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Hockey Nl / “Derby” sul filo: l’Ambrì ci prova, il Lugano ci riesce

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Fatto salvo il sussulto emozionale per una sacrosanta rissa da penalità per 46 minuti su due soli soggetti, ed a quel punto mancavano 35 secondi all’ultimo tè, ci si stava annoiando alquantino, stasera, nell’attesa d’una svolta qualsivoglia al primo “derby” ticinese dell’hockey maggiore; e capiamoci, non è che sino a tal momento dall’una e dall’altra parte fossero mancate le idee, peccato che le idee vivessero sull’estemporaneità e sul guizzo del singolo; e capiamoci ancora, non è che sino a tal momento dall’una e dall’altra parte fosse venuto meno il sacro fuoco di Achille, ma pareva un po’ la partita che si gioca alla “Playstation”, belle giocate teleguidate e dominio di ogni difensore su ogni attaccante. Poi, bum-bum combinato tra Matteo Nodari (serve o non serve, gente, il veterano cavallo di ritorno? Fate voi: due partite, due assist) e Daniel Carr (ancora a tabellino dopo la doppietta personale nell’esordio) e Markobello come lo chiamano ormai dalle parti della “Resega”, et voilà, Mark Arcobello a sbloccare e tutto il Lugano a seguire.

Quel che stia per venire avrete già compreso: sotto le volte della futura ex-“Valascia” passeranno i bianconeri, 3-0 addirittura con gli apporti di Dario Bürgler (54.51, in “power-play”, attaccante già a quota due) e di Mikkel Boedker (59.15, numero a porta vuota e direttamente da distanza spalti con bastone prelevato al volo dalle mani del difensore Bernd Wolf: avrebbe segnato anche con una stecca da biliardo, il danese). E qui, al di là del risultato, due o tre cosucce brillano e ridondano di luce: a) Niklas Schlegel, per dimensione fisica, è tutt’altro che una copia di Ben Bishop o di Mikko Koskinen ed anzi fa venire semmai in mente Jorma Valtonen che giocò sino a 41 anni e tirava fuori dalla gabbia financo i dischi immaginari; ebbene, Niklas Schlegel si sta giocando alla grandissima un’opportunità qual è quella di star titolare davanti alla porta del Lugano, due “shut-out” nello spazio di 120 minuti; b) per contro, l’AmbrìPiotta non segna mai, 64 tiri in due incontri e nulla; passi per la prolungata assenza dell’attaccante Julius Nättinen invocato come il Messia, ma lo zero in quella casella è foriero di soli disastri; c) un dubbio si pone sugli assetti in casa biancoblù, soprattutto per le situazioni (sporadiche, ma accidenti, sempre quando si stava guardando proprio da quella parte…) di affastellamento dei giocatori sulla medesima corsia; d) vista per contro, e da entrambe le parti, un’attitudine ad inventare qualcosa sul perimetro di quadrangolo o addirittura di pentagono in attacco; apprezzamento e rispetto.

I risultati – AmbrìPiotta-Lugano 0-3; BielBienne-Losanna 6-0; ServetteGinevra-Davos 5-2; RapperswilJona Lakers-Zugo 2-3; Zsc Lions-FriborgoGottéron 5-2.

La classifica – Lugano 6 punti; BielBienne, ServetteGinevra, Berna, Zugo, Zsc Lions, FriborgoGottéron, Losanna 3; Davos, Scl Tigers, RapperswilJona Lakers 0 (Lugano, Zsc Lions, FriborgoGottéron, Losanna, RapperswilJona Lakers, AmbrìPiotta una partita in più).

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