Home ECONOMIA Danni collaterali dalla “Federal reserve”, Borsa di Zurigo al ribasso

Danni collaterali dalla “Federal reserve”, Borsa di Zurigo al ribasso

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 23.44) Prudenti, ma di quella prudenza che ha suonato come riluttanza anche soltanto ad ipotizzare di poter prendere decisioni, gli operatori delle Borse europee dall’inizio alla fine della giornata di contrattazioni: da interpretarsi sono infatti non tanto i provvedimenti in fase di adozione negli àmbiti “Federal reserve” statunitense (prossimo un altro incremento dei tassi, nella misura tuttavia di un quarto di punto) quanto – e piuttosto – la traccia della strategia nei mesi a seguire, aspetto questo che si riflette anche in contesto europeo; si tratta cioè di capire se il rischio di recessione nel 2023 (rischio ventilato, suggerito, ad un certo punto dato per sicuro ed ineluttabile) sia da considerarsi scongiurato una volta per tutte e se i burocrati riusciranno ad evadere dalla banalità di un concetto ad alto margine di aleatorietà ossia “Tassi più alti uguale inflazione surgelata”: l’equazione, sino ad ora, resta nel campo del presunto (laddove “presunto” va a coincidere con “inveritiero”), essendo rimasta priva di consenso cioè senza riequilibrio dei mercati.

Pur nell’incertezza, qualcosa si è mosso perché muoversi doveva. Al ribasso lo “Swiss market index”, al saldo soccombente nella misura dello 0.46 per cento ad 11’247.75 punti; di nuovo capofila è “Credit Suisse group Ag”, più 2.06 per cento al prezzo unitario di 2.77 franchi; rimbalzo per “Logitech Sa”, più 1.74 per cento da mera reazione nervosa; “Sika group Ag” (meno 2.73). Nell’allargato, sussultorio il titolo “Medartis holding Ag”, arrivato a strappare un guadagno prossimo alla doppia cifra (più 9.20 per cento) con contrattazioni sospese alle ore 10.00 per turbolenze da eccesso di richiesta, indi ritorno verso la parità e chiusura sotto la linea. Oer spirito di continuità, in spicco ancora la ticinese “Interroll holding Ag”: più 2.20 per cento a 3’025.00 franchi per azione; per quanto il portafoglio-ordini si sia probabilmente ridotto negli ultimi tempi, credibile un prezzo-“target” a 3’400 franchi – a dividendo pagato, ma non è quello (31.00 franchi nel 2022, 27.00 franchi nel 2021) a spostare le montagne – nel medio periodo; si tengano ad ogni modo in agenda le date-chiave, già venerdì 17 marzo la pubblicazione del consuntivo 2022, a metà maggio l’assemblea generale. Deludente invece “Kudelski group Ag”, meno 3.97 da precedente perdita intorno al 10 per cento su mancati obiettivi nell’esercizio ultimo scorso.

Così sulle altre piazze: Dax-40 a Francoforte, più 0.49; Ftse-Mib a Milano, più 0.65; Ftse-100 a Londra, meno 0.29; Cac-40 a Parigi, più 0.25; Ibex-35 a Madrid, più 0.63. Evidenze a New York: Nasdaq, più 0.72; S&P-500, più 0.53; “Dow Jones”, più 0.33. Cambi: 98.92 centesimi di franco per un euro, 93.37 centesimi di franco per un dollaro Usa; in ribasso a 22’282 franchi circa il controvalore teorico del bitcoin.