Home ECONOMIA Lugano, debutto “creativo” per la nuova “One swiss bank”

Lugano, debutto “creativo” per la nuova “One swiss bank”

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Parte da numeri interessanti (valgano per tutti i due miliardi di franchi in patrimonio gestito ed un capitale da 30 milioni di franchi) l’avventura della nuova “One swiss bank”, erede per fusione della luganese “Banca Arner” e della ginevrina “Gs bank”, al lancio ufficiale oggi – l’operatività in declinazione comune è attestata da lunedì 4 marzo, funzionalmente all’accordo firmato a fine 2018 e del “placet” giunto ad inizio 2019 dall’autorità di vigilanza – nel complesso del “Palazzo Airoldi” di piazza Alessandro Manzoni 8 a Lugano, già sede della “Banca Arner” le cui vestigia restano, per ora, nelle insegne a bei caratteri marcati. Sopra l’ingresso, il passato di cui si ereditano storia e “know-how” nel rispetto e nella fiducia della clientela tradizionale; a fianco del portone, il logo della nuova identità d’impresa “che poniamo come espressione del vincolo con il presente, dicendoci pronti ad un dialogo in grado di interpretare le esigenze di persone le cui aspettative stanno cambiando”, per dirla con le parole di Jean-Jacques Schrämli, luganese, responsabile dell’“asset management” e membro del Comitato esecutivo dell’istituto.

Alla base del progetto, un ripensamento dei modelli su cui è stato sino ad oggi condotto e svolto il “private banking”; o, seguendo il pensiero di Grégoire Pennone che del Consiglio di amministrazione è presidente, convergenza su bisogni specifici di personalizzazione, “essendo individuali le esigenze e le aspettative”. “Asset management”, “asset service” e “wealth management” i pilastri della proposta di valore “funzionale soprattutto alla nuova generazione di clienti, quelli che dalle banche private si aspettano qualcosa di diverso, e di nuovo”. Nel senso che, in un àmbito qual è quello bancario, c’è ancora molto da inventarsi? La risposta è sfumata in una certezza: “C’è ancora molto da scoprirsi”, al di là della conservazione e della gestione delle risorse finanziarie, e ciò dipenderà – già a novembre il disvelamento delle strategie – dall’“approccio “partecipativo” di cui “garantiamo l’unicità”. Banca a flessibilità dichiarata e, per certi versi, “aperta”, da visione sul mondo. Quella rappresentata, o che perlomeno i vertici dell’istituto hanno voluto proporre, anche con un “vernissage” dai toni irrituali: sull’esterno, nell’intero pomeriggio, la realizzazione di un’opera originale – immagine: due mani che si stringono, al centro l’emblema della “One swiss bank” – a cura di due specialisti della “street art” incrociata con la pittura figurativa quali sono Maurizio Giulio “Rosk” Gebbia e Mirko “Loste” Cavalletto. L’idea dell’originalità e della creatività, negli intendimenti (altre immagini dell’inaugurazione sulla nostra pagina
“Facebook”).

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