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Ticino, stretta anti-Covid19. 33 i contagiati, le scuole restano aperte

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 20.56) Se il male aggredisce, aggredisci il male: è la linea di condotta del Governo ticinese, ed a ribadirlo – non in questi termini, ma il succo sta qui – è stato oggi Christian Vitta, presidente del Consiglio di Stato, ad avviso del quale la situazione determinata dalla diffusione del “Coronavirus” alias Covid-19 resta e si conferma “seria”, come da rilevazione statistica di giornata ovvero essendo passato da 19 a 33 (tra di loro, due persone ospiti di una struttura residenziale per anziani con sede in Chiasso; disposti accertamenti sull’intero complesso) il numero dei contagiati su suolo cantonale. Apprezzamento è stato espresso per l’impegno e per il senso di responsabilità manifestati dai singoli organizzatori di eventi, molti dei quali annullati o rinviati a nuova data nell’attesa di eventuali altre disposizioni. Disposizioni che nel frattempo si concretizzano in un altro giro di vite, come da sintesi seguente.

Manifestazioni – Con decorrenza da domani, sabato 7 marzo, e sino a tutta domenica 15 marzo, niente eventi pubblici e privati in cui sia prevista la presenza di oltre 150 persone, compresi coloro che non fanno parte del pubblico ovvero attori, musicisti, intrattenitori, membri dell’organizzazione e membri dello “staff”. Alle persone facenti parte dei cosiddetti “gruppi vulnerabili” (anziani e portatori di patologie in particolare) viene raccomandata “particolare prudenza” nella partecipazione ad eventi di ogni genere. Per informazioni, aggiornamenti e richieste di spiegazione vale sempre l’indirizzo “e-mail” covid@polca.ti.ch. Dal provvedimento sono esclusi i vettori (treni ed altri sistemi di trasporto pubblico) e gli istituti scolastici.

Ospedali ed altre strutture – Limitazioni vincolanti, sempre a partire dalle ore 0.01 di domani, sono state imposte dal medico cantonale con riferimento, in particolare, alle visite ai pazienti ed agli ospiti delle strutture sociosanitarie, con sbarramento indistinto ovvero valido – senza eccezione – per strutture ospedaliere acute, case per anziani, istituti per invalidi, cliniche di riabilitazione e cliniche psichiatriche. Nell’ordine:

  • non possono accedere persone che manifestino sintomi febbrili e/o tosse e/o raffreddore (in àmbito Eoc viene precisato “anche mal di gola ed altri disturbi respiratori acuti);
  • non possono accedere i minori di 16 anni;
  • la fascia temporale di visita viene limitata a due ore il giorno nelle strutture ospedaliere acute (in àmbito Eoc, dalle ore 16.00 alle ore 18.00) ed alle case per anziani ed a quattro ore il giorno nel caso di istituti per invalidi, cliniche psichiatriche e cliniche di riabilitazione;
  • le visite sono consentite solo nelle camere dei pazienti (vietato l’utilizzo degli spazi comuni – mense, bar, corridoi, vani di raccordo, et cetera – per gli incontri, così come la sosta in tali ambienti prima della visita e dopo la visita), e la durata di visita per singolo paziente è limitata a 30 minuti, con estensione a 60 minuti nel caso degli istituti per invalidi, delle cliniche psichiatriche e delle cliniche di riabilitazione
  • ridotta a due persone esterne per ciascuna visita e per ciascun paziente la facoltà massima di accesso contemporaneo; in ogni caso, nelle camere doppie saranno ammessi solo due visitatori ogni volta;
  • lo stato di salute dei visitatori e gli orari di ingresso e di uscita dei medesimi verranno registrati a cura delle singole direzioni sanitarie;
  • chi acceda ad un nosocomio Eoc per visite ambulatoriali e presentino sintomi quali tosse, raffreddore, mal di gola, sintomi febbrili ed altri disturbi respiratori acuti è tenuto ad informare il personale addetto ai controlli circa lo stato dell’arte; chi si sia prenotato per la visita ambulatoriale avrà facoltà di farsi accompagnare da una sola persona.

Servizi di assistenza – Disposizioni specifiche sono state nel frattempo prodotte ed indirizzate anche ai gestori dei servizi di assistenza e di cura a domicilio oltre che ai responsabili dei centri diurni e dei centri educativi per minorenni.

Chiese – Per quanto riguarda le istituzioni religiose cattoliche, vedasi quanto figura nella lettera inviata oggi da monsignor Valerio Lazzeri, vescovo di Lugano, quali “nuove disposizioni nell’àmbito della Diocesi” (sul “Giornale del Ticino”, sezione “Spiritualità”.

Esercito pronto al supporto – In via precauzionale, e qualora si manifestino necessità specifiche, da Berna giunge la disponibilità al dispiegamento del servizio di appoggio dell’Esercito. La responsabilità dell’impiego è pertinente alle autorità civili ed è al momento limitato ad un periodo di tre settimane (in caso di protrazione delle esigenze, all’Assemblea federale sarà sottoposto un apposito messaggio). Al momento, per quanto riguarda il Canton Ticino, vengono messe a disposizione due ambulanze.