardner di doppio passaporto svizzero e canadese (ultimo anno di giovanili in maglia Ambrì, indi lunga carriera elvetica tra Ambrì, Lugano a due riprese, Losanna, Sierre, Zsc Lions, Berna e FriborgoGottéron), era giunto ai massimi livelli “pro” accompagnato da fama stratosferica (154 e 153 punti nei due campionati di Oha con i Toronto Marlboros; a Montreal ingresso non facile, tanto che il primo anno nel mondo degli “adulti” fu speso in prevalenza nella Ahl e nel corso del secondo ebbe luogo il passaggio ai Saint Louis Blues; da qui agli allora California Golden Seals eredi dei San Francisco Seals e destinati a trasformarsi in Cleveland Barons; Nhl qui sino al torneo 1977-1978, al termine del quale i Cleveland Barons si fusero con i Minnesota North Stars e Dave Gardner slittò verso Ahl e Chl, in due stagioni ben cinque squadre ed anzi sei, considerandosi un ultimo e breve giro di danza in Nhl con i Philadelphia Flyers; in totale, 75 goal e 115 assist in 350 partite, motivi di rammarico l’essersi trovato in squadre mai competitive per il titolo e mai in grado di accedere al “play-off”. Poi il salto in Svizzera: per la cadetteria, un uragano (51 più 56 in 37 partite nel 1980-1981, linea con Cesare Zamberlani e Fiorenzo Panzera; 47 più 41 in 38 partite nel 1981-1982; occhio, erano tempi in cui l’assist era concesso alle statistiche solo quando di assist davvero si trattava); in Lna, nel 1982-1983, un 36 più 22 in 36 presenze non bastò per salvare la squadra dalla retrocessione. Infine, cinque campionati con il Visp tra Lnb e Prima lega (al tempo terza serie nazionale, qui per due tornei anche come allenatore); il ritiro a 36 anni.

Pur da ex-giocatore, Dave Gardner era rimasto legatissimo all’ambiente dell’hockey, avendo ereditato la passione dal padre Calvin (757 partite con 409 punti in 12 stagioni di Nhl, altri 226 incontri con 225 punti in tre stagioni di Ahl, agli esordi 73 punti in 40 presenze con i New York Rovers della Eahl, sul finire della carriera anche un’annata con 93 punti in 65 partite nelle file dei Kingston Frontenacs dell’effimera Ephl). Professionista anche il fratello minore Paul Gardner, oggi 67enne, anch’egli frantumatore di gabbie altrui in Ohl con gli Oshawa Generals (149 punti in 69 presenze nel 1975-1976, per dire), in pista sino ai 41 anni con 410 punti in 463 partite di Nhl più 435 punti in 268 partite di Ahl, indi notevolissima esperienza da allenatore e da assistente allenatore tra Canada, Usa, Russia, Germania, Regno Unito ed Olanda; esperienze significative tra Ncaa-1 (ciclo completo universitario con i Northern Michigan Wildcats), leghe minori “pro” (Echl e Chl) ed Europa (Germania e Danimarca) ha avuto anche Kevin Gardner, nipote di Dave e di Paul e dunque cugino di Ryan.