Home CRONACA Truffe, ultima frontiera: adesso ci telefonano anche i falsi poliziotti

Truffe, ultima frontiera: adesso ci telefonano anche i falsi poliziotti

242
0

Che fa un normale cittadino se riceve la telefonata di un poliziotto? Risponde, ascolta, ed ovviamente fornisce informazioni su richiesta; in sostanza, se non ha nulla da nascondere, il normale cittadino si dimostra collaborativo. Ottimo atteggiamento se non fosse che, dall’altra parte del filo, chi dice di essere poliziotto potrebbe anche non esserlo: fatto riscontrato in Ticino, e fresco fresco soprattutto nel Locarnese, come i vertici della Polcantonale spiegano stamane in una nota-stampa; vittime designate dei tentativi di truffa – perché di truffe costruite ed orchestrate stiamo parlando – sono per solito le persone in età avanzata. Solite tecniche di persuasione, incutere timore e rassicurare, far emergere un dubbio e fornire una soluzione: comunque sia, primo obiettivo è il carpire l’altrui fiducia, secondo traguardo è l’împossessarsi di beni e denaro. Il che rientra in un piano assai strutturato: l’anziano presumibilmente germanofono per via del cognome, ad esempio, viene raggiunto da una voce che parla in tedesco, e la chiamata ha luogo – figurarsi – per mettere sull’avviso circa uno o più furti avvenuti nella zona; in ultimo, l’anziano viene messo sotto pressione con l’invito a raccogliere ori e denaro e gioielli in un solo luogo, ed a nasconderli, meglio ancora a sotterrarli in giardino sino a che il pericolo sia svanito. Non manca una versione “alternativa”, con l’invito a correre in banca per ritirare il denaro dal momento che, ecco, forse e senza forse bisogna dubitare dell’onestà del direttore della filiale o di qualche suo collaboratore.

Di vero, in tutta la storia, c’è solo la volontà di piazzare il colpo e di involarsi. Sulle pagine InterNet della Polcantonale l’elenco delle raccomandazioni, che qui sinteticamente riportiamo in un verbo: diffidare. Quanto alla facoltà di reazione, non potendosi prendere a calci un truffatore che non è fisicamente presente, doppia chiave: interrompere la conversazione e chiamare il “117”.