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Il caso / Con l’auto della Rsi, al valico di Dirinella per il “tax free”

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Dirinella e la spesa in Italia costarono tanticchia, in immagine, alla già consigliera federale Doris Leuthard, pizzicata dal “Giornale del Ticino” a far la spesa al supermerato “Unes” in quel dell’odierno Comune di Maccagno con Pino e Veddasca; tanto di più perché, proprio nelle stesse ore, Johann Schneider-Ammann collega della citata Doris Leuthard picchiava duro, e pubblicamente, sull’importanza di preferire gli acquisti indigeni. Corsi e ricorsi della storia: Enzo Lucibello presidente della “Disti”, cioè degli operatori ticinesi nella grande distribuzione organizzata tra alimentare e non alimentare, parlò giusto oggi di quanto tra i ticinesi, in qualche modo per effetto del maggior contatto diretto durante il periodo acuto della pandemia da “Coronavirus”, sia cresciuta la sensibilità verso il mondo del commercio locale. Più o meno nello stesso momento, un giovanotto sui 30-35 anni ha posteggiato in appositi spazi doganali al valico di Zenna-Dirinella direzione dall’Italia verso la Svizzera, è uscito dall’abitacolo dell’auto su cui aveva viaggiato solin soletto e si è infilato nell’ufficio preposto per far timbrare il regolare “tax free” (scomputo e recupero dell’Iva, per i non addetti) sugli acquisti effettuati in Italia. Dopodiché il soggetto è risalito alla guida della vettura, color bianco, targa Ticino più sei cifre, in bella vista il marchio della Rsi radiotelevisione svizzera (ah, sì, le immagini sono sempre del “Giornale del Ticino”). Se c’è una spiegazione, si ascolta volentieri e con interessata curiosità.