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Covid-19 in recrudescenza: tre morti nel “week-end”, ricoveri in tripla cifra

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 11.44) Non inorgoglisce e nemmeno consola l’aver insistito, da un paio di settimane a questa parte almeno, su una chiara percezione della recrudescenza pandemica da Covid-19 sul territorio cantonale; preoccupa, semmai, l’apparente sottovalutazione del fenomeno che, oltre alla significativa manifestazione in forma di contagio, continua ad essere causa di decessi. Una sottovalutazione riscontrabile nella quotidianità, ad esempio nell’avvenuto abbandono di quelle norme minime di cautela sul predicatissimo distanziamento sociale in contesti pubblici chiusi: cautela dovuta, si sottolinea, non per prescrizione ma per igiene culturale, diciamo. Le cifre, purtroppo, continuano a non mentire: nel solo fine-settimana, cioè considerandosi le ultime 72 ore sino all’alba di oggi, altri tre i decessi in Ticino per cause coronavirali, come indicato sul bollettino – diventato purtroppo imperiodico, con scelta che si sta rivelando controproducente e contraria all’interesse pubblico – del Dipartimento cantonale sanità-socialità; 1’143 dunque le vittime dall’inizio del computo, e 148 quelle riconosciute nel periodo della quarta ondata.

Non solo. Sostanzialmente in linea con le rilevazioni dei giorni precedenti è la media dei nuovi contagi, 831 ogni 24 ore nella suddivisione del dato complessivo pari a 2’493 casi per l’appunto sulle 72 ore; largamente superati i 90’000 positivi nella fase corrente (91’455 al riscontro); 125’236 i contagiati “ufficiali” dal febbraio 2020. In peggioramento – attraversata la soglia della tripla cifra – anche l’evidenza dei ricoveri in ospedale: otto i degenti in reparti di terapie intensive, 98 quelli accolti in reparti ordinari, 106 dunque i pazienti in tutto. Grave anche il quadro che si manifesta nel sistema delle case per anziani: a fronte di 31 ospiti di cui è stata dichiarata la guarigione, 43 i nuovi casi e pertanto 120 le persone colpite dal “Coronavirus” in ben 19 delle 67 strutture considerate; per un residente si è reso inoltre necessario il trasferimento in ospedale, e si tratta dunque del 156.o ricovero in ordine di tempo; 409 restano i decessi per cause covidiane, otto invece i morti attribuiti ad altre cause (1’825 nel complesso).

A ciò, in ultimo, è d’uopo l’aggiungere un’evidenza dalla campagna vaccinale: risalgono alla data di martedì 8 marzo i dati disponibili sull’andamento, e da lì la solita quota di vaccinati “completi” (cioè con trattamento di base) al 72.2 per cento sul totale degli aventi diritto, la solita quota del 45.8 per cento sul fronte dei “richiamati” (accesso al “booster”), la solita quota del 78.6 per cento di “Over 65” giunti per l’appunto al “booster”; un aggiornamento da fonte ufficiale non sarebbe sgradito.