Home SPETTACOLI Ascona, al “San Materno” la potenza evocativa del “Lackballet”

Ascona, al “San Materno” la potenza evocativa del “Lackballet”

442
0

Cinque danzatori in scena per rappresentare immagini, e quindi un vero e proprio balletto di pittura, sull’onda portante di musica elettronica e video: tale l’originalissima reinterpretazione del “Lackballet” che Jörg Udo Lensing, in qualità di regista e di compositore, si appresta a portare al “Teatro san Materno” di Ascona con il “Theater der Klänge” di Düsseldorf. Che cosa sia il “Lackballet” è presto detto: nel 1942, dunque in piena Seconda guerra mondiale e nel cuore della Germania nazistificata (il luogo: Wuppertal, odierna Renania settentrionale-Vesfalia), il chimico ed imprenditore Kurt Herberts organizza una sorta di “atelier” segreto nel quale trovano spazio artisti messi al bando in quanto portatori di cultura “degenerata”. In questo “Lacklabor” trova spazio anche Oskar Schlemmer, reduce dai successi del “Bauhaus” cui aveva aderito sin dai primi anni; Oskar Schlemmer, che inventa il balletto di pittura e che purtroppo riuscirà a presentare tale opera fantasmagorica in una sola occasione, venendo a mancare già nell’aprile 1943. Ad Ascona, sabato 16 novembre (ore 20.30) e domenica 17 novembre (ore 17.00) e tra l’altro quale evento celebrativvo dei 100 anni del “Bauhaus”, ecco dunque “Das Lackballet” in modalità contemporanea ma restando ferma l’impronta dell’autore, ovvero l’utilizzo del materiale e della forza cromatica della lacca. Coreografia di Jacqueline Fischer, video realizzato da Yoann Trellu, figure in plastica dalle mani di Christian Forsen, costumi realizzati da Caterina Di Fiore, direzione artistica di Lamprini Antoniou. In immagine, un momento dello spettacolo.