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Trema il Preventivo del Cantone. E sugli utili dalla Bns evitiamo di far conto

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Non si piange ma nemmeno s’ha da sorridere, tanto di più dovendosi considerare (e lo afferma il “Piano finanziario della gestione corrente” per il periodo 2024-2026) un tendenziale peggioramento della situazione finanziaria, peggioramento “da correggersi” come premurosamente precisano fonti di Palazzo delle Orsoline. Approvato oggi in sede di Consiglio di Stato, nel segno di un disavanzo di esercizio da 79.5 milioni di franchi, il Preventivo 2023 del Canton Ticino, con autofinanziamento al 44 per cento e che si traduce in 129.2 milioni di franchi. Considerato un onere netto per investimenti pari a 293.6 milioni di franchi, il disavanzo totale ammonterà nel 2023 a 164.4 milioni di franchi, sicché il debito pubblico a fine 2023 potrebbe situarsi oltre i 2.5 miliardi di franchi mentre il saldo negativo del capitale proprio, tenutosi conto dei dati preconsuntivi 2022, potrebbe raggiungere quota 243 milioni di franchi. In crescita la spesa: più 1.6 per cento rispetto al Preventivo 2022, per 66.1 milioni di franchi, e ciò soprattutto in séguito all’incremento delle spese per personale, trasferimento (ad incidere in particolare le aree sanità e scuola), beni e servizi (e qui pesano i maggiori costi dell’energia). Sull’aumento della spesa per il personale incide in modo particolare l’inserimento di un importo (20.5 milioni di franchi, la cifra effettiva sarà da determinarsi ad avvenuta pubblicazione del tasso di inflazione) per l’adeguamento dei salari dei dipendenti cantonali.

Consta dall’altra parte un incremento (più tre per cento rispetto a quanto fissato nel Preventivo 2022) dei ricavi in misura di 121.5 milioni di franchi. Aleatoria e – detto con totale sincerità – in mostruosa sovrastima, ma adottata sulla falsariga di quanto incluso nel Preventivo 2022, la quota sull’utile della “Banca nazionale svizzera” per 137 milioni di franchi. Prossimo obiettivo dichiarato: elaborare un Preventivo 2024 in cui il disavanzo massimo si situi a 40 milioni di franchi, mentre il Preventivo 2025 dovrebbe condurre al pareggio dei conti. Discorso del “poi”, tuttavia; a preoccupare è già il “durante”.