Home CRONACA Truffe via telefono, recrudescenza in Ticino. Con il trucco dell’incidente

Truffe via telefono, recrudescenza in Ticino. Con il trucco dell’incidente

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Fine d’estate con recrudescenza di truffe telefoniche – a darne notizia è un portavoce della Polcantonale – su tutto il territorio ticinese. Chiave di pressione preferita, l’incidente che sarebbe toccato ad un congiunto della persona con cui i malviventi si sono messi in contatto, fingendo di essere agenti della Polcantonale o di qualche Polcom ignota al volgo ed al clero ed alternandosi magari con un complice che si dichiara alle dipendenze di qualche struttura sanitaria. Metodo preferito: contatto telefonico sul fisso, voce dall’apparenza professionale, siamo sulla scena di un incidente stradale o domestico, Lei è parente di Tale o di Talaltro, purtroppo suo nipote ha subito un grave trauma e qui ci dicono che non dispone di un’adeguata copertura assicurativa; insomma, abbiamo le mani legate, senza soldi sull’unghia niente trasporto in ospedale e niente assistenza e guardi che qui il ragazzo crepa se non viene operato, noi non ci assumiamo responsabilità. Dalla descrizione all’assalto alla baionetta: vada allo sportello, prelevi quanto può, no niente trasferimento da conto a conto anche perché non conosciamo di preciso la cifra e ci si metterebbe troppo, è questione di minuti, capisce? E via con la solita solfa, obiettivo la razzia. Cui ci si può e ci si deve opporre con la massima durezza: chiudendo la conversazione cioè stroncando ogni chiacchiera o, se proprio si è bravi e si sa di poter dare una mano alle forze dell’ordine, tirando in lungo e nel frattempo chiamando il centralino della Polcantonale per concertare un possibile “Blitz”. Ogni tanto, tra l’altro, l’operazione riesce e un pezzo dell’organizzazione criminale finisce in manette, sapete?

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