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Dall’Uninsubria a Parigi, prima cattedra per una donna all’Ihes

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Entra nella storia della matematica, ed in quella dell’“Institut des hautes études scientifiques” di Parigi, la non ancora 35enne Olivia Caramello, docente all’Uninsubria di Varese e Como e nelle scorse ore chiamata – prima donna in assoluto – alla cattedra di tale materia con regolare “visitor chair”. Studi al “Trinity college” di Cambridge, “curriculum” impressionante con escursioni in altri campi (compresa la musica, con diploma in pianoforte conseguito all’età di 19 anni e vari concerti all’attivo), da gennaio e per un triennio Olivia Caramello sarà titolare della “Israel Gelfand chair”, emblema dell’eccellenza scientifica; qui, tra corsi e seminari ed animazione di attività, l’occasione per diffondere conoscenza anche in àmbiti specifici qual è, ad esempio, i “ponti” toposteoretici, teoria elaborata dalla stessa docente che non a caso viene considerata erede del matematico Alexander Grothendieck (ed il riconoscimento di tale ruolo è attestato, fra gli altri, da Alain Connes e da Laurent Lafforgue, entrambi vincitori della “Medaglia Fields” che è di fatto il “Nobel” per la matematica). Che cosa siano i “ponti” toposteoretici è presto detto (ma non spiegabile in due parole, diciamo): “Tecniche interdisciplinari utili per generare “ponti” tra contesti matematici differenti, dunque metodi che sfruttano la potenza del concetto di “topos” per realizzare un’unificazione di aree diverse della matematica”. In immagine, Olivia Caramello.