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Circonvallazione Agno-Bioggio, cantiere (virtualmente) aperto

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A concorso da oggi, sotto egida del Dipartimento cantonale territorio, le prestazioni per la progettazione del nuovo tracciato della circonvallazione stradale Agno-Bioggio, il che si traduce nella procedura per selezionare un consorzio cui spetteranno tutti gli interventi sino alla fase esecutiva. “Gruppo multidisciplinare che garantisca la copertura (…) (in ogni àmbito, ndr), ed in particolare genio civile, opere di sottostruttura, aspetti ambientali, inserimento architettonico e, non per ultima, modellizzazione del traffico”, tale la richiesta che giunge da Palazzo delle Orsoline in Bellinzona da qui a breve tempo, essendo fissato a lunedì 2 marzo il termine ultimo per l’inoltro delle offerte su un appalto dall’importo effettivo di poco inferiore ai 220 milioni di franchi.

Tempi in apparenza brevi, ma di certo gli interessati hanno avuto tempo sufficiente per muovere le pedine e, laddove le risorse interne non siano sufficienti, ad andare a cercare alleanze strategiche. Alla fine di febbraio 2019 risale infatti la presentazione del progetto di massima con cui, tra l’altro, era stata posta una pietra tombale sulla precedente ipotesi (anno 2011; nel 2016 lo “stop” imposto da Claudio Zali, consigliere di Stato e direttore del Dipartimento cantonale territorio) per mancanza di consenso collettivo nelle tre realtà comunali interessate; novità principale introdotta fu la modifica al tracciato ora previsto in percorrenza su un lato del Vedeggio anziché della A2 fra l’incrocio alla Piodella e la rotatoria di Monteggio frazione Molinazzo, con interessamento dunque solo parziale del territorio comunale di Muzzano e, pertanto, a preservazione del comparto dei Mulini di Bioggio. Ancora, nel comparto centrale la circonvallazione godrà di una schermatura rispetto all’aeroporto di Lugano-Agno; e proprio sino all’altezza dello scalo, in zona Vallone, sarà realizzata una galleria lunga 250 metri a quasi completo occultamento del tracciato.

Moderato l’ottimismo dei committenti: compiuto un altro passo “verso la realizzazione di un’opera stradale da tempo attesa dalla popolazione (e) che contribuirà ad un miglioramento della qualità di vita ed a fornire risposte concrete al grave problema di traffico” nella regione (27’000 transiti quotidiani). Insistente il richiamo all’integrazione con la rete tram-treno del Luganese, quale doppio e mutuo contributo al fine di “inaugurare una nuova era per la mobilità del comparto e per l’attrattività e la vivibilità di tutto il Malcantone”. Per la cronaca: i primi sbancamenti sono attesi per l’anno 2022, e non è proprio domattina. Nel frattempo, pare cosa malvagia l’adottare (leggasi meglio: l’imporre) provvedimenti con cui sfalciare il traffico veicolare, e soprattutto quello parassitario ovvero di mero transito?

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