Home CRONACA Folle gimkana con l’auto, 14enne sfonda tre posti di blocco: arrestato

Folle gimkana con l’auto, 14enne sfonda tre posti di blocco: arrestato

376
0

Non c’è stato il morto perché due agenti della Polcantonale si sono buttati di lato, a salvaguardia della pelle, dalle parti del ponte-diga a Melide. Non c’è stato il morto, poi, perché un agente della Polintercom Ceresio-sud è riuscito a scansarsi di quel tanto che bastava per evitare di essere steso sull’asfalto, limitandosi – si fa per dire – i danni fisici a contusioni ed escoriazioni per le quali vi è stato in ogni caso bisogno del ricorso a cure mediche. E non c’è stato il morto perché a volte i miracoli accadono persino in situazioni generate da un bamboccio cretino che, all’età di anni 14 (quat-tor-di-ci), si crede onnipotente e si lancia sulle strade del Ticino scatenando il caos in piena notte. Chissà se adesso, da arrestato (certo, l’arresto è possibile anche nel caso di un 14enne, qualora i reati commessi siano particolarmente gravi), il tizio incomincerà almeno a capire che, nel momento in cui è stato fermato, per prima cosa qualcuno gli ha salvato la pelle.

Della vicenda racconteremo per quel che il portavoce della magistratura dei minorenni, ovviamente titolare di piena competenza causa età del deficiente, è riuscito ad assemblare a sintesi di una notte da brividi sulle strade del Sottoceneri. Partiamo dal ragazzino: 14 anni come detto e quindi anagraficamente lontanissimo anche soltanto da un prodromo di licenza di condurre (tranquilli: a questa stregua, se c’è giustizia, non gliela daranno mai), passaporto svizzero, origine non precisata, domicilio nel Luganese. Tempi: diciamo dalle ore 0.45 almeno e sino alle ore 1.30 circa di oggi, giovedì 5 ottobre. Primo fatto: il coglioncello ruba un’auto ad una parente, cioè entra nell’abitacolo, gasa e parte, e percorre una bella manciata di chilometri se è vero che il primo contatto da parte delle forze dell’ordine ha luogo nella zona degli svincoli della A2 a Mendrisio, dove è allestito un ordinario posto di controllo della Polcantonale; qui il tizio, anziché fermarsi e di fatto consegnarsi, evita di rispettare l’ordine di fermarsi, poi pianta un colpo sul pedale a destra, taglia fuori dalla direttrice principale e si butta nelle vie del centro, sempre al volante della vettura, s’intenda, salvo rientrare sulla Cantonale e lanciarsi sparato in direzione Lugano. Fine primo atto, sùbito il secondo: a Melide, sul ponte-diga, nuovo “Alt” intimato da altri agenti dello stesso corpo ed anzi veicolo puntato a cuneo sull’auto; per salvarsi dal rischio d’essere arrotati, gli uomini della Polcantonale sono costretti a tuffarsi dietro ad un riparo e probabilmente finiscono anche investiti dal puzzo di gomma bruciata dei pneumatici surriscaldati dall’improvvisa accelerazione, tant’è scarsa la distanza tra le loro teste e la vettura che si allontana. Ma alla rotatoria di Melide cioè sull’altro lato del ponte-diga – e con questo siamo alla terza fase della storia – è stato piazzato un terzo posto di blocco, stavolta ad opera di uomini della Polintercom Ceresio-sud; non c’è scampo, meglio o anzi peggio, non ci sarebbe, e difatti ha luogo lo speronamento dell’auto di pattuglia ed un poliziotto rimane per l’appunto ferito.

Che il fuggitivo sia intenzionato a rientrare su Lugano è ora chiaro; che gli resti la sola opzione di seguire la strada in costa di lago, via Paradiso, idem, non essendovi da quella parte luoghi in cui nascondersi (impraticabile per transennamento è persino il posteggio a Capo San Martino). Altra fiammata, ma sarà l’ultima: appena prima del “Lido Conca d’oro”, sulle propaggini di Paradiso, strada sbarrata e nessuna possibilità di inversione di marcia, di nuovo su azione di effettivi della Polcantonale. Qui il “flash” da titoli di coda: il ragazzo effettivamente esce dall’abitacolo sotto rigido controllo altrui, ma o per dimenticanza o per insipienza – sempre che di quest’ultima sia rimasto un tubetto non ancora spremuto – non pone in atto quanto è normale ed in sostanza lascia che l’auto riprenda a marciare causa mancato inserimento del freno a meno. E che fa l’auto? Va a sbattere contro quella della Polcantonale. Al momento del fermo, e fatti anche i conti con quanto da rapporti dei colleghi già venuti a contatto con il ragazzo (al dispositivo hanno cooperato anche effettivi della Polcom Mendrisio), lunga serie di addebiti contestati: guida senza autorizzazione, grave infrazione alle norme della circolazione stradale, furto d’uso, impedimento di atti delle autorità, esposizione della vita altrui a pericolo della vita, e “dulcis in fundo” vien fuori anche la contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti. Del resto, considerato il fatto che il tizio ha ben 14 anni, chi oserebbe contestargli un po’ di droga addosso?