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Ticino covidiano in allerta: due morti in 24 ore, circa 150 nuovi contagi il giorno

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 13.09) Mentre prime restrizioni nel contesto della quarta ondata coronavirale si manifestano ai confini di casa (a Varese, già da questo fine-settimana, mascherine d’obbligo all’aperto nel centro e nei luoghi turistici; improvviso blocco agli aeroporti – Malpensa compresa – per i viaggiatori da Sudafrica, Eswatini già Swaziland, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico e Namibia), il Ticino in lotta contro il Covid-19 accusa una nuova sconfitta con due decessi – uno in provenienza dal sistema delle residenze per anziani – registrati nell’arco delle ultime 24 ore, per un totale di 1’010 dall’inizio del computo e di 15 nella fase corrente. La notizia, ennesimo sasso che lascia una crepa nelle quotidiane incertezze, si somma alla conferma di cifre da cresta per quanto riguarda i nuovi contagi: 148 positivi nell’arco delle 24 ore, 4’624 nel quadro della fase che stiamo attraversando, 38’405 dall’inizio delle registrazioni. Sempre più pesante il riscontro che giunge dalle strutture sanitarie: 66 sono ora i ricoverati, e di loro sette versano in reparti di terapie intensive. Dalle residenze per anziani quanto già indicato, cioè una vittima ed è la 387.a attribuita al “Coronavirus” dall’inizio delle registrazioni (1’587, invece, i decessi attribuiti ad altre cause; 132 gli ospiti per i quali si è reso necessario il trasferimento in ospedale; quattro i nuovi guariti, per un totale di 1’404); otto restano i contagiati, con distribuzione in tre realtà distinte del territorio cantonale.

Nessun aggiornamento, da martedì a questa parte, circa il numero degli individui in isolamento e di quelli in quarantena (circa 570 e circa 910 all’ultima verifica). Ferme le rilevazioni sull’andamento della campagna vaccinale, dal che molto si deduce ed ancor di più si capisce: 241’804 soggetti trattati a ciclo completo di base (doppia somministrazione o singola somministrazione dopo guarigione), 494’173 le dosi distribuite con successo, al 68.9 per cento la quota degli aventi diritto ed insomma siamo sempre a poco più di due terzi della popolazione.