Home CRONACA Mendrisio, fuga dopo il furto. Presi entrambi a Malpensa

Mendrisio, fuga dopo il furto. Presi entrambi a Malpensa

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90 per cento di programmazione e 10 per cento di improvvisazione fanno un buon piano; più scende la quota di programmazione e più sale quella di improvvisazione, maggiore è l’aleatorietà e minore è la probabilità di successo. Fermi dunque tutti, signore e signori, perché abbiamo già i vincitori del mese di agosto quanto ad improvvisazione che si tramuta in sprovvedutezza: una coppia di 30enni, spagnolo l’uno e cilena l’altra stando ai passaporti, entrambi con residenza all’estero, che dopo furto perpetrato su suolo cantonale hanno tentato di involarsi oltre la frontiera delle frontiere, e quand’erano ormai ad un passo dalla scaletta dell’aereo allo scalo di Malpensa sono stati invece intercettati e fermati e tratti in arresto. Il tutto dopo furto con scasso, fuga con primo veicolo, prosecuzione della fuga con secondo veicolo, e per l’appunto nutrendo amendue l’ambizione di svignarsela nel cielo blu, et cetera. È una sceneggiatura già scritta, questa, ed utile per qualche cineasta che a basso costo voglia montar su una storia a lieto fine solo per le forze dell’ordine e per il titolare dei beni trafugati, beni in effetti tornati a disposizione del legittimo proprietario dopo trasferta a medio raggio. Prima pagina del fumettone: ieri, ore 13.00 all’incirca, posteggio prossimo ad un esercizio pubblico a Mendrisio, spaccata del vetro o forzatura della portiera di un’auto e prelievo indebito di un “personal computer”. Che dite, controvalore sui 500, forse sui 1’000, ma facciamo anche sui 2’000 franchi? Okay. A manifestarsi quali ladri sono per l’appunto i due 30enni, che in meno di un “Oremus amen” si involano direzione confine a bordo di un’auto presa a noleggio in Italia e con targhe italiane. Dal Magnifico borgo a Chiasso-Brogeda, in teoria, sette minuti; ma si mette in mezzo il diavoletto furbetto, nelle forme di un provvidenziale (“ex post”) colpo di scalogna, e difatti la vettura va in “panne” oltre lo svincolo, superata dunque la linea di immissione sulla A2. Il 30enne, per l’appunto, a questa stregua prova ad improvvisare con una variante di esfiltrazione: se non ce la caviamo con mezzi nostri (meglio, della società di noleggio), facciamoci venire a prendere. Dove, di preciso, non si sa, mentre si sa che l’auto guasta viene lasciata al suo destino e che i due ricompaiono all’aeroporto, belli freschi grazie al viaggio a bordo di un “taxi” la cui presenza era stata accertata ed al quale, su indicazione delle forze dell’ordine al di qua del confine ovvero Polcantonale e Polcom Mendrisio, effettivi della Polizia italiana di Stato stavano tenendo gli occhi puntati, magari interrogandosi, a facce dall’espressione rassegnata davanti a cotanta stupidità, sul senso di quella fuga ridicola. Il finale, da copione e financo teatrale: coppia fermata, provate a dire il perché vi stiamo chiedendo di seguirci in un locale riservato, ma quali semplici formalità, ladri siete e come ladri vi arrestiamo. Del “personal computer” si è detto: recupero a danno zero. Da stabilirsi, invece, l’eventuale responsabilità dei due in altri furti con scasso avvenuti in Ticino e nel Varesotto.