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Domat-Ems, niente più problemi dai detriti dalla Val Parghera

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Mancano solo gli ultimi ritocchi, questione di mesi se non di settimane, in ogni caso su conclusione dei lavori entro dicembre; ma il grosso è fatto e consegnato. Nelle mani delle autorità comunali di Domat-Ems, da ieri, su conferimento da parte dei vertici del Canton Grigioni, le opere di protezione della zona industriale “Paleu sura” dal rischio di colate di detriti provenienti dalla Val Parghera, fenomeno che tra il 2013 ed il 2017 si è proposto con cadenza quasi quotidiana, in particolare a primavera ed in autunno, costringendo i tecnici a trovare via via soluzioni più complesse: “All’inizio – come ricordano da Coira – gli spazi di ritenuta erano assai limitati, il che ha costituito una sfida supplementare; grazie all’ampliamento continuo dei bacini di contenimento provvisori e ad interventi strutturali, ad esempio la realizzazione di un ponte di emergenza e lo svuotamento continuo dei bacini, è stato possibile evitare danni di più ampia portata”. In presenza di un elevato potenziale di pericolo (sull’area, stando a stime attendibili, incombevano materiali per oltre un milione di metri cubici), era necessario quindi un intervento complessivo da finalizzarsi in una zona di scarico dei materiali stessi: da qui l’individuazione dell’area di Plarenga e la definizione di un nuovo sistema di opere di protezione ancorato su quattro punti. In ordine: nuovo bacino di raccolta, con capienza pari a 170’000 metri cubici; canale di deflusso nel Reno; dighe di deviazione all’apice del cono; sbarramenti nell’alveo del torrente. Circa le dimensioni del bacino di deposito, la valutazione è stata conseguente ad alcuni riscontri: a) i carichi annuali risultano compresi in una forchetta fra i 90’000 ed i 260’000 metri cubici; b) il picco dei carichi quotidiani si situa intorno ai 20’000 metri cubici; c) nel comprensorio della Val Parghera sono presenti altri punti dai quali possono staccarsi detriti in colata.

A conti fatti, la soluzione del problema comporterà un investimento complessivo nell’ordine di circa 26 milioni di franchi, considerandosi da una parte i sette milioni di franchi investiti durante la fase “acuta” di intervento e per la realizzazione del ponte di emergenza nel 2013 e, dall’altra, i 19 milioni di franchi spesi per la gestione e per lo smaltimento delle colate detritiche dal 2013 ad oggi, oltre che per la realizzazione del sistema di opere di protezione. Nella cifra di 26 milioni di franchi sono compresi anche gli interventi da qui a dicembre 2019; rispetto al preventivo emergerà dunque un risparmio nell’ordine di quasi sette milioni di franchi. Nella foto, l’area interessata; altre immagini sulla nostra pagina “Facebook”.