Home CONFINE Svizzera la targa, italiano il maniaco, tre le “imprese”: fine della corsa

Svizzera la targa, italiano il maniaco, tre le “imprese”: fine della corsa

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A fine corsa, ed è probabile che si guarderà bene dal dare nuovamente sfogo alle sue pulsioni sessuali, il 53enne – cittadino italiano, domicilio (purtroppo) al di qua del confine – individuato da effettivi dei Carabinieri di Luino (provincia di Varese) dopo lunga e meticolosa indagine legata a tre episodi che, per quanto distinti, hanno come denominatore comune l’essere atti caratterizzati dalla violazione dell’altrui sensibilità. Materia, è vero, quasi del tutto depenalizzata in Italia da cinque anni a questa parte, ma ovvio oggetto di attenzione da parte delle forze dell’ordine vigendo chiare restrizioni per ciò che possa risultare offensivo della pubblica decenza; sicché le ricerche erano scattate dopo il primo caso, a maggio (parcheggio del centro commerciale a Cocquio-Trevisago, una 68enne la vittima designata delle “attenzioni”), e si erano intensificate sulla replica dei medesimi comportamenti nella stessa sede, alcune settimane più tardi, davanti ad una 30enne che tra l’altro rischiò di essere investita dalla “Bmw” del 53enne in fuga sulla reazione veemente (l’urlare è sempre un deterrente, vero?) della giovane; in luglio, invece, teatro dell’esibizione molesta fu la superficie all’esterno dell’ipermercato “Carrefour” di via Flavio Fornara a Luino, una 50enne la destinataria del messaggio erotico.

Determinanti sia le descrizioni fornite dalle donne sia la rilevazione dell’auto del maniaco in filmati di videosorveglianza; ad indizi convergenti, tutto risolto. Con sanzione amministrativa pecuniaria applicata al massimo consentito, ergo 10’000 euro netti per ciascun episodio, totale 30’000 euro e via. Come si suol dire, a futura memoria, ed a presente obbligo “in solido”