Home CONFINE Verbania-Varese: furti con finti corrieri, sette in manette e sette indagati

Verbania-Varese: furti con finti corrieri, sette in manette e sette indagati

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Bisogna ammetterlo: si erano inventati una procedura per certi versi anche brillante. Procedura truffaldina e ladresca, ma almeno qualcosa di originale, da trama di un film: telefonavano a negozi e grossisti di capi di abbigliamento, occhiali di marca ed accessori, fingendo di chiamare dai magazzini su cui tali attività facevano perno, ed a furia di tentativi scoprivano ogni tanto che una consegna sarebbe stata effettuata, ed a quel punto chiamavano i magazzini spacciandosi per corrieri in nome del negoziante o del grossista già contattato; ed infine, avendo fissato giorno ed ora del prelievo di merce in magazzino, arrivavano sul posto con furgoni ricoperti da insegne “ufficiali” – cioè identità di corrieri conosciuti – e indossando tute e divise che avrebbero ingannato chiunque. Avevano colpito per almeno 17 volte, dovendo invece desistere in un’altra circostanza, i membri di una banda la cui attività è stata stroncata nei giorni scorsi da uomini dell’Arma dei Carabinieri, fulcro sul Nucleo investigativo di Verbania (Vco), collaborazione fornita da colleghi dei comandi competenti per i singoli territori interessati; cinque le persone finite in carcere, due quelle poste agli arresti domiciliari; sette altri nomi sono stati iscritti sul registro degli indagati a vario titolo.

La base operativa, ed anche il luogo da cui operava il telefonista del gruppo criminale, si trovava a Napoli; insieme con il telefonista e con il “dominus” dell’organizzazione, tre “batterie” (piccole unità, due-tre persone) di soggetti che si calavano nel ruolo di corrieri, prendevano a noleggio i furgoni ed i camion e ne alteravano aspetto e targhe per spacciarsi come corrieri; altre figure concorrevano nel mettere a disposizione magazzini e “garage” per lo stoccaggio temporaneo della refurtiva che in un secondo tempo prendeva la via di Napoli con altri vettori; a Napoli, infine, c’era chi si occupava di smistare gli articoli sui mercatini. Le indagini erano state avviate dopo due furti messi a segno tra luglio ed agosto dello scorso anno nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola; alcuni arresti – per esempio ad Arluno in provincia di Milano ed a Cattolica in provincia di Rimini – erano stati eseguiti a distanza di pochi minuti dai colpi ed in coincidenza con il fermo dei veicoli con cui i corrieri si stavano dileguando. Bersagli della banda erano stati individuati nelle province di Udine, Verbania, Como, Torino, Varese, Milano, Lodi, Bologna e Rimini; ai titolari delle attività depredate sono stati restituiti beni per un controvalore equivalente a 400’000 franchi.