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Tutela dell’ambiente, 12 milioni di franchi sul piatto per cinque progetti

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Cinque i progetti ordinari, per una posta complessiva da 12’222’086.00 franchi, sul piatto di Palazzo delle Orsoline lato Esecutivo alla voce “crediti” per il finanziamento della sistemazione dei corsi d’acqua, per la premunizione contro i pericoli naturali e per la valorizzazione ambientale. Secondo gli intendimenti dell’autorità politica cantonale, gli interventi sarebbero da avviarsi nella stagione invernale 2024-2025. In ordine:

a) fiume Vedeggio, da Monteceneri quartiere Camignolo, seconda fase (Comuni di Monteceneri, Ponte Capriasca, Mezzovico-Vira, Lamone, Torricella-Taverne, Cadempino, Bedano, Manno, Bioggio, Muzzano ed Agno – Progetto di sistemazione approvato nel 2002; opere in corso dal 2006 sotto egida del “Consorzio di sistemazione-Csv”. Nella seconda fase sono concepiti interventi a mero completamento. Rilevante l’opera di tutela delle acque sotterranee nella zona di protezione dei pozzi di captazione pertinenti alle “Aziende industriali Lugano Sa”; sulla scorta degli approfondimenti svolti è possibile la sistemazione del fiume con preservazione del prelievo dell’acqua di falda ed a condizioni economicamente sostenibili; il materiale di risulta derivante dall’allargamento dell’alveo sarà destinato ad un impiantod i lavorazione per il riutilizzo in sinergia con lavori di conservazione dell’Ufficio federale strade;

b) fiume Ticino (Comune di Riviera) – Primario intervento di manutenzione per la rampa in blocchi sul fiume, opera risalente a circa 40 anni or sono e funzionale alla stabilizzazione dell’alveo che, in forza dell’estrazione di materiale alluvionale che per anni è stata svolta nel tratto a valle, è sottoposto a continua erosione. Accade ora che, proprio in ragione sia della sua struttura a blocchi compatti sia dell’elevata pendenza, la rampa – così gli esperti consultati nella fase di studio – costituisca un ostacolo alla libera migrazione per la maggior parte delle specie acquatiche ospiti del fiume; da qui una rivalutazione del tema ambientale, obiettivo il ripristino delle connessioni e con particolare riguardo alla popolazione di temoli, specie faro. In programma anche interventi secondari al fine di migliorare la sicurezza idraulica e di eliminare i “deficit” ecologici;

c) riale Ponteggia (Comune di Cadempino) – Progetto concepito a riduzione del rischio di alluvionamento della zona artigianale e della zona residenziale. Lavori ipotizzati: nuova vasca di laminazione per le piene, nuova camera di blocco dei materiali a monte della Cantonale, adeguamento e miglioramento del passaggio in corrispondenza dei ponti delle strade comunali; inoltre, interventi lungo l’intera asta torrentizia per far spazio alla fauna di piccola taglia tra il Vedeggio e la collina e per conferire maggiore dinamicità al torrente;

d) riale di Gnosca e confluenza con il fiume Ticino (Città di Bellinzona) – Trattasi di un affluente del fiume Ticino sul versante destro della Valle Riviera, con immissione dopo attraversamento della carreggiata della A2. Secondo gli esperti, l’odierna configurazione a monte dell’attraversamento forma ostacolo longitudinale sia per il trasporto solido di fondo sia per la fauna acquatica e terrestre, peraltro senza offrire particolari vantaggi per la gestione e per la sicurezza del comparto. Da qui l’ipotesi di ripristinare il collegamento ecologico fluviale funzionale verso il fiume Ticino attraverso il sottopasso autostradale e senza rischi, in materia di sicurezza, per i manufatti esistenti. Il materiale trasportato dal riale di Gnosca sarà gestito in modo più sostenibile ed economico; prevista inoltre la riqualificazione – nuovi spazi, accessi fruibili dalla popolazione del bosco golenale basso del Ticino (nella foto, il punto di confluenza tra riale di Gnosca e fiume Ticino);

e) fiume Verzasca, tratto finale (Comuni di Gordola e Tenero-Contra) – Notoriamente privo di dinamica fluviale naturale è il corso a deflusso residuale che coincide con il tratto finale del fiume Verzasca a valle della diga, comportando quest’ultima una notevole riduzione della frequenza delle piene ed il blocco effettivo del trasporto solido. Sempre più fitta, inoltre, è la vegetazione, dal che derivano una progressiva riduzione della sezione “attiva” del fiume e, a termine, rilevanti conseguenze sulla capacità idraulica e sulla sicurezza contro le piene. Un piano di gestione integrale e la valorizzazione del fiume nel tratto terminale, tenendosi conto sia dell’evolversi della situazione sia delle esigenze di sicurezza nel territorio sia delle funzioni di svago conferite al comparto, è stato posto in essere dalle autorità comunali di Gordola e di Tenero-Contra, sotto la denominazione “Nuovo parco fluviale”; gli interventi previsti e sotto finanziamento cantonale sono parte del concetto di gestione ed hanno carattere prioritario in funzione della sicurezza.