Home SPORT È morto Sergio Dell’Acqua, trasformò la palla al cesto in basket moderno

È morto Sergio Dell’Acqua, trasformò la palla al cesto in basket moderno

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Rimarrà nella storia come l’agonista che in Ticino, e forse come nessun altro in Svizzera, da agonista portò la palla al cesto verso la dignità di pallacanestro prima e di basket poi. Avrebbe compiuto 86 anni il 16 luglio, Sergio Dell’Acqua, la cui ultima fiammella si è spenta alle ore 17.30 di oggi; perdita dolorosa per una famiglia-dinastia tra l’altro notissima (sulle orme di “Seo” si mosse anche il figlio Ivano; i due si ritrovarono da compagni sul “parquet”) e per il mondo dello sport di cui l’ora scomparso fu ambasciatore a vari livelli. Impressionante il “palmarès”: esordio a 16 anni, 29 presenze con la Nazionale rossocrociata fra il 1956 – esordio a Sierre, avversaria l’Austria – ed il 1963, tre campionati nazionali (consecutivi dal 1975 al 1977), tre edizioni della Coppa Svizzera (1958, 1974, 1975), 700 presenze con la Federale Lugano che fu sua unica squadra di “club”, per cinque volte miglior marcatore del massimo torneo elvetico (primato personale: 54 punti in un incontro con il Losanna; peculiarità, il tiro a mortaio dal petto. Ma fu anche un signor difensore; in una memorabile amichevole del settembre 1974 contro Varese, che in quell’estate aveva lasciato partire Manuel Raga proprio in direzione Federale e che di lì a pochi mesi avrebbe conquistato la Coppa Campioni nella finale di Anversa contro il Real Madrid, Sergio Dell’Acqua rese dura la vita a Charlie “Sax” Yelverton, neoarrivato nelle file avversarie).

Ancora giovanissimo, con cortese fermezza benché si parlasse già di un ingaggio economicamente interessante, Sergio Dell’Acqua declinò un’offerta per trasferirsi a giocare in Italia dove aveva già militato – guarda caso, proprio a Varese – Ruggero “Geo” Balmelli, concittadino luganese ancorché originario di Paradiso. Carriera conclusa ufficialmente nel 1977, per quanto molti ragazzi e… non ragazzi abbiano avuto modo di confrontarsi con Sergio Dell’Acqua – e con i suoi curatissimi basettoni, un marchio di fabbrica e di cura personale – sia in palestra sia sui campetti ancora per parecchi anni; formidabile lo spirito agonistico, espresso anche sui campi di calcio, ad esempio, con la maglia del Savosa; nel 1990 un doppio trionfo con i Seniores in Coppa Ticino ed in Coppa Svizzera; numerosi i cartellini timbrati, anche in tempi successivi, a livelli tra Seconda lega e Terza lega, sempre in area geografica sottocenerina. Le esequie avranno luogo martedì 14 marzo, alle ore 11.00, al cimitero di Lugano.