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Bellinzona zona Palasio, dagli scavi memorie e vestigia

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Tracce perimetrali di edifici risalenti al tardo Medioevo, muri di contenimento del torrente (il cui alveo si trovava a monte degli insediamenti abitativi, e dunque li minacciava), resti di materiali edilizi in cotto, frammenti di maiolica policroma e di ceramica invetriata; e li si conosceva. In aggiunta, ora, vestigia di un portale (con architrave “affiancata”) che inducono ad ipotizzare l’avvenuto ritrovamento di porzione del palazzo trecentesco che venne distrutto da un rogo ad inizio del secolo decimosesto. Risorse, memorie e sorprese continuano ad affiorare dagli scavi nella zona Palasio a Bellinzona, quartiere Giubiasco, area su cui è in corso la costruzione di due stabili secondo progetto della “Residenza giardini villa Rusconi”; nel corso delle ultime ispezioni, sempre sotto coordinamento di Giorgio Nogara e nel contesto di un progetto dell’Ufficio beni culturali (Servizio archeologia), sono state tra l’altro riportate alla luce alcune sepolture, indicativamente “a riferirsi all’epoca tardoantica”, purtroppo prive di corredi se si fa eccezione per due frammenti di fibula. Nulla che induca ad immaginare asportazioni volontarie o predatorie in tempi successivi, per la verità: elementi acquisiti inducono a credere che tali tombe siano state “travolte ed in parte scoperchiate” da varie alluvioni. La conclusione della prima tappa di ricerche – tema, tra l’altro, oggetto di una conferenza ad inviti in programma per mercoledì – è fissata per l’autunno dell’anno in corso; nel gennaio 2020 l’inizio della seconda fase, prospettiva l’individuazione di altre strutture di epoca precedente quella medievale. In foto, le vestigia dell’antico portale; altre immagini sulla nostra pagina “Facebook”.