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Pala & piccone / Era nel Pci, poi nel Pds. La sua vera tessera? Quella del Pos

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Si ingrossa di ora in ora lo scandalo ormai entrato in cronaca quale “Qatargate” e legato a regalie affluite ad europarlamentari di partiti di Sinistra; i quali europarlamentari, quale contraccambio, avrebbero dovuto contrabbandare tesi marziane in materia di diritti umani. Nella bufera, com’è noto, la greca Eudossia “Eva” Kaili che era vicepresidente del Legislativo (a proposito: da qualche ora, sul sito InterNet del Parlamento europeo, costei figura come “indipendente” a causa dell’espulsione dal “Movimento socialista panellenico”: oh, quanta improvvisa premura nel prendere le distanze…); con il fidanzato, con il babbo tanto tanto bravo e sollecito da essersi fatto beccare con una valigia di soldi tra le mani, con un “entourage” dal quale starebbero spuntando anche storie curiose su presunti aggiustamenti al “curriculum” (per dire: spacciata a lungo come giornalista, faceva invece la presentatrice su un’emittente tv. Degnissimo mestiere, quello della presentatrice, ma il giornalismo è altra cosa dall’andare in video per buttar fuori un bel faccino, ed amen).

L’altro personaggio di punta nella vicenda – cioè l’altro sospettato di essersi fatto corrompere a botte di centinaia di migliaia di euro, più benefici vari – è un ex-deputato, quest’ultimo di nazionalità italiana, al secolo Pier Antonio Panzeri (nella foto): nel cui “curriculum”, oltre ai 15 anni (2004-2019) a Bruxelles ossia per tre legislature complete, formazione ed attività lavorativa sempre nel contesto sindacale (ruoli di vertice, cela va sans dire) prima dell’approdo alla comoda e garantita prebenda eurovestita. Politicamente parlandosi, Pier Antonio Panzeri proviene dagli ambienti del Partito comunista italiano ed è poi stato esponente e militante in tutte le sue trasformazioni: saltandosi le fasi intermedie tipo “Cosa1” e “Cosa2”, bastino il Partito democratico della Sinistra, i Democratici di Sinistra, il Partito democratico e, in ultimo, quell’“Articolo 1” dal garantismo così marcato che lo stesso Pier Antonio Panzeri è già stato buttato fuori alla straveloce, mai né visto né conosciuto e non sia mai che qualcuno venga a domandarci di lui. Orfano com’è rimasto, l’ex-eurodeputato potrà in ogni caso aderire ad altra sigla: dopo Pci, Pds, Ds, Pd e Art1, per lui è pronta la tessera del Pos, il terminale elettronico per i pagamenti (e per gli incassi).

Post scriptum – Una nervosissima Roberta Tedesco Triccas in Metsola, da gennaio alla presidenza del Parlamento europeo, sostiene ora che “la democrazia dell’Unione europea è sotto attacco”. Bel modo di spostare l’obiettivo, davvero: non farebbe meglio (e prima) a dire che ai massimi livelli dell’Unione europea la corruzione spunta da ogni angolo? E non potrebbe l’onorevole presidente evitare, almeno per decenza, banalità come “Il nostro Parlamento europeo è fermamente contrario alla corruzione”?