(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 13.21) Le speranze di trovarlo in vita si erano spente già iersera, mancata risposta ad innumerevoli richiami a voce ed una sola traccia – un pezzo di abito – trovata nella zona. Deceduto infatti, e sul mezzogiorno l’individuazione del cadavere, l’uomo che poco prima delle ore 18.15 di ieri era precipitato nelle acque della roggia Galliano in territorio comunale di Cantù (Como), a causa del crollo del ponticello pedonale su cui si trovava insieme con altre due persone, ed era stato trascinato via dalla corrente fattasi impetuosa a causa delle piogge. Le ricerche del soggetto – all’anagrafe Mario Porro, 66 anni, residente a Cantù – erano state condotte sino a piena notte sia nella sezione della roggia, sia lungo il sistema del torrente Serenza di cui la roggia stessa è parte ed affluente, sia in prossimità della confluenza nel fiume Seveso, risultando possibile che il corpo fosse rimasto agganciato a qualche manufatto sporgente o bloccato nel percorso in cui la roggia Galliano, che prende origine in territorio di Capiago Intimiano (Como) e si getta nel torrente Serenza proprio a Cantù, corre intubata.
Drammatica la ricostruzione dell’episodio: Mario Porro aveva lavorato sino a poco prima, in un capannone di via Caduti di Nassiriya, al progetto dei prossimi carri di Carnevale ed insieme con due altri “hobbysti” suoi amici aveva poi deciso di andare a verificare le condizioni del corso d’acqua ed era salito sul ponte per scattare alcune foto; improvviso il cedimento di parte della struttura, proprio sotto i piedi di Mario Porro che, in un estremo sforzo, aveva tentato di avvinghiarsi ai piedi di uno degli altri uomini, purtroppo per lui mancando la presa in modo sicuro e ricadendo all’indietro. Da quel momento, un tragico silenzio.