Home CRONACA “Investiva” denari altrui: arrestato massaggiatore sedicente “broker”

“Investiva” denari altrui: arrestato massaggiatore sedicente “broker”

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Fingeva di essere il padrone del centro estetico in cui lavorava; e vabbè, si dirà, una millanteria da telefilm, anche se tra il tenere in piedi la baracca (la società di gestione, certo) e l’operare quale massaggiatore ed eventualmente quale “personal trainer” corre un po’ d’acqua; e poi, s’intenda, la vanteria resta fine a sé stessa sino al momento in cui da essa si incominci a trarre qualche beneficio, per l’immagine avantutto, e dall’immagine agli altrui quattrini il passo potrebb’anch’esser breve. Gli è che proprio sui denari non propri verteva la sua attività principale: ad accusarlo – oh, sì, quasi ci si stava dimenticando: c’è un tizio in carcere, da due settimane esatte a questa parte, sepolto metaforicamente da una catasta di addebiti – il “dossier” di cui è titolare la procuratrice pubblica Francesca Nicora, come da odierna informativa di fonte ministero pubblico. Sul soggetto, di cui alle brevi diremo che ha 52 anni, che è cittadino italiano e che gode di residenza nel Mendrisiotto, grava in sostanza l’accusa di aver commesso una serie di reati finanziari essendosi presentato come “esperto in investimenti” e, in tal modo, avendo carpito la fiducia di varie persone da cui ottenere importi d’ogni entità per operazioni sicuramente lucrose, almeno dal punto di vista del “broker” improvvisato ed in nessun modo legittimato. Perché un dato consta e risulta: dei ritorni economici promessi, niente e così sia; dei capitali raccolti, ahi, forse sono rimaste soltanto briciole. Forse: non è detto che l’architettura studiata dal tizio somigliasse all’ennesimo “schema Ponzi”, anche se una caparra di sospetto almeno sorge.

Non è noto se il 52enne sia stato fermato su esito di denunzie e di indagini o se egli, senza “piano B” e magari trovandosi privo di vie d’uscita, abbia scelto di consegnarsi alle autorità; quanto alle contestazioni, beh, si va dalla truffa all’appropriazione indebita alla falsità in documenti, potendosi quindi dedurre che agli investitori, o per meglio dire a coloro che pensavano di aver puntato su un cavallo sicuro per i propri investimenti, siano stati via via consegnati materiali ad attestazione del successo delle singole operazioni. Nel faldone potrebbero confluire anche altri elementi; ad eventuali parti lese che pensino di aver subito un danno è infatti rivolto un invito a rivolgersi al ministero pubblico: i formulari sono presenti sul sito InterNet del Cantone, o alla meglio vale anche la vecchia formula della lettera al ministero pubblico, via Pretorio 16, 6900 Lugano.