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Hockey / Si ritira Chris Bourque. A Lugano fu bravino ma capitò male

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A Lugano, dove giunse in un campionato tribolatissimo e nel quale i tifosi ticinesi sembravano tutti fratelli tanto si commiseravano a vicenda per le disgrazie in serie (i bianconeri finirono al 10.o posto e furono costretti ad una “sweep” da 4-0 sui RapperswilJona Lakers nel “play-out”; l’AmbrìPiotta fu addirittura costretto al “barrage” per la salvezza contro il Visp), egli segnò e produsse assist ma non bastò, chiudendo con 38 punti (15 più 23) in 41 partite. Tra i… meno scarsi di quel torneo in massima serie, ad ogni modo, si rivelò Christopher “Chris” Bourque, doppio passaporto canadese e statunitense, 172 centimetri per 79 chilogrammi proiettati all’ala; è lo stesso Chris Bourque che si chiama oggi fuori dal disco su ghiaccio professionistico con il ritiro ufficiale dalle competizioni all’età di 36 anni e tre mesi ossia dopo 17 campionati effettivi tra i professionisti, da lui frequentati già a partire dalla maggiore età stante la chiamata già al secondo giro della “draft” Nhl nel 2004 – numero 33 assoluto – da parte degli “scout” dei Washington Capitals, di fatto con il salto ai massimi livelli dopo un solo anno accademico (ma sugli “standard” di vertice della Ncaa-1, con i Terriers della Boston university).

In carriera, 51 partite di Nhl (due goal più sei assist) tra Washington Capitals, Pittsburgh Penguins e Boston Bruins, e per contro ben 942 incontri in Ahl (286 goal più 578 assist) tra Portland Pirates, Hershey Bears, Providence Bruins, Hartford Wolfpack e Bridgeport Soundtigers; un paio di fuggevoli esperienze in Khl (Atlant Mytishchi e Bars Kazan) e sempre da lì i balzi in landa rossocrociata (nel 2013-2014, con il BielBienne tutta la seconda parte dell’annata); in ultimo, tre calendari completi in Germania, Monaco dapprima ed Ingolstadt poi. Nel “palmarès”, sei volte in convocazione all’“All star game” del torneo, miglior giocatore nel 2015-2016, miglior produttore (goal più assist, due volte) e miglior uomo-assist (una volta). Il padre, certo, il padre si chiama Raymond “Ray” Bourque ed è stato leggendario nella Nhl con 1’759 punti (da difensore…) in 1’826 partite e con una miriade di “record” individuali; Chris Bourque, tuttavia, potrà sempre dire di aver vinto tre titoli nel suo livello preferito (“Calder cup”, in Ahl) mentre in 21 anni da “pro” Ray Bourque riuscì a conquistare soltanto un titolo (“Stanley cup”, nel 2000-2001)…