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Calcio / Europa league, Lugano al primo punticino. Ma il goal latita

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Dirà l’ottimista: a) si è vista una buona squadra; b) è arrivato il primo punto; c) di fronte c’era la compagine candidata numero uno al successo nel girone; d) in ragione del pareggio (1-1) tra Malmö e Copenhagen, i giochi nel gruppo B sono ancora aperti. Dirà il pessimista: a) buona squadra è quella che almeno una volta la mette dentro; b) uno 0-0 interno (a San Gallo, perché per questa competizione un Cornaredo non va bene. Già: c’erano ben 1’500 spettatori, stasera, al “Kybunpark”…) è mezza sconfitta; c) il blasone è una cosa, 90 minuti di pallone possono dire altro; d) l’aritmetica sa essere consolatoria quanto la poesia, ma al pari della poesia essa non dà pane. Tutto ciò considerato, agli archivi stasera con uno 0-0 il secondo impegno del Lugano nell’Europa league di calcio 2019-2020, avversaria la Dinamo Kiev che sarà anche onusta di titoli (13 ai tempi dell’Unione Sovietica, 15 in Ucraina) ma in campionato nazionale viaggia al terzo posto con distacco di 10 lunghezze dall’imprendibile Shakhtar Donetsk, non proprio un viatico sufficiente per andare oltre il successo nel gruppo B; e questo forma doppiamente motivo di rammarico per gli uomini di Fabio Celestini, cui due traverse – si sarà sintetici in tabellino e riflessioni – negarono stasera almeno la gioia del goal, soggetto latitante anche con Servette e NeuchâtelXamaxSerrières per restare alle recenti cronache di landa elvetica.

Gli spunti: minuto nove, Carlos Alberto de Souza iúnior, colpo di testa, legno; minuto 86, Mijat Maric, deviazione di testa su palla inattiva, legno. Ospiti pericolosi in almeno tre occasioni; uomo del giorno – e si ripete, non è un fenomeno ma sta migliorando – Noam Baumann portiere, tra l’altro con un intervento quasi prodigioso su botta a colpo sicuro nel finale. Percezione: annunciato come 4-3-3, il modulo 4-3-1-2 adottato non produce effetti tangibili. Bel problema, anche in questioni domestiche, essendoci un campionato in cui al momento è priorità il sopravvivere.

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