Home CRONACA Filo di nota / Il divieto c’è. Lo scalatore dissennato, anche

Filo di nota / Il divieto c’è. Lo scalatore dissennato, anche

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Stanno giustamente per lanciare la campagna “Acque sicure”, e dell’argomento si riferì qui in cronaca, al Dipartimento cantonale istituzioni: perché indigeni, autoctoni, insediati e frequentatori da lunga pezza ben conoscono le insidie dei nostri fiumi, in ispecie quelli vallerani dove roccia si cela sotto pelo d’acqua e letali possono essere le correnti et cetera, mentre troppi turisti sembrano voler ignorare qualunque raccomandazione e poi le ragazze ed i ragazzi del “Salva” e della “Tre valli soccorso” e d’ogni altro servizio di ambulanza sono costretti ad inventarsi il miracolo tenendo gli oli santi in tasca. “Acque sicure” è importante, per quanto i cartelli plurilingue in prossimità delle rive ci appaiano più che sufficienti per mettere sull’avviso i gitanti in cerca di fresco e di emozioni. Ma come la mettiamo – ed il riscontro, anche in corredo iconografico ManBer- “Giornale del Ticino”, è di questo pomeriggio – con gli arrampicatori che al ponte di ferro in Bassa ValleMaggia, corde e moschettoni agganciati ai montanti in ghisa ed acciaio, scalata dal plinto-piattaforma in cemento sino all’asse di transito del ponte medesimo e magari oltre, con tanto di assistenza tecnica da parte degli istruttori o dei capicomitiva, vai a capire? Come la mettiamo con il fatto che lì, a massima evidenza, è esposto il divieto di utilizzare tale ponte per una sorta di “street bouldering” nel contesto delle arrampicate sportive? Ed un controllo, all’occorrenza anche di carattere dissuasivo, non aiuterebbe ad evitare il rischio? Ampia galleria di immagini sulla nostra pagina “Facebook”.